La terza rivoluzione - Riflettiamo
Inviato: gio 29 ago 2013, 14:47
Ok, ora che si avvicina la fine del mercato, lentamente, comincio a riprendermi dalla delusione e dalla frustrazione. Tanta delusione.
Chi di noi non si era innamorato due anni fa del progetto? Chi, non sperava che ci fosse la volontà di costruire una squadra di giovani promesse? Chi non intuiva una possible replica del modello Barca (seppure in piccolo e con tutti i limiti del caso), una sorta di Cantera, con tanto di allenatore DOC proveniente dalla fucina del calcio che dettava legge a livello mondiale, da cui carpire segreti, tecniche, etc etc?
La nuova proprietà ha profuso investimenti, (e' vero con dei finanziamentii dalla banca, dei quali gli americani dovranno rispondere, pro quota), ha fatto delle scelte e ha perseguito un modello che per una serie di incastri negativi, non ha funzionato a partire da alcuni giocatori inutili, agli allenatori sbagliati e ai risultati che questo ha comportato: 3 anni di esclusione dalle coppe e una comunicazione imbarazzante. A questo si accompagna però l'acquisto di giovani talenti che oggi hanno dato ossigeno ai conti della società e una buona promozione del brand a livello mondiale.
Quest'anno però qualcosa è cambiato radicalmente....
Forse per i risultati, forse per l'avvicendamento ai vertici, ivi compreso il primo anno di Pallotta al comando che in qualche modo si espone in prima persona, tuttavia c'è una innegabilmente una sterzata improvvisa.
I rubinetti si chiudono.... "fatemi vedere che cosa avete fatto con i 'miei' soldi, e fatemi vedere se siete così bravi come volete farmi credere" sembrerebbe poter aver detto Pallotta nelle frenetiche riunioni estive, a Sabatini & co. Non c'è più Baldini dietro a cui nascondersi, non c'è più tempo. La proprietà vuole avere risultati migliori senza però innescare una spirale mortale sul piano dei conti (alla Moratti per intenderci). Questo si era già capito: non abbiamo gli sceicchi o gli oligarchi. Bisogna tenere il timone dei conti in rotta.
E così si cerca di massimizzare gli investimenti fatti.... uno dopo l'altro i gioielli di famiglia vengono messi in vendita, con una ferita lacerante per quei tifosi che come me avevano creduto in quell'utopia guidata da Baldini e dal condottiero Luis. Si passa all'idea di un calcio più pragmatico e si piazzano dei colpi che solo il tempo dimostrerà se essere giusti o no.
Rimane il rammarico per un cambiamento inaspettato, il dover assistere a un nuovo modello diametralmente opposto a quello propinatoci con "ferocia" fino a qualche mese fa. E' la fine del sogno, ma questo è.
Adesso chiudiamo gli occhi, facciamo un respiro profondo, e mandiamo giù il rospo ..... ce ne vuole.
Dimentichiamo tutto, dimentichiamo il modello blaugrana. Non c'è niente. Tabula rasa.
Apriamo gli occhi e guardiamo la nostra squadra come se fosse la prima volta che ci venga offerta dalla gestione americana. Non è malaccio. Certo non è la regina di Tom di Benedetto, ma il percorso sarà lungo. Lo sapevamo.
Abbiamo una squadra decente. E abbiamo il sentore di aver trovato un buon allenatore.
Riflettiamo
Chi di noi non si era innamorato due anni fa del progetto? Chi, non sperava che ci fosse la volontà di costruire una squadra di giovani promesse? Chi non intuiva una possible replica del modello Barca (seppure in piccolo e con tutti i limiti del caso), una sorta di Cantera, con tanto di allenatore DOC proveniente dalla fucina del calcio che dettava legge a livello mondiale, da cui carpire segreti, tecniche, etc etc?
La nuova proprietà ha profuso investimenti, (e' vero con dei finanziamentii dalla banca, dei quali gli americani dovranno rispondere, pro quota), ha fatto delle scelte e ha perseguito un modello che per una serie di incastri negativi, non ha funzionato a partire da alcuni giocatori inutili, agli allenatori sbagliati e ai risultati che questo ha comportato: 3 anni di esclusione dalle coppe e una comunicazione imbarazzante. A questo si accompagna però l'acquisto di giovani talenti che oggi hanno dato ossigeno ai conti della società e una buona promozione del brand a livello mondiale.
Quest'anno però qualcosa è cambiato radicalmente....
Forse per i risultati, forse per l'avvicendamento ai vertici, ivi compreso il primo anno di Pallotta al comando che in qualche modo si espone in prima persona, tuttavia c'è una innegabilmente una sterzata improvvisa.
I rubinetti si chiudono.... "fatemi vedere che cosa avete fatto con i 'miei' soldi, e fatemi vedere se siete così bravi come volete farmi credere" sembrerebbe poter aver detto Pallotta nelle frenetiche riunioni estive, a Sabatini & co. Non c'è più Baldini dietro a cui nascondersi, non c'è più tempo. La proprietà vuole avere risultati migliori senza però innescare una spirale mortale sul piano dei conti (alla Moratti per intenderci). Questo si era già capito: non abbiamo gli sceicchi o gli oligarchi. Bisogna tenere il timone dei conti in rotta.
E così si cerca di massimizzare gli investimenti fatti.... uno dopo l'altro i gioielli di famiglia vengono messi in vendita, con una ferita lacerante per quei tifosi che come me avevano creduto in quell'utopia guidata da Baldini e dal condottiero Luis. Si passa all'idea di un calcio più pragmatico e si piazzano dei colpi che solo il tempo dimostrerà se essere giusti o no.
Rimane il rammarico per un cambiamento inaspettato, il dover assistere a un nuovo modello diametralmente opposto a quello propinatoci con "ferocia" fino a qualche mese fa. E' la fine del sogno, ma questo è.
Adesso chiudiamo gli occhi, facciamo un respiro profondo, e mandiamo giù il rospo ..... ce ne vuole.
Dimentichiamo tutto, dimentichiamo il modello blaugrana. Non c'è niente. Tabula rasa.
Apriamo gli occhi e guardiamo la nostra squadra come se fosse la prima volta che ci venga offerta dalla gestione americana. Non è malaccio. Certo non è la regina di Tom di Benedetto, ma il percorso sarà lungo. Lo sapevamo.
Abbiamo una squadra decente. E abbiamo il sentore di aver trovato un buon allenatore.
Riflettiamo