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Enzo Jannacci
la milano più vera e meno conosciuta
la milano bonaria, storta, tenera, mite, surrealista, ubriaca e leggera
c'era e c'è
nelle canzoni e nei bar
ed è bellissima
un'altra bella persona di meno
lui e il califfo
roma e milano hanno perso l'anima in una notte di merda
			
			
			
						
						
							la milano bonaria, storta, tenera, mite, surrealista, ubriaca e leggera
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Re: Enzo Jannacci
a me piace più Jannacci e la sua Milano, che Califano e la sua Roma. 
La milano di jannacci è quella del lavoro culturale e del quinto stato, di luciano bianciardi e della sua vita agra, per intenderci.
è la milano residuale che tuttavia si fa motore di un grande cambiamento culturale; è la milano che subisce e crea la modernizzazione del paese, e che risponde in modo critico (jannacci, celentano, giorgio gaber, bianciardi, giorgio strehler, dario fo) in cui si sperimentano nuove forme di comunicazione.
La Roma del Califfo, con tutto il rispetto, è la Roma borderline di quello che sarebbe stato un "romanzo criminale". Certo, puzza ancora di borgata e di "mala", di travesta e "mignotte", di dolore e solitudine, un po' fascista e molto sessista, fatta da puttanieri ma cattolici ferventi, insomma, senza un potenziale critico - la Roma pasoliniana, anch'essa borderline e indicibile, e coeva a quella del califfo, sembra essere lontana anni luce.
			
			
			
										La milano di jannacci è quella del lavoro culturale e del quinto stato, di luciano bianciardi e della sua vita agra, per intenderci.
è la milano residuale che tuttavia si fa motore di un grande cambiamento culturale; è la milano che subisce e crea la modernizzazione del paese, e che risponde in modo critico (jannacci, celentano, giorgio gaber, bianciardi, giorgio strehler, dario fo) in cui si sperimentano nuove forme di comunicazione.
La Roma del Califfo, con tutto il rispetto, è la Roma borderline di quello che sarebbe stato un "romanzo criminale". Certo, puzza ancora di borgata e di "mala", di travesta e "mignotte", di dolore e solitudine, un po' fascista e molto sessista, fatta da puttanieri ma cattolici ferventi, insomma, senza un potenziale critico - la Roma pasoliniana, anch'essa borderline e indicibile, e coeva a quella del califfo, sembra essere lontana anni luce.
					Ultima modifica di paz il dom 31 mar 2013, 22:45, modificato 1 volta in totale.
									
			
						
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Re: Enzo Jannacci
Ei purtav i scarp del tenis...ma era un barbone
metafora perfetta per un artista com Iannacci.
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Re: Enzo Jannacci
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credi "AR GRILLO" no a "PINOCCHIO"
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Re: Enzo Jannacci
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Re: Enzo Jannacci
paz ha scritto:a me piace più Jannacci e la sua Milano, che Califano e la sua Roma.
La milano di jannacci è quella del lavoro culturale e del quinto stato, di luciano bianciardi e della sua vita agra, per intenderci.
è la milano residuale che tuttavia si fa motore di un grande cambiamento culturale; è la milano che subisce e crea la modernizzazione del paese, e che risponde in modo critico (jannacci, celentano, giorgio gaber, bianciardi, giorgio strehler, dario fo) in cui si sperimentano nuove forme di comunicazione.
La Roma del Califfo, con tutto il rispetto, è la Roma borderline di quello che sarebbe stato un "romanzo criminale". Certo, puzza ancora di borgata e di "mala", di travesta e "mignotte", di dolore e solitudine, un po' fascista e molto sessista, fatta da puttanieri ma cattolici ferventi, insomma, senza un potenziale critico - la Roma pasoliniana, anch'essa borderline e indicibile, e coeva a quella del califfo, sembra essere lontana anni luce.
Concordo con molto di quello che scrivi, solo una nota a margine. Di quella Milano è rimasto pochissimo. Di quella Roma ancor meno...
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Re: Enzo Jannacci
il_noumeno ha scritto:
Concordo con molto di quello che scrivi, solo una nota a margine. Di quella Milano è rimasto pochissimo. Di quella Roma ancor meno...
vero. quella milano è stata spazzata via dall'edonismo anni '80 e dal craxismo, che di quell'edonismo era la sponda politica.
comunque ben tornato.
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se ne va Ray Manzarek. che orribile sorpresa.
ma la sua musica ha sconfitto il tempo e non finirà mai.
			
			
			
						
						
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
Uno dei miei gruppi preferiti di sempre. Anni luce avanti agli altri.Daniel Faraday ha scritto:se ne va Ray Manzarek. che orribile sorpresa.
ma la sua musica ha sconfitto il tempo e non finirà mai.
R.I.P.
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
fidati.
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
rest in peace.
Non amavo particolarmente i Doors, ma amavo particolarmente il suo vox continental.
			
			
			
						
						
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
La vera anima dei Doors, il vero artefice del sucesso di un gruppo particolare. Quelle sonorità tipiche dei Doors erano frutto del genio musicale di Manzarek.Daniel Faraday ha scritto:se ne va Ray Manzarek. che orribile sorpresa.
ma la sua musica ha sconfitto il tempo e non finirà mai.
Addio grandissimo.
Non ho capito un ciufolo della vita
			
						paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
Se non ricordo male registravano dei pezzi dentro il bagno per creare un'acustica particolare.porcaccia ha scritto: La vera anima dei Doors, il vero artefice del sucesso di un gruppo particolare. Quelle sonorità tipiche dei Doors erano frutto del genio musicale di Manzarek.
Addio grandissimo.
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
Aveva unito un Piano Bass a un piatto organo in modo da suonare su due linee differenti, una con la sinistra e una con la destra. Quel suono tipico dei Doors è dovuto al suo genio.MarcoDaLatina ha scritto: Se non ricordo male registravano dei pezzi dentro il bagno per creare un'acustica particolare.
Non ho capito un ciufolo della vita
			
						paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
porcaccia ha scritto: Aveva unito un Piano Bass a un piatto organo in modo da suonare su due linee differenti, una con la sinistra e una con la destra. Quel suono tipico dei Doors è dovuto al suo genio.
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
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Re: This is the End, Ray. Ciao e grazie
Potrei ascoltarli per giorni senza stancarmi mai...
			
			
			
						
						
							ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
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