pepatadicozze ha scritto:MARIO FACCO (Radio Sei): “Ancora una volta, da laziale, mi tocca tifare Inter. E quest’anno pure Fiorentina e Napoli. Voglio che Tare e Lotito ci dicano qualcosa. Che tirino fuori gli attributi quando c’è il mercato aperto. C’è un arbitro che ci martella e loro? Stanno zitti…”
GUIDO DE ANGELIS (Radio Sei): “La Roma ieri ha vinto il derby perché non ha avuto un avversario e perché Tagliavento gli ha regalato un rigore. Lo dicevamo noi: in Società dovevano subito intervenire sulla designazione arbitrale. Contro la Lazio lui diciamo che è…sfortunato. La nostra Società non sta sul pezzo e non sta attenta ai particolari. Ma stamattina non voglio parlare dell’arbitro. Vorrei Lulic capitano, è lui il vero leader, uno che ha interpretato bene il derby, a parte il fallo su Salah, altro errore di Tagliavento. Nel primo tempo il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Poi nella ripresa la Lazio è sparita”.
Il 5 ottobre del 2013 Adinolfi è stato al centro di polemiche per un suo tweet inerente agli abitanti del territorio campano Terra dei fuochi: "Si sono fatti devastare tacendo dalla camorra che ha interrato per anni rifiuti tossici, ora fanno le manifestazioni. Che popolo di merda".
Adinolfi è stato oggetto di critiche da parte del giornalista Alessandro Sallusti nel corso di una puntata del programma televisivo Agorà, trasmessa su Rai Tre nel dicembre 2010. In tale occasione Sallusti, secondo il quale Adinolfi avrebbe sottovalutato l'episodio di un agente della Guardia di Finanza aggredito durante una manifestazione studentesca, gli aveva "augurato" di essere picchiato lui per vedere se avrebbe sottovalutato anche in tal caso un episodio di violenza. L'8 gennaio 2011, dopo un'aggressione subita da un gruppo di ragazzi, ha ricordato che Sallusti, in quella occasione, gli aveva augurato di essere picchiato[11][12].
Il nome di Mario Adinolfi, accanto all'importo di 338.878,23 euro versati e 363.341,20 euro incassati, compare nella lista (resa nota il 19 aprile) dei 1.600 clienti romani di Gianfranco Lande (il cosiddetto "Madoff dei Parioli"). Adinolfi smentisce: "La mia posizione è stata usata per coprire qualcun altro, versai solo cinquanta milioni di lire a metà degli Anni Novanta e ne ritirai settanta nel 2000 quando sentii puzza di bruciato"[13][14][15][16].
Sulla sua pagina di Facebook ha scritto di Alfonso Signorini rivolgendogli il termine "frocetto", scatenando polemiche da parte degli esponenti del movimento LGBT italiano[17]. Commentando poi l'intervista dell'ex presidente del Lazio Piero Marrazzo fatta da Concita De Gregorio per la Repubblica, in cui si dice che «i transessuali sono donne all'ennesima potenza»[18], Adinolfi scrive su Facebook che le persone transessuali non sono donne all'ennesima potenza bensì «moderni ircocervi, uomini con finte tette di silicone che fanno solo tristezza»[19].
Nel gennaio 2015 in un'intervista alla trasmissione radiofonica La Zanzara dichiara che nel matrimonio la donna deve essere sottomessa al marito, chiarendo tuttavia che «sottomessa non significa che non c’è la parità, sono due cose diverse». Secondo Adinolfi infatti, che dichiara in realtà di avere preso spunto dalla giornalista Costanza Miriano, la sottomissione della donna deve essere intesa nel senso di pietra fondante della famiglia, cioè di ruolo centrale e perno di essa. Ciò sempre a rinsaldare i concetti di "falsi" miti di progresso che vedrebbero la donna emancipata anche dal suo ruolo primario di madre e appunto centro della famiglia. [20]