Antonio Conte

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.aLe.
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da .aLe. »

ho paaaaaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuuuraaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh.. è agghiaggiande che un tecnico tattico motivazionale come il sottoscritto accusino lorsignori della giustizia sportiva di un fatto assurdo e antisportivoooo
Alevt86
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da Alevt86 »

Conte, come si festeggia un eroe nel Paese dei condannati di ritorno

Orsù facciam festa, l’Eroe è tornato. Uscito – alfine – vincente da errori giudiziari, storture mediatiche e vili macchine del fango. Rai, Mediaset, Sky: tutti entusiasti. Antonio Conte, domenica, ha sparso il Verbo ai fedeli accorsi. “Questa esperienza mi ha fortificato”; “Ho provato dolore”; “Vado avanti a testa alta, non mi devo nascondere da nessuno”. Il lessico del martire consumato, del Silvio Pellico che avrebbe voluto scrivere Le mie prigioni, ma in mancanza di eloquio consono (“Questa è una squadra che sanno tutti quanti cosa fare”) si è accontentato di regalare una conferenza stampa tragicomica a Youtube.

Era stato assente quattro mesi, crivellato dalla più bieca strumentazione giustizialista. I media, commossi, lo hanno abbracciato. Con deferenza, con commozione. Per lui si sono mobilitati i migliori prestigiatori di parole (“Alla Juve i sorrisi continueranno, anzi conte-nueranno”, SkyTg24). A lui sono state regalate soggettive emozionanti, con la Conte Cam che ne restituiva gesti e mimica, indugiando sul cappellino che – con affettuosa misericordia – nascondeva la vaga irresolutezza tricologica del Prescelto. “La telecamera che gli hanno incollato addosso (..) ci ha dato un verdetto assolutamente confortante: Antonio Conte è lo stesso di qualche mese fa”, rassicurava ieri Repubblica. Meno male: se questi mesi di Golgota e flagelli lo avessero anche solo minimamente scalfito, non ce lo saremmo perdonati . Invece, durante il triste confino, Conte ha perfino cementato l’autoironia, su cui fino a ieri – a giudicare dalle querele o dalle reazioni quando si osa zimbellarne il dorato crine – pareva difettare: “Crozza mi dovrebbe pagare una cena, la sua popolarità è cresciuta. La cosa che mi fa arrabbiare di più è sentire mia moglie che imita Crozza che fa me”. E tutti a scompisciarsi.

Se un alieno si fosse disgraziatamente (per l’alieno) imbattuto nella tivù italiana di domenica pomeriggio, avrebbe immaginato che Antonio Conte fosse appena scampato a un attentato; che avesse attraversato a piedi il deserto del Gobi; che fosse stato rilasciato dopo un lungo sequestro, o anche solo un sequestrino à la Spinaus. Da qui gli osanna trasversali. Nella realtà, che agli alieni interessa (agli umani non sempre), Conte era stato assente – dalle panchine di calcio, non dal mondo libero – perché condannato a 10 mesi (poi scontati a 4) per omessa denuncia. E sempre Conte rischia un nuovo deferimento per Salernitana-Bari del maggio 2009, quando – secondo gli inquirenti – lo spogliatoio dei pugliesi (allenati da Conte) vendette quasi all’unanimità la partita. Ovviamente tutto accadeva senza che lui sospettasse nulla, contrariamente alla nomea di tecnico vincente cui nulla sfugge. Si potrebbe riscontrare, in tali celebrazioni garantiste, qualcosa di eticamente discutibile. Sarebbe un errore. Un eccesso di ingenuo stupore.

Conte merita eccome tali attenzioni, e non solo per la nota deriva dei “giudici tifosi”. Egli è la quintessenza del condannato (di lusso; quelli sconosciuti non hanno claque eguali) che piace ai media. L’emblema di colui che, se anche sbaglia (ed è tutto da dimostrare), lo fa a sua insaputa (e meglio di Scajola). Conte è il complottista che resiste, il caso giudiziario che merita solidarietà a prescindere (anche da Giancarlo Abete, sublime Presidente Figc). Conte non è un’anomalia italiana, realtà iperuranica che crede ancora nel ritorno eterno di Berlusconi: ne è conferma didascalica. Se qualsiasi organismo tende a combattere il virus inoculato, in Italia si opera affinché esso viva e possibilmente proliferi. Ancor più in un microcosmo come quello calcistico, dove non esistono colpevoli, al massimo mele marce residuali e odiosi delatori (tipo Carlo Petrini, lui sì isolato fino alla morte). Lodi imperiture, dunque, ad Antonio Conte, vittima indomita di una congiura “agghiacciante”. L’Eroe è tornato, ferito ma vivo, dal fronte. Lo si incensi come merita. Possibilmente anche di più.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... no/442338/
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da ChiamatoreMascherato »

siete dei complottisti!
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vale.not
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da vale.not »

Alevt86 ha scritto:Conte, come si festeggia un eroe nel Paese dei condannati di ritorno

Orsù facciam festa, l’Eroe è tornato. Uscito – alfine – vincente da errori giudiziari, storture mediatiche e vili macchine del fango. Rai, Mediaset, Sky: tutti entusiasti. Antonio Conte, domenica, ha sparso il Verbo ai fedeli accorsi. “Questa esperienza mi ha fortificato”; “Ho provato dolore”; “Vado avanti a testa alta, non mi devo nascondere da nessuno”. Il lessico del martire consumato, del Silvio Pellico che avrebbe voluto scrivere Le mie prigioni, ma in mancanza di eloquio consono (“Questa è una squadra che sanno tutti quanti cosa fare”) si è accontentato di regalare una conferenza stampa tragicomica a Youtube.

Era stato assente quattro mesi, crivellato dalla più bieca strumentazione giustizialista. I media, commossi, lo hanno abbracciato. Con deferenza, con commozione. Per lui si sono mobilitati i migliori prestigiatori di parole (“Alla Juve i sorrisi continueranno, anzi conte-nueranno”, SkyTg24). A lui sono state regalate soggettive emozionanti, con la Conte Cam che ne restituiva gesti e mimica, indugiando sul cappellino che – con affettuosa misericordia – nascondeva la vaga irresolutezza tricologica del Prescelto. “La telecamera che gli hanno incollato addosso (..) ci ha dato un verdetto assolutamente confortante: Antonio Conte è lo stesso di qualche mese fa”, rassicurava ieri Repubblica. Meno male: se questi mesi di Golgota e flagelli lo avessero anche solo minimamente scalfito, non ce lo saremmo perdonati . Invece, durante il triste confino, Conte ha perfino cementato l’autoironia, su cui fino a ieri – a giudicare dalle querele o dalle reazioni quando si osa zimbellarne il dorato crine – pareva difettare: “Crozza mi dovrebbe pagare una cena, la sua popolarità è cresciuta. La cosa che mi fa arrabbiare di più è sentire mia moglie che imita Crozza che fa me”. E tutti a scompisciarsi.

Se un alieno si fosse disgraziatamente (per l’alieno) imbattuto nella tivù italiana di domenica pomeriggio, avrebbe immaginato che Antonio Conte fosse appena scampato a un attentato; che avesse attraversato a piedi il deserto del Gobi; che fosse stato rilasciato dopo un lungo sequestro, o anche solo un sequestrino à la Spinaus. Da qui gli osanna trasversali. Nella realtà, che agli alieni interessa (agli umani non sempre), Conte era stato assente – dalle panchine di calcio, non dal mondo libero – perché condannato a 10 mesi (poi scontati a 4) per omessa denuncia. E sempre Conte rischia un nuovo deferimento per Salernitana-Bari del maggio 2009, quando – secondo gli inquirenti – lo spogliatoio dei pugliesi (allenati da Conte) vendette quasi all’unanimità la partita. Ovviamente tutto accadeva senza che lui sospettasse nulla, contrariamente alla nomea di tecnico vincente cui nulla sfugge. Si potrebbe riscontrare, in tali celebrazioni garantiste, qualcosa di eticamente discutibile. Sarebbe un errore. Un eccesso di ingenuo stupore.

Conte merita eccome tali attenzioni, e non solo per la nota deriva dei “giudici tifosi”. Egli è la quintessenza del condannato (di lusso; quelli sconosciuti non hanno claque eguali) che piace ai media. L’emblema di colui che, se anche sbaglia (ed è tutto da dimostrare), lo fa a sua insaputa (e meglio di Scajola). Conte è il complottista che resiste, il caso giudiziario che merita solidarietà a prescindere (anche da Giancarlo Abete, sublime Presidente Figc). Conte non è un’anomalia italiana, realtà iperuranica che crede ancora nel ritorno eterno di Berlusconi: ne è conferma didascalica. Se qualsiasi organismo tende a combattere il virus inoculato, in Italia si opera affinché esso viva e possibilmente proliferi. Ancor più in un microcosmo come quello calcistico, dove non esistono colpevoli, al massimo mele marce residuali e odiosi delatori (tipo Carlo Petrini, lui sì isolato fino alla morte). Lodi imperiture, dunque, ad Antonio Conte, vittima indomita di una congiura “agghiacciante”. L’Eroe è tornato, ferito ma vivo, dal fronte. Lo si incensi come merita. Possibilmente anche di più.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... no/442338/
Ho controllato, il pezzo è di Andrea Scanzi, ci avrei giurato: una delle poche voci libere e non omologate della stampa italiana (tra l'altro grande appassionato ed esperto di vino, per chi ineteressa :smoke: ).
Tutta queta pantomima è stata semplicemente AGGHIACCIANDE (cit.)
jimmy ha scritto:Comunque, dopo l'ennesima ottima serata in compagnia dei forumisti, pensando ai momenti di tensione che ogni tanto si creano sul forum, mi sento di lanciare il seguente slogan:

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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da LazioEqualShit »

Alevt86 ha scritto:Conte, come si festeggia un eroe nel Paese dei condannati di ritorno

Orsù facciam festa, l’Eroe è tornato. Uscito – alfine – vincente da errori giudiziari, storture mediatiche e vili macchine del fango. Rai, Mediaset, Sky: tutti entusiasti. Antonio Conte, domenica, ha sparso il Verbo ai fedeli accorsi. “Questa esperienza mi ha fortificato”; “Ho provato dolore”; “Vado avanti a testa alta, non mi devo nascondere da nessuno”. Il lessico del martire consumato, del Silvio Pellico che avrebbe voluto scrivere Le mie prigioni, ma in mancanza di eloquio consono (“Questa è una squadra che sanno tutti quanti cosa fare”) si è accontentato di regalare una conferenza stampa tragicomica a Youtube.

Era stato assente quattro mesi, crivellato dalla più bieca strumentazione giustizialista. I media, commossi, lo hanno abbracciato. Con deferenza, con commozione. Per lui si sono mobilitati i migliori prestigiatori di parole (“Alla Juve i sorrisi continueranno, anzi conte-nueranno”, SkyTg24). A lui sono state regalate soggettive emozionanti, con la Conte Cam che ne restituiva gesti e mimica, indugiando sul cappellino che – con affettuosa misericordia – nascondeva la vaga irresolutezza tricologica del Prescelto. “La telecamera che gli hanno incollato addosso (..) ci ha dato un verdetto assolutamente confortante: Antonio Conte è lo stesso di qualche mese fa”, rassicurava ieri Repubblica. Meno male: se questi mesi di Golgota e flagelli lo avessero anche solo minimamente scalfito, non ce lo saremmo perdonati . Invece, durante il triste confino, Conte ha perfino cementato l’autoironia, su cui fino a ieri – a giudicare dalle querele o dalle reazioni quando si osa zimbellarne il dorato crine – pareva difettare: “Crozza mi dovrebbe pagare una cena, la sua popolarità è cresciuta. La cosa che mi fa arrabbiare di più è sentire mia moglie che imita Crozza che fa me”. E tutti a scompisciarsi.

Se un alieno si fosse disgraziatamente (per l’alieno) imbattuto nella tivù italiana di domenica pomeriggio, avrebbe immaginato che Antonio Conte fosse appena scampato a un attentato; che avesse attraversato a piedi il deserto del Gobi; che fosse stato rilasciato dopo un lungo sequestro, o anche solo un sequestrino à la Spinaus. Da qui gli osanna trasversali. Nella realtà, che agli alieni interessa (agli umani non sempre), Conte era stato assente – dalle panchine di calcio, non dal mondo libero – perché condannato a 10 mesi (poi scontati a 4) per omessa denuncia. E sempre Conte rischia un nuovo deferimento per Salernitana-Bari del maggio 2009, quando – secondo gli inquirenti – lo spogliatoio dei pugliesi (allenati da Conte) vendette quasi all’unanimità la partita. Ovviamente tutto accadeva senza che lui sospettasse nulla, contrariamente alla nomea di tecnico vincente cui nulla sfugge. Si potrebbe riscontrare, in tali celebrazioni garantiste, qualcosa di eticamente discutibile. Sarebbe un errore. Un eccesso di ingenuo stupore.

Conte merita eccome tali attenzioni, e non solo per la nota deriva dei “giudici tifosi”. Egli è la quintessenza del condannato (di lusso; quelli sconosciuti non hanno claque eguali) che piace ai media. L’emblema di colui che, se anche sbaglia (ed è tutto da dimostrare), lo fa a sua insaputa (e meglio di Scajola). Conte è il complottista che resiste, il caso giudiziario che merita solidarietà a prescindere (anche da Giancarlo Abete, sublime Presidente Figc). Conte non è un’anomalia italiana, realtà iperuranica che crede ancora nel ritorno eterno di Berlusconi: ne è conferma didascalica. Se qualsiasi organismo tende a combattere il virus inoculato, in Italia si opera affinché esso viva e possibilmente proliferi. Ancor più in un microcosmo come quello calcistico, dove non esistono colpevoli, al massimo mele marce residuali e odiosi delatori (tipo Carlo Petrini, lui sì isolato fino alla morte). Lodi imperiture, dunque, ad Antonio Conte, vittima indomita di una congiura “agghiacciante”. L’Eroe è tornato, ferito ma vivo, dal fronte. Lo si incensi come merita. Possibilmente anche di più.

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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da MarcoDaLatina »

Tra l'altro oggi, se non ho sentito male, si è anche lamentato di qualcosa questo "sIGNORE".
Era la sua conferenza stampa, ma non so dirvi di più perchè dal nervoso ho cambiato canale dopo 15 secondi.
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo :(
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da lele »

DIO!!! odio più i personaggi merdosi che girano in questo paese del cazzo che conte stesso
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Re: Lo scandalo VERO

Messaggio da Hal »

sky sport 24 ha passato un intervistaq a Conte.
Che vergogna, si è permesso di fare la morale.
Personaggio disgustoso.

Sky mi ha deluso.. certe persone nn meritano la ribalta se nn quella obbligatoria per le cronache sportive.
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Antonio Conte

Messaggio da Daniel Faraday »

ha fatto mosse molto raffinate con capello e giovinco:
s'è accorto di aver cagato fuori dal vaso dopo verona (parole buffon)
e quindi ha subito cercato di difendere i suoi attaccando i fischiatori di giovinco ma soprattutto inventandosi il nemico di turno (capello): guarda caso oggi bonucci dice che 'conte è la fortuna della juve'...

vuol dire che è molto nervoso e ha qualche cazzo con la squadra, ma il suo gatto ha tante vite...
ALEX82
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Re: Andonio Conde

Messaggio da ALEX82 »

Ma quando ha detto che di fronte a Capello bisogna dire "Zi badrone"?
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Re: Andonio Conde

Messaggio da Er Fomento »

dajeee se stanno a distrugge :fapfap:
Vladimir Putin pelato
L'Ucraina c'hai rovinato
È tutta colpa tua
De li mortacci tua
Francesco
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Re: Andonio Conde

Messaggio da Francesco »

Il parrucchino secondo me sta alla frutta, sembra un pazzo se lo guardate attentamente nei post partita...secondo me ce sta a capi poco, lo stress e il peso delle continue vittorie da raggiungere a tutti i costi ma anche l'uscita dalla Champions lo stanno e lo hanno devastato.

Comunque un bel "Agghiaggiande" per inaugurare il topic ci sta tutto. asd
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Re: Andonio Conde

Messaggio da Pepo »

ALEX82 ha scritto:Ma quando ha detto che di fronte a Capello bisogna dire "Zi badrone"?
Intervista alla rai dopo la partita di ieri.
http://www.tuttomercatoweb.com/altre-no ... ere-529994
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Re: Andonio Conde

Messaggio da Er Fomento »

abbiamo rimesso il gatto al centro della pelata :fapfap:
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È tutta colpa tua
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ALEX82
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Re: Andonio Conde

Messaggio da ALEX82 »

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Peccato che si sente basso il volume!
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