ma poi anche il "semo nati prima" non è in realtà un non motivo di vanto: una squadra che nasce 27 anni prima e in quei 27 anni non combina un cazzo non dovrebbe certo vantarsene
trebuchet ha scritto:ma poi anche il "semo nati prima" non è in realtà un non motivo di vanto: una squadra che nasce 27 anni prima e in quei 27 anni non combina un ca##o non dovrebbe certo vantarsene
anche i batteri e le scimmie sono nati prima dell'uomo.
Parlo solo adesso perchè credo sia doveroso dire anche la mia a maggior ragione che la Roma non ha una squadra forte ma fortissima.
Tutti parlano di questo 26 maggio.. Ma io l'ho vista come una possibile svolta. Come un bivio, mai come la fine di qualcosa. Mai come la fine di una passione. Una grande delusione, sicuramente, ma passeggera. Un qualcosa al quale si poteva rimediare immediatamente come alla fine ha fatto egregiamente la Roma. Parlare di "delusione più grande nella storia della Roma" secondo me è esagerato. E' stato come uno sganassone, forte, ma pur sempre uno sganassone.
L'amarezza più grande era vedere la Lazio, da metà degli anni 90 fino al loro scudetto, diventare una squadra sempre più forte ed affermata, una squadra con più appeal dei giallorossi ad ogni livello, sopratutto come capacità economica e di portare grandi calciatori. Un club con visibilità internazionale, loro Cragnotti, noi Sensi.. Che al presidente je volevo pure tanto bene ma fino a quel giugno 2001 aveva sempre dato una dimensione di piccolo team, di squadra locale e romana.
La vittoria del loro scudetto è stata molto più dura da digerire.. Per il semplice fatto che è stato un crescendo, un percorso di affermazione tanto è vero che lo stavano vincendo l'anno prima quando già qualcosa raccoglievano. Ricordo ancora che da piccolo, nel 98, stavo in vacanza con un mio amico del posto a Genzano (posto pieno de laziali al tempo, ora non lo so) e si discuteva sul calciomercato..
Lui: "Abbiamo preso Vieri e Salas!".
Io: "E noi... E noi... E noi abbiamo Totti!".
Demolito. Totti, c'era solo lui e stava già sorgendo "come appiglio".. e c'è sempre stato. Ma quegli anni erano terribili per noi tifosi della Roma perchè era la dimensione di squadra inferiore che trapelava all'esterno. A quel tempo c'era la tracotanza dei laziali... Che se ci pensi ora te scappa da ridere. Poi il 2001 ha ripulito tutto ed è tornata la realtà attuale.
Ma quegli anni sono stati terribili, non era un giorno, non un derby di Coppa Italia. Erano anni.. Anni de Cervone-Marchegiani, de Bartelt-Vieri, de Dal Moro--Nesta, de Tomic-Stankovic. Il derby del 26 è stato importantissimo, per l'amor di dio. Ma tutti in cuor nostro sapevamo che le posizioni di forza non sarebbero mai state invertite, anche dopo il 26 maggio. Per loro è stato bello pensare che fosse così ma la realtà è ed è sempre stata un'altra. E si è presentata schiacciante nel giro di un mesetto.
Per questo non baratterei mai il loro stato d'animo con il mio. Nè il 26 maggio con la Roma attuale che può potenzialmente diventare.
Perchè il nostro stato d'animmo è quello di "Abbiamo preso Strootman e Nainggolan".
Il loro è di "Si.. ma abbiamo....... Klose" (figura comunque imparagonabile a cosa rappresetava il Totti di quel tempo tra i tifosi).
Sta tutto lì. Il 26 è na gioia in mezzo a tanti sganassoni, è un "Vi ho purgatio ancora" moderno. E' un ribellarsi ad una condizione che con le posizioni di forza attuali non potrà essere scalfita a meno di un nuovo miracolo.
Il perfezionista ha scritto:Parlo solo adesso perchè credo sia doveroso dire anche la mia a maggior ragione che la Roma non ha una squadra forte ma fortissima.
Tutti parlano di questo 26 maggio.. Ma io l'ho vista come una possibile svolta. Come un bivio, mai come la fine di qualcosa. Mai come la fine di una passione. Una grande delusione, sicuramente, ma passeggera. Un qualcosa al quale si poteva rimediare immediatamente come alla fine ha fatto egregiamente la Roma. Parlare di "delusione più grande nella storia della Roma" secondo me è esagerato. E' stato come uno sganassone, forte, ma pur sempre uno sganassone.
L'amarezza più grande era vedere la Lazio, da metà degli anni 90 fino al loro scudetto, diventare una squadra sempre più forte ed affermata, una squadra con più appeal dei giallorossi ad ogni livello, sopratutto come capacità economica e di portare grandi calciatori. Un club con visibilità internazionale, loro Cragnotti, noi Sensi.. Che al presidente je volevo pure tanto bene ma fino a quel giugno 2001 aveva sempre dato una dimensione di piccolo team, di squadra locale e romana.
La vittoria del loro scudetto è stata molto più dura da digerire.. Per il semplice fatto che è stato un crescendo, un percorso di affermazione tanto è vero che lo stavano vincendo l'anno prima quando già qualcosa raccoglievano. Ricordo ancora che da piccolo, nel 98, stavo in vacanza con un mio amico del posto a Genzano (posto pieno de laziali al tempo, ora non lo so) e si discuteva sul calciomercato..
Lui: "Abbiamo preso Vieri e Salas!".
Io: "E noi... E noi... E noi abbiamo Totti!".
Demolito. Totti, c'era solo lui e stava già sorgendo "come appiglio".. e c'è sempre stato. Ma quegli anni erano terribili per noi tifosi della Roma perchè era la dimensione di squadra inferiore che trapelava all'esterno. A quel tempo c'era la tracotanza dei laziali... Che se ci pensi ora te scappa da ridere. Poi il 2001 ha ripulito tutto ed è tornata la realtà attuale.
Ma quegli anni sono stati terribili, non era un giorno, non un derby di Coppa Italia. Erano anni.. Anni de Cervone-Marchegiani, de Bartelt-Vieri, de Dal Moro--Nesta, de Tomic-Stankovic. Il derby del 26 è stato importantissimo, per l'amor di d*o. Ma tutti in cuor nostro sapevamo che le posizioni di forza non sarebbero mai state invertite, anche dopo il 26 maggio. Per loro è stato bello pensare che fosse così ma la realtà è ed è sempre stata un'altra. E si è presentata schiacciante nel giro di un mesetto.
Per questo non baratterei mai il loro stato d'animo con il mio. Nè il 26 maggio con la Roma attuale che può potenzialmente diventare.
Perchè il nostro stato d'animmo è quello di "Abbiamo preso Strootman e Nainggolan".
Il loro è di "Si.. ma abbiamo....... Klose" (figura comunque imparagonabile a cosa rappresetava il Totti di quel tempo tra i tifosi).
Sta tutto lì. Il 26 è na gioia in mezzo a tanti sganassoni, è un "Vi ho purgatio ancora" moderno. E' un ribbelarsi ad una condizione che con le posizioni di forza attuali non potrà essere scalfita a meno di un nuovo miracolo.
Il perfezionista ha scritto:Parlo solo adesso perchè credo sia doveroso dire anche la mia a maggior ragione che la Roma non ha una squadra forte ma fortissima.
Tutti parlano di questo 26 maggio.. Ma io l'ho vista come una possibile svolta. Come un bivio, mai come la fine di qualcosa. Mai come la fine di una passione. Una grande delusione, sicuramente, ma passeggera. Un qualcosa al quale si poteva rimediare immediatamente come alla fine ha fatto egregiamente la Roma. Parlare di "delusione più grande nella storia della Roma" secondo me è esagerato. E' stato come uno sganassone, forte, ma pur sempre uno sganassone.
L'amarezza più grande era vedere la Lazio, da metà degli anni 90 fino al loro scudetto, diventare una squadra sempre più forte ed affermata, una squadra con più appeal dei giallorossi ad ogni livello, sopratutto come capacità economica e di portare grandi calciatori. Un club con visibilità internazionale, loro Cragnotti, noi Sensi.. Che al presidente je volevo pure tanto bene ma fino a quel giugno 2001 aveva sempre dato una dimensione di piccolo team, di squadra locale e romana.
La vittoria del loro scudetto è stata molto più dura da digerire.. Per il semplice fatto che è stato un crescendo, un percorso di affermazione tanto è vero che lo stavano vincendo l'anno prima quando già qualcosa raccoglievano. Ricordo ancora che da piccolo, nel 98, stavo in vacanza con un mio amico del posto a Genzano (posto pieno de laziali al tempo, ora non lo so) e si discuteva sul calciomercato..
Lui: "Abbiamo preso Vieri e Salas!".
Io: "E noi... E noi... E noi abbiamo Totti!".
Demolito. Totti, c'era solo lui e stava già sorgendo "come appiglio".. e c'è sempre stato. Ma quegli anni erano terribili per noi tifosi della Roma perchè era la dimensione di squadra inferiore che trapelava all'esterno. A quel tempo c'era la tracotanza dei laziali... Che se ci pensi ora te scappa da ridere. Poi il 2001 ha ripulito tutto ed è tornata la realtà attuale.
Ma quegli anni sono stati terribili, non era un giorno, non un derby di Coppa Italia. Erano anni.. Anni de Cervone-Marchegiani, de Bartelt-Vieri, de Dal Moro--Nesta, de Tomic-Stankovic. Il derby del 26 è stato importantissimo, per l'amor di d*o. Ma tutti in cuor nostro sapevamo che le posizioni di forza non sarebbero mai state invertite, anche dopo il 26 maggio. Per loro è stato bello pensare che fosse così ma la realtà è ed è sempre stata un'altra. E si è presentata schiacciante nel giro di un mesetto.
Per questo non baratterei mai il loro stato d'animo con il mio. Nè il 26 maggio con la Roma attuale che può potenzialmente diventare.
Perchè il nostro stato d'animmo è quello di "Abbiamo preso Strootman e Nainggolan".
Il loro è di "Si.. ma abbiamo....... Klose" (figura comunque imparagonabile a cosa rappresetava il Totti di quel tempo tra i tifosi).
Sta tutto lì. Il 26 è na gioia in mezzo a tanti sganassoni, è un "Vi ho purgatio ancora" moderno. E' un ribbelarsi ad una condizione che con le posizioni di forza attuali non potrà essere scalfita a meno di un nuovo miracolo.
92 minuti d applausi
m hai risparmiato tutti sti caratteri che volevo scrivere pure io!
Complimenti al perfezionista. Come ben dice, la vera coppainfaccia è stata la Lazio di Cragnotti, che era una squadra "moderna" sotto tanti aspetti, una squadra forte che faceva da contraltare a una Roma in pieno medioevo sensiano, e cioè provinciale, chiusa nel GRA, ignorante qualsiasi principio di marketing e oculata gestione delle risorse. E chi ha vissuto quegli anni da bambino (come ho detto più volte io ero l'unico romanista in una classe dominata dai laziali) se lo ricorda bene. La Lazio di oggi può vincere la coppa, può strapparci un derby, ma adesso il proprietario provincialotto ce l'hanno loro, e ha pure meno risorse di Sensi, mentre noi abbiamo una società coi controcalli che ci sta portando a tappe forzate a correggere gli errori del passato. Quindi sappiamo che finchè le cose stanno così i rapporti di forza sono ben definiti a nostro favore. E in futuro il distacco sarà ancora più marcato. Quello che mi fa incallare è che senza quei vent'anni di buio non avremmo perso tutto questo tempo e va a capire ora dove saremmo.
beh se si vuole fare un raffronto tra la Lazio di Cragnotti e il 26 maggio non c'è proprio paragone. Il 26 maggio c'è stato, nessuno lo nega, ma quella Lazio lì era una Lazio arrivata settima in campionato e senza alcun futuro a livello tecnico, e forse questa cosa è ancora più pesante perchè siamo stati in grado di perdere contro quella plebaglia. Il 26 maggio non è stato il giorno della superiorità della Lazio sulla Roma e non ha alcun valore simbolico: semplicemente si affrontarono due squadre scandalose e perse la più scandalosa delle due, messa in campo senza capo nè coda.
La Lazio gragnottiana, quella sì che fu un vero trauma, per tanti motivi. Io sono classe 1981, e fino a quando avevo 17 anni la Lazio neanche la consideravo perchè non era mai stata nè competitiva nè in grado di fare la differenza. Vissi il periodo a cavallo tra il 1998 e il 2000 come un trauma vero, anche perchè erano gli ultimi anni della scuola e fu un periodo un pò delicato...in quel periodo ebbi la sensazione, per la prima e unica volta, che la Lazio potesse cambiare la storia a suon di investimenti e squadroni. Fortunatamente lo scudetto del 2001 della Roma ha rimesso ogni cosa al suo posto e da allora, tranne sporadici colpi di coda come, appunto, il 26 maggio, la Lazio non ha mai dato la sensazione di tornare a quei fasti.
Il perfezionista ha scritto:Parlo solo adesso perchè credo sia doveroso dire anche la mia a maggior ragione che la Roma non ha una squadra forte ma fortissima.
Tutti parlano di questo 26 maggio.. Ma io l'ho vista come una possibile svolta. Come un bivio, mai come la fine di qualcosa. Mai come la fine di una passione. Una grande delusione, sicuramente, ma passeggera. Un qualcosa al quale si poteva rimediare immediatamente come alla fine ha fatto egregiamente la Roma. Parlare di "delusione più grande nella storia della Roma" secondo me è esagerato. E' stato come uno sganassone, forte, ma pur sempre uno sganassone.
L'amarezza più grande era vedere la Lazio, da metà degli anni 90 fino al loro scudetto, diventare una squadra sempre più forte ed affermata, una squadra con più appeal dei giallorossi ad ogni livello, sopratutto come capacità economica e di portare grandi calciatori. Un club con visibilità internazionale, loro Cragnotti, noi Sensi.. Che al presidente je volevo pure tanto bene ma fino a quel giugno 2001 aveva sempre dato una dimensione di piccolo team, di squadra locale e romana.
La vittoria del loro scudetto è stata molto più dura da digerire.. Per il semplice fatto che è stato un crescendo, un percorso di affermazione tanto è vero che lo stavano vincendo l'anno prima quando già qualcosa raccoglievano. Ricordo ancora che da piccolo, nel 98, stavo in vacanza con un mio amico del posto a Genzano (posto pieno de laziali al tempo, ora non lo so) e si discuteva sul calciomercato..
Lui: "Abbiamo preso Vieri e Salas!".
Io: "E noi... E noi... E noi abbiamo Totti!".
Demolito. Totti, c'era solo lui e stava già sorgendo "come appiglio".. e c'è sempre stato. Ma quegli anni erano terribili per noi tifosi della Roma perchè era la dimensione di squadra inferiore che trapelava all'esterno. A quel tempo c'era la tracotanza dei laziali... Che se ci pensi ora te scappa da ridere. Poi il 2001 ha ripulito tutto ed è tornata la realtà attuale.
Ma quegli anni sono stati terribili, non era un giorno, non un derby di Coppa Italia. Erano anni.. Anni de Cervone-Marchegiani, de Bartelt-Vieri, de Dal Moro--Nesta, de Tomic-Stankovic. Il derby del 26 è stato importantissimo, per l'amor di d*o. Ma tutti in cuor nostro sapevamo che le posizioni di forza non sarebbero mai state invertite, anche dopo il 26 maggio. Per loro è stato bello pensare che fosse così ma la realtà è ed è sempre stata un'altra. E si è presentata schiacciante nel giro di un mesetto.
Per questo non baratterei mai il loro stato d'animo con il mio. Nè il 26 maggio con la Roma attuale che può potenzialmente diventare.
Perchè il nostro stato d'animmo è quello di "Abbiamo preso Strootman e Nainggolan".
Il loro è di "Si.. ma abbiamo....... Klose" (figura comunque imparagonabile a cosa rappresetava il Totti di quel tempo tra i tifosi).
Sta tutto lì. Il 26 è na gioia in mezzo a tanti sganassoni, è un "Vi ho purgatio ancora" moderno. E' un ribellarsi ad una condizione che con le posizioni di forza attuali non potrà essere scalfita a meno di un nuovo miracolo.
Hai perfettamente descritto i sentimenti dei tifosi della Roma nel peggior periodo della presidenza cencipico. Periodo veramente tremendo per tutti quelli che avevano sfiorato la Coppa Campioni con la mano pochi anni prima e toccato con mano 11 anni di burini in B!
"Dalla conferenza stampa di Garcia le ipotesi sono 2: o che Maicon gioca sicuramente, o che non gioca sicuramente!"
Mimmo Casareccio Ferretti
5 Dicembre 2014