Samael ha scritto:
anfatti...
chi lo sapeva che avevamo Francesco Kasparov...
Samael ha scritto:
vecchie reminescenze di quando mi dilettavo nel vero senso della parola.pisodinosauro ha scritto:
anfatti...
chi lo sapeva che avevamo Francesco Kasparov...
Bisogna distinguere tra prima mossa del bianco e "apertura"/"Difesa".hal ha scritto:
Non credo sia effettivamente cosi.
Per esempio c'è l'apertura Kotroc 1 Ca3 che si prefigge di allargare il gioco sull ala di Donna con supporto di spinta di c2 -c4 e d2-d4.
Di difensivo di Re questa apertura non ha nulla, anzi è tra le piu criticate perchè permette al nero uno sviluppo centrale del gioco non indifferente.
Verissimo; mio padre era professore di matematica alle medie, scopri' gli scacchi tardi (quando imparai io) e da allora organizzo' sempre corsi e tornei scolastici.jimmy ha scritto:Ho iniziato a giocare a 5 anni (guardando gli amici di mio fratello più grande) e ho smesso verso i 15 quando ormai ero arrivato a buoni livelli. Il gioco mi affascinava, ma mi fermai poco prima di approdare ai tornei "seri": la mole di studio necessaria mi fece perdere il gusto di giocare in maniera più "istintiva" (o forse era mi ero semplicemente rotto le palle).
Secondo me andrebbero insegnati a scuola: non c'è niente di meglio degli scacchi per sviluppare la capacità di prevedere scenari alternativi.
mi sembra una splendida iniziativa. Ad avercene avuti di professori cosìOttobre ha scritto: Verissimo; mio padre era professore di matematica alle medie, scopri' gli scacchi tardi (quando imparai io) e da allora organizzo' sempre corsi e tornei scolastici.
mia moglie mi ha raccontato che in russia era praticamente obbligatorio seguire un corso di scacchi a partire dagli ultimi anni delle elementariOttobre ha scritto: Verissimo; mio padre era professore di matematica alle medie, scopri' gli scacchi tardi (quando imparai io) e da allora organizzo' sempre corsi e tornei scolastici.
io alle elementari avevo un corso di scacchi...ho imparato cosìjimmy ha scritto:Ho iniziato a giocare a 5 anni (guardando gli amici di mio fratello più grande) e ho smesso verso i 15 quando ormai ero arrivato a buoni livelli. Il gioco mi affascinava, ma mi fermai poco prima di approdare ai tornei "seri": la mole di studio necessaria mi fece perdere il gusto di giocare in maniera più "istintiva" (o forse era mi ero semplicemente rotto le palle).
Secondo me andrebbero insegnati a scuola: non c'è niente di meglio degli scacchi per sviluppare la capacità di prevedere scenari alternativi.
Lì è sport nazionale. Motivo per il quale i russi han sempre il maggior numero di scacchisti tra i primi 100 del mondo, e han avuto tanti campioni.ChiamatoreMascherato ha scritto: mia moglie mi ha raccontato che in russia era praticamente obbligatorio seguire un corso di scacchi a partire dagli ultimi anni delle elementari
effettivamente lei è un fenomeno
Me sò intrippato alla seconda riga...hal ha scritto:
Non credo sia effettivamente cosi.
Per esempio c'è l'apertura Kotroc 1 Ca3 che si prefigge di allargare il gioco sull ala di Donna con supporto di spinta di c2 -c4 e d2-d4.
Di difensivo di Re questa apertura non ha nulla, anzi è tra le piu criticate perchè permette al nero uno sviluppo centrale del gioco non indifferente.
lei effettivamente è forte, però devo dire che io di scuole che insegnavano tattiche e strategie non le ho mai fatte!fiume ha scritto: Lì è sport nazionale. Motivo per il quale i russi han sempre il maggior numero di scacchisti tra i primi 100 del mondo, e han avuto tanti campioni.
L'ho chiamato gioco, ma gli scacchi sono uno sport, "il più violento che esista" disse Kasparov. E solo chi ha giocato in qualche torneo ("per i 3 punti") può capire quanto sia vera l'affermazione e il livello di agonismo che si crea durante una partita.
Tra l'altro, è interessante anche come ci siano confronti tra i nuovi campioni e i vecchi, il cercare di determinare chi sia stato il fuoriclasse più forte di sempre. Ci sono i Maradona, i Pelè, i Di Stefano, i Messi...
Gli scacchi sono anche uno sport dove la macchina può sfidare l'uomo(si ricordano le partite tra il computer Deep Blue e Kasparov).
Freedom ha scritto: Me sò intrippato alla seconda riga...
In Italia non ci sono scuole. Bisogna andare avanti da autodidatti, ma ci sono tantissimi libri.ChiamatoreMascherato ha scritto:lei effettivamente è forte, però devo dire che io di scuole che insegnavano tattiche e strategie non le ho mai fatte!