faro ha scritto:
samurai, uccidi anche tu ogni giorno, naturalmente, e' ovvio: sia direttamente che indirettamente
pero' non ti va giu' l'idea di uccidere animali che richiamino la tua empatia
io questo lo rispetto e, in parte, lo posso anche condividere
ma non parliamo di "uccidere" in generale perche' se volessimo davvero evitare di "uccidere" in generale dovremmo probabilmente farlo una sola volta nella vita, ponendo fine alla nostra esistenza, per minimizzare il danno. Durante la sua vita, un vegano "uccide" probabilmente qualche miliardo di esseri viventi, un carnivoro qualche miliardo +qualche migliaio, immagino, che e' del tutto ininfluente dal punto di vista statistico...certo, poi, la vita di un pollo possiamo discutere che valga di piu' di quella di una formica/batterio/microbo...pero' evitiamo di parlare di "assassini" perche' lo siamo tutti, ed e' normale e naturale che sia cosi'
l'etica che riconosco appieno e' che l'impatto ambientale delle nostre abitudini alimentari sta diventando (e' diventato nell'ultimo secolo o due) troppo grande per essere anche solo minimamente sostenibile, che sia per allevamenti o per colture, questo si' e' un tema che dovrebbe unirci e a cui dobbiamo per forza trovare una soluzione, che non si vede all'orizzonte
mi permetto di risponderti quotando questo concetto:
The word "veganism" denotes a philosophy and way of living which seeks to exclude — as far as is possible and practical — all forms of exploitation of, and cruelty to animals and humans themselves for food, clothing or any other purpose; and by extension, promotes the development and use of animal-free alternatives for the benefit of humans, animals and the environment. In dietary terms it denotes the practice of dispensing with all products derived wholly or partly from animals.[1]
La costruzione delle nostre abitazioni, delle nostre città, il nostro stesso stile di vita (non riferito al cibo o ai vestiti) è un pugno nello stomaco al mondo animale ed alla natura in generale.
Un vegano non è San Francesco, come ho scritto qualche post più su. Un vegano fa tutto quello che può affinchè il proprio stile di vita impatti nella misura minore possibile su altri esseri viventi (umani o animali).
Anche perchè l' estremizzazione dell'accezione di "veganesimo" dovrebbe portare ad un suicidio di massa dei vegani stessi (il modo migliore per non impattare sull' ambiente è non esistere).
In parole molto povere il vegano "fa quanto è nei suoi mezzi, rispetto al suo tempo ed alla società in cui vive, per impattare il meno possibile su altri umani e sugli animali".
Il vegano perfetto dovrebbe spegnere tutte le luci, staccare ogni elettrodomestico (non lasciarlo in stand by), non dovrebbe utilizzare una motocicletta per puro divertimento, e chissà quante altre cose (come hai detto tu riferendoti a cellulari e pc).
Il vegano è anche un uomo. Io cerco di porre attenzione a queste piccole cose in casa mia ma sono umano e quindi imperfetto. Mi capiterà di addormentarmi davanti alla tv accesa, mi capiterà la luce del garage accesa per una notte e via dicendo.
Non si tratta di discorso opportunista, è semplicemente realista. Uno fa tutto quello che può, tenendo sempre ben presente il contesto in cui vive... io senza cellulare o pc oggi non potrei lavorare...
Se un animale mi attacca in un bosco non mi lascio sbranare perchè sono vegano... cerco di difendermi e di sopraffarlo, anche uccidendolo se necessario... Cerco semplicemente di vivere la mia vita senza deliberatamente trarre vantaggio dalla sofferenza altrui.
Per questo anche prima dicevo che non posso dare lezione di morale a nessuno. Non sono perfetto come non lo è nessuno a questo mondo. Lezioni non ne posso fare. Posso soltanto dire al mio interlocutore di cercare di fare quanto è nelle sue possibilità per non impattare sul prossimo (che sia uomo o animale).
Compro soltanto vestiti prodotti rispettando lavoratori e assicurandomi che non siano stati uccisi animali.
Compro cibo per la cui produzione non sono stati uccisi o sfruttati animali nè tantomeno uomini (il caro vecchio equosolidale).
Cerco di limitare il mio impatto, per quanto riguarda i beni non strettamente necessari, sul resto del mondo... cerco di fare la mia parte, via... spesso ci riesco, spesso no. L'importante è stare a posto ognuno con la propria coscienza (prima infatti ho scritto che se uno riesce a guardare quelle immagini senza restarne turbato è giusto che mangi carne -non è giusto per le altre ragioni elencate, ma il discorso etico decade completamente - ).