La Coppa Rimet raccontata: Francia '38
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La Coppa Rimet raccontata: Francia '38
c'è un bel film, una commedia italiana degli anni 70..che intitola all'incirca...
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare...etc etc.
si, i nostri eroi riusciranno.
PS ho sentito l'inno brasiliano cantato dallo stadio di Fortaleza, all'unisono...un brivido lungo la schiena...
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare...etc etc.
si, i nostri eroi riusciranno.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
1 - Antefatto.
Questo è il mondiale ... che tanto non rivincono
Questo è il mondiale ... che tanto mica giocano ancora in casa
Questo è il mondiale ... che tanto mica si compreranno gli arbitri un'altra volta
Questo è il mondiale ... che tanto c'è Leonidas
Questo è il mondiale ... che tanto abbiamo già comprato i biglietti per Parigi
Questo è il mondiale ... che sono venuti anche con la divisa tutta nera
Questo è il mondiale ... che tanto stavolta ci pensa l'Austria a vendicarsi
Questo è il mondiale ... che tanto hanno cambiato tutta la squadra
Questo è il mondiale ... che tanto li fermiamo noi allo Stade de Colombes
Questo è il mondiale ... che mica hanno vinto in Inghilterra
Questo è il mondiale ... di una squadra di fenomeni puri, in stato di grazia da 5 anni.
Questo è il mondiale ... che tanto non rivincono
Questo è il mondiale ... che tanto mica giocano ancora in casa
Questo è il mondiale ... che tanto mica si compreranno gli arbitri un'altra volta
Questo è il mondiale ... che tanto c'è Leonidas
Questo è il mondiale ... che tanto abbiamo già comprato i biglietti per Parigi
Questo è il mondiale ... che sono venuti anche con la divisa tutta nera
Questo è il mondiale ... che tanto stavolta ci pensa l'Austria a vendicarsi
Questo è il mondiale ... che tanto hanno cambiato tutta la squadra
Questo è il mondiale ... che tanto li fermiamo noi allo Stade de Colombes
Questo è il mondiale ... che mica hanno vinto in Inghilterra
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
2 - Perchè in Francia.
In un Europa sconvolta da drammatici atti politici che culmineranno nella guerra, si svolge la terza edizione della Coppa del Mondo. Problemi politici tirano via paesi come la Spagna, nel dramma della Guerra Civile e l'Austria, fagocitata dal terzo Reich nazista.
I delegati della FIFA a Berlino nel '36, non tennero conto della mozione che stabiliva la designazione quadriennale alternata fra Europa e Sudamerica, e rispondendo picche alle offerte argentine, in ossequio ai meriti di grandi dirigenti come Jules Rimet ed Henry Delaunay, assegnarono l'organizzazione della Coppa alla Federazione francese, sottolineando i meriti dei francesi nella costituzione della FIFA.
Una Francia in piena crisi organizza la Coppa del Mondo.
Si moltiplicano i trattati, si stabiliscono alleanze per arginare la politica espansionistica del tedesca, dopo l'annessione dell'Austria i presupposti della guerra sono già presenti nel vecchio continente, ma ciò non impedisce ai francesi di organizzare la manifestazione al livello delle precedenti e alla gente di accorrere al richiamo degli incontri.
Per la prima volta è introdotto il principio in base al quale il paese organizzatore e il detentore del titolo vengano esentati da qualsiasi impegno di qualificazione, Francia e Italia quindi accedono alla fase finale senza colpo ferire.
Si parte.
In un Europa sconvolta da drammatici atti politici che culmineranno nella guerra, si svolge la terza edizione della Coppa del Mondo. Problemi politici tirano via paesi come la Spagna, nel dramma della Guerra Civile e l'Austria, fagocitata dal terzo Reich nazista.
I delegati della FIFA a Berlino nel '36, non tennero conto della mozione che stabiliva la designazione quadriennale alternata fra Europa e Sudamerica, e rispondendo picche alle offerte argentine, in ossequio ai meriti di grandi dirigenti come Jules Rimet ed Henry Delaunay, assegnarono l'organizzazione della Coppa alla Federazione francese, sottolineando i meriti dei francesi nella costituzione della FIFA.
Una Francia in piena crisi organizza la Coppa del Mondo.
Si moltiplicano i trattati, si stabiliscono alleanze per arginare la politica espansionistica del tedesca, dopo l'annessione dell'Austria i presupposti della guerra sono già presenti nel vecchio continente, ma ciò non impedisce ai francesi di organizzare la manifestazione al livello delle precedenti e alla gente di accorrere al richiamo degli incontri.
Per la prima volta è introdotto il principio in base al quale il paese organizzatore e il detentore del titolo vengano esentati da qualsiasi impegno di qualificazione, Francia e Italia quindi accedono alla fase finale senza colpo ferire.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
3 - Le squadre.
In questo mondiale ci sono illustri assenti.
Intanto l'Austria, morto Meisl, ritirato Sindelar, alcuni giocatori del Wunderteam "accettano" di giocare nella squadra tedesca; la nazionale austriaca e' forzatamente assente.
La Spagna ha la guerra franchista, e non può' partecipare.
L'Argentina decide di non partecipare, per protesta contro la mancata alternanza nella assegnazione della sede mondiale; a Buenos Aires erano convinti di poter ospitare il torneo.
Anche l'Uruguay decide di non partecipare, sempre per beghe relative alla assegnazione del torneo.
Non pervenuta ovviamente l'Inghilterra, in guerra con la FIFA e neanche la fortissima Scozia, che proprio quell'anno aveva battuto gli inglesi nell'Home Championship.
Insomma, Italia, Francia, Germania, Cecoslovacchia, Ungheria, Svezia, Brasile, Svizzera...poco altro.
Desta interesse la squadra Brasiliana, il calcio in Brasile era in piena crescita, dopo la scelta professionistica del 1933; vero che questo ha determinato la partenza di ottimi giocatori, ma sicuramente la circolazione di soldi permette di organizzare il settore giovanile. Ed i primi fuoriclasse iniziano a vedersi. Come Leonidas, già presente a Roma, ma ora sbocciato.
In questo mondiale ci sono illustri assenti.
Intanto l'Austria, morto Meisl, ritirato Sindelar, alcuni giocatori del Wunderteam "accettano" di giocare nella squadra tedesca; la nazionale austriaca e' forzatamente assente.
La Spagna ha la guerra franchista, e non può' partecipare.
L'Argentina decide di non partecipare, per protesta contro la mancata alternanza nella assegnazione della sede mondiale; a Buenos Aires erano convinti di poter ospitare il torneo.
Anche l'Uruguay decide di non partecipare, sempre per beghe relative alla assegnazione del torneo.
Non pervenuta ovviamente l'Inghilterra, in guerra con la FIFA e neanche la fortissima Scozia, che proprio quell'anno aveva battuto gli inglesi nell'Home Championship.
Insomma, Italia, Francia, Germania, Cecoslovacchia, Ungheria, Svezia, Brasile, Svizzera...poco altro.
Desta interesse la squadra Brasiliana, il calcio in Brasile era in piena crescita, dopo la scelta professionistica del 1933; vero che questo ha determinato la partenza di ottimi giocatori, ma sicuramente la circolazione di soldi permette di organizzare il settore giovanile. Ed i primi fuoriclasse iniziano a vedersi. Come Leonidas, già presente a Roma, ma ora sbocciato.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
4 - L'Italia.
L'Italia non gode di buon pubblico, in Francia il regime di Mussolini è ferocemente avversato e la strategica alleanza con Hitler ha peggiorato la sensibilità verso il fascismo.
Ma la squadra viene da un quadrienno formidabile; campione del mondo in carica, vincitrice dell'ultima edizione della Coppa Internazionale (1935), vincitrice del torneo olimpico a Berlino (1936).
Quindi ci sono tutti i presupposti per una rivincita, ma nel mondo la sensazione era che l'Italia avesse vinto il precedente mondiale solo grazie alla complicità del regime fascista, che voleva assolutamente quella vittoria.
Quindi, le possibilità di doppietta ritenute pressochè nulle...
Nonostante l'assenza dell'Austria, che era la rivale acerrima degli azzurri, la non partecipazione della Spagna e dell'Argentina, due nazionali molto forti, soprattutto i portenhi; ed una Germania che, nonostante l'innesto dei fuoriclasse austriaci (alla fine solo 3 o 4) non aveva una squadra amalgamata.
Alla fine, le rivali erano la presuntuosa Francia, il Brasile e le eterne avversarie, Cecoslovacchia ed Ungheria.
L'Italia, oltretutto aveva fatto molti cambiamenti.
Aveva messo tra i pali il portiere Olivieri, al posto del ritirato Combi.
La linea di terzini erano i leggendari Foni e Rava, che sostituivano Monzeglio ed Allemandi
Monti si era ritirato ed al suo posto giocava Andreolo, di origini uruguagie, meno prestante ma più tecnico; con Andreolo, sulla mediana c'erano Serantoni e Locatelli, al postio di Ferraris e Bertolini
Biavati e Colaussi ali, al posto di Orsi e Guaita
Come centravanti Piola al posto di Schiavio.
Uniche conferme le mezzali, Ferrari e Meazza.
Al comando sempre lui, Vittorio Pozzo.
L'Italia non gode di buon pubblico, in Francia il regime di Mussolini è ferocemente avversato e la strategica alleanza con Hitler ha peggiorato la sensibilità verso il fascismo.
Ma la squadra viene da un quadrienno formidabile; campione del mondo in carica, vincitrice dell'ultima edizione della Coppa Internazionale (1935), vincitrice del torneo olimpico a Berlino (1936).
Quindi ci sono tutti i presupposti per una rivincita, ma nel mondo la sensazione era che l'Italia avesse vinto il precedente mondiale solo grazie alla complicità del regime fascista, che voleva assolutamente quella vittoria.
Quindi, le possibilità di doppietta ritenute pressochè nulle...
Nonostante l'assenza dell'Austria, che era la rivale acerrima degli azzurri, la non partecipazione della Spagna e dell'Argentina, due nazionali molto forti, soprattutto i portenhi; ed una Germania che, nonostante l'innesto dei fuoriclasse austriaci (alla fine solo 3 o 4) non aveva una squadra amalgamata.
Alla fine, le rivali erano la presuntuosa Francia, il Brasile e le eterne avversarie, Cecoslovacchia ed Ungheria.
L'Italia, oltretutto aveva fatto molti cambiamenti.
Aveva messo tra i pali il portiere Olivieri, al posto del ritirato Combi.
La linea di terzini erano i leggendari Foni e Rava, che sostituivano Monzeglio ed Allemandi
Monti si era ritirato ed al suo posto giocava Andreolo, di origini uruguagie, meno prestante ma più tecnico; con Andreolo, sulla mediana c'erano Serantoni e Locatelli, al postio di Ferraris e Bertolini
Biavati e Colaussi ali, al posto di Orsi e Guaita
Come centravanti Piola al posto di Schiavio.
Uniche conferme le mezzali, Ferrari e Meazza.
Al comando sempre lui, Vittorio Pozzo.
Ultima modifica di pisodinosauro il ven 20 giu 2014, 11:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
5 - Memorie di un all'allenatore.
Partiamo per Marsiglia – racconterà in seguito Pozzo –, dove ci attende la Norvegia. E qui piombiamo subito in piena tempesta. La partita viene avvolta immediatamente in uno sfondo polemico-politico. […] Nello stadio sono stati portati circa diecimila fuorusciti italiani, coll’intenzione e l’ordine di avversare al massimo la squadra azzurra. Il momento critico è quello del saluto: quando i giuocatori nostri alzeranno la mano per salutare alla moda fascista, deve scoppiare il finimondo. Io vengo avvisato di quanto ci attende. È una sfida diretta al nostro temperamento, al nostro carattere. Come comandante so con precisione quale sia il mio, il nostro dovere. […]
Vado in campo colla squadra, ordinata alla militare, e mi pongo sulla destra. Al saluto, ci accoglie come previsto una bordata solenne ed assordante di fischi, di insulti e di improperi. Pare di essere in Italia tanto le espressioni a noi rivolte echeggiano nell’idioma e nei dialetti nostri. […] Ad un dato punto il gran fracasso accennò a diminuire, poi cessò. Ordinai l’attenti. Avevamo appena messo giù la mano, che la dimostrazione riprese violenta. Subito: «Squadra, attenti! Saluto». E tornammo ad alzare la mano, come per confermare che non avevamo paura.
Senza commentare...solo un ricordo.
Partiamo per Marsiglia – racconterà in seguito Pozzo –, dove ci attende la Norvegia. E qui piombiamo subito in piena tempesta. La partita viene avvolta immediatamente in uno sfondo polemico-politico. […] Nello stadio sono stati portati circa diecimila fuorusciti italiani, coll’intenzione e l’ordine di avversare al massimo la squadra azzurra. Il momento critico è quello del saluto: quando i giuocatori nostri alzeranno la mano per salutare alla moda fascista, deve scoppiare il finimondo. Io vengo avvisato di quanto ci attende. È una sfida diretta al nostro temperamento, al nostro carattere. Come comandante so con precisione quale sia il mio, il nostro dovere. […]
Vado in campo colla squadra, ordinata alla militare, e mi pongo sulla destra. Al saluto, ci accoglie come previsto una bordata solenne ed assordante di fischi, di insulti e di improperi. Pare di essere in Italia tanto le espressioni a noi rivolte echeggiano nell’idioma e nei dialetti nostri. […] Ad un dato punto il gran fracasso accennò a diminuire, poi cessò. Ordinai l’attenti. Avevamo appena messo giù la mano, che la dimostrazione riprese violenta. Subito: «Squadra, attenti! Saluto». E tornammo ad alzare la mano, come per confermare che non avevamo paura.
Senza commentare...solo un ricordo.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
Piccola curiosità. In questa squadra gioca anche colui che inventò una delle finte più celebri del calcio mondiale: il doppio passo.
Il primo ad eseguirla, infatti, fu l'ala del Bologna e di questa Nazionale, Amedeo Biavati.
Il primo ad eseguirla, infatti, fu l'ala del Bologna e di questa Nazionale, Amedeo Biavati.
“You know, boring i think is 10 years without a title. That's very boring. You support the club and you're waiting, waiting, waiting for so many years without a title, so that's very boring.” (JM)
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
..cioè, per dimostrare di non aver paura ha fatto fare due volte il saluto fascista?pisodinosauro ha scritto:5 - Memorie di un all'allenatore.
Partiamo per Marsiglia – racconterà in seguito Pozzo –, dove ci attende la Norvegia. E qui piombiamo subito in piena tempesta. La partita viene avvolta immediatamente in uno sfondo polemico-politico. […] Nello stadio sono stati portati circa diecimila fuorusciti italiani, coll’intenzione e l’ordine di avversare al massimo la squadra azzurra. Il momento critico è quello del saluto: quando i giuocatori nostri alzeranno la mano per salutare alla moda fascista, deve scoppiare il finimondo. Io vengo avvisato di quanto ci attende. È una sfida diretta al nostro temperamento, al nostro carattere. Come comandante so con precisione quale sia il mio, il nostro dovere. […]
Vado in campo colla squadra, ordinata alla militare, e mi pongo sulla destra. Al saluto, ci accoglie come previsto una bordata solenne ed assordante di fischi, di insulti e di improperi. Pare di essere in Italia tanto le espressioni a noi rivolte echeggiano nell’idioma e nei dialetti nostri. […] Ad un dato punto il gran fracasso accennò a diminuire, poi cessò. Ordinai l’attenti. Avevamo appena messo giù la mano, che la dimostrazione riprese violenta. Subito: «Squadra, attenti! Saluto». E tornammo ad alzare la mano, come per confermare che non avevamo paura.
Senza commentare...solo un ricordo.

io mi sarei unito agli insulti

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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
Lando ha scritto: ..cioè, per dimostrare di non aver paura ha fatto fare due volte il saluto fascista?![]()
io mi sarei unito agli insulti
eh, lui doveva tenere unita la squadra...però bisognava starci per capire il momento...
In realta, senza giustificare Pozzo, lui credeva che ostile fosse il pubblico francese; in realtà si scoperse poi che erano igliaia di esuli italiani...
te lo dice uno che ha sempre votato communistra....
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
Alevt86 ha scritto:Piccola curiosità. In questa squadra gioca anche colui che inventò una delle finte più celebri del calcio mondiale: il doppio passo.
Il primo ad eseguirla, infatti, fu l'ala del Bologna e di questa Nazionale, Amedeo Biavati.
questa squadra è più tecnica di quella del 1934
Piola è un centravanti diverso da Schiavio, gioca decisamente la palla; Andreolo era un centromediano metodista diverso da Monti, meno forte più bravo nel possesso
personalmente, perè, una coppia di ali come Orsi e Guaita nel 1934, l'Italia non l'avra più...pur considerando che non erano italiani...
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
Te lo dico da persona di sinistra... ma, anche da appassionato di storia, devi pensare con la testa di uno del '38 per giudicare... all'epoca, in Italia, oltre l'80% della popolazione si professava fascista..ed avere dei nemici era un ONORE... non puoi valutare quel gesto con la consapevolezza di cio che è successo dopo... sarebbe come giudicare un maestro greco che si incxxxla il suo discepolo giudicandolo pedofilo... all'epoca era "normale"Lando ha scritto: ..cioè, per dimostrare di non aver paura ha fatto fare due volte il saluto fascista?![]()
io mi sarei unito agli insulti
"When the snows fall and the white wind blow. The lone wolf dies, but the pack survives"
"Lo stadio è un volano, un moltiplicatore." (Luke Skywalker)
In Ramon We Trust
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
6 - Si comincia con risultati inaspettati e clamorosi.
La Svizzera sbatté fuori in malo modo la Germania. La formazione tedesca cercò di conciliare la tecnica dei selezionati austriaci con la forza atletica dei giocatori di ceppo tedesco. Il tentativo diede vita ad un complesso eterogeneo e mal equilibrato e, in un doppio incontro, gli svizzeri piegarono i tedeschi.
Anche la Romania uscì battuta dall'inedita rappresentativa di Cuba. Gran lotta nel primo incontro e pareggio per 3-3; nella ripetizione i centro-americani riuscirono a prevalere.
Più facile del previsto la vittoria della Francia padrona di casa sui belgi che schieravano Raymond Braine al centro dell'attacco, che quando giocava nello Sparta era stato definito «die fussball fuhrer».
La forza del Brasile è sottoposta ad un probante collaudo. Il sorteggio ha indicato la Polonia quale avversaria per i gialloverdi.
Tempo buono ad inizio partita e il Brasile non tarda ad marcare la propria superiorità: il primo tempo termina 3-1, ma un improvviso temporale infradicia il terreno di gioco, e nella ripresa i polacchi riescono a far prevalere la loro forza atletica.
L'arbitro negò ai brasiliani la possibilità di giocare a piedi nudi, e le prodezze di Willimowski riuscirono ad eguagliare il punteggio dei tempi regolamentari sul 4-4. Tornato il sole, Leonidas ristabilì temporaneamente il vantaggio della Selecao, ma Willimowski pareggiò ancora; infine il gol decisivo dell’uomo di gomma per il dfinitivo 6 a 5.
Persino la Cecoslovacchia fu costretta ai supplementari dalla resistenza olandese. Solo l'ultima mezz'ora fu decisiva, avendo i cechi segnato tre reti, sfruttando appieno il vantaggio numerico derivato da un infortunio.
L'Ungheria di Sarosi supera agevolmente per 6 a 0 le Indie Olandesi, mentre le Svezia passa il turno senza giocare, non essendosi presentata l'Austria, ammesa ormai alla Germania.
La Svizzera sbatté fuori in malo modo la Germania. La formazione tedesca cercò di conciliare la tecnica dei selezionati austriaci con la forza atletica dei giocatori di ceppo tedesco. Il tentativo diede vita ad un complesso eterogeneo e mal equilibrato e, in un doppio incontro, gli svizzeri piegarono i tedeschi.
Anche la Romania uscì battuta dall'inedita rappresentativa di Cuba. Gran lotta nel primo incontro e pareggio per 3-3; nella ripetizione i centro-americani riuscirono a prevalere.
Più facile del previsto la vittoria della Francia padrona di casa sui belgi che schieravano Raymond Braine al centro dell'attacco, che quando giocava nello Sparta era stato definito «die fussball fuhrer».
La forza del Brasile è sottoposta ad un probante collaudo. Il sorteggio ha indicato la Polonia quale avversaria per i gialloverdi.
Tempo buono ad inizio partita e il Brasile non tarda ad marcare la propria superiorità: il primo tempo termina 3-1, ma un improvviso temporale infradicia il terreno di gioco, e nella ripresa i polacchi riescono a far prevalere la loro forza atletica.
L'arbitro negò ai brasiliani la possibilità di giocare a piedi nudi, e le prodezze di Willimowski riuscirono ad eguagliare il punteggio dei tempi regolamentari sul 4-4. Tornato il sole, Leonidas ristabilì temporaneamente il vantaggio della Selecao, ma Willimowski pareggiò ancora; infine il gol decisivo dell’uomo di gomma per il dfinitivo 6 a 5.
Persino la Cecoslovacchia fu costretta ai supplementari dalla resistenza olandese. Solo l'ultima mezz'ora fu decisiva, avendo i cechi segnato tre reti, sfruttando appieno il vantaggio numerico derivato da un infortunio.
L'Ungheria di Sarosi supera agevolmente per 6 a 0 le Indie Olandesi, mentre le Svezia passa il turno senza giocare, non essendosi presentata l'Austria, ammesa ormai alla Germania.
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
7 - Dimenticavo l'Italia !
L'Italia incontra nel primo turno una squadra norvegese poco conosciuta ed alla prima esperienza mondiale.
Probabilmente sia il viaggio, sia le polemiche sulla nazionale italiana in terra d'oltralpe, che forse anche una naturale sottostima dell'impegno, fanno si che questo sia molto più difficile del previsto.
Subito avanti 1 a 0, l'Italia viene ripresa nel secondo tempo, verso la fine; ed addirittura rischia la clamorosa eliminazione, se solo l'arbitro non avesse annullato una rete norvegese allo scadere.
La Norvegia blocca i nostri mediani in fase di copertura, sfruttando bene la capacità delle loro ali, e di fatto impedisce i rifornimenti ai 5 di attacco; addirittura i supplementari, dove solo una prodezza di Piola consentono all'Italia di passare il turno.
Il resto lo fanno Olivieri e la coppia olimpionica Foni e Rava.
Ora ci attende però la Francia, che ci ha appena fermato sullo 0 a 0 in un incontro amichevole, i francesi ci credono...
L'Italia incontra nel primo turno una squadra norvegese poco conosciuta ed alla prima esperienza mondiale.
Probabilmente sia il viaggio, sia le polemiche sulla nazionale italiana in terra d'oltralpe, che forse anche una naturale sottostima dell'impegno, fanno si che questo sia molto più difficile del previsto.
Subito avanti 1 a 0, l'Italia viene ripresa nel secondo tempo, verso la fine; ed addirittura rischia la clamorosa eliminazione, se solo l'arbitro non avesse annullato una rete norvegese allo scadere.
La Norvegia blocca i nostri mediani in fase di copertura, sfruttando bene la capacità delle loro ali, e di fatto impedisce i rifornimenti ai 5 di attacco; addirittura i supplementari, dove solo una prodezza di Piola consentono all'Italia di passare il turno.
Il resto lo fanno Olivieri e la coppia olimpionica Foni e Rava.
Ora ci attende però la Francia, che ci ha appena fermato sullo 0 a 0 in un incontro amichevole, i francesi ci credono...
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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
da notare che c'erano solo due giocatori della juventus (Foni e Rava, contro 9 del precedente mondiale) e nessuno del milan
ben 5 dell'inter, 4 della Roma (Masetti, Serantoni, Monzeglio e Donati) e tre del bologna e della triestina...
ah..uno della lanzie, tal Piola
ben 5 dell'inter, 4 della Roma (Masetti, Serantoni, Monzeglio e Donati) e tre del bologna e della triestina...
ah..uno della lanzie, tal Piola

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Re: La Coppa Rimet raccontata: Francia 1938
il topic riguarda un altro argomento, quindi chiudo qua. Il paragone che hai fatto non c'entra nulla. L'80% te lo sei inventato. E c'era chi si opponeva. ..Io mi sarei straunito agli insulticallaghan ha scritto: Te lo dico da persona di sinistra... ma, anche da appassionato di storia, devi pensare con la testa di uno del '38 per giudicare... all'epoca, in Italia, oltre l'80% della popolazione si professava fascista..ed avere dei nemici era un ONORE... non puoi valutare quel gesto con la consapevolezza di cio che è successo dopo... sarebbe come giudicare un maestro greco che si incxxxla il suo discepolo giudicandolo pedofilo... all'epoca era "normale"
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