Nel gioco di Gasperini deve però limitarsi ai tipici movimenti della catena laterale, tagliando dall’interno all’esterno per dare continuità al possesso o abbassandosi per occupare lo spazio lasciato libero da un compagno, ad esempio dall’esterno che si accentra. Cristante resta un facilitatore della manovra piuttosto che un rifinitore (assiste il tiro di un compagno appena 0,7 volte per 90 minuti, in media) e lo spostamento in una posizione più avanzata gli ha semplicemente permesso di inserirsi con maggiore frequenza. La sua pericolosità si è così impennata: ha eliminato o quasi i tiri dalla distanza per concludere esclusivamente da dentro l’area di rigore (il 92% delle sue conclusioni arriva da lì).
Quando è schierato a centrocampo si occupa invece di iniziare l’azione, e la sua attitudine a giocare in verticale tagliando le linee o lanciando verso il centravanti è particolarmente preziosa per guadagnare metri velocemente. Cristante ama giocare su distanze lunghe, in tutte le fasi: quando ha la palla il primo pensiero è la giocata in verticale, e spesso lo si vede rallentare per dar tempo ai compagni di smarcarsi per servirli con un passaggio taglia-linee o un lancio in profondità, quando difende copre molto spazio, accorciando in avanti e seguendo l’uomo di riferimento anche in zone profonde, rispettando uno dei dogmi di Gasperini.
Non è raro che gli tocchi gestire situazioni d’inferiorità numerica: per avere un uomo in più in difesa, il tecnico dell’Atalanta è solito lasciare un avversario libero, su cui solitamente vuole indirizzare la costruzione della manovra. Una volta entrato in possesso, il centrocampista o il trequartista più vicino scalano su di lui lasciando il proprio uomo di riferimento. Cristante è a suo agio anche in questo caso e non ha problemi a portare una pressione prolungata, accorciando su più avversari nella stessa azione.
.Quando entra in contatto con l’avversario è un difensore scomodo da affrontare: prova sempre a insinuarsi tra pallone e avversario allungando la gamba e ha una forza insospettabile, visto il fisico asciutto e longilineo, che non lo fa sfigurare nemmeno nei duelli con i giocatori più fisici del campionato (Nainggolan, Alex Sandro e Mandzukic, ad esempio, coi quali si è incrociato senza perdere il confronto). Ha maggiori difficoltà quando corre verso la propria porta («Vorrei crescere in rapidità, soprattutto nei primi passi», ha detto in un’intervista alla Gazzetta dello Sport), ma se ha abbastanza spazio per tornare a contatto con l’avversario compensa col fisico quanto perde in velocità nei primi metri
http://www.ultimouomo.com/lesplosione-di-cristante/I gol segnati, 8 in 26 partite finora con l’Atalanta, sono la parte più visibile della crescita di Cristante in questi mesi. Ne ha segnati ben 6 di testa, anche se non è riconosciuto come uno specialista e non viene utilizzato come un riferimento per il gioco à la Milinkovic-Savic o Fellaini, ad esempio. La dinamica è ricorrente: Cristante entra in area da dietro e gira in porta i cross da sinistra dei compagni. Contano di più il tempismo e il senso innato per gli inserimenti, insomma, che la sua altezza (186 cm). È comunque una minaccia sulle palle inattive: ha segnato 4 gol sugli sviluppi di un corner o di un calcio di punizione, situazioni nelle quali solitamente attacca il primo palo.
Ho trovato questo pezzo su Cristante, visto che la trattativa pare confermata ho voluto aprirci un topic. Ciò che ho riportato credo siano le motivazioni per cui Monchi e Di Francesco vogliono portarlo qua.