Si sono ritirati in camera di consiglio, nell’aula bunker di Rebibbia, i giudici della terza sezione della Corte d’Assise di Roma per emettere la sentenza per l’omicidio di Ciro Esposito. Per l’uccisione del tifoso napoletano è imputato l’ultrà giallorosso Daniele De Santis, presente in aula, per il quale i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno chiesto l’ergastolo. Presenti in aula anche alcuni amici, familiari e la madre della vittima Antonella Leardi.
Con De Santis, accusato di omicidio volontario, sono imputati per rissa aggravata anche Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, ritenuti parte del gruppo che provocò gli scontri, prima le di Coppa Italia Fiorentina Napoli del 3 maggio del 2014, durante i quali venne ferito Ciro Esposito. Il giovane morì a 31 anni dopo 53 giorni di agonia per i colpi subiti.
«Attendiamo la sentenza. Oggi siamo qui perché vogliamo giustizia, Ciro è sempre con noi», ha dichiarato questa mattina la mamma di Ciro. Accompagnata dal marito e da altri parenti la donna, che è stata presente a tutte le udienze del processo, ha aggiunto: «Siamo qui per un dovere verso Ciro. Il suo sogno era andare a vivere in Inghilterra con la fidanzata. Avrebbe compiuto 31 anni se non me lo avessero portato via».
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