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Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 6:49
da Daniel Faraday
per quanto possa criticare questa società, ritengo necessario che, per capire a fondo il perchè di certi comportamenti, scelte ecc, si debba far luce su come gli Americani, in generale, stanno agendo come proprietari di club di calcio europei.
Ne so poco, mi piacerebbe che chi ha tempo e voglia possa postare articoli importanti o fare analisi utili.
A naso, cmq, la sensazione che ho è che l'Enola Gay che svolazza sopra Trigoria come un usignolo sia, in fondo, parte di una sorta di Squadrone della Morte che, dove è passato, ha portato meno risultati e glorie sportive che insoddisfazione e polvere sugli scaffali.
Credo poco - o relativamente - nel denaro, cioè non vorrei che si parlasse solo del fatto che questi nn hanno le facoltà degli emiri: mi interessa più il discorso di come intendono il calcio e lo sport in genere: forse tra noi e loro, in questo senso, la distanza culturale è davvero poco colmabile, addirittura abissale mi pare.
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 7:53
da pisodinosauro
Certo Daniel, se classifichi questo movimento come...un Enola Gay che svolazza su trigoria...
Non Aspettarti commenti equilibrati...
Se volevi aprire un dibattito...sereno... ha perso in partenza

Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 9:14
da Daniel Faraday
pisodinosauro ha scritto:Certo Daniel, se classifichi questo movimento come...un Enola Gay che svolazza su trigoria...
Non Aspettarti commenti equilibrati...
Se volevi aprire un dibattito...sereno... ha perso in partenza

i know, ma si scherza
chi non capisce...

Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 9:23
da asmarco
Daniel Faraday ha scritto:per quanto possa criticare questa società, ritengo necessario che, per capire a fondo il perchè di certi comportamenti, scelte ecc, si debba far luce su come gli Americani, in generale, stiano agendo come proprietari di club di calcio europei.
Ne so poco, mi piacerebbe che chi ha tempo e voglia possa postare articoli importanti o fare analisi utili.
A naso, cmq, la sensazione che ho è che l'Enola Gay che svolazza sopra Trigoria come un usignolo sia, in fondo, parte di una sorta di Squadrone della Morte che, dove è passato, ha portato meno risultati e glorie sportive che insoddisfazione e polvere sugli scaffali.
Credo poco - o relativamente - nel denaro, cioè non vorrei che si parlasse solo del fatto che questi nn hanno le facoltà degli emiri: mi interessa più il discorso di come intendono il calcio e lo sport in genere: forse tra noi e loro, in questo senso, la distanza culturale è davvero poco colmabile, addirittura abissale mi pare.
io ho sempre separato il discorso di come gli americani intendono lo sport e di come lo gestiscono.
- per come la vedo io, gli americani intendono lo sport come puro intrattenimento, cioè nessuno in america si è scandalizzato che i SuperSonic non esistano più dall'oggi al domani, cioè io mi immagini i pori tifosi di Seattle che se la so presa riccamente nel lato B
- noi lo sport lo intendiamo come una passione, una fede, cioè la roma va in C perchè fallisce? io rimango cmq romanista e tifoso (incazzato ma tifoso)
Io agli americani venuti qui non ho mai chiesto i bilioni degli sceicchi (anche se mi piacerebbe), io ho sempre chiesto utilizzo Sensato e corretto delle poche risorse a disposizioni, strategie di ampliamento di sponsorizzazioni, di smetterla di autocompiacersi, di autocrearsi regole morali per distinguerti dalla massa che invece ti castrano in nome di un'etica anche un po ridicola e fuori dal contesto in cui si trovano. Io chiedo di non indebitare la mia società oltre il dovuto perchè ci sono esempi che ti dimostrano che si può fare, chiedo di metterci il cuore per andare OLTRE le proprie possibilità. io tutto questo con l'arrivo degli americani non l'ho visto. Ho visto soltanto magnifici errori, fenomenate andate male, autoreferenziazioni senza manco poterselo permettere.
L'ho chiesto fin dai tempi di baldini, poi di sabatini, poi di baldissoni ... spero in Monchi, ma purtroppo vedo che si è già adeguato all'ambiente demmerda e all'aria che tira a trigoria
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 9:58
da LoryAsr98
Vli americani al Marsiglia spendono bei soldi, e llo United mi pare abbiano vinto qualcosa;
A noi ci sono capitati i meno ricchi, e i più inpreparati

Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 10:55
da qixand
Non so quanto sia impostazione culturale o approccio all'investimento.
Non conosco nemmeno le dinamiche degli altri acquisti.
Credo che per il nostro caso si possa dire tranquillamente che gli americani siano stati cercati da Unicredit e da qualche loro intermediario con la leva dello stadio da costruire, a quel punto si apriva un bivio: avrebbero potuto essere interessati allo stadio e nel frattempo far crescere il team attirando capitali attraverso sponsorizzazioni e guadagnare attraverso altri canali, oppure impegnarsi meno e puntare tutto sullo stadio, lasciando che la squadra fosse gestita da qualche uomo locale in autofinanziamento.
Ovviamente si è verificato il secondo scenario.
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 11:41
da LoryAsr98
qixand ha scritto:Non so quanto sia impostazione culturale o approccio all'investimento.
Non conosco nemmeno le dinamiche degli altri acquisti.
Credo che per il nostro caso si possa dire tranquillamente che gli americani siano stati cercati da Unicredit e da qualche loro intermediario con la leva dello stadio da costruire, a quel punto si apriva un bivio: avrebbero potuto essere interessati allo stadio e nel frattempo far crescere il team attirando capitali attraverso sponsorizzazioni e guadagnare attraverso altri canali, oppure impegnarsi meno e puntare tutto sullo stadio, lasciando che la squadra fosse gestita da qualche uomo locale in autofinanziamento.
Ovviamente si è verificato il secondo scenario.
Chiamali scemi, se non erano interessati per niente, e sono arrivati solo per la possibilità stadio, è già tanto che almeno i primi 2 anni hanno più speso che incassato

Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 12:48
da siamocosì
come diceva marco è proprio un concetto diverso di sport professionistico (perchè nelle università è molto diverso) è business e intrattenimento. se gli conviene le squadre si spostano da una città all'altra alla ricerca di mercati più produttivi. dei tifosi non gliene importa nulla se non come clienti. in europa per me hanno fatto soprattutto disastri come ad esempio all'arsenal. anche dal punto di vista del marketing e del merchandising per me cercano solo di replicare le loro esperienze usa senza nessuna valutazione delle specificità del tifoso europeo
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 14:10
da ColossoDiTotti
asmarco ha scritto:
io ho sempre separato il discorso di come gli americani intendono lo sport e di come lo gestiscono.
- per come la vedo io, gli americani intendono lo sport come puro intrattenimento, cioè nessuno in america si è scandalizzato che i SuperSonic non esistano più dall'oggi al domani, cioè io mi immagini i pori tifosi di Seattle che se la so presa riccamente nel lato B
- noi lo sport lo intendiamo come una passione, una fede, cioè la roma va in C perchè fallisce? io rimango cmq romanista e tifoso (incazzato ma tifoso)
Io agli americani venuti qui non ho mai chiesto i bilioni degli sceicchi (anche se mi piacerebbe), io ho sempre chiesto utilizzo Sensato e corretto delle poche risorse a disposizioni, strategie di ampliamento di sponsorizzazioni, di smetterla di autocompiacersi, di autocrearsi regole morali per distinguerti dalla massa che invece ti castrano in nome di un'etica anche un po ridicola e fuori dal contesto in cui si trovano. Io chiedo di non indebitare la mia società oltre il dovuto perchè ci sono esempi che ti dimostrano che si può fare, chiedo di metterci il cuore per andare OLTRE le proprie possibilità. io tutto questo con l'arrivo degli americani non l'ho visto. Ho visto soltanto magnifici errori, fenomenate andate male, autoreferenziazioni senza manco poterselo permettere.
L'ho chiesto fin dai tempi di baldini, poi di sabatini, poi di baldissoni ... spero in Monchi, ma purtroppo vedo che si è già adeguato all'ambiente demmerda e all'aria che tira a trigoria
Più o meno tutto giusto ma i Sonics non sono proprio un esempio calzante, fu un casino tale che sono stati praticamente costretti a lasciare la franchise history a Seattle. Uno più appropriato è il ritorno dei Rams e Chargers a Los Angeles o i Raiders a Las Vegas
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 14:14
da qixand
LoryAsr98 ha scritto:
Chiamali scemi, se non erano interessati per niente, e sono arrivati solo per la possibilità stadio, è già tanto che almeno i primi 2 anni hanno più speso che incassato

Ma infatti scemi non sono, e fanno i loro interessi. Purtroppo non coincidono con i nostri (come spesso ho sentito dire).
Quindi il giudizio da tifoso della Roma, o da cliente (anche se oggi come oggi non gli do una lira) è negativo
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 14:35
da Erik
Sei sette anni fa si faceva sempre il parallelo con il Liverpool (anche i loro proprietari erano legati ai boston red sox, ve li ricordate?).
Poi è sparito DiBenedetto.
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 15:10
da MatteoAsroma90
Erik ha scritto:Sei sette anni fa si faceva sempre il parallelo con il Liverpool (anche i loro proprietari erano legati ai boston red sox, ve li ricordate?).
Poi è sparito DiBenedetto.
molti scordano facilmente..
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 15:19
da LoryAsr98
Erik ha scritto:Sei sette anni fa si faceva sempre il parallelo con il Liverpool (anche i loro proprietari erano legati ai boston red sox, ve li ricordate?).
Poi è sparito DiBenedetto.
Lo si potrbebe fare ( nel lato sportivo pure adesso) e la dituazione è simile:
2 squadre che non non hanno vinto un cazzo

Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 15:50
da sessantotto
gli Americani nel Calcio sono, con le dovute differenze, esattamente come i Russi e i Cinesi
Abramovich ha preso il Chelsea non perché attratto dalla sua Storia o dalla simpatia dei tifosi Blues, ma girando con l'elicottero sopra Stamford Bridge
ogni americano è diverso da altri americani
gli americani della Premier League trovano una piattaforma economica, di marketing e di esportazione del prodotto assolutamente efficiente
in Italia trovano una realtà obsoleta, con un panorama istituzionale proibitivo fatto di rigidità burocratiche e di un rapporto con il territorio ingessato dato che quelli che ci sono non vogliono assolutamente perdere l'opportunità di mangiarci con le piattaforme locali
gli americani della Roma hanno compiti molto più difficili in termini economici e di sviluppo del prodotto rispetto a quelli del Liverpool che invece avevano già strutture economiche belle che avviate
le situazioni sono imparagonabili, almeno finché l'Italia rimane il Terzo Mondo economico e calcistico... finché l'Italia non diventa, ma forse non lo sarà mai, un paese veramente liberale
Re: Hiroshima mon amour: gli Americani nel calcio europeo
Inviato: ven 26 gen 2018, 15:53
da sessantotto
e si ritrovano davanti a situazioni per loro assurde
come quelli che dicono che lo Stadio sarebbe di proprietà del Presidente o di Goldman Sachs rispetto che davvero della Roma
che è la formula propria invece di gran parte dello Sport americano
ovvero usare una società terza come pacchetto, contenitore, dell'intera operazione
anche lo Staple Center non è di proprietà dei Los Angeles Lakers
però è l'impianto dei Lakers
quando si fa la critica del "'o Stadio de Pallotta" si vorrebbe qualcosa che vi piaccia o no nel futuro ci sarà sempre meno... lo Stadio di proprietà della Roma sarebbe un'impresa ancora più improbabile e impossibile da fare rispetto a ciò che si sta facendo... proprio burocraticamente