Rugby
- joe
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Re: Rugby
Prima due calci clinici. Poi un drop pazzesco dal nulla. Poi piazza da meta' campo. Dan Carter e' il miglior giocatore del mondo, nella migliore squadra, e a 33 anni non era ancora riuscito a giocare una finale mondiale per gli infortuni che erano una maledizione.
Si sta riprendendo tutto con gli interessi.
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il brulicare dei vermi nella putredine dei piattini
- joe
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Re: Rugby
Grandi All Blacks, rugby da brividi.
Vittoria meritata, primi a vincere back to back, una squadra incredibile con due dei migliori 5 giocatori di tutti i tempi (McCaw e Carter) e con le nuove leve come Barret che non scherzano.
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il brulicare dei vermi nella putredine dei piattini
- basano75
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Re: Rugby
Leggende. Autentiche leggende.
period.
dan carter. Cosa dire? Il sogno di ogni bambino. Lo aspettavamo tutti. Lui ha risposto presente
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"Se viviamo è per marciare sulla testa dei re" (W. Shakespeare)

Ciao TuX !!!

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Re: Rugby
Niente da dire, grande e meritata vittoria degli All Blacks, che anche nel momento di maggiore difficoltà non hanno perso la testa e hanno mantenuto il controllo del gioco, anche grazie a quell'immenso e fin troppo sfortunato Campione che è Dan Carter che li ha presi per mano quando più ce n'era bisogno. Poichè sono italiano e purtroppo non ce la faccio a fare finta di niente come la morale rugbystica vorrebbe in questi casi, dico che hanno vinto nonostante un arbitraggio scandaloso dell'ineffabile Nigel Owens, che nel primo ha fatto bellamente passare i tentativi di killeraggio del 3 australiano nei confronti di Carter come se nulla fosse (già il primo fallo, placcaggio in ritardo e per giunta solo di spalla, era almeno da giallo diretto, sul secondo, placcaggio al collo effettuato dallo stesso giocatore già richiamato pochi minuti prima, è semplicemente inconcepibile non dare il cartellino, ma d'altronde lui lì non aveva neanche fischiato fallo, l'ha dovuto richiamare il TMO...), e poi, alla prima occasione, ha buttato fuori l'estremo neozalendese senza starci neanche troppo a pensare...
E siccome, oltre che italiano, sono pure romanista, penso che, essendo il secondo arbitraggio consecutivo quantomeno discutibile contro gli All Blacks, forse qualcuno all'IRB non vedeva di buon occhio il back-to-back neozelandese ai mondiali, perchè se poi vincono sempre loro magari le masse possono iniziare a perdere interesse per questo sport.
E siccome, oltre che italiano, sono pure romanista, penso che, essendo il secondo arbitraggio consecutivo quantomeno discutibile contro gli All Blacks, forse qualcuno all'IRB non vedeva di buon occhio il back-to-back neozelandese ai mondiali, perchè se poi vincono sempre loro magari le masse possono iniziare a perdere interesse per questo sport.
jimmy ha scritto:Comunque, dopo l'ennesima ottima serata in compagnia dei forumisti, pensando ai momenti di tensione che ogni tanto si creano sul forum, mi sento di lanciare il seguente slogan:
+ CENE - SCENE
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Re: Rugby
Vista in replica. In fin dei conti ha vinto chi meritava piu' di ogni altro.
Per il rugby visto questi sono forse i mondiali che mi sono piaciuti di piu'.

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faro
Vedova di delta. Arcinemico di zara.
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Re: Rugby
detto Magic Manjoe ha scritto:16 - 3 all'intervallo.
Meta AB nel finale quando gli australiani non ce la facevano piu' ad aggredire il breakdown. Meta stupenda, da manuale del gioco, finalizzata da quella farfalla geniale che e' Milner-Skudder.
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Re: Rugby
I mondiali di rugby riservano sorprese: il Vecchio Continente è uscito di scena, lasciando che le ultime quattro squadre a giocarsi il titolo fossero tutte dell’emisfero sud. E se l’Italia di Jacques Brunel era già fuori da un pezzo, un pizzico di tricolore s’è portato a casa il titolo di campione del mondo. E’ il caso di Luke Romano, 29 anni e di ruolo seconda linea, considerato tra i pilastri degli All Blacks.
Fu il bisnonno, Raffaele Romano, a partire appena ventenne nel 1923 da Massa Lubrense sulla costiera Sorrentina, verso la Nuova Zelanda, dove “inventò” la produzione di pomodori e pummarola. In seguito, dopo aver vissuto alcuni anni nella capitale Wellington, si sposò con una neozelandese a Nelson dove nacque Gaetano, papà di Luke. Oggi il figlio vive a Christchurch, nella South Island, con tutta la sua famiglia che per altro a eccezione del forte rugbista vanta tutti membri con nomi italiani, per conservare le origini.
“Papà ha spezzato la tradizione”, racconta scherzosamente la seconda linea iridata, riferendosi al fatto che nelle famiglie italiane in Nuova Zelanda, solitamente si tende a dare un nome italiano al primo figlio maschio. Così ci hanno pensato le sue sorelle: i nipoti si chiamano infatti Dante, Lucia, Arabella ed Enzo. In passato Luke fu anche contattato dalla Federazione italiana rugby per una eventuale naturalizzazione, ma il ragazzo disse che preferiva provare a sfondare nel suo Paese. “Qualcuno di un club italiano mi contattò mentre John Kirwan stava per diventare coach azzurro” – rivela il neo campione del mondo -. Mio padre è italiano e pur essendo io stesso legato alla mia terra d’origine, preferii rifiutare”. Del resto come non dargli torto. Con il trionfo di sabato la Nuova Zelanda è divenuta campione del mondo per la terza volta nella sua storia. In quest’occasione lo ha fatto a spese di un’altra grande squadra, capace di lanciarsi in un tentativo di rimonta fatto di cuore e coraggio ma che nulla ha potuto nei confronti di questi “superuomini”.
Cresciuto nel Canterbury, da circa tre anni nel giro della Nazionale, un’ultima stagione strepitosa nei Crusaders è servita a fargli staccare un biglietto per la Coppa del Mondo in Inghilterra. Romano, pur non essendo entrato in campo nella finale contro l’Australia, ha giocato altrettante gare della competizione, mettendosi in mostra, soprattutto per la straordinaria forza e la fisicità. Quasi due metri di altezza e ben 111 chilogrammi di peso, questo “ragazzone”, vanta il piede più grosso della Nuova Zelanda, calza infatti il 52. Ma c’è un altro piccolo record del quale può orgogliosamente fregiarsi la cittadina di Massa Lubrense, luogo da cui il mito ha avuto inizio, perché Romano è il secondo atleta di origini massesi a partecipare al torneo mondiale di rugby.
Fu il bisnonno, Raffaele Romano, a partire appena ventenne nel 1923 da Massa Lubrense sulla costiera Sorrentina, verso la Nuova Zelanda, dove “inventò” la produzione di pomodori e pummarola. In seguito, dopo aver vissuto alcuni anni nella capitale Wellington, si sposò con una neozelandese a Nelson dove nacque Gaetano, papà di Luke. Oggi il figlio vive a Christchurch, nella South Island, con tutta la sua famiglia che per altro a eccezione del forte rugbista vanta tutti membri con nomi italiani, per conservare le origini.
“Papà ha spezzato la tradizione”, racconta scherzosamente la seconda linea iridata, riferendosi al fatto che nelle famiglie italiane in Nuova Zelanda, solitamente si tende a dare un nome italiano al primo figlio maschio. Così ci hanno pensato le sue sorelle: i nipoti si chiamano infatti Dante, Lucia, Arabella ed Enzo. In passato Luke fu anche contattato dalla Federazione italiana rugby per una eventuale naturalizzazione, ma il ragazzo disse che preferiva provare a sfondare nel suo Paese. “Qualcuno di un club italiano mi contattò mentre John Kirwan stava per diventare coach azzurro” – rivela il neo campione del mondo -. Mio padre è italiano e pur essendo io stesso legato alla mia terra d’origine, preferii rifiutare”. Del resto come non dargli torto. Con il trionfo di sabato la Nuova Zelanda è divenuta campione del mondo per la terza volta nella sua storia. In quest’occasione lo ha fatto a spese di un’altra grande squadra, capace di lanciarsi in un tentativo di rimonta fatto di cuore e coraggio ma che nulla ha potuto nei confronti di questi “superuomini”.
Cresciuto nel Canterbury, da circa tre anni nel giro della Nazionale, un’ultima stagione strepitosa nei Crusaders è servita a fargli staccare un biglietto per la Coppa del Mondo in Inghilterra. Romano, pur non essendo entrato in campo nella finale contro l’Australia, ha giocato altrettante gare della competizione, mettendosi in mostra, soprattutto per la straordinaria forza e la fisicità. Quasi due metri di altezza e ben 111 chilogrammi di peso, questo “ragazzone”, vanta il piede più grosso della Nuova Zelanda, calza infatti il 52. Ma c’è un altro piccolo record del quale può orgogliosamente fregiarsi la cittadina di Massa Lubrense, luogo da cui il mito ha avuto inizio, perché Romano è il secondo atleta di origini massesi a partecipare al torneo mondiale di rugby.
- jimmy
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Re: Rugby
DDR16 ha scritto:RIP jonah
I've spent a lot of money for alcohol, women and fast cars. The rest of it I've just wasted. (G. Best)
2012: citizens not subjects (R. Smith)
Preferisco le testecalde interessanti alle testedicazzo inutili
ilBranko vive e lotta insieme a noi!
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- joe
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Re: Rugby
Un'altra vittima del doping nello sport, checche' ne dicano oggi. Povero Jonah, vero primo portento fisico di un rugby che stava cambiando.
Io c'ero, quando ha trascinato il povero Vaccari per 40 metri in un Italia-AB al Dall'Ara. Li' capii che il rugby non sarebbe mai piu' stato lo stesso.
Di solito non sono sentimentale, ma per na volta c'ho il magone.
Io c'ero, quando ha trascinato il povero Vaccari per 40 metri in un Italia-AB al Dall'Ara. Li' capii che il rugby non sarebbe mai piu' stato lo stesso.
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