Europa League 24/25
- supernova
- Moderatore
- Reactions:
- Messaggi: 21736
- Iscritto il: dom 10 giu 2012, 12:24
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
grazie @Tony Brando
grazie @Wonderwall
ho pensato solo a voi nei momenti più bui
grazie @Wonderwall
ho pensato solo a voi nei momenti più bui
La bontà della ciliegia maggiolina
-
- Benaltrista
- Reactions:
- Messaggi: 16630
- Iscritto il: gio 13 ago 2020, 19:17
- Stato: Non connesso
- hellfish
- Promessa
- Reactions:
- Messaggi: 197
- Iscritto il: dom 6 ago 2017, 22:14
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Mi raccomando, oggi è venerdì santo. Niente carne!
Se volete vi consiglio qualche ricetta a base di salmone!
Se volete vi consiglio qualche ricetta a base di salmone!

-
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 30353
- Iscritto il: lun 8 mag 2017, 0:04
- Località: Foggia, q. Trieste in Rome.
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
Johann Cruijff
Johann Cruijff
- Tony Brando
- Moderatore
- Reactions:
- Messaggi: 30233
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 21:16
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Ero a Firenze per la Conference, quando iniziamo a smontare la Lazio è già sull’1-0, “troppo presto, addio” penso nonostante avessi intravvisto qualche buona trama del Bodo che mi aveva lasciato delle speranze.
Partiamo col furgone e mi metto io al volante verso Milano, perché mi dico che se inizio ad ascoltare la radiocronaca senza concentrarmi sulla guida potrei distruggere il mezzo, del resto tramite radio si soffre il doppio. Sono con un collega milanese e milanista ma non eccessivamente appassionato, tengo la radio spenta, si parla del più e del meno; poi in autostrada al primo momento di silenzio gli dico “su, guardami quanto stanno per favore”.
“è il 60esimo e stanno 1-0”.
“Ok, accendi la radio”.
Mi ritrovo immerso nella radiocronaca di Barchiesi e Massimo Orlando che per spirito di solidarietà col collega e seguendo il malcostume secondo il quale nelle coppe bisogna spogliarsi di ogni professionalità per fare il tifo, regala una serie di “noi” “ora dobbiamo” “noo” “daii” davvero disgustosi. Barchiesi, si sa, è laziale, si sente perché perde di lucidità in certi momenti ma resta professionale tra un pianto e l’altro. Qui inizia una partita nella partita: spiegare al mio collega che questi sono la squadra del Male e un modo alla fine lo troveranno, è sempre così. Lui fa il razionale “ma non mi pare, ma poi che vi frega, ma come state messi a Roma, e comunque intanto è il 75esimo e non hanno segnato”.
Sono sicurissimo faranno il loro golletto del cazzo. Sicurissimo. Ma al contempo col passare dei minuti la speranza si fa spazio, inizio a credere che arrivi anche per loro la serata da tregenda. Subito dopo l’80esimo iniziano le cazzo di gallerie del tosco emiliano. “Mettiti sull’app dell’europa league” intimo al collega che mi fa “eh non è che internet prenda molto bene” e parte una tarantella di alternanza di quattro minuti di silenzio e trenta secondi di radiocronaca senza mai perdere d’occhio (oltre che la strada) l’app per i risultati anche dagli altri campi.
Quando inizia il recupero, nonostante i mostri che sto attaccando al collega che per comodità chiameremo Francesco, sono oramai sicuro che non ce la faranno. Sto già pregustando il momento. Le gallerie sono quasi tutte alle spalle. Calcio d’angolo, la palla è in mezzo, entro nell’ultima galleria, il segnale scompare mentre mi sembra di aver sentito un urlo tra le interferenze, esclamo “guarda che hanno segnato” ma mi convinco che è tutta una mia suggestione. Non passano che due secondi che sullo smartwatch compaiono due whatsapp di due amici romanisti con altrettante bestemmie: “te l’ho detto, hanno segnato”, “sì ora è sull’app, noslin”. NOSLIN. Il Bodo si crea un’ultima occasione, la immagino uscire di poco dallo specchio sentendo Barchiesi che la racconta. Supplementari.
Qui cambio stato d’animo. Stringo la presa sul volante con entrambe le mani e mi dico “ricominciamo, loro devono solo continuare a crederci e non perdersi d’animo, non devono accontentarsi di essere arrivati fino a qui, perché potrebbe non ricapitargli più e ci sono vicini”. Le gallerie sono finite, la lazio attacca, ha tutto dalla sua parte e poi fa gol. Resto impassibile. Francesco: “neanche un po’ di disappunto?”. Io oramai sono in missione, ne ho viste tante così per non crederci fino in fondo: “no, ci stava. Ora i ragazzi devono fermarsi un attimo, prendere un bel respiro, rimettere la palla e lavorare. Adesso si caca sotto la lazio, loro devono solo crederci e verso la fine del secondo supplementare la portiamo ai rigori”.
È così. La radiocronaca di Barchiesi ora ha un unico sottofondo, i fischi di paura dell’Olimpico perché la lazio dopo il terzo gol si chiude vista anche una formazione estremamente sbilanciata per recuperare nel finale dei regolamentari. Fischi continui, si sente che l’atmosfera è cambiata, chiunque sia stato almeno una volta in vita sua allo stadio a difendere un risultato sa di cosa sto parlando; quell’ambiente reso così bene in Moneyball quando alla partita del record gli altri fanno un fuori campo, il cielo si annuvola, l’inerzia cambia, il pubblico si ammutolisce e si sente solo la paura. Io continuo a dire a Francesco che dovrà esserci prima o poi anche per loro uno Slavia Praga, lui per pietà fa finta di capire ma non sa minimamente di cosa stia parlando.
Il copione nel secondo supplementare non cambia. Barchiesi continua a raccontare il Bodo sempre con la palla anche se poco pericoloso, Orlando urla cose incomprensibili per il servizio pubblico, e poi sento di un pallone messo in mezzo. Quanta poesia c’è in una radiocronaca con lo stadio pieno? Massimo non fa in tempo a dire che il Bodo ha segnato che noi abbiamo già sentito i fischi spegnersi all’improvviso, pregustiamo già cosa accaduto, aspettiamo solo che il radiocronista lo annunci... “e arriva la rete del Bodo”. Palla in mezzo… il silenzio… l’annuncio del gol. È il calcio. È quello che aspettavo.
Francesco: “neanche una piccola esultanza?”. Io: “ho solo paura lo abbiano fatto un po’ troppo presto… gli concederanno qualcosa ora, ma se solo capissero che loro sono morti potrebbero fare il secondo”.
Invece non accade più nulla. Al fischio finale il mio stato d’animo torna negativo “ai rigori passano”, non so perché ma sono convinto di questo, e poi penso al mio post su Mandas come Peruzzi. Ma in una continua girandola di emozioni riprendo fiducia quando apprendo che li tirano sotto la Nord e quando Barchiesi e Orlando iniziano a intuire i rigoristi laziali. Ora cosa posso dire per non sembrare schifosamente razzista? Diciamo che ho preso fiducia dal fatto che ci fossero un paio di ragazzetti giovani che fino a ieri erano abituati a giocare con salernitana e verona e che hanno sangue molto caldo, per cui magari potevano patire un po’ l’emozione dal dischetto. Ecco.
Non mi scompongo al primo errore giallo, anzi mi voglio convincere che è vero che chi primo sbaglia vince. Però dopo il gol di Dia il secondo del Bodo già decide tutto. Gol. E poi tocca ai miei obiettivi, sono proprio loro a sbagliare e per un briciolo di amore verso me stesso non dirò cosa ho iniziato a gridare. Sono sicuro del gol di Guendonzi, e ora tutto su Berg. Mi aspetto il gol, ma la tira alta. È un attimo ed esclamo tra le urla di Barchiesi “calma, ne devono ancora segnare uno”. Vediamo se il destino è stato dalla loro parte o se gli ha allungato romanticamente l’agonia di due minuti.
“Va il taty” racconta Barchiesi, dopo averci fatto sapere per venti minuti che non ne aveva più ed era in campo ad onor di firma. E tira il rigore?
Il resto è storia. Dedicata a quel coglione che per un anno è andato in giro col due aste con scritto VAVRA su ogni campo d’italia.
Partiamo col furgone e mi metto io al volante verso Milano, perché mi dico che se inizio ad ascoltare la radiocronaca senza concentrarmi sulla guida potrei distruggere il mezzo, del resto tramite radio si soffre il doppio. Sono con un collega milanese e milanista ma non eccessivamente appassionato, tengo la radio spenta, si parla del più e del meno; poi in autostrada al primo momento di silenzio gli dico “su, guardami quanto stanno per favore”.
“è il 60esimo e stanno 1-0”.
“Ok, accendi la radio”.
Mi ritrovo immerso nella radiocronaca di Barchiesi e Massimo Orlando che per spirito di solidarietà col collega e seguendo il malcostume secondo il quale nelle coppe bisogna spogliarsi di ogni professionalità per fare il tifo, regala una serie di “noi” “ora dobbiamo” “noo” “daii” davvero disgustosi. Barchiesi, si sa, è laziale, si sente perché perde di lucidità in certi momenti ma resta professionale tra un pianto e l’altro. Qui inizia una partita nella partita: spiegare al mio collega che questi sono la squadra del Male e un modo alla fine lo troveranno, è sempre così. Lui fa il razionale “ma non mi pare, ma poi che vi frega, ma come state messi a Roma, e comunque intanto è il 75esimo e non hanno segnato”.
Sono sicurissimo faranno il loro golletto del cazzo. Sicurissimo. Ma al contempo col passare dei minuti la speranza si fa spazio, inizio a credere che arrivi anche per loro la serata da tregenda. Subito dopo l’80esimo iniziano le cazzo di gallerie del tosco emiliano. “Mettiti sull’app dell’europa league” intimo al collega che mi fa “eh non è che internet prenda molto bene” e parte una tarantella di alternanza di quattro minuti di silenzio e trenta secondi di radiocronaca senza mai perdere d’occhio (oltre che la strada) l’app per i risultati anche dagli altri campi.
Quando inizia il recupero, nonostante i mostri che sto attaccando al collega che per comodità chiameremo Francesco, sono oramai sicuro che non ce la faranno. Sto già pregustando il momento. Le gallerie sono quasi tutte alle spalle. Calcio d’angolo, la palla è in mezzo, entro nell’ultima galleria, il segnale scompare mentre mi sembra di aver sentito un urlo tra le interferenze, esclamo “guarda che hanno segnato” ma mi convinco che è tutta una mia suggestione. Non passano che due secondi che sullo smartwatch compaiono due whatsapp di due amici romanisti con altrettante bestemmie: “te l’ho detto, hanno segnato”, “sì ora è sull’app, noslin”. NOSLIN. Il Bodo si crea un’ultima occasione, la immagino uscire di poco dallo specchio sentendo Barchiesi che la racconta. Supplementari.
Qui cambio stato d’animo. Stringo la presa sul volante con entrambe le mani e mi dico “ricominciamo, loro devono solo continuare a crederci e non perdersi d’animo, non devono accontentarsi di essere arrivati fino a qui, perché potrebbe non ricapitargli più e ci sono vicini”. Le gallerie sono finite, la lazio attacca, ha tutto dalla sua parte e poi fa gol. Resto impassibile. Francesco: “neanche un po’ di disappunto?”. Io oramai sono in missione, ne ho viste tante così per non crederci fino in fondo: “no, ci stava. Ora i ragazzi devono fermarsi un attimo, prendere un bel respiro, rimettere la palla e lavorare. Adesso si caca sotto la lazio, loro devono solo crederci e verso la fine del secondo supplementare la portiamo ai rigori”.
È così. La radiocronaca di Barchiesi ora ha un unico sottofondo, i fischi di paura dell’Olimpico perché la lazio dopo il terzo gol si chiude vista anche una formazione estremamente sbilanciata per recuperare nel finale dei regolamentari. Fischi continui, si sente che l’atmosfera è cambiata, chiunque sia stato almeno una volta in vita sua allo stadio a difendere un risultato sa di cosa sto parlando; quell’ambiente reso così bene in Moneyball quando alla partita del record gli altri fanno un fuori campo, il cielo si annuvola, l’inerzia cambia, il pubblico si ammutolisce e si sente solo la paura. Io continuo a dire a Francesco che dovrà esserci prima o poi anche per loro uno Slavia Praga, lui per pietà fa finta di capire ma non sa minimamente di cosa stia parlando.
Il copione nel secondo supplementare non cambia. Barchiesi continua a raccontare il Bodo sempre con la palla anche se poco pericoloso, Orlando urla cose incomprensibili per il servizio pubblico, e poi sento di un pallone messo in mezzo. Quanta poesia c’è in una radiocronaca con lo stadio pieno? Massimo non fa in tempo a dire che il Bodo ha segnato che noi abbiamo già sentito i fischi spegnersi all’improvviso, pregustiamo già cosa accaduto, aspettiamo solo che il radiocronista lo annunci... “e arriva la rete del Bodo”. Palla in mezzo… il silenzio… l’annuncio del gol. È il calcio. È quello che aspettavo.
Francesco: “neanche una piccola esultanza?”. Io: “ho solo paura lo abbiano fatto un po’ troppo presto… gli concederanno qualcosa ora, ma se solo capissero che loro sono morti potrebbero fare il secondo”.
Invece non accade più nulla. Al fischio finale il mio stato d’animo torna negativo “ai rigori passano”, non so perché ma sono convinto di questo, e poi penso al mio post su Mandas come Peruzzi. Ma in una continua girandola di emozioni riprendo fiducia quando apprendo che li tirano sotto la Nord e quando Barchiesi e Orlando iniziano a intuire i rigoristi laziali. Ora cosa posso dire per non sembrare schifosamente razzista? Diciamo che ho preso fiducia dal fatto che ci fossero un paio di ragazzetti giovani che fino a ieri erano abituati a giocare con salernitana e verona e che hanno sangue molto caldo, per cui magari potevano patire un po’ l’emozione dal dischetto. Ecco.
Non mi scompongo al primo errore giallo, anzi mi voglio convincere che è vero che chi primo sbaglia vince. Però dopo il gol di Dia il secondo del Bodo già decide tutto. Gol. E poi tocca ai miei obiettivi, sono proprio loro a sbagliare e per un briciolo di amore verso me stesso non dirò cosa ho iniziato a gridare. Sono sicuro del gol di Guendonzi, e ora tutto su Berg. Mi aspetto il gol, ma la tira alta. È un attimo ed esclamo tra le urla di Barchiesi “calma, ne devono ancora segnare uno”. Vediamo se il destino è stato dalla loro parte o se gli ha allungato romanticamente l’agonia di due minuti.
“Va il taty” racconta Barchiesi, dopo averci fatto sapere per venti minuti che non ne aveva più ed era in campo ad onor di firma. E tira il rigore?
Il resto è storia. Dedicata a quel coglione che per un anno è andato in giro col due aste con scritto VAVRA su ogni campo d’italia.
-
- Fuoriclasse
- Reactions:
- Messaggi: 6701
- Iscritto il: lun 24 lug 2023, 12:23
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Che poi pe fa la coreografia se so accollati i beatles de sottomarca
16/07/2025 

- il_noumeno
- Moderatore
- Reactions:
- Messaggi: 70866
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 13:14
- Località: Off Topic
- Stato: Non connesso
-
- Fuoriclasse
- Reactions:
- Messaggi: 6701
- Iscritto il: lun 24 lug 2023, 12:23
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Un viaggioTony Brando ha scritto: ↑ven 18 apr 2025, 11:32 Ero a Firenze per la Conference, quando iniziamo a smontare la Lazio è già sull’1-0, “troppo presto, addio” penso nonostante avessi intravvisto qualche buona trama del Bodo che mi aveva lasciato delle speranze.
Partiamo col furgone e mi metto io al volante verso Milano, perché mi dico che se inizio ad ascoltare la radiocronaca senza concentrarmi sulla guida potrei distruggere il mezzo, del resto tramite radio si soffre il doppio. Sono con un collega milanese e milanista ma non eccessivamente appassionato, tengo la radio spenta, si parla del più e del meno; poi in autostrada al primo momento di silenzio gli dico “su, guardami quanto stanno per favore”.
“è il 60esimo e stanno 1-0”.
“Ok, accendi la radio”.
Mi ritrovo immerso nella radiocronaca di Barchiesi e Massimo Orlando che per spirito di solidarietà col collega e seguendo il malcostume secondo il quale nelle coppe bisogna spogliarsi di ogni professionalità per fare il tifo, regala una serie di “noi” “ora dobbiamo” “noo” “daii” davvero disgustosi. Barchiesi, si sa, è laziale, si sente perché perde di lucidità in certi momenti ma resta professionale tra un pianto e l’altro. Qui inizia una partita nella partita: spiegare al mio collega che questi sono la squadra del Male e un modo alla fine lo troveranno, è sempre così. Lui fa il razionale “ma non mi pare, ma poi che vi frega, ma come state messi a Roma, e comunque intanto è il 75esimo e non hanno segnato”.
Sono sicurissimo faranno il loro golletto del cazzo. Sicurissimo. Ma al contempo col passare dei minuti la speranza si fa spazio, inizio a credere che arrivi anche per loro la serata da tregenda. Subito dopo l’80esimo iniziano le cazzo di gallerie del tosco emiliano. “Mettiti sull’app dell’europa league” intimo al collega che mi fa “eh non è che internet prenda molto bene” e parte una tarantella di alternanza di quattro minuti di silenzio e trenta secondi di radiocronaca senza mai perdere d’occhio (oltre che la strada) l’app per i risultati anche dagli altri campi.
Quando inizia il recupero, nonostante i mostri che sto attaccando al collega che per comodità chiameremo Francesco, sono oramai sicuro che non ce la faranno. Sto già pregustando il momento. Le gallerie sono quasi tutte alle spalle. Calcio d’angolo, la palla è in mezzo, entro nell’ultima galleria, il segnale scompare mentre mi sembra di aver sentito un urlo tra le interferenze, esclamo “guarda che hanno segnato” ma mi convinco che è tutta una mia suggestione. Non passano che due secondi che sullo smartwatch compaiono due whatsapp di due amici romanisti con altrettante bestemmie: “te l’ho detto, hanno segnato”, “sì ora è sull’app, noslin”. NOSLIN. Il Bodo si crea un’ultima occasione, la immagino uscire di poco dallo specchio sentendo Barchiesi che la racconta. Supplementari.
Qui cambio stato d’animo. Stringo la presa sul volante con entrambe le mani e mi dico “ricominciamo, loro devono solo continuare a crederci e non perdersi d’animo, non devono accontentarsi di essere arrivati fino a qui, perché potrebbe non ricapitargli più e ci sono vicini”. Le gallerie sono finite, la lazio attacca, ha tutto dalla sua parte e poi fa gol. Resto impassibile. Francesco: “neanche un po’ di disappunto?”. Io oramai sono in missione, ne ho viste tante così per non crederci fino in fondo: “no, ci stava. Ora i ragazzi devono fermarsi un attimo, prendere un bel respiro, rimettere la palla e lavorare. Adesso si caca sotto la lazio, loro devono solo crederci e verso la fine del secondo supplementare la portiamo ai rigori”.
È così. La radiocronaca di Barchiesi ora ha un unico sottofondo, i fischi di paura dell’Olimpico perché la lazio dopo il terzo gol si chiude vista anche una formazione estremamente sbilanciata per recuperare nel finale dei regolamentari. Fischi continui, si sente che l’atmosfera è cambiata, chiunque sia stato almeno una volta in vita sua allo stadio a difendere un risultato sa di cosa sto parlando; quell’ambiente reso così bene in Moneyball quando alla partita del record gli altri fanno un fuori campo, il cielo si annuvola, l’inerzia cambia, il pubblico si ammutolisce e si sente solo la paura. Io continuo a dire a Francesco che dovrà esserci prima o poi anche per loro uno Slavia Praga, lui per pietà fa finta di capire ma non sa minimamente di cosa stia parlando.
Il copione nel secondo supplementare non cambia. Barchiesi continua a raccontare il Bodo sempre con la palla anche se poco pericoloso, Orlando urla cose incomprensibili per il servizio pubblico, e poi sento di un pallone messo in mezzo. Quanta poesia c’è in una radiocronaca con lo stadio pieno? Massimo non fa in tempo a dire che il Bodo ha segnato che noi abbiamo già sentito i fischi spegnersi all’improvviso, pregustiamo già cosa accaduto, aspettiamo solo che il radiocronista lo annunci... “e arriva la rete del Bodo”. Palla in mezzo… il silenzio… l’annuncio del gol. È il calcio. È quello che aspettavo.
Francesco: “neanche una piccola esultanza?”. Io: “ho solo paura lo abbiano fatto un po’ troppo presto… gli concederanno qualcosa ora, ma se solo capissero che loro sono morti potrebbero fare il secondo”.
Invece non accade più nulla. Al fischio finale il mio stato d’animo torna negativo “ai rigori passano”, non so perché ma sono convinto di questo, e poi penso al mio post su Mandas come Peruzzi. Ma in una continua girandola di emozioni riprendo fiducia quando apprendo che li tirano sotto la Nord e quando Barchiesi e Orlando iniziano a intuire i rigoristi laziali. Ora cosa posso dire per non sembrare schifosamente razzista? Diciamo che ho preso fiducia dal fatto che ci fossero un paio di ragazzetti giovani che fino a ieri erano abituati a giocare con salernitana e verona e che hanno sangue molto caldo, per cui magari potevano patire un po’ l’emozione dal dischetto. Ecco.
Non mi scompongo al primo errore giallo, anzi mi voglio convincere che è vero che chi primo sbaglia vince. Però dopo il gol di Dia il secondo del Bodo già decide tutto. Gol. E poi tocca ai miei obiettivi, sono proprio loro a sbagliare e per un briciolo di amore verso me stesso non dirò cosa ho iniziato a gridare. Sono sicuro del gol di Guendonzi, e ora tutto su Berg. Mi aspetto il gol, ma la tira alta. È un attimo ed esclamo tra le urla di Barchiesi “calma, ne devono ancora segnare uno”. Vediamo se il destino è stato dalla loro parte o se gli ha allungato romanticamente l’agonia di due minuti.
“Va il taty” racconta Barchiesi, dopo averci fatto sapere per venti minuti che non ne aveva più ed era in campo ad onor di firma. E tira il rigore?
Il resto è storia. Dedicata a quel coglione che per un anno è andato in giro col due aste con scritto VAVRA su ogni campo d’italia.
Però per favore non voglio che accada mai più
Fare il sorcio non mi è piaciuto
16/07/2025 

-
- Fuoriclasse
- Reactions:
- Messaggi: 6701
- Iscritto il: lun 24 lug 2023, 12:23
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Che rimpianto non averli presi agli ottavi, li avremmo massacrati
16/07/2025 

- ManoloAsr
- Fenomeno
- Reactions:
- Messaggi: 11312
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 10:16
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
se il Bodo va in finale rosico per 10 anni almeno
26 MAGGIO 2013: TOTTI, DE ROSSI E TUTTI L'ALTRI INDEGNI BASTARDI
- Tony Brando
- Moderatore
- Reactions:
- Messaggi: 30233
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 21:16
- Stato: Non connesso
- Lyonniste
- Capitano
- Reactions:
- Messaggi: 1594
- Iscritto il: ven 26 set 2014, 12:42
- Località: Villeurbanne
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Complimenti al Lione, che è riuscito a segnare 2 gol all'Old Trafford nonostante l'inferiorità numerica. Che grande prestazione! Il Lione ha confermato di essere una squadra europea formidabile che è meglio evitare.


- RolandRubix
- Campione
- Reactions:
- Messaggi: 2185
- Iscritto il: sab 7 mag 2022, 14:24
- Località: Ladispoli
- Stato: Non connesso
-
- Fuoriclasse
- Reactions:
- Messaggi: 5795
- Iscritto il: ven 20 ago 2021, 1:53
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
Giocano l'andata a Londra, dipende da quanti gol dovranno rimontare in Norvegia. Il Tottenham si presenterà coi pupi in campionato.
Ma quello che succederà adesso è superfluo. Tutto ciò che doveva accadere è già realtà.
Ma quello che succederà adesso è superfluo. Tutto ciò che doveva accadere è già realtà.
Falli core, Misser
- PaolettoASR
- Titolare
- Reactions:
- Messaggi: 655
- Iscritto il: mar 16 mag 2023, 23:41
- Stato: Non connesso
Re: Europa League 24/25
continuo a godere, che cazzo devo fa?
14/06/1942 11/10/1961 24/06/1972 01/11/1964 29/06/1969 17/05/1980 17/06/1981 08/05/1983 26/06/1984 14/06/1986 9/06/1991 17/06/2001 19/08/2001 17/05/2007 19/08/2007 24/05/2008 25/05/2022