phoebe ha scritto:
Nuoto
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Re: Nuoto
Michelone, l’antidoping prima delle gare
di Stefano Arcobelli
Come aveva vaticinato il suo vero rivale di sempre, Ryan Lochte, in tempi non sospetti, cioè appena dopo Londra 2012, Michael Phelps non resiste fuori vasca e si appresta a tornare protagonista attivo nel nuoto: anche se non ci sono annunci ufficiali, l’associated press ha rivelato che l’agenzia americana antidoping lo ha testato già due volte e dunque il campionissimo rientrando nel programma ufficiale come da regolamento, potrà cominciare ad allenarsi con un obiettivo agonistico che prevedibilmente saranno i Mondiali 2015 di Kazan. Ma è sui Giochi di Rio 2016 che tutti ci chiediamo perché lo farebbe, lo farà a rimettersi in gioco a 31 anni e dopo aver vinto tutto: il quarto oro olimpico consecutivo nei 100 farfalla?, la rivincita nei 200 farfalla su Chad Le Clos?, la tentazione velocità tra 100 e 200 sl perché si allena col francese Yannick Agnel e l’australiano James Magnussen è vulnerabile nella gara regina?, una presenza simbolica e suggestiva nelle staffette?, o per denaro, per noia, perché fuori dall’acqua il golf non le dà sufficiente adrenalina? Tra questi quesiti, la verità presto spunterà. Intanto proprio il delfinista sudafricano si gode la Coppa del Mondo e 305 mila dollari (per la magiara Katinka Hosszu addirittura 350.000), proprio mentre Phelps a Minneapolis fa la guest star del Grand Prix Arena in yards dove Agnel invece nuota. Un nuoto con Phelps è come un’atletica con Bolt: senza è proprio un’altra cosa. A 31 anni chi glielo fa fare? Ecco, se neanche Phelps appare sazio, possiamo capire perché nessuno vorrebbe sentirsi mai saturo di cloro. Intanto in Italia parte il lungo weekend del convegno degli allenatori italiani (modesta proposta: perché non eleggere il coach dell’anno?) che sarà una passerella soprattutto per tutto il vertice tecnico federale coordinato da Roberto Del Bianco, e in vasca torna da Legnano il primatista in serie dei 100 delfino Matteo Rivolta, che ritroverà dopo Lamezia Korotyshkin (argento olimpico dietro Phelps e con Le Clos a Londra) e Govorov, il cui coach Andrea Di Nino si confronterà a Chianciano con lo staff azzurro.
http://questionedistile.gazzetta.it/201 ... elle-gare/
di Stefano Arcobelli
Come aveva vaticinato il suo vero rivale di sempre, Ryan Lochte, in tempi non sospetti, cioè appena dopo Londra 2012, Michael Phelps non resiste fuori vasca e si appresta a tornare protagonista attivo nel nuoto: anche se non ci sono annunci ufficiali, l’associated press ha rivelato che l’agenzia americana antidoping lo ha testato già due volte e dunque il campionissimo rientrando nel programma ufficiale come da regolamento, potrà cominciare ad allenarsi con un obiettivo agonistico che prevedibilmente saranno i Mondiali 2015 di Kazan. Ma è sui Giochi di Rio 2016 che tutti ci chiediamo perché lo farebbe, lo farà a rimettersi in gioco a 31 anni e dopo aver vinto tutto: il quarto oro olimpico consecutivo nei 100 farfalla?, la rivincita nei 200 farfalla su Chad Le Clos?, la tentazione velocità tra 100 e 200 sl perché si allena col francese Yannick Agnel e l’australiano James Magnussen è vulnerabile nella gara regina?, una presenza simbolica e suggestiva nelle staffette?, o per denaro, per noia, perché fuori dall’acqua il golf non le dà sufficiente adrenalina? Tra questi quesiti, la verità presto spunterà. Intanto proprio il delfinista sudafricano si gode la Coppa del Mondo e 305 mila dollari (per la magiara Katinka Hosszu addirittura 350.000), proprio mentre Phelps a Minneapolis fa la guest star del Grand Prix Arena in yards dove Agnel invece nuota. Un nuoto con Phelps è come un’atletica con Bolt: senza è proprio un’altra cosa. A 31 anni chi glielo fa fare? Ecco, se neanche Phelps appare sazio, possiamo capire perché nessuno vorrebbe sentirsi mai saturo di cloro. Intanto in Italia parte il lungo weekend del convegno degli allenatori italiani (modesta proposta: perché non eleggere il coach dell’anno?) che sarà una passerella soprattutto per tutto il vertice tecnico federale coordinato da Roberto Del Bianco, e in vasca torna da Legnano il primatista in serie dei 100 delfino Matteo Rivolta, che ritroverà dopo Lamezia Korotyshkin (argento olimpico dietro Phelps e con Le Clos a Londra) e Govorov, il cui coach Andrea Di Nino si confronterà a Chianciano con lo staff azzurro.
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“You know, boring i think is 10 years without a title. That's very boring. You support the club and you're waiting, waiting, waiting for so many years without a title, so that's very boring.” (JM)
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Re: Nuoto
non rientra, me lo ha scritto ieri sera.
e pure Lochte su faccialibro me lo ha confermato...
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Re: Nuoto
pisodinosauro ha scritto:non rientra, me lo ha scritto ieri sera.
e pure Lochte su faccialibro me lo ha confermato...
non so veramente cos'altro potrebbe chiedere... i rientri poi sono sempre pessimi, penso a quello di Thorpe
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Re: Nuoto
Alevt86 ha scritto:
non so veramente cos'altro potrebbe chiedere... i rientri poi sono sempre pessimi, penso a quello di Thorpe
vabbe...thorpe erano settandordici anni si era ritirato....
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Re: Nuoto
E su questo concordo, ma, anche se si sta allenando (lo leggo nell'articolo, nemmeno lo sapevo), un conto è allenarsi al limite per preparare i grandi eventi, un altro fallo solo "per piacere".
E due anni per un nuotatore di quei livelli non sono pochi
Poi certo lo squalo può tutto
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Re: Nuoto
rientra rientra, è un anno che lo dico
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Re: Nuoto
Nuoto, il padre di Thorpe: "Sei mesi per superare la depressione"
Il padre del cinque volte campione olimpico: "Sta combattendo: è un momento difficile". Il manager: "Ian non ha problemi di alcol"
Tra commentare la carriera da fenomeno di un nuotatore e prendere coscienza della depressione che attanaglia un figlio c'è un abisso. Ken Thorpe, il padre del pluricampione olimpico Ian, è risucchiato con lui in questo buco nero, ma vuole avere fiducia: "Lui sta combattendo con dei problemi di salute e sta attraversando un momento difficile, ma speriamo che tra sei mesi li avrà pienamente superati". Nel frattempo Ian è stato di nuovo ricoverato in ospedale a Sydney dopo essere stato trovato in stato confusionale, domenica notte vicino alla casa dei suoi genitori. Quando lo hanno intercettato i poliziotti, lui pensava di essere salito sulla macchina di un amico". Al momento, non ci sono denunce nei suoi confronti e non è stato aperto alcun procedimento penale.
Mix velenoso — Lo stato di salute attuale di Thorpe è stata ricondotto alla combinazione di antidepressivi e di antidolorifici assunti per curare un infortunio alla spalla. Nel frattempo il manager dell'ex nuotatore, James Erskine, ha informato che il cinque volte campione olimpico è ricoverato al Bankstown Hospital di Sydney: "Ian non ha problemi di alcol e al momento in cui è stato fermato dalla polizia non aveva bevuto - sostiene- . Sono stati i medici che hanno suggerito che per Ian sarebbe stato meglio iniziare subito la riabilitazione per curare la depressione e così è successo". Secondo gli amici, Ian avrebbe più volte rivelato di essere preoccupato per la gestione della propria vita al di fuori del nuoto. Il più giovane campione iridato di sempre, l'uomo dei 13 record del mondo, il primo nuotatore globale, il testimonial di Armani, adesso si trova ad affrontare i fantasmi che affollano la sua mente. Se fosse in una piscina, non ci sarebbero dubbi sul vincitore.
http://www.gazzetta.it/Nuoto/04-02-2014 ... 0705.shtml
E' davvero triste che un ragazzo di 31 anni abbia questi problemi. Speriamo ne esca al più presto. Forza Ian!
Il padre del cinque volte campione olimpico: "Sta combattendo: è un momento difficile". Il manager: "Ian non ha problemi di alcol"
Tra commentare la carriera da fenomeno di un nuotatore e prendere coscienza della depressione che attanaglia un figlio c'è un abisso. Ken Thorpe, il padre del pluricampione olimpico Ian, è risucchiato con lui in questo buco nero, ma vuole avere fiducia: "Lui sta combattendo con dei problemi di salute e sta attraversando un momento difficile, ma speriamo che tra sei mesi li avrà pienamente superati". Nel frattempo Ian è stato di nuovo ricoverato in ospedale a Sydney dopo essere stato trovato in stato confusionale, domenica notte vicino alla casa dei suoi genitori. Quando lo hanno intercettato i poliziotti, lui pensava di essere salito sulla macchina di un amico". Al momento, non ci sono denunce nei suoi confronti e non è stato aperto alcun procedimento penale.
Mix velenoso — Lo stato di salute attuale di Thorpe è stata ricondotto alla combinazione di antidepressivi e di antidolorifici assunti per curare un infortunio alla spalla. Nel frattempo il manager dell'ex nuotatore, James Erskine, ha informato che il cinque volte campione olimpico è ricoverato al Bankstown Hospital di Sydney: "Ian non ha problemi di alcol e al momento in cui è stato fermato dalla polizia non aveva bevuto - sostiene- . Sono stati i medici che hanno suggerito che per Ian sarebbe stato meglio iniziare subito la riabilitazione per curare la depressione e così è successo". Secondo gli amici, Ian avrebbe più volte rivelato di essere preoccupato per la gestione della propria vita al di fuori del nuoto. Il più giovane campione iridato di sempre, l'uomo dei 13 record del mondo, il primo nuotatore globale, il testimonial di Armani, adesso si trova ad affrontare i fantasmi che affollano la sua mente. Se fosse in una piscina, non ci sarebbero dubbi sul vincitore.
http://www.gazzetta.it/Nuoto/04-02-2014 ... 0705.shtml
E' davvero triste che un ragazzo di 31 anni abbia questi problemi. Speriamo ne esca al più presto. Forza Ian!
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Re: Nuoto
Il nuoto agonistico è uno sport folle.
ore e ore in acqua macinando Km su Km praticamente sempre da solo, isolato dal mondo. Io capisco lo stato d'animo di Thorpe e di Phelps. E' uno sport che logora la mente e se, come hanno fatto loro vincendo quasi tutto, gli stimoli per continuare a fare la vita massacrante che hanno sempre fatto è veramente difficile da trovare. Il problema è che una volta smesso, trovare qualcosa che sostituisca quello che hanno fatto ininterrottamente per più di 15 anni è quasi impossibile.
ore e ore in acqua macinando Km su Km praticamente sempre da solo, isolato dal mondo. Io capisco lo stato d'animo di Thorpe e di Phelps. E' uno sport che logora la mente e se, come hanno fatto loro vincendo quasi tutto, gli stimoli per continuare a fare la vita massacrante che hanno sempre fatto è veramente difficile da trovare. Il problema è che una volta smesso, trovare qualcosa che sostituisca quello che hanno fatto ininterrottamente per più di 15 anni è quasi impossibile.
Ciao TuX!!!
Se lotti puoi perdere, se non lotti hai già perso!!!
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Re: Nuoto
Piso raccontaci dell'11 aprile 1896, quando esisteva ancora l'Impero austro-ungarico e Alfréd Hajós stracciò Otto Herschmann nei 100 metri sl ai Giochi Olimpici di Atene.

Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
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Re: Nuoto
Se vuoi, sul nuoto posso raccontare molte cose...seriamente.oswald ha scritto:Piso raccontaci dell'11 aprile 1896, quando esisteva ancora l'Impero austro-ungarico e Alfréd Hajós stracciò Otto Herschmann nei 100 metri sl ai Giochi Olimpici di Atene.![]()
Ma non so a chi possa interessare...
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Re: Nuoto
Mi interessa moltissimo, comincia pure.

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Re: Nuoto
Come quando il tabellone luminoso di Montreal fermo' il tempo della finale dei 100 metri maschili a 49'99"
Io stavo vedendo la gara, che jim Montgomery stava vincendo brillantemente su Babashoff e sui tedeschi Peter Nocke e Steinbach ma nessuno pensava che ancora si potesse andare sotto i 50 secondi...
Gli usa erano stati tramortiti dalla furia della valchirie della DDR che avevano umiliato le ondine americane.... e lo sport
Quel tempo, valse più di una medaglia!
Pensate duro' pochi giornii, Jonty Skinner, sudafricano che però nuotava a Santa Clara, mi pare, California, fece un enorme 49.44...
Poi dopo vennero Matt Biondi e lo zar Popov.
Io stavo vedendo la gara, che jim Montgomery stava vincendo brillantemente su Babashoff e sui tedeschi Peter Nocke e Steinbach ma nessuno pensava che ancora si potesse andare sotto i 50 secondi...
Gli usa erano stati tramortiti dalla furia della valchirie della DDR che avevano umiliato le ondine americane.... e lo sport
Quel tempo, valse più di una medaglia!
Pensate duro' pochi giornii, Jonty Skinner, sudafricano che però nuotava a Santa Clara, mi pare, California, fece un enorme 49.44...
Poi dopo vennero Matt Biondi e lo zar Popov.