Parma FC

[Loddr16]

Intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Parma, il presidente ducale Giampietro Manenti ha fatto il punto sull'intricata situazione relativa al bonifico non ancora arrivato a destinazione.

Quando torna in Italia?
"Più tardi, ora sono all'estero".

Ci sono dei problemi per i pagamenti?
"No, ho sempre detto che ci sono tempi tecnici che devono essere rispettati. Contavamo di concludere tutto lunedì. Problematiche non ci sono, stiamo facendo la due diligence legale e fiscale. L’unico intoppo è quello dell'udienza chiesta dalla Procura. Ho informato i miei legali, vediamo come affrontarla”.

Questa situazione potrebbe far saltare tutto?
"No, andiamo avanti comunque. Non ci fermiamo".

Perché non avete fatto prima la due diligence?
"Era impossibile".

Se i conti non dovessero essere quelli che pensate, potreste lasciare Parma?
"No, andiamo avanti comunque. Siamo al lavoro, lavoriamo".

Chi c'è alle sue spalle?
“C’è della gente che vuole investire in Italia. Di volta in volta comunicheremo di chi si tratta”.

Entro il 19 dovrete risolvere tutto per evitare il fallimento:
"Chiaro, prima facciamo e meglio è".

Quando è partito il primo bonifico?
"Ha una domanda di riserva? (ride, ndr). Lunedì sono stati impostati i pagamenti, significa che qualcosa è stato già fatto".

Perché allora non è arrivato ancora nulla sui conti dei giocatori?
"Non saprei dirle".

Le banche la stanno ostacolando?
"No, non dico nulla di tutto ciò".

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Antonio Salvatore Rustico, procuratore della Repubblica, ha parlato in conferenza stampa quest'oggi confermando l'istanza di fallimento per il club crociato: "Il Tribunale rigetterà l'istanza di fallimento in caso in caso di pagamenti e saldo dei debiti, sarebbe il pm a chiedere la revoca dell'istanza. Che pendenze fiscali? Non posso aggiungere nulla sui dettagli, vi confermo solo la notizia che è di dominio pubblico che l'istanza esiste. I bilanci vanno esaminati in modo particolare, nessun bilancio a prima vista consente di capire una eventualità falsità".

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Michele Gallerani, l’inviato di Sky Sport a Collecchio, avendo raggiunto telefonicamente il nuovo presidente del Parma Giampietro Manenti, dichiara: “Ci ha detto che rientrerà in Italia, a Parma, molto tardi perché prima dovrà fare delle altre cose”. Manenti avrebbe poi aggiunto che starebbero ancora valutando qual è la reale situazione, perché avendo iniziato da poco la due diligence (il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un'azienda) sarebbe emerso che forse non tutto è come credevano che fosse.
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Niente Gazprom dietro Giampietro Manenti. A negare il proprio coinvolgimento nell'affare Parma ci ha pensato l'ufficio stampa dello stesso colosso russo, contattato dalla redazione di Sportal.it: "Non commentiamo vicende che non ci riguardano e l’affare Mapi Grup-Parma appartiene a questa categoria. E poi, che senso avrebbe mantenere segreta una partnership o una sponsorizzazione?”.

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La redazione di Parma de la Repubblica aggiunge altri dettagli alla notizia piombata ieri sera a Collecchio della richiesta di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica parmense. Il capo della stessa Procura, Antonio Rustico, ha infatti dichiarato: “Risulta una situazione di inadempienza verso l'erario che difficilmente potrebbe essere risolta con una regolare solvibilità. La legge fallimentare prevede in questi casi che possa essere il pubblico ministero ad agire sotto il profilo civile con un'istanza di fallimento”. All’istanza di fallimento presentata dalla Procura si sarebbe poi aggiunta anche quella di un fornitore della società crociata. L’istanza del fornitore, la cui identità al momento è sconosciuta così come l’ammontare della cifra dovutagli, dovrebbe quindi rientrare nella stessa procedura avviata dalla Procura.

Al momento non giungono né conferme, né smentite invece circa la possibilità di un’indagine per bancarotta conseguente ad un’eventuale dichiarazione di fallimento: “Qualcuno potrebbe pensare che non agiamo in fretta – ha spiegato Rustico – ma la procedura prefallimentare non è di pubblico dominio, si svolge in camera di consiglio e prevede dei termini. Noi abbiamo sempre seguito la situazione e la stiamo seguendo, per ora con questi accertamenti di tipo civilistico. Eventualmente poi seguiranno procedure penali. Mentre una situazione di credito con i privati dà solo luogo a contenziosi civili, un credito ingente con l'Agenzia delle entrate rientra in fattispecie penalmente rilevanti. Anche gli stessi uffici tributari, in seguito a mancato versamento dell'Iva o altre inadempienze, avviano denunce”.
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Da quanto emerge dunque dall’analisi dell’ultimo bilancio, al 30 giugno 2014 i debiti tributari del Parma ammontavano a 16.746.682 di euro, di cui 8.443.982 per debiti verso l’Erario per ritenute su redditi di lavoro dipendente e 7.218.189 per debiti IRAP, più altri 565.559 euro da trattenute sul compensi dati a lavoratori autonomi e 520.827 da quelle su compensi a collaboratori.

A quanto riferisce però oggi ParmaQuotidiano.info, almeno fino al giugno scorso c’era anche un debito di 1.032.000 euro verso istituti di previdenza, aggiungendo inoltre che “una parte del debito erariale del Parma F.C. è stato spostato sulla società controllante Eventi Sportivi s.p.a., che dallo scorso esercizio si accolla l’onere dell’Iva, in virtù dell’adesione al Consolidato fiscale nazionale. Eventi sportivi ha crediti verso Parma F.C. per oltre 33 milioni. La Eventi Sportivi ha a sua volta debiti tributari per 25.511.671 euro”. La situazione è dunque complicata, quel che è certo è che se però Manenti porterà i soldi promessi tutta la questione potrebbe ancora risolversi senza conseguenze irreparabili.

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Dopo aver contattato Manenti, Radio Bruno ha tentato di ottenere ulteriori dettagli sulla situazione del Parma da Fiorenzo Alborghetti, al quale nell’ultimo comunicato della società crociata veniva affidato il compito di garantire l’operatività aziendale. Alborghetti ha però risposto: “Il mio compito l’ho fatto e chiuso. So le notizie che sapete voi. Io braccio destro di Manenti? No.. no.. ho sempre parlato di un contratto a tempo per mettere a punto e dare tutti i poteri a Manenti. Punto e a capo. Sono curioso di vedere come va a finire. Dopo per carità mai dire mai. Non ho la più pallida idea di dove abbia i conti e di cosa stia facendo. Lo sento tranquillo, l’unica cosa che le posso dire perché anch’io chiaramente lo sollecito”.

(anche lui si tira fori)
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Dopo la vorticosa giornata di ieri, Radio Bruno ha raggiunto al telefono il nuovo presidente del Parma Giampietro Manenti, atteso in giornata a Collecchio: “Novità? Stiamo lavorando. Quando arriveranno i soldi? Ieri e oggi abbiamo verificato, quindi mi sa che oggi o domani ci siano. La penalizzazione non è un problema. Il problema è andare avanti con l’operatività”.


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Che cosa comporterebbe questo dal punto di vista sportivo? I punti del Parma che fine fanno?
"L'art. 53 delle norme organizzative interne della Federazione stabilisce che, da quando viene revocata l'affiliazione fino al termine di campionato, si applica il risultato dello 0-3 in favore della squadra che avrebbe dovuto giocare contro la squadra 'fallita'. La classifica del Parma resterebbe congelata, e tutte le sue prossime avversarie vincerebbero a tavolino".

In ogni caso, il provvedimento non è assolutamente retroattivo:
"Esatto. I punti del Parma rimangono tali, e anche i punti persi dalle avversarie che hanno giocato contro il Parma".

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Un altro problema poi è rappresentato dall’azione di responsabilità proposta dal socio di minoranza Energy T.I. Group, che detiene il 10% delle quote del Parma. Il presidente Roberto Giuli ha chiesto il commissariamento del club per gravi irregolarità del consiglio di amministrazione. L’accordo tra Parma e Energy T.I. prevedeva una sponsorizzazione di 10 anni per 25 milioni. Quando furono messe le firme, aprile 2014, tuttavia, il gruppo energetico aveva ricevuto già da un anno dal Ministero dello Sviluppo Economico la revoca per la vendita del gas ed era in gravi difficoltà finanziarie. Domanda: perché l’allora presidente Tommaso Ghirardi ha coinvolto un soggetto che non aveva le necessarie garanzie di solidità?

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tutto quello che è uscito oggi

Sì ma che palle.Se questi falliscono so ca##i nostri

[Luke Skywalker]

Manenti non ha una lira in mano, chiaro. Non capisco perchè gente senza alcuna solidità si ostini a voler provare avventure rischiose e costose come queste. L'unico possibile vantaggio è una settimana di esposizione mediatica (negativa), ammenochè il nostro non voglia far fallire il Parma e poi tentare la solita operazione di salvataggio a due spicci col trucco dell'acquisizione del titolo sportivo, in modo da poter mettere le mani su una società gloriosa a due lire. Poi un'altra cosa: diffidare sempre di chi dice "Abbiamo grandi investitori dietro, per adesso rimangono segreti". Se i grandi investitori ci sono realmente non c'è alcun motivo di non parlarne.

[neverajoy]

anche molti investitori della roma sono segreti.

comunque un giornalista di brescia me lo ha descritto come uno a cui piace il risalto mediatico, basta vedere quante interviste rilascia. ad averce un presidente così lo chiami e ti dà le notizie

[oswald]

Lo sanno che hanno un buco di un centinaio di milioni da ripianare?

Ma come ha fatto Ghirardi ad accumulare un debito tale, gestendo una società medio-piccola di serie A? Non pagava neanche la tassa sui rifiuti. Se ripenso alle sceneggiate che fece in estate per l'esclusione dall'Europa League...

[Luke Skywalker]

anche molti investitori della roma sono segreti.

comunque un giornalista di brescia me lo ha descritto come uno a cui piace il risalto mediatico, basta vedere quante interviste rilascia. ad averce un presidente così lo chiami e ti dà le notizie

Mi riferivo alle fasi di salvataggio/acquisto di una società. La Roma è in un momento di stabilità e ha una struttura consolidata. Manenti invece dice: "Ci sono i soldi, pagheremo, ma gli investitori sono top secret". Che senso ha? L'opzione più probabile è che non ci sia proprio nessuno.

[neverajoy]

Mi riferivo alle fasi di salvataggio/acquisto di una società. La Roma è in un momento di stabilità e ha una struttura consolidata. Manenti invece dice: "Ci sono i soldi, pagheremo, ma gli investitori sono top secret". Che senso ha? L'opzione più probabile è che non ci sia proprio nessuno.

si però pure noi all'inizio conoscevamo solo i 4 top della cordata, ma ce ne sono tanti altri. certo già conoscere quei 4 è meglio che sapere del solo manenti
ovviamente imo non cè na lira

[Bob Gray]

Ma come ha fatto Ghirardi ad accumulare un debito tale, gestendo una società medio-piccola di serie A? Non pagava neanche la tassa sui rifiuti. Se ripenso alle sceneggiate che fece in estate per l'esclusione dall'Europa League...

secondo me so debiti pregressi dalla rateizzazione ai tempi di Tanzi....

[neverajoy]

secondo me so debiti pregressi dalla rateizzazione ai tempi di Tanzi....

no. so debiti assurdi per factoring assurdi

[Tony Brando]

nono

sì sì ho capito che è come dici tu. dico che la cosa più logica sarebbe fare nell'altro modo.

[Effe]

Manenti non ha una lira in mano, chiaro. Non capisco perchè gente senza alcuna solidità si ostini a voler provare avventure rischiose e costose come queste. L'unico possibile vantaggio è una settimana di esposizione mediatica (negativa), ammenochè il nostro non voglia far fallire il Parma e poi tentare la solita operazione di salvataggio a due spicci col trucco dell'acquisizione del titolo sportivo, in modo da poter mettere le mani su una società gloriosa a due lire. Poi un'altra cosa: diffidare sempre di chi dice "Abbiamo grandi investitori dietro, per adesso rimangono segreti". Se i grandi investitori ci sono realmente non c'è alcun motivo di non parlarne.

Manenti non so a che gioco stia giocando, ma ha già fatto così in altre tre occasioni.
Con la Pro Vercelli, le cartiere Pigna ed il Brescia.
Ha sempre millantato crediti ed investimenti per centinaia di milioni, salvo poi sparire ogni volta che doveva chiudere qualcosa.
Io mi chiedo come si fa a dare credito a certi personaggi e soprattutto a tenere in un campionato una squadra decotta come questa.
Il Parma non si doveva proprio iscrivere... ma chi dovrebbe controllare, dove sta ?

[Tony Brando]

Intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Parma, il presidente ducale Giampietro Manenti ha fatto il punto sull'intricata situazione relativa al bonifico non ancora arrivato a destinazione.

Quando torna in Italia?
"Più tardi, ora sono all'estero".

Ci sono dei problemi per i pagamenti?
"No, ho sempre detto che ci sono tempi tecnici che devono essere rispettati. Contavamo di concludere tutto lunedì. Problematiche non ci sono, stiamo facendo la due diligence legale e fiscale. L’unico intoppo è quello dell'udienza chiesta dalla Procura. Ho informato i miei legali, vediamo come affrontarla”.

Questa situazione potrebbe far saltare tutto?
"No, andiamo avanti comunque. Non ci fermiamo".

Perché non avete fatto prima la due diligence?
"Era impossibile".

Se i conti non dovessero essere quelli che pensate, potreste lasciare Parma?
"No, andiamo avanti comunque. Siamo al lavoro, lavoriamo".

Chi c'è alle sue spalle?
“C’è della gente che vuole investire in Italia. Di volta in volta comunicheremo di chi si tratta”.

Entro il 19 dovrete risolvere tutto per evitare il fallimento:
"Chiaro, prima facciamo e meglio è".

Quando è partito il primo bonifico?
"Ha una domanda di riserva? (ride, ndr). Lunedì sono stati impostati i pagamenti, significa che qualcosa è stato già fatto".

Perché allora non è arrivato ancora nulla sui conti dei giocatori?
"Non saprei dirle".

Le banche la stanno ostacolando?
"No, non dico nulla di tutto ciò".

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Antonio Salvatore Rustico, procuratore della Repubblica, ha parlato in conferenza stampa quest'oggi confermando l'istanza di fallimento per il club crociato: "Il Tribunale rigetterà l'istanza di fallimento in caso in caso di pagamenti e saldo dei debiti, sarebbe il pm a chiedere la revoca dell'istanza. Che pendenze fiscali? Non posso aggiungere nulla sui dettagli, vi confermo solo la notizia che è di dominio pubblico che l'istanza esiste. I bilanci vanno esaminati in modo particolare, nessun bilancio a prima vista consente di capire una eventualità falsità".

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Michele Gallerani, l’inviato di Sky Sport a Collecchio, avendo raggiunto telefonicamente il nuovo presidente del Parma Giampietro Manenti, dichiara: “Ci ha detto che rientrerà in Italia, a Parma, molto tardi perché prima dovrà fare delle altre cose”. Manenti avrebbe poi aggiunto che starebbero ancora valutando qual è la reale situazione, perché avendo iniziato da poco la due diligence (il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un'azienda) sarebbe emerso che forse non tutto è come credevano che fosse.
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Niente Gazprom dietro Giampietro Manenti. A negare il proprio coinvolgimento nell'affare Parma ci ha pensato l'ufficio stampa dello stesso colosso russo, contattato dalla redazione di Sportal.it: "Non commentiamo vicende che non ci riguardano e l’affare Mapi Grup-Parma appartiene a questa categoria. E poi, che senso avrebbe mantenere segreta una partnership o una sponsorizzazione?”.

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La redazione di Parma de la Repubblica aggiunge altri dettagli alla notizia piombata ieri sera a Collecchio della richiesta di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica parmense. Il capo della stessa Procura, Antonio Rustico, ha infatti dichiarato: “Risulta una situazione di inadempienza verso l'erario che difficilmente potrebbe essere risolta con una regolare solvibilità. La legge fallimentare prevede in questi casi che possa essere il pubblico ministero ad agire sotto il profilo civile con un'istanza di fallimento”. All’istanza di fallimento presentata dalla Procura si sarebbe poi aggiunta anche quella di un fornitore della società crociata. L’istanza del fornitore, la cui identità al momento è sconosciuta così come l’ammontare della cifra dovutagli, dovrebbe quindi rientrare nella stessa procedura avviata dalla Procura.

Al momento non giungono né conferme, né smentite invece circa la possibilità di un’indagine per bancarotta conseguente ad un’eventuale dichiarazione di fallimento: “Qualcuno potrebbe pensare che non agiamo in fretta – ha spiegato Rustico – ma la procedura prefallimentare non è di pubblico dominio, si svolge in camera di consiglio e prevede dei termini. Noi abbiamo sempre seguito la situazione e la stiamo seguendo, per ora con questi accertamenti di tipo civilistico. Eventualmente poi seguiranno procedure penali. Mentre una situazione di credito con i privati dà solo luogo a contenziosi civili, un credito ingente con l'Agenzia delle entrate rientra in fattispecie penalmente rilevanti. Anche gli stessi uffici tributari, in seguito a mancato versamento dell'Iva o altre inadempienze, avviano denunce”.
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Da quanto emerge dunque dall’analisi dell’ultimo bilancio, al 30 giugno 2014 i debiti tributari del Parma ammontavano a 16.746.682 di euro, di cui 8.443.982 per debiti verso l’Erario per ritenute su redditi di lavoro dipendente e 7.218.189 per debiti IRAP, più altri 565.559 euro da trattenute sul compensi dati a lavoratori autonomi e 520.827 da quelle su compensi a collaboratori.

A quanto riferisce però oggi ParmaQuotidiano.info, almeno fino al giugno scorso c’era anche un debito di 1.032.000 euro verso istituti di previdenza, aggiungendo inoltre che “una parte del debito erariale del Parma F.C. è stato spostato sulla società controllante Eventi Sportivi s.p.a., che dallo scorso esercizio si accolla l’onere dell’Iva, in virtù dell’adesione al Consolidato fiscale nazionale. Eventi sportivi ha crediti verso Parma F.C. per oltre 33 milioni. La Eventi Sportivi ha a sua volta debiti tributari per 25.511.671 euro”. La situazione è dunque complicata, quel che è certo è che se però Manenti porterà i soldi promessi tutta la questione potrebbe ancora risolversi senza conseguenze irreparabili.

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Dopo aver contattato Manenti, Radio Bruno ha tentato di ottenere ulteriori dettagli sulla situazione del Parma da Fiorenzo Alborghetti, al quale nell’ultimo comunicato della società crociata veniva affidato il compito di garantire l’operatività aziendale. Alborghetti ha però risposto: “Il mio compito l’ho fatto e chiuso. So le notizie che sapete voi. Io braccio destro di Manenti? No.. no.. ho sempre parlato di un contratto a tempo per mettere a punto e dare tutti i poteri a Manenti. Punto e a capo. Sono curioso di vedere come va a finire. Dopo per carità mai dire mai. Non ho la più pallida idea di dove abbia i conti e di cosa stia facendo. Lo sento tranquillo, l’unica cosa che le posso dire perché anch’io chiaramente lo sollecito”.

(anche lui si tira fori)
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Dopo la vorticosa giornata di ieri, Radio Bruno ha raggiunto al telefono il nuovo presidente del Parma Giampietro Manenti, atteso in giornata a Collecchio: “Novità? Stiamo lavorando. Quando arriveranno i soldi? Ieri e oggi abbiamo verificato, quindi mi sa che oggi o domani ci siano. La penalizzazione non è un problema. Il problema è andare avanti con l’operatività”.


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Che cosa comporterebbe questo dal punto di vista sportivo? I punti del Parma che fine fanno?
"L'art. 53 delle norme organizzative interne della Federazione stabilisce che, da quando viene revocata l'affiliazione fino al termine di campionato, si applica il risultato dello 0-3 in favore della squadra che avrebbe dovuto giocare contro la squadra 'fallita'. La classifica del Parma resterebbe congelata, e tutte le sue prossime avversarie vincerebbero a tavolino".

In ogni caso, il provvedimento non è assolutamente retroattivo:
"Esatto. I punti del Parma rimangono tali, e anche i punti persi dalle avversarie che hanno giocato contro il Parma".

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Un altro problema poi è rappresentato dall’azione di responsabilità proposta dal socio di minoranza Energy T.I. Group, che detiene il 10% delle quote del Parma. Il presidente Roberto Giuli ha chiesto il commissariamento del club per gravi irregolarità del consiglio di amministrazione. L’accordo tra Parma e Energy T.I. prevedeva una sponsorizzazione di 10 anni per 25 milioni. Quando furono messe le firme, aprile 2014, tuttavia, il gruppo energetico aveva ricevuto già da un anno dal Ministero dello Sviluppo Economico la revoca per la vendita del gas ed era in gravi difficoltà finanziarie. Domanda: perché l’allora presidente Tommaso Ghirardi ha coinvolto un soggetto che non aveva le necessarie garanzie di solidità?

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tutto quello che è uscito oggi

me pare fioranelli.

posso postare un editoriale di alescio per ricordare i bei tempi?

[Erik]

Onore

Grande Brasileiro! Quella squadra mi piaceva un sacco.

[Luke Skywalker]

Al Qaddumi era uno che aveva un modus operandi simile a Manenti, ecco perchè ai tempi il fatto che ci stessero trattando mi fece incallare come una bestia.

[faro]

Al Qaddumi era uno che aveva un modus operandi simile a Manenti, ecco perchè ai tempi il fatto che ci stessero trattando mi fece incallare come una bestia.

lasciamo stare le mail di spam di eredita' miliardarie da riscattare va' ...

[Effe]

lasciamo stare le mail di spam di eredita' miliardarie da riscattare va' ...

A me la cosa che fa più incazzare e che mi piacerebbe sapere, è il motivo dell'iscrizione della squadra a questo campionato.
Alla UEFA che i controlli li fanno gli hanno impedito di partecipare per inadempienze fiscali, in Italia con 16 milioni di euro di debito verso l'erario, perchè questa cifra non l'hanno fatta in questi ultimi mesi, nessuno ha detto nulla.