Ti seguo Jack, in parte sono d'accordo, ma la differenza tra semifinale e finale non é piccola, anzi é tutta la differenza del mondo.. E quella differenza per me é tutta di Mourinho. Penso ricordi anche tu quanto lo abbia criticato tatticamente sopratutto. Ora mi sto rendendo conto di sfaccettature che prima accecato dal campo mi sfuggivanoJack l'Irlandese ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 0:59 Parliamo di giocatori che sono arrivati in semifinale di EL anche con Fonseca e De Rossi. L'anno di De Rossi puoi eguagliare la finale di Mou se non fosse per un autogol a 5 minuti dalla fine (così come l'anno prima potevi non arrivare in finale se Azmoun non si caca un gol facile), l'anno di Fonseca esci nettamente ma non ho nessuna certezza che se ti capita un avversario del livello dello United l'anno di Mou prima della finale non esci anche quell'anno lì. Questo non è per levare nessun merito a Mou, ce li ha lui come gli altri, semplicemente la narrativa degli scappati di casa che porta lui in finale reggerebbe se parlassimo di gente che senza di lui faticava a passare il girone o il playoff e con lui arriva in finale. Semplicemente non è così, parliamo di gente che senza di lui arrivava cmq in semi, a una partita dalla finale, nel caso di DDR a 5 minuti dalla finale, gente che magari con un calendario diverso ci arriva cmq senza di lui o al contrario non ci arriva manco con lui. Tra l'altro anche la narrativa degli 8 sprovveduti trascinati da Smalling, Dybala e Matic è un urban myth dato che i primi due in semi non ce li hai l'anno di Budapest.
Gianluca Mancini
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Re: Gianluca Mancini

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Re: Gianluca Mancini
D'accordissimo. Partite approcciate benissimo. Da Mou E dagli altri. Anche io a Mou per i percorsi Europei gli dirò sempre grazie. Semplicemente non mi stà bene che venga ringraziato solo lui. Bisognerebbe farlo con tutti.Vaevictis ha scritto: ↑lun 30 dic 2024, 17:54 Chiudo con questa precisazione.
Io sull'Europa League a Mourinho non ho nulla da dire se non "grazie".
Non leggerete mai da parte mia il benché minimo accenno ad una giustificazione che legittimi quanto ci hanno fatto. Quando si parla della Roma che, invece di lamentarsi, poteva fare 3/4 gol in finale mi sale il sangue al cervello. Chiunque al posto nostro sarebbe impazzito, chiunque.
Sul piano del gioco aggiungo anche che partite come Roma-Salisburgo, Roma-Real Sociedad o Roma-Feyenoord sono state approcciate ed interpretate quasi alla perfezione.
Nessuna preclusione. Per me quelle sono gare giocate non bene...benissimo.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: Gianluca Mancini
Si ingrè ma Io infatti i meriti di Mou in darti quello scatto in più non li nego, ma se è gente che andava/và fino in semi senza non sono scappati di casa che ha miracolato lui. Sarebbe così se fosse gente che senza lui usciva ai gironi o ai playoff.ingresso20libero ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 1:02 Ti seguo Jack, in parte sono d'accordo, ma la differenza tra semifinale e finale non é piccola, anzi é tutta la differenza del mondo.. E quella differenza per me é tutta di Mourinho. Penso ricordi anche tu quanto lo abbia criticato tatticamente sopratutto. Ora mi sto rendendo conto di sfaccettature che prima accecato dal campo mi sfuggivano
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: Gianluca Mancini
Ma tu non eri quello che si incazzava quando gli attribuivano cose non scritte? Io ho scritto che aveva 3 giocatori di livello, che per questioni anagrafiche e fisiche erano anche poco affidabili perciò spesso nemmeno poteva contarci, figurati se potevano trascinare.Jack l'Irlandese ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 0:59 Parliamo di giocatori che sono arrivati in semifinale di EL anche con Fonseca e De Rossi. L'anno di De Rossi puoi eguagliare la finale di Mou se non fosse per un autogol a 5 minuti dalla fine (così come l'anno prima potevi non arrivare in finale se Azmoun non si caca un gol facile), l'anno di Fonseca esci nettamente ma non ho nessuna certezza che se ti capita un avversario del livello dello United l'anno di Mou prima della finale non esci anche quell'anno lì. Questo non è per levare nessun merito a Mou, ce li ha lui come gli altri, semplicemente la narrativa degli scappati di casa che porta lui in finale reggerebbe se parlassimo di gente che senza di lui faticava a passare il girone o il playoff e con lui arriva in finale. Semplicemente non è così, parliamo di gente che senza di lui arrivava cmq in semi, a una partita dalla finale, nel caso di DDR a 5 minuti dalla finale, gente che magari con un calendario diverso ci arriva cmq senza di lui o al contrario non ci arriva manco con lui. Tra l'altro anche la narrativa degli 8 sprovveduti trascinati da Smalling, Dybala e Matic è un urban myth dato che i primi due in semi non ce li hai l'anno di Budapest.
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Gianluca Mancini
Non mi stavo riferendo a nessun utente in particolare, ho letto quei nomi in messaggi di utenti diversi, per questo ho parlato di narrativa usando l'iperbole. Il mio intento non era ridocolizzare quanto scritto nello specifico da te o alcun altro, ma se ritieni che il messaggio abbia avuto quell'effetto ovviamente mi scuso.antoniocs ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 1:12 Ma tu non eri quello che si incazzava quando gli attribuivano cose non scritte? Io ho scritto che aveva 3 giocatori di livello, che per questioni anagrafiche e fisiche erano anche poco affidabili perciò spesso nemmeno poteva contarci, figurati se potevano trascinare.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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Re: Gianluca Mancini
Anche l'anno scorso quel figlio di puttana di Taylor ha penalizzato fortemente il Qarabag e mandato avanti il Leverkusen.Jack l'Irlandese ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 0:59 Parliamo di giocatori che sono arrivati in semifinale di EL anche con Fonseca e De Rossi. L'anno di De Rossi puoi eguagliare la finale di Mou se non fosse per un autogol a 5 minuti dalla fine (così come l'anno prima potevi non arrivare in finale se Azmoun non si caca un gol facile), l'anno di Fonseca esci nettamente ma non ho nessuna certezza che se ti capita un avversario del livello dello United l'anno di Mou prima della finale non esci anche quell'anno lì. Questo non è per levare nessun merito a Mou, ce li ha lui come gli altri, semplicemente la narrativa degli scappati di casa che porta lui in finale reggerebbe se parlassimo di gente che senza di lui faticava a passare il girone o il playoff e con lui arriva in finale. Semplicemente non è così, parliamo di gente che senza di lui arrivava cmq in semi, a una partita dalla finale, nel caso di DDR a 5 minuti dalla finale, gente che magari con un calendario diverso ci arriva cmq senza di lui o al contrario non ci arriva manco con lui. Tra l'altro anche la narrativa degli 8 sprovveduti trascinati da Smalling, Dybala e Matic è un urban myth dato che i primi due in semi non ce li hai l'anno di Budapest.
In semifinale avremmo avuto una tra gli azeri ed il West Ham...
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Re: Gianluca Mancini
Già... erano praticamente eliminati.
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
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fidati.
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Re: Gianluca Mancini
Per me è quasi sicuro che se avessimo beccato lo UTD con De Rossi, Fonseca, Mourinho, Ammazzalorso, saremmo usciti
Solo che probabilmente Mourinho sarebbe riuscito (stavolta avendo ragione) a convincere tutti del grande dislivello tecnico che c'è tra i due club e non avremmo letto isterismi vari
Certo, credo anche che non avresti chiuso nemmeno un tempo su 4 in vantaggio, ma questa è un'altra storia
Solo che probabilmente Mourinho sarebbe riuscito (stavolta avendo ragione) a convincere tutti del grande dislivello tecnico che c'è tra i due club e non avremmo letto isterismi vari
Certo, credo anche che non avresti chiuso nemmeno un tempo su 4 in vantaggio, ma questa è un'altra storia
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Re: Gianluca Mancini
Ma nemmeno avremmo preso 5 gol in un tempo mi saClaudio_asr ha scritto: ↑mar 31 dic 2024, 13:42 Per me è quasi sicuro che se avessimo beccato lo UTD con De Rossi, Fonseca, Mourinho, Ammazzalorso, saremmo usciti
Solo che probabilmente Mourinho sarebbe riuscito (stavolta avendo ragione) a convincere tutti del grande dislivello tecnico che c'è tra i due club e non avremmo letto isterismi vari
Certo, credo anche che non avresti chiuso nemmeno un tempo su 4 in vantaggio, ma questa è un'altra storia
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Re: Gianluca Mancini
Gianluca Mancini ha rilasciato un’intervista a Il Tempo. Il difensore della Roma ha ripercorso il 2024 giallorosso. Dagli esoneri di José Mourinho e Daniele De Rossi, al derby in programma domenica 5 gennaio (ore 20:45) fino al rapporto di amicizia con Lorenzo Pellegrini: ecco le parole del vicecapitano romanista.
Il 2025 inizia con il derby, quali sono le sensazioni in vista di questa partita?
“È una partita particolare. Non c’è un avvicinamento diverso per ogni derby, ma è una settimana particolare, si sente subito dagli allenamenti, è nei pensieri da quando ti svegli fino a quando vai a letto. Durante la giornata pensi ‘devo stare attento, c’è il derby’. L’avvicinamento alla partita ti porta carica e voglia di far bene”.
Nell’ultimo derby ha esultato con una bandiera della curva e si sono scatenate polemiche. Che accoglienza si aspetta?
“Se ci saranno fischi saranno normali. Quando sei in campo non ci pensi. Anche nei derby precedenti c’è stato un po’ di accanimento nei miei confronti, la vivo in maniera serena. Anzi, mi fa stare più concentrato”.
Come ci arriva la squadra?
“Il mister è arrivato e ha portato quella serenità che purtroppo in questo fine 2024 era venuta a mancare. Mi sentivo nervoso, sapevo che non stavo facendo bene il mio lavoro e l’aria dentro lo spogliatoio era pesante. Già guardandolo e vedendolo arrivare dentro lo spogliatoio ci ha fatto buttare un po’ giù la tensione e l’aria adesso è positiva. A parte lo scivolone che abbiamo avuto a Como, abbiamo fatto delle partite buone”.
Il 2024 è stato un anno particolare. Il primo momento difficile è stato l’esonero di Mourinho…
“L’esonero del mister è arrivato in un momento delicato. Eravamo usciti in Coppa Italia con la Lazio, poi la sconfitta con il Milan. Venivamo da un periodo di emergenza, stavo male ma giocavo perché c’era Smalling infortunato e N’Dicka in Coppa Africa. L’esonero del mister è stato inaspettato. Una mattina sono andato a Trigoria e ci hanno comunicato che non era più il nostro allenatore. L’ho aspettato fino all’ultimo per salutarlo perché non riuscivo ad andarmene via. È stato un saluto abbastanza freddo, eravamo entrambi molto scossi. Però l’ho abbracciato, l’ho ringraziato per quei due anni e mezzo che mi hanno dato una persona e un allenatore splendidi. Nemmeno nei miei sogni da piccolo potevo immaginare di essere allenato da una leggenda come lui”.
Dopo Budapest ha fatto bene a rimanere?
“Non lo so. A inizio stagione lo avevo visto carico e sereno. Poi lui ora ha detto questa cosa (di essersi pentito di essere rimasto a Roma, ndr), magari a mente fredda, ripensando a tutto quello che è successo. Però in quei primi sei mesi sembrava tutto normale, anche se non era il solito Mourinho”.
Poi è iniziata l’era De Rossi, finito con un esonero ancora più inaspettato…
“Da quando è arrivato a gennaio e fino alla partita di Leverkusen abbiamo spinto tanto. In tre mesi abbiamo fatto un percorso importante perdendo solo con l’Inter e facendo una rincorsa difficile per il quinto posto che sarebbe valso la Champions. Dopo quella partita ci è caduto il mondo addosso, perché potevamo fare un’altra finale nel giro di tre anni. Dopo Leverkusen eravamo sotto terra, la gente faceva fatica a fare la doccia, ad andarsene dallo stadio. Io fui l’ultimo ad uscire con Pellegrini, il mister e Spinazzola. Siamo arrivati alla fine della stagione un po’ zoppicando, avevamo finito la benzina. Quest’anno siamo ripartiti con il ritiro, con nuovi giocatori giovani e forti, abbiamo cambiato tanto. Con De Rossi c’era un progetto di tre anni e vederlo andare via dopo quattro giornate è stato un trauma per me, per la squadra, per il gruppo, per i giocatori che erano venuti perché era lui l’allenatore. Ci sono state delle decisioni societarie sulle quali noi calciatori non entriamo nel merito, perché, sembra una frase fatta, ma i calciatori fanno i calciatori, le scelte le prendono i presidenti. Quel giorno è stato un giorno veramente triste, traumatico per il gruppo”.
Ci racconta i retroscena di quei giorni e di quelle riunioni con la società?
“Ci sono state delle riunioni con qualche giocatore, però non ci è mai stato chiesto dell’allenatore. Abbiamo fatto una semplice riunione dove ci veniva chiesto il motivo per la quale in quelle prime quattro partite avevamo fatto solo tre punti. Ai più esperti era stato chiesto se ci fossero problemi nello spogliatoio anche con i nuovi arrivati. Dopo queste riunioni ci siamo confrontati per capire se a tutti erano state chieste le stesse cose, ed è stato così. Dopo un giorno libero tornammo a Trigoria e mentre stavo facendo le analisi del sangue e ho letto sul telefono la notifica che era stato esonerato De Rossi. Siamo rimasti tutti stupiti. Nello spogliatoio tanti nuovi avevano gli occhi spalancati. Noi che stiamo da più tempo qua a Roma abbiamo fatto gruppetto e siamo andati a chiedere spiegazioni, il direttore (Ghisolfi, ndr) e l’ex Ceo ci hanno detto che la decisione era stata presa per il bene della Roma, quello che hanno scritto nel comunicato. Abbiamo detto ai compagni che la decisione era questa e bisognava andare avanti per il bene di tutti e della Roma”.
C’erano avvisaglie di questa crisi tra De Rossi e Souloukou?
“Si vedeva il gruppo che cresceva, che i giocatori arrivavano felici ed entusiasti e De Rossi era carico per il lavoro fatto. Sinceramente non ho avvertito frizioni tra loro, quando due persone sono in conflitto si nota, ma nulla sembrava portare a un esonero così brusco”.
Poi è stato il momento di Juric. Che impatto ha avuto?
“Abbiamo iniziato bene vincendole prime gare. Juric è arrivato e, come ha detto tante volte lui, ed è la verità, ci ha chiesto come stavamo e noi, schietti e sinceri, abbiamo detto ‘male’, eravamo delusi e lui ci ha detto: “Mi fa piacere la vostra sincerità”. Si è presentato bene, ha cercato di tirarci su mettendo in pratica il suo modo di giocare. Con una squadra che secondo me che non era pronta a questo stravolgimento tattico. Salutandoci dopo l’ultima partita con il Bologna me l’ha confidato: ‘potevo magari alleggerire questo modo di pressare uomo contro uomo’. La squadra ha cercato di fare quello che ci chiedeva. Sono stati due mesi di tantissimi bassi e pochi alti che hanno compromesso tanto la classifica. Però ci sono sempre sei mesi da giocarci e lo faremo al massimo”.
C’è stato un dialogo con lui per cambiare qualcosa?
“No, il suo credo è rimasto lo stesso. Cercavamo di seguirlo, ma non eravamo pronti a questo stravolgimento tattico. Cambiare tre allenatori nel giro di otto mesi con idee diverse è difficile. Non è una scusa, non è un alibi, ma è molto difficile”.
Cosa è successo nello spogliatoio a Firenze?
“Ci sono state delle discussioni, non mi nascondo. La Fiorentina ci ha massacrati e quando prendi cinque gol da qualsiasi squadra entri nello spogliatoio e sei un fiume in piena, vorresti buttare giù muri. Però poi ci siamo riuniti tutti e ci siamo detti ‘questa è la strada che il mister vuole prendere e andiamo dritti’. Volevamo seguire davvero l’allenatore”.
Dopo quel pesante ko c’è stato un confronto con i tifosi, come lo hai vissuto?
“È stato giusto. Uscendo da Trigoria c’erano dei tifosi mi sono fermato dicendogli la verità. In quel momento nessuno di noi calciatori era contro Juric. Ma la discontinuità di quelle settimane ti faceva pensare di non arrivare mai. Quando torni a casa non puoi dire ‘vabbè, a Trigoria è andata così e a casa sono sereno’. Stai male, anche perché ci sono sempre i tifosi che ti vengono dietro, anche se le cose non vanno bene e non riuscire a ripagarli fa stare male”.
Quanto ci ha messo Ranieri per ridarvi serenità?
“Vederlo aprire la porta ed entrare nello spogliatoio mi ha fatto fare un sospiro di sollievo, ha portato serenità a livello tattico e tecnico. Le sconfitte contro Napoli e Atalanta ci hanno dato consapevolezza. Anche le partite con Tottenham e Braga ci hanno portato quella serenità di cui parlavo ed è una cosa importante, come anche la vicinanza del pubblico. Roma è una piazza calorosa, il 60-70% di vittorie in casa passa dai tifosi, perché sentire lo stadio avvelenato a tifare contro di noi non è facile”.
Come hanno vissuto i senatori la contestazione? In particolare Pellegrini e Cristante. Pensi che davvero possano lasciare Roma?
“Sono stati giorni difficili per tutti, non solo per i ‘senatori’, come li chiamate voi. Non è una parola che ci piace, si sente solo a Roma. Non sei leader perché sei da più tempo alla Roma, qui ci sono leader già dopo sei mesi. Il momento della contestazione è stato brutto per tutti, poi è chiaro che i ragazzi più vecchi come me, Bryan e Lorenzo la viviamo in maniera diversa perché ci sentiamo più responsabili. Sapevamo che i risultati erano brutti e che i tifosi erano liberi di contestare. Se Bryan e Lorenzo andranno via non lo so, penso a me stesso. Posso dire che sono più sereni loro come tutta la squadra. Siamo molto amici, non lo nascondo, gli voglio un bene dell’anima. Spero con tutto il cuore che le cose migliorino per tutti”.
Vede una luce in fondo al tunnel per Pellegrini?
“Lorenzo in allenamento è sempre un esempio, anche se sta giocando meno, si allena sempre al massimo e col sorriso per mettere in difficoltà il mister. È pronto per combattere per la sua squadra del cuore alla quale tiene tantissimo, si arrabbierà ma è la verità (ride, ndr)”.
Quali sono gli obiettivi della stagione?
“Facciamo il meglio possibile sapendo che è difficile contro chiunque e la partita di Como lo ha dimostrato. Se abbassi un attimo il livello e ti ‘addormenti’ le prendi da tutti. Quindi viviamo domenica dopo domenica sapendo che dobbiamo dare il 110% senza abbassare mai la guardia”.
Cosa ha portato l’esperienza di Hummels alla squadra e in particolare alla difesa.
‘L’ho definito il professore. Abbiamo alcuni anni di differenza, mentre ero in campeggio lui giocava la finale del Mondiale nel 2014. In campo ha delle letture in pochi hanno. Contro il Tottenham ha fatto una scivolata che io non avrei mai pensato di fare, anzi magari se ci provo mi fischiano sei rigori contro (ride, ndr). Lui invece era sereno, un intervento pulito. Mi sono girato e gli ho detto ‘tu sei pazzo”. Lui rideva’.
Le dà fastidio essere uscito dal giro della nazionale? Ha più sentito Spalletti?
“Dopo l’Europeo non ci siamo più sentiti. Lo ringrazierò sempre per la possibilità di aver partecipato agli Europei anche se non sono andati bene. È sempre stato schietto con me e molte volte anche se non mi aveva convocato mi chiamava se c’era bisogno e io ho sempre dato la mia disponibilità. La nazionale è il sogno di ogni bambino. Vediamo cosa accadrà, lui ha sempre detto di non voler chiudere le porte a nessuno”.
Si parla tanto dei nuovi acquisti, come si concilia l’esigenza di risultati con il tempo di ambientamento dei giovani?
“In Italia non c’è tempo. In teoria tutti hanno bisogno di tempo, basta guardare le difficoltà che hanno attraversato Klopp e Arteta in Inghilterra prima di arrivare a grandi risultati. Il tempo dovrebbe esserci ma di fatto non c’è”.
Dopo un’estate difficile ora Dybala sembra tornato sui suoi livelli.
Paulo non ci ha mai detto di voler andare via. È stato importante che sia rimasto, eravamo molto felici. Credo semplicemente che ora stia bene fisicamente, è giusto che quando sta male non giochi. Spero continui ad aiutarci a vincere le partite facendo cose straordinarie come il gol di San Siro”.
Ranieri ha detto che l’obiettivo a lungo termine è di vincere lo scudetto con i Friedkin, cosa ne pensa?
“I presidenti tengono alla Roma, lo dimostrano i fatti. In estate hanno fatto una grande campagna acquisti con giovani importanti che sono la base per il futuro. Sono presenti, quando vengono parlano con noi calciatori. Per arrivare a vincere uno scudetto c’è bisogno di un percorso importante, non è facile quanto a dirlo. Devi costruire una mentalità forte, non a parole, ma con i fatti. Con Mourinho lo abbiamo fatto in Europa con le due finali e la Conference che ci hanno reso una realtà solida in campo internazionale. Vincere quella coppa non era affatto facile, e purtroppo Budapest ci ha impedito di avere quella spinta per arrivare a giocartela per il campionato. Vincere dà consapevolezza, come sta accadendo per l’Atalanta dopo l’Europa League. Nelle coppe abbiamo fatto partite meravigliose, dove dicevi ‘oggi la Roma vince, non ce n’è per nessuno’ e siamo arrivati sempre in fondo. Se avessimo vinto a Budapest avremmo avuto quella fame per lottare per lo scudetto”.
Cosa significa Roma per lei? Vuole chiudere qui la carriera?
“Non ci penso. Mi vivo il percorso che ho fatto da quando sono arrivato, sono grato ai tifosi che mi sostengono, vedo che mi vogliono bene. Il mio modo di fare è genuino sia in campo che fuori, cerco sempre di dare il massimo per questa maglia e per questa gente. Mi danno sempre qualcosa in più per fare bene. Io e la mia famiglia amiamo questa città e sono felice qui. Ho altri due anni di contratto e voglio godermi ogni momento sperando che le cose possano migliorare”.
Si è parlato di Napoli per lei già a gennaio…
“L’ho letto ma non c’è nulla di vero. Il mio procuratore non mi ha mai detto nulla e sa quello che penso”
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Re: Gianluca Mancini
Pensasse ad alzare il livello delle prestazioni, sta facendo cacare da mesi.
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Re: Gianluca Mancini
L'intervista di Mancini mi fa veramente smadonnare per la gestione dilettantesta della questione De Rossi.
Prima che insorgono quelli che odiano De Rossi, non parlo di De Rossi in quanto tale.
Parlo di un allenatore per il quale è stato fatto il mercato e per il quale hai investito 3 anni.
La squadra era comunque piuttosto nuova e dovevi dargli del tempo.
Sta cosa mi manda veramente in bestia.
Poi magari a gennaio stavamo in questa situazione di classifica e allora ok.
Ma io non sono convinto che saremmo stati così in basso
Prima che insorgono quelli che odiano De Rossi, non parlo di De Rossi in quanto tale.
Parlo di un allenatore per il quale è stato fatto il mercato e per il quale hai investito 3 anni.
La squadra era comunque piuttosto nuova e dovevi dargli del tempo.
Sta cosa mi manda veramente in bestia.
Poi magari a gennaio stavamo in questa situazione di classifica e allora ok.
Ma io non sono convinto che saremmo stati così in basso
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Re: Gianluca Mancini
Non si sa più come dirlo, ci sono anche le testimonianze dei giocatori. Purtroppo hai detto bene: la pattuglia degli odiatori seriali di DDR, dai quali membri si è dovuta leggere anche qualche giustificazione all’operato di Souloukou, è in servizio permanente effettivo.jsl14 ha scritto: ↑ven 3 gen 2025, 10:16 L'intervista di Mancini mi fa veramente smadonnare per la gestione dilettantesta della questione De Rossi.
Prima che insorgono quelli che odiano De Rossi, non parlo di De Rossi in quanto tale.
Parlo di un allenatore per il quale è stato fatto il mercato e per il quale hai investito 3 anni.
La squadra era comunque piuttosto nuova e dovevi dargli del tempo.
Sta cosa mi manda veramente in bestia.
Poi magari a gennaio stavamo in questa situazione di classifica e allora ok.
Ma io non sono convinto che saremmo stati così in basso
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Re: Gianluca Mancini
Con tutto che ho sempre detestato Mourinho (che poi non è che lo detesto perchè mi sta sul cazzo, semplicemente perchè io non mi dimentico il 2010 e quello che io reputo un furto... Ma le ultime interviste che ha fatto lui sulla Roma chissà se hanno fatto aprire gli occhi a qualcuno) avrei festeggiato come un matto per Budapest! Come ho festeggiato Tirana.FoveaASR ha scritto: ↑ven 3 gen 2025, 10:19 Non si sa più come dirlo, ci sono anche le testimonianze dei giocatori. Purtroppo hai detto bene: la pattuglia degli odiatori seriali di DDR, dai quali membri si è dovuta leggere anche qualche giustificazione all’operato di Souloukou, è in servizio permanente effettivo.
Qualcuno invece era contento dell'esonero di De Rossi per stupide antipatie