Ricominciare: ma da dove partiamo?
Inviato: lun 27 mag 2013, 11:04
A mente più o meno fredda, anche se ci vorrà del tempo, apro un topic per cercare di esorcizzare questo momento orribile.
Non ho soluzioni, non spetta a me, a noi tifosi, proporne.
Ma qualche considerazione organica, possibilmente obiettiva, secondo me ci vuole.
Come mio solito, preciso che si tratta di opinioni, non pretendo siano verità assolute, senza secondi fini, né partigianerie.
1) La proprietà (grazie ancora per aver evitato il fallimento della AS Roma) sembra avere scopi un po' diversi dal semplice risultato sportivo. Lo stadio e il merchandising per gli americani; il rientro dal credito per la banca.
E' tempo, però, di ricordare che, senza risultati sportivi, niente di tutto ciò è veramente possibile.
Ci vuole maggiore "presenza", non tanto fisica, ma nell'impegno specifico.
2) La società è stata costruita nel laboratorio della filosofia, piuttosto che nell'officina della pragmatica.
Baldini ne è l'emblema ed il principale responsabile: impalpabile, fumoso, teorico, ha plasmato (purtroppo) una squadra a sua immagine e somiglianza, sbagliando tutte le scelte tecniche. Una enorme delusione.
Sabatini non mi sembra adeguato ad una squadra che vorrebbe essere al vertice: anche lui insegue utopie, indovinando qualche acquisto, ma sbagliandone molti e, soprattutto, mancando l'impostazione di un disegno generale di squadra. Il confronto con altri DS (Udinese, Fiorentina, Lazio stessa, per dirne alcuni) è impietoso.
Nessuno dei due, poi, sa comunicare. I loro discorsi non si possono sentire.
L'unica cosa che non si può dire, secondo me, è che non abbiamo assecondato gli allenatori scelti: a mio avviso, lo hanno fatto fin troppo.
Forse è tardi per cambiarli tutti e due, come io auspicherei. Ma, se restano, quest'anno deve essere la loro ultima chance.
3) Gli allenatori sono stati tutti sbagliati: come diceva qualcuno ieri sera (mi pare Indiano86), nessuno dei tre aveva panchine nei campionati di massima serie negli ultimi anni. E questo vorrà pur dire qualcosa.
E' la scelta più importante di questo momento. Ci vuole un “nome” che sappia e possa fare le scelte giuste, senza guardare in faccia a nessuno. Il tempo delle scommesse è finito.
Ci vuole, inoltre, un ottimo preparatore atletico: dal “verduraio” in poi, la squadra non ha avuto gamba e ha corso sempre meno degli altri, chiunque fosse in campo o in panchina.
4) La squadra ha complessivamente deluso, nel corso di due anni e non solo ieri, per mancanza di personalità, di cattiveria, di carattere, di qualità tecniche concrete.
Discorso a parte per Totti, lo merita: il Capitano è un grande, ma non può, non deve, più essere il fulcro della squadra. La sua presenza è un alibi per tutti gli altri: se non sanno cosa fare, danno la palla a lui, che deve cantare e portare la croce a 37 anni. Improponibile.
Servono innesti che portino le caratteristiche mancanti: basta con i giovani prospetti. Possono essere anche giovani, ma devono essere prima di tutto fortissimi.
5) I tifosi, infine, vanno lodati in blocco: nonostante alcune divisioni e contrapposizioni, hanno dimostrato una pazienza ed una partecipazione davvero incredibili.
E' il momento che siano ripagati di questo immenso affetto.
Non ho soluzioni, non spetta a me, a noi tifosi, proporne.
Ma qualche considerazione organica, possibilmente obiettiva, secondo me ci vuole.
Come mio solito, preciso che si tratta di opinioni, non pretendo siano verità assolute, senza secondi fini, né partigianerie.
1) La proprietà (grazie ancora per aver evitato il fallimento della AS Roma) sembra avere scopi un po' diversi dal semplice risultato sportivo. Lo stadio e il merchandising per gli americani; il rientro dal credito per la banca.
E' tempo, però, di ricordare che, senza risultati sportivi, niente di tutto ciò è veramente possibile.
Ci vuole maggiore "presenza", non tanto fisica, ma nell'impegno specifico.
2) La società è stata costruita nel laboratorio della filosofia, piuttosto che nell'officina della pragmatica.
Baldini ne è l'emblema ed il principale responsabile: impalpabile, fumoso, teorico, ha plasmato (purtroppo) una squadra a sua immagine e somiglianza, sbagliando tutte le scelte tecniche. Una enorme delusione.
Sabatini non mi sembra adeguato ad una squadra che vorrebbe essere al vertice: anche lui insegue utopie, indovinando qualche acquisto, ma sbagliandone molti e, soprattutto, mancando l'impostazione di un disegno generale di squadra. Il confronto con altri DS (Udinese, Fiorentina, Lazio stessa, per dirne alcuni) è impietoso.
Nessuno dei due, poi, sa comunicare. I loro discorsi non si possono sentire.
L'unica cosa che non si può dire, secondo me, è che non abbiamo assecondato gli allenatori scelti: a mio avviso, lo hanno fatto fin troppo.
Forse è tardi per cambiarli tutti e due, come io auspicherei. Ma, se restano, quest'anno deve essere la loro ultima chance.
3) Gli allenatori sono stati tutti sbagliati: come diceva qualcuno ieri sera (mi pare Indiano86), nessuno dei tre aveva panchine nei campionati di massima serie negli ultimi anni. E questo vorrà pur dire qualcosa.
E' la scelta più importante di questo momento. Ci vuole un “nome” che sappia e possa fare le scelte giuste, senza guardare in faccia a nessuno. Il tempo delle scommesse è finito.
Ci vuole, inoltre, un ottimo preparatore atletico: dal “verduraio” in poi, la squadra non ha avuto gamba e ha corso sempre meno degli altri, chiunque fosse in campo o in panchina.
4) La squadra ha complessivamente deluso, nel corso di due anni e non solo ieri, per mancanza di personalità, di cattiveria, di carattere, di qualità tecniche concrete.
Discorso a parte per Totti, lo merita: il Capitano è un grande, ma non può, non deve, più essere il fulcro della squadra. La sua presenza è un alibi per tutti gli altri: se non sanno cosa fare, danno la palla a lui, che deve cantare e portare la croce a 37 anni. Improponibile.
Servono innesti che portino le caratteristiche mancanti: basta con i giovani prospetti. Possono essere anche giovani, ma devono essere prima di tutto fortissimi.
5) I tifosi, infine, vanno lodati in blocco: nonostante alcune divisioni e contrapposizioni, hanno dimostrato una pazienza ed una partecipazione davvero incredibili.
E' il momento che siano ripagati di questo immenso affetto.