Vaevictis ha scritto: ↑gio 25 nov 2021, 8:48
A me pare che la mia presunta mancanza di obiettività sia l'ultimo dei problemi.
Non ho capito, mi capita spesso di leggere giudizi "lusinghieri" come
merda o
scatarro, magari in occasioni in cui Spalletti c'ha pure le sue sacrosante ragioni, e quello non obiettivo sono io?
Qui però non c'erano commenti di quel tipo, sei andato oltre la legittima difesa dimostrando di avere un nervo scoperto sul tema. Il punto poi non è necessariamente stabilire torti e ragioni - il che ovviamente serve a giustificare le reazioni, anche quelle eccessive o scomposte - ma rilevare come Spalletti abbia perso da anni l'equilibrio. È sempre più nervoso, polemico, paranoico, vede fantasmi e nemici ovunque. All'Olimpico qualche anno fa voleva aggredire fisicamente un operatore televisivo, ma ci rendiamo conto? Non c'entra niente la vicenda con Totti, lì come ho detto più volte furono entrambi pessimi. Si è visto poi anche a Milano come non fosse una persona serena, sempre alla ricerca della polemica e sul punto di esplodere alla minima provocazione percepita. Ora a Napoli dopo un inizio idilliaco cominciano a riaffiorare segni di nervosismo. Sì, sarà pure stronzo l'allenatore dello Spartak, ma tu gli dai lo stesso la mano ed eviti polemiche, titoli dei media e altro; invece lui va sempre a infilarvisi dentro, non può resistere, è più forte di lui. È come se fosse dipendente da una droga e si facesse male consapevolmente.
Di certo, come tifoso romanista, non dimentico la prima Roma spallettiana che giocava un calcio meraviglioso, né quando disse che aveva commesso un errore tornando a Roma, umiliandoci in diretta televisiva perché stava rosicando per i commenti dello studio di Sky.
Il problema nell'essere di parte è che si vedono le cose attraverso un bias cognitivo che impedisce un'analisi obiettiva dei fatti, distorcendo anche in modo inconsapevole la realtà per piegarla a una rappresentazione coerente con i propri sentimenti.
Io verso Spalletti non nutro nessun astio o rancore, è una storia vecchia - a proposito, è un vizio atavico del romanismo rimanere legati spesso in modo morboso e patologico al passato -, ho pure scritto che preferirei uno scudetto del Napoli all'ennesima vittoria del Nord e non ho problemi a sottolineare i meriti e le qualità dell'allenatore. Allo stesso tempo ne vedo i limiti e i difetti, arrivando alla conclusione che avesse fatto bene a staccare col calcio. Ma due anni evidentemente non sono stati sufficienti per restituirgli serenità, ormai ha passato il punto di saturazione e non può tornare più indietro.