The last thing that I saw, as my life passed by, were fields of empty people, laying down to die.
The rain lashed down in darkness, a lizard blinked an eye and time stopped in the silence to watch the burning sky...
pisodinosauro ha scritto:Quarto episodio, glorioso, dei mondiali di calcio.
Temo che molti forumisti, 32 anni fa non erano nati, oppure troppo piccoli per ricordare.
Ci faremo compagnia , un passo alla volta...insieme.
T'e' scesa 'na lacrimuccia, Piso?
The last thing that I saw, as my life passed by, were fields of empty people, laying down to die.
The rain lashed down in darkness, a lizard blinked an eye and time stopped in the silence to watch the burning sky...
Fase finale vista al Campus di Boscochiesanuova Vr, Italia- Brasile in una sala con 300 persone la finale vista su un televisore in B/N in una stanza con gli istruttori per poter fumare, ho festeggiato a Verona il mio primo mondiale a 17 anni che bei ricordi
Iscritto n.25 del 9 giugno 2012
So’ er giro a voto dell’anello cascato ar dito
della sposa che poi l’ha raccorto e me l’ha
tirato e io je ho detto: “mejo... sto bene da
solo...”
Ero piccolo, ricordo la festa mentre atteaversavo la città in macchina di mio zio che suonava il clacson all'impazzata.
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
Ma, mi dico, che giocano a fare il mondiale: facessero subito Brasile contro Germania e finiamola subito, e tanto vince il Brasile...
Queste erano le mie impressioni, ma anche le autorevoli previsioni dei maggiori esperti di calcio.
Nessuna probabilità viene data ad altre squadre, guarda giusto un po' l'Argentina, per via di Maradona.
In effetti, senza l'incredibile pomeriggio del Sarria', così sarebbe andata a finire.
Ma il caso o il destino oppure il dio che governa il calcio, se esiste, voleva fare qualcosa di diverso, stavolta....
Meglio così...ne avevamo bisogno, il paese dopo il periodo della recessione economica e degli anni di piombo ... a qualche cosa si doveva aggrappare, al Presidente partigiano, al calcio...ai soliti valori.
Andiamo per gradi...vediamo cosa c'è di nuovo intanto
L'inno della torrida Brasileira...l'inno del Brasile calcistico.
Il Brasile va in Spagna col ruolo di super favorito...ed il motivo e' chiaro, una macchina da gol che ha anche messo a posto la difesa, sembra almeno...
Valdir Perez , Leandro, Oscar, Luisinho, Batista, Junior, Paulo Isidoro, Cerezo, Socrates, Zico, Mario Sergio
Così il Brasile pensa di andare ai mondiali...ma invece così inizia a giocare. Valdir Perez, Leandro, Oscar, Luisinho, Falcao, Junior, Socrates, Cerezo, Serginho , Zico, Eder.
Cosa era successo?
Un bel po' di roba...intanto in Europa scoppia di salute un certo Falcao che gioca in Italia, ha messo a posto, anzi ha in mano il centrocampo della Roma, giocatore atipico, di quelli che piacciono tanto ai brasiliani...il perfetto numero 5
Poi l'esterno sinistro del Sao Paolo, Mario Sergio, un assistman eccezionale, con una buonissima visione della porta, pensa bene di sparare in aria, ad un ritiro della nazionale verdeoro, dal pullman della squadra perché...perché infastidito dai troppi entusiasti sostenitori. Come si può portate uno così al mondiale?
E poi, siamo sicuri di giocare con Socrates centravanti atipico? O' Doutor, forse non ha il passo ed il fisico per sfondare contro le difese europee, mettiamo dentro uno alla Roberto Dinamite...c' e' Serginho del Sao Paolo...dai che si mangia le difese quanto è grosso.
Se leviamo Isidoro , oltre l'assenza di Mario Sergio , perdiamo una delle due ali, anzi entrambe? Nessun problema, mettiamo dentro Eder , che gioca anche seconda punta a Belo Horizonte...
Si, ma così non è più il il Brasile...IMHO.
Questo immagino sia passato per la testa a Tele Santana...forse per via della inaspettata sconfitta contro l'Uruguay nel tornea premundial...oppure forse anche per le pressioni della potentissima stampa brasiliana...forse perché voleva essere più concreto, forse perché erano comunque nettamente più forti, comunque...
Ma ci torniamo...
Ultima modifica di pisodinosauro il sab 19 apr 2014, 18:15, modificato 1 volta in totale.
Intanto il mondiale e' con 24 squadre, il che obbliga gli organizzatori ad un algoritmo micidiale per il secondo turno: i gironcini a tre squadre.
Inoltre aumenta la rappresentanza africana, della Concacaf...poi arriva la nuova Zelanda, oltre che una asiatica, araba peraltro, il Kuwait.
Inoltre i gironi del primo turno sono 6 e l'organizzazione spagnola decise di assegnare i gironi ad una coppia di città e stadi. Madrid e Barcellona avrebbero avuto invece i gironi intermedi, con i loro 4 stadi.
La Spagna voleva, a ragione che fosse un mondiale capillare, che raggiungesse tutto il paese...Comunidad catalana, comunidad valenciana, Paesi Baschi, Andalusia...tutto il paese.
È anche il modo, per la nuova Spagna, di dimenticare gli orrori e l'isolamento del franchismo. Esigenze opposte a quelle del precedente Mundial: non gonfiare i muscoli, ma apparire un paese unito e nuovo.
Ultima modifica di pisodinosauro il sab 19 apr 2014, 10:48, modificato 2 volte in totale.
La Germania prepara un decennio di finali mondiali, con una squadra, quella del 1982 che è una via di mezzo tra quella del 1974 e quella del 1990.
Intanto non ci sono più i grandi, i vari Beckenbauer, Hoenes, Müller e Mayer; e non ci sono più i blocchi, nel senso che in Germania intorno al 1980 non c'è una squadra dominante, forse solo il Colonia, con cui costruire l'intelaiatura.
Che è composta dal portiere Schumacker del Colonia, dai terzini Kaltz dell'Amburgo e Briegel del Kaiserslautern.
Al centro della difesa i fratelli Foerster dello Stoccarda.
Davanti la difesa Stielike del Real Madrid, nuovamente Breitner e poi Dremmler, ambedue del Bayern.
Poi il folletto Littbarsky , altro del Colonia, sulla fascia destra, davanti il bavarese Rummenigge unico certo del posto in attacco, e poi a scelta Allofs, Hrubesch o Fischer...
Insomma una squadra con una buona difesa, terzini che salgono, centrocampo roccioso ( e se dovesse servire fantasia, dentro Hansi Müller) ed un buonissimo attacco, fatto da opportunisti oppure punte forti.
Questa e' la Germania, forte ma non fortissima come quella del 1974.