Nella maggior parte dei paesi gli atleti professionisti vengono sottoposti ad accertamenti sanitari, nell’interesse della tutela dell’atleta e delle società per le quali lavorano, o per fini assicurativi.
Per gli atleti agonisti la situazione non è la stessa, e le normative sono differenti nei diversi paesi. Nella maggior parte delle nazioni (tra cui Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Cina e Israele), infatti, la responsabilità relativa alla partecipazione ad allenamenti e competizioni è lasciata all’atleta. L’organizzatore dell’evento sportivo può raccomandare il consulto di un medico o sensibilizzare i partecipanti a segnalare condizioni particolari (quali familiarità o sintomi). Alcuni paesi richiedono la compilazione di un questionario di screening sulle condizioni fisiche e sulle capacità di allenamento, allo scopo di sensibilizzare gli atleti a riguardo, ma non vincolante per la partecipazione alla gara. In altri ancora può inoltre essere richiesto uno scarico di responsabilità nei confronti della società sportiva per cui si compete o dell’organizzazione, o posto l’obbligo di assicurazione personale. Questi sistemi si basano sulla sensibilizzazione alla responsabilità del singolo soggetto e ritengono eccessivamente elevato il costo di uno screening di popolazione.
Altri paesi, invece, richiedono un certificato medico. In Francia il medico non segue un protocollo specifico, e può decidere a sua discrezione se richiedere esami integrativi a seconda delle condizioni anamnestiche e cliniche. In Spagna sono le Federazioni a esprimersi a riguardo degli accertamenti previsti (per il calcio, ad esempio, è richiesta l’esecuzione dell’ECG a riposo, non previsto per la pallacanestro).
L’Italia presenta un sistema peculiare, unico al mondo, che prevede per obbligo di legge un certificato di idoneità per coloro che si allenano e competono con una Federazione o un ente riconosciuto dal CONI. Due decreti ministeriali (sanciti nel 1982 e nel 1983) regolamentano il protocollo obbligatorio a cui sottoporre coloro che praticano attività fisica agonistica. Per la maggior parte delle discipline sono previsti anamnesi, visita clinica, ECG a riposo e sotto sforzo, spirometria ed esame delle urine con cadenza annuale. A seconda dell’attività possono variare gli accertamenti e la durata di validità. Il certificato è specifico per la disciplina svolta e ogni Federazione determina età minima e massima per l’attività agonistica. Il medico dello Sport è lo specialista competente in materia, deputato all’esecuzione degli esami e al rilascio del giudizio di idoneità. La Società è responsabile di verificare che tutti i tesserati abbiano un certificato in corso di validità.