alectric ha scritto:
Basterebbe avere la misura nelle cose.
Capire che in un lavoro di concerto nella conduzione di un'azienda, di qualsiasi tipo, la responsabilità è sempre condivisa ed evitare enormità tipo che tizio o caio siano il male della Roma, o peggio, accostarlo a malattie che per molti rappresentano una tragedia che ha devastato famiglie intere...
In buona sostanza, rendersi conto, almeno a freddo, che le esagerazioni sono precipue all'essenza stessa del tifoso ed evitare di piccarsi quando questa ovvietà viene ricordata...
e chi lo nega?
ma è anche abbastanza evidente che ogni volta si usano messaggi assolutisti per controbattere tesi anche più complesse.
si banalizza il concetto avverso al fine di renderlo più facilmente sconfessabile.
Mi pare evidente che chi sta lavorando oggi alla Roma sotto vari aspetti manageriali abbia commesso o stia commettendo degli errori.
senza arrivare a farsi dare del coglione (giustamente) da Kolarov e diFrancesco, credo si possa evidenziare che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Ci ritroviamo a commentare una Roma a pari punti col sassuolo e sotto il parma all'ottavo posto a 6 punti da zone della classifica che neanche voglio commentare (visto che diciamo che a 5 punti c'è il quarto posto rendiamoci conto anche cosa c'è 5 punti più giù).
Uno cerca delle responsabilità.
Poi pure io mi sentirei ridicolo a suggerire soluzioni. Non ho studiato per questo e quindi neanche mi ci avventuro.
Ma credimi Ale, fossilizzarmi sul distinguere un "consigliatore" da un dirigente lo trovo abbastanza puerile.