Dossieraggio ai danni della Roma

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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da paz »

porcaccia ha scritto:Da "Il Romanista" (giornale verso il quale non nutro grande stima,ma questo articolo mi pare interessante.)

DANIELE GALLI

«Bella soddisfazione, non posso negare». È il 14 gennaio 2013. Roberto Renga, l’ex storica penna de “Il Messaggero” e attuale opinionista di “Radio Radio”, risponde così ai suoi followersu Twitter. I suoi seguaci. Ha diffuso e fatto diffondere il pdf del decreto di archiviazione del Giudice per le indagini preliminari Maria Bonaventura. È il famoso procedimento sulla presunta - anzi «fantasiosa», per restare agli atti del pubblico ministero - adesione del dg dell’As Roma Franco Baldini e del consigliere d’amministrazione Mauro Baldissoni alla massoneria. Scambi di sms inventati di sana pianta da qualcuno - non si saprà mai da chi, perché un processo non si farà e poi vediamo perché - che Renga tenta di rendere pubblici la scorsa estate usando un paio di grancasse: “Il Fatto Quotidiano” e “Le Iene”. Gli va male. Nessuno gli crede. “Il Fatto” li cestina considerandoli «monnezza», “Le Iene”, il programma di Mediaset con il quale Renga entra in contatto, ne fa invece un servizio che sul web resterà a futura memoria.

L’“Ansa” e alcuni quotidiani intanto raccontano tutto. Sono “Il Corriere della Sera”, “Il Messaggero”, “Il Romanista”, “Il Tempo”, “La Gazzetta dello Sport” e “La Repubblica”. Nel tentativo di tutelare la propria reputazione, Renga e il figlio Francesco li denunciano per diffamazione. «Sono la macchina del fango», li addita Renga señor su Twitter, esponendoli alla pubblica gogna. Loro sono la macchina del fango. I quotidiani. Lui no. Il 28 dicembre 2012, ben prima quindi che il Gip archiviasse per manifesta monnezza il procedimento a suo carico (ma adesso ci arriviamo), un altro Gip, Barbara Càllari, dice che la macchina del fango non esiste, perché «la notizia diffusa» dai giornali «era vera» e c’era «interesse pubblico alla diffusione della notizia medesima, trattandosi in ipotesi di diffusione di false notizie relative ad infiltrazioni massoniche nella gestione di una nota società sportiva». Renga non può appellarsi nemmeno a quella che in gergo è definita continenza, i toni di un articolo che non devono essere eccessivi. Per la Càllari, sono stati appropriati. È il 14 gennaio, appunto. «È la consueta macchina del fango», strimpella allegro ai quattro venti Roberto Renga una volta che il Gip ha archiviato. C’è una parte di popolo, quello bue, che gli crede ciecamente. Che si felicita. Hanno archiviato, Renga è innocente, era davvero fango! Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone si complimenta con l’amico, o follower che sia: «Qualcuno si scusi con Roberto Renga». E lui commosso ringrazia: «Nessuno lo farà». È una favola triste, non c’è l’happy end, il buono resta buono perché un Gip non lo rinvia a giudizio. Formalmente è così. Mentre i cattivi, i macchinisti, loro non si scusano. Non si scusano perché hanno ragione. E hanno ragione non perché il Gip Barbara Càllari abbia archiviato il 28 dicembre la sua fantasiosa denuncia per diffamazione. No. Hanno ragione perché un altro Gip, Maria Bona ventura, il magistrato che ha lavorato sul procedimento principale, quello che lo riguarda, quello sugli sms massoni, non lo manda a processo assieme al figlio Francesco e ai conduttori radiofonici Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco non perché il fatto non sussista, attenzione. Ma perché è talmente «grossolano l’appunto offerto» - sono le parole che il Gip usa nel decreto - che non può costituire reato. La Bonaventura e il Pm che ha indagato sul caso, Paola Filippi, su questo punto sono assolutamente d’accordo. Nella richiesta di archiviazione della Filippi si legge: «È emersa un’attività posta in essere dagli indagati diretta a gettare discredito sugli amministratori della Associazione Sportiva Roma S.p.a.». Discredito che non è sufficiente, secondo il Pm, a portare in giudizio Renga & Co. «L’attività - scrive la Filippi - era realizzata inizialmente da Renga Roberto il quale alla fine di un’intervista, a telecamere spente, in presenza del figlio Renga Francesco, aveva chiesto al Calabresi (Paolo Calabresi, il giornalista de “Le Iene” che manda in onda il servizio), testualmente, se gli interessasse “una storia di massoneria all’interno della Roma”. Come dichiarato dal medesimo giornalista (Calabresi, ndr) lo stesso si era stupito dell’offerta tanto che aveva creduto “trattarsi di uno scherzo”. Poi, quando il Renga gli aveva detto che aveva dei documenti che provavano quello che diceva, gli aveva chiesto chiarimenti e il Renga aveva risposto che si trattava di intercettazioni di sms intercorsi tra Baldini e Baldissoni, sms dai quali emergeva l’appartenenza di entrambi alla “massoneria”. Faceva riferimento al saluto con la sigla “t.f.a.” (triplice fraterno abbraccio) a "logge, grande maestro, tornate etc."». Alt. Documenti? Intercettazioni? Allora è tutto vero, Baldini e Baldissoni sono dei massoni? Renga & Co. sono stati abili nel procurarsi quegli sms, rischiando un rinvio a giudizio per aver acquisito illecitamente del materiale in possesso delle forze dell’ordine? Se è così, meritano il Pulitzer. Altro che Montanelli, Renga è l’Herbert Asbury della grande stampa romana.

Invece no. Perché la storia della massoneria nell’As Roma è una colossale sciocchezza. Anzi, è una bufala. Quella roba che viene mostrata a “Le Iene” e a “Il Fatto Quotidiano” sono semplici brogliacci dattiloscritti. E da chi? Non si sa. Lo scrive la Filippi ed è il passaggio chiave dell’intera vicenda: «È emerso che tra le due utenze ivi indicate (quelle di Baldini e Baldissoni, ndr) non vi è stato uno scambio di messaggi dello stesso numero bensì un numero inferiore. La mancata indicazione degli orari e la stesura stessa del “brogliaccio” evidenzia che non trattasi né di una effettiva falsificazione di intercettazioni di conversazione via sms né di tabulati telefonici illecitamente ottenuti. In particolare, come emerge dall’informativa della Questura di Roma Divisione investigazioni generali operazioni speciali, dall’acquisizione dei tabulati telefonici relativi al traffico telefonico delle utenze in uso a Baldini Franco e Baldissoni Mauro è emerso che gli stessi in detto periodo si sono scambiati un numero di sms inferiori a quello risultante nei documenti sequestrati, risultano infatti 27 i messaggi scambiati nel mese di ottobre ed 11 messaggi scambiati nel mese di novembre, si tratta in tutto di 39 (38 in realtà, ndr) messaggi a fronte dei 66 risultanti dai “brogliacci” sequestrati e offerti come “notizia” ai giornalisti (oltre a Calabresi, Malcom Pagani de “Il Fatto Quotidiano”, ndr). La lettura degli sms assolutamente impropri quanto al tenore conferma la natura di fantasia degli stessi e pertanto la loro inoffensività». Sulla loro «inoffensività» se ne può parlare. È chiaro che la Filippi si riferisce a una inoffensività prettamente giuridica. Perché quegli sms fasulli sono stati offensivi. Eccome se lo sono stati. Lo sono stati dal punto di vista della comunicazione. Del messaggio che è arrivato alla massa. Ai tifosi. Chi non ha letto gli atti, chi si è fermato ai tweet, oppure ragiona esclusivamente (esclusivamente, sia chiaro) in modulazione di frequenza, è infatti ancora convinto che la Roma sia in mano alla massoneria. Non a caso Baldini e Baldissoni si sono opposti alla richiesta di archiviazione della Filippi. La richiesta è stata respinta dal Gip, ma solo - appunto - perché nessuno avrebbe potuto credere a un brogliaccio che riportasse sms così «fantasiosi», tanto per usare le parole del Pm. Il bello, si fa per dire, è che Renga querela per diffamazione la stampa, e cioè chi riporta per pura cronaca i fatti. Il pubblico ministero che la riceve è Paola Filippi, lo stesso Pm del procedimento principale, quello sugli sms “massoni”. Divertente. La denuncia di Renga diventa quindi un procedimento nel procedimento. «Si tratta della prima risposta. Altre e più importanti ce ne saranno. Nei confronti di tutti quelli che hanno avviato la macchina del fango», minaccia Roberto Renga su Twitter il 9 luglio. La querela per diffamazione di Renga muore praticamente sul nascere. Dietro richiesta della Filippi, è il Gip Barbara Càllari a firmare il 28 dicembre l’archiviazione. Le basta una pagina. Una.

Nella sua denuncia ai quotidiani, datata 14 giugno 2012, Renga si lamenta per il danno d’immagine. «Gli scriventi (Roberto e il figlio Francesco, ndr) sono stati chiaramente e pubblicamente diffamati e denigrati». Renga sottolinea a più riprese la sua irreprensibilità, tanto che appena può ci infila dentro il ruolo di «consulente per lo sport e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti». Ne ha per tutti, ma per “Il Messaggero” di più. È rimasto ferito, dal “suo” giornale del cuore non se l’aspettava. Già. Renga ricorda di avere «ricoperto, dal 1985 al 2009, ruoli di primo piano: capo del calcio, caposervizio, inviato, prima firma, opinionista, commentatori in prima pagina». Ah, ma l’ex capo del calcio, l’ex caposervizio, l’ex eccetera eccetera se l’è legata al dito. Non gliela fa passare liscia a quelli di Via del Tritone. Nella denuncia si legge che «quando è uscito l’articolo, il Renga Roberto era legato a “Il Messaggero” da un contratto di collaborazione firmato nel 2009 e che immediatamente ho provveduto a interrompere». Immediatamente. Ad azione corrisponde reazione. Renga non riesce proprio a farsene una ragione: «L’articolo de “Il Messaggero”, pertanto – se messo in relazione con la storia professionale del Renga Roberto in questa azienda – costituisce un unicum nella storia del giornalismo italiano». Un unicum.

Il tema della reputazione oltraggiata è ricorrente. Tra le testate querelate c’è “Il Tempo”. Scrive Renga, riferendosi all’articolo: «Anche tali affermazioni sono altamente denigratorie e calunniose per il nostro nome, per la nostra immagine, per il nostro onore e decoro e per la professione del Renga Roberto». Immagine, onore, decoro, professione, lettera e testamento. Renga si rassegni, non c’è stata alcuna macchina del fango. Anzi, forse sì. Perché nessuno pagherà per l’unicumdanno subì- to - quello per davvero - da Baldini e Baldissoni. Però i macchinisti sono altrove.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da Luke Skywalker »

Come ho detto nell'altro topic, dieci minuti di applausi per questo articolo di Galli.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da ManoloAsr »

applausi. ma RR non commenterà mai.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da teacher »

riporta i miei dubbi sul concetto di "inoffensibilità" perchè manifestatamente artefatti.

Se ci fosse stata una persona che conosce il mondo delle radio ed il carrozzone, la capacità di manipolazione delle stesse, si sarebbe reso conto che quelle cose, seppur completamente invetate e fatte male, possono ledere e come.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da paz »

ManoloAsr ha scritto:applausi. ma RR non commenterà mai.

sta facendo lo gnorri su twitter
asd
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da porcaccia »

RR piccolo grande eroe vittima della diffamazione...
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paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da 433 »

"Renga muore praticamente sul nascere" :lol:
Le opinioni dovrebbero essere basate sui fatti

e i fatti non dovrebbero basarsi sulle opinioni
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da paz »

433 ha scritto:"Renga muore" :lol:
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da Luke Skywalker »

teacher ha scritto:riporta i miei dubbi sul concetto di "inoffensibilità" perchè manifestatamente artefatti.

Se ci fosse stata una persona che conosce il mondo delle radio ed il carrozzone, la capacità di manipolazione delle stesse, si sarebbe reso conto che quelle cose, seppur completamente invetate e fatte male, possono ledere e come.
Il problema è che spesso i giudici non coniugano le categorie giuridiche in base al contesto specifico del caso che esaminano. Come ben dici, in linea di principio il grado di offensività è minimo perchè si tratta di brogliacci scritti maldestramente e assolutamente puerili nella costruzione. Però in effetti il parametro dell'offensività andava parametrato allo specifico ambiente in cui questi falsi tabulati avrebbero fatto notizia, e cioè il mefistofelico mondo delle radio romane, in cui per tutta una serie di curiose concause, come ben sappiamo, basta ripetere una stonxxxa 10 volte per farla divenire realtà agli occhi (o alle orecchie) del popolo daa bangaaa.
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da John Locke »

minuto 7 della registrazione: in un mondo come questo sporco che copre le zozzerie.. eh eh eh eh eh vabbe lasciamo perdere :ssss: ( tradotto: non so più a che specchio aggrapparmi )
Wonderwall ha scritto: ven 7 gen 2022, 22:45 Solo io vedo le labbra della fregna?
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da 433 »

Luke Skywalker ha scritto: Il problema è che spesso i giudici non coniugano le categorie giuridiche in base al contesto specifico del caso che esaminano. Come ben dici, in linea di principio il grado di offensività è minimo perchè si tratta di brogliacci scritti maldestramente e assolutamente puerili nella costruzione. Però in effetti il parametro dell'offensività andava parametrato allo specifico ambiente in cui questi falsi tabulati avrebbero fatto notizia, e cioè il mefistofelico mondo delle radio romane, in cui per tutta una serie di curiose concause, come ben sappiamo, basta ripetere una stonxxxa 10 volte per farla divenire realtà agli occhi (o alle orecchie) del popolo daa bangaaa.


secondo me quella sarebbe stata una cosa che doveva dimostrare l'avvocato "contro renga", il problema è che non si è andati al processo.
Le opinioni dovrebbero essere basate sui fatti

e i fatti non dovrebbero basarsi sulle opinioni
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da John Locke »

minuto 18: certo nomi fanno odience ( melli, damascelli, ilario, moggi :ssss: )
Wonderwall ha scritto: ven 7 gen 2022, 22:45 Solo io vedo le labbra della fregna?
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paz
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da paz »

marcos ha scritto:minuto 18: certo nomi fanno odience ( melli, damascelli, ilario, moggi :ssss: )

perché vuoi farti del male, figliolo ;)
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Re: [VIDEO+Inchiesta] Dossieraggio ai danni della Roma

Messaggio da ds_marco »

e pure qui posso dire: MAI 'NA GIOIA ......... la gioia de vedé un pupazzo messo a 90 gradi finalmente!!! niente non ci riuscimo proprio, la roma rimarrà vittima sempre di questi poveri dementi! :(
Lo scopo non è comprare giocatori, lo scopo è comprare vittorie, ecco 25 giocatori sottovalutati, un'isola dei giocattoli difettosi, qui dentro c'è una squadra vincente che possiamo permetterci
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