Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
si ci spiano, ci hanno sempre spiato e ci spieranno sempre.
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
scusate, la novità sconvolgente quale sarebbe?
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
Una volta si spiava l'URSS ed il blocco sovietico. Oggi si spiano TUTTI...E' la globalizzazione. Con la tecnologia di adesso, poi...ma non e' una novita'...
http://thebankwatch.com/2013/06/08/to-t ... australia/
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The last thing that I saw, as my life passed by, were fields of empty people, laying down to die.
The rain lashed down in darkness, a lizard blinked an eye and time stopped in the silence to watch the burning sky...
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
Da che mondo è mondo tutti spiano tutti. Non vedo quale sia la novità...
jimmy ha scritto:Comunque, dopo l'ennesima ottima serata in compagnia dei forumisti, pensando ai momenti di tensione che ogni tanto si creano sul forum, mi sento di lanciare il seguente slogan:
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Re: R: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
fa più comodo ai cinesi che ai russi visto che i cittadini russi per ogni cavolata su internet usano esclusivamente siti russideacon frost ha scritto: Non credo che i russi lo rilasceranno agli americani, perchè ha molte informazioni che potrebbero far comodo a Mosca, che nn ha mai sotterrato l'ascia di guerra
sia come motori di ricerca che email che social network
ma il vero mistero è: come fa a sopravvivere nell area di transito di sheremyetevo se lì solo il caffè costa oltre 5 euro???

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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
L'unica certezza è che abbozzeremo come sempre. Dopo qualche finta alzata di testa, la nostra dichiarazione ufficiale sarà: "Scusate signori statunitensi se vi abbiamo recato qualche disturbo nel farci spiare. Con umile sudditanza, l'Italia."pisodinosauro ha scritto:si ci spiano, ci hanno sempre spiato e ci spieranno sempre.
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R: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
Questo è sicuro! Ora il ministro fa la voce grossa, parlando di possibili rapporti incrinati con gli USA, poi gli americani faranno qualche telefonate ed inventerrano qualche calla per la stampa e l'opinione pubblica, che servirà loro da salvacondottofiume ha scritto: L'unica certezza è che abbozzeremo come sempre. Dopo qualche finta alzata di testa, la nostra dichiarazione ufficiale sarà: "Scusate signori statunitensi se vi abbiamo recato qualche disturbo nel farci spiare. Con umile sudditanza, l'Italia."
Ubi maior, minor cessat......ma meglio loro oggi che i cinesi domani
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?

"Del resto mia cara di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori. Non c'è più morale, Contessa."
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
Ma dove caLLo le trovi .......



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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
e' su questa assefuazione, su questa totale assenza di capacita' di indignazione, su questo qualunquismo che si costruiscono gli imperi
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
rassegnazione, impotenza, connivenza, convenienza?faro ha scritto:e' su questa assefuazione, su questa totale assenza di capacita' di indignazione, su questo qualunquismo che si costruiscono gli imperi
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
anche, e non mi ergo a cavaliere solitario, sia chiaro, sono tale e quale: assefuatto, connivente...insomma...stronzopisodinosauro ha scritto: rassegnazione, impotenza, connivenza, convenienza?
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Re: Caso Datagate: gli yankees ci spiano?
Datagate, ovvero Barack O’Bush
di Giulietto Chiesa
Disse Bertolt Brecht che, quando il fascismo fosse giunto in America, avrebbe assunto le fattezze della democrazia.
Profezia poetica che si sta avverando sotto i nostri occhi. Il paese che continua ad esserci ossessivamente rappresentato come la più progredita forma di democrazia, è quello stesso in cui i suoi un tempo cittadini (ora sudditi abitanti di Matrix) sono sorvegliati ad ogni istante dal Grande fratello Nsa che tutto sa e tutto può leggere e vedere.
Anche a noi tocca essere, qualche volta, profeti. Pino Cabras ed io, sul nostro libro “Barack Obush”, nella sua edizione in lingua russa, mettemmo in copertina un photoshop di Obama e Bush che mostrava la loro contiguità e continuità. Nei giorni scorsi l’Huffington Post, nella sua edizione americana, a due anni di distanza, ci ha copiato il photoshop. Confermando, per altro, il mio giudizio al momento dell’elezione del primo presidente di colore della storia americana: Obama come la più straordinaria operazione di maquillage di un imperatore dai tempi del faraone Tutankamen.
Il programma dei 30.000 droni varato da Barack Obush, per sorvegliare dall’alto tutta l’America (non per uccidere i terroristi), quello della mappatura del cervello umano, sempre promosso dal faraone democratico, dice che si sta andando a tappe forzate verso uno stato americano totalitario sotto tutti i parametri. E ciò avviene mentre Giovanna Botteri, sul Tg3, ogni sera, con occhi sognanti e parole estatiche, ci descrive le meraviglie della democrazia americana.
Obama fu eletto avendo promesso il ritiro dall’Afghanistan, ma ora scopriamo che questo ritiro non ci sarà mai più. In quel deserto dei tartari resterà un distaccamento permanente di almeno 10.000 uomini. L’Irak è un protettorato americano dove la guerra civile va avanti al ritmo di 50 morti per bomba. Si prepara l’offensiva militare della Nato contro la Siria. Obama dichiara di avere acconsentito alla “red line” tracciata da Netanyhau per l’Iran: così, quando decideranno Tel Aviv e Washington, partirà il bombardamento contro Teheran.
E tutto procede secondo i piani, anche la preparazione psicologica alla guerra. Un recente sondaggio, di pochi giorni fa, pubblicato sulla prima pagina del New York Times, promosso dallo stesso New York Times e dalla Cbs News, dice che il 60% degli americani sarebbe d’accordo di attaccare l’Iran se la linea rossa venisse oltrepassata. Ma la linea rossa la decide Israele e, dunque, l’Iran la sorpasserà anche se starà fermo come una statua di marmo. La maggioranza degli americani ha già subito il lavaggio del cervello e, dunque, applaudirà freneticamente.
Si tratta di vedere ora se anche l’Europa applaudirà. E questo dipende anche da noi, anche dagli italiani. Ora, in mezzo alla valanga di critiche e dileggio contro il Movimento 5 Stelle, io voglio distinguermi plaudendo alla dichiarazione fatta in Parlamento dal capogruppo di quel partito. Quando ha detto, chiaro e forte, che l’Italia non dovrà più partecipare e nessuna impresa militare fuori dai suoi confini. E’ una saggia proposta, per l’Italia e per l’Europa.
In mezzo al devoto e ossequioso silenzio di tutte le sinistre, di ogni tinteggiatura, solo il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle si candida a far risorgere il movimento pacifista italiano, già demolito dal tradimento di tutte le sinistre. Dunque, almeno su questo punto qualificante, io sto con l’unica opposizione, senza se e senza ma. L’alternativa alla guerra è solo la pace. Il resto sono chiacchiere.
(il fatto quotidiano)
di Giulietto Chiesa
Disse Bertolt Brecht che, quando il fascismo fosse giunto in America, avrebbe assunto le fattezze della democrazia.
Profezia poetica che si sta avverando sotto i nostri occhi. Il paese che continua ad esserci ossessivamente rappresentato come la più progredita forma di democrazia, è quello stesso in cui i suoi un tempo cittadini (ora sudditi abitanti di Matrix) sono sorvegliati ad ogni istante dal Grande fratello Nsa che tutto sa e tutto può leggere e vedere.
Anche a noi tocca essere, qualche volta, profeti. Pino Cabras ed io, sul nostro libro “Barack Obush”, nella sua edizione in lingua russa, mettemmo in copertina un photoshop di Obama e Bush che mostrava la loro contiguità e continuità. Nei giorni scorsi l’Huffington Post, nella sua edizione americana, a due anni di distanza, ci ha copiato il photoshop. Confermando, per altro, il mio giudizio al momento dell’elezione del primo presidente di colore della storia americana: Obama come la più straordinaria operazione di maquillage di un imperatore dai tempi del faraone Tutankamen.
Il programma dei 30.000 droni varato da Barack Obush, per sorvegliare dall’alto tutta l’America (non per uccidere i terroristi), quello della mappatura del cervello umano, sempre promosso dal faraone democratico, dice che si sta andando a tappe forzate verso uno stato americano totalitario sotto tutti i parametri. E ciò avviene mentre Giovanna Botteri, sul Tg3, ogni sera, con occhi sognanti e parole estatiche, ci descrive le meraviglie della democrazia americana.
Obama fu eletto avendo promesso il ritiro dall’Afghanistan, ma ora scopriamo che questo ritiro non ci sarà mai più. In quel deserto dei tartari resterà un distaccamento permanente di almeno 10.000 uomini. L’Irak è un protettorato americano dove la guerra civile va avanti al ritmo di 50 morti per bomba. Si prepara l’offensiva militare della Nato contro la Siria. Obama dichiara di avere acconsentito alla “red line” tracciata da Netanyhau per l’Iran: così, quando decideranno Tel Aviv e Washington, partirà il bombardamento contro Teheran.
E tutto procede secondo i piani, anche la preparazione psicologica alla guerra. Un recente sondaggio, di pochi giorni fa, pubblicato sulla prima pagina del New York Times, promosso dallo stesso New York Times e dalla Cbs News, dice che il 60% degli americani sarebbe d’accordo di attaccare l’Iran se la linea rossa venisse oltrepassata. Ma la linea rossa la decide Israele e, dunque, l’Iran la sorpasserà anche se starà fermo come una statua di marmo. La maggioranza degli americani ha già subito il lavaggio del cervello e, dunque, applaudirà freneticamente.
Si tratta di vedere ora se anche l’Europa applaudirà. E questo dipende anche da noi, anche dagli italiani. Ora, in mezzo alla valanga di critiche e dileggio contro il Movimento 5 Stelle, io voglio distinguermi plaudendo alla dichiarazione fatta in Parlamento dal capogruppo di quel partito. Quando ha detto, chiaro e forte, che l’Italia non dovrà più partecipare e nessuna impresa militare fuori dai suoi confini. E’ una saggia proposta, per l’Italia e per l’Europa.
In mezzo al devoto e ossequioso silenzio di tutte le sinistre, di ogni tinteggiatura, solo il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle si candida a far risorgere il movimento pacifista italiano, già demolito dal tradimento di tutte le sinistre. Dunque, almeno su questo punto qualificante, io sto con l’unica opposizione, senza se e senza ma. L’alternativa alla guerra è solo la pace. Il resto sono chiacchiere.
(il fatto quotidiano)
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)