Aurelio De Laurentiis

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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da postromantico »

ChiamatoreMascherato ha scritto:
io conosco personalmente il titolare di una delle aziende di trasporti cinematografici più famose d'italia (non posso fare il nome ma vi dico che inizia per T. chi è del campo sa a chi mi riferisco)
e testualmente un giorno mi disse che con adl erano tantissimi anni che non ci lavorava più perchè pagava con ritardi mostruosi e quando si ricordava
Tranquilli
una settimana sì e una no stanno fermi sul lungotevere...
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra.
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Niente offre certezze incrollabili e coerenze granitiche come l’ignoranza.
(Vittorio Zucconi)

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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da ChiamatoreMascherato »

postromantico ha scritto: Tranquilli
una settimana sì e una no stanno fermi sul lungotevere...

volevo evitare di scrivere il nome :D
lui è una brava persona, subì pure un sequestro di persona da ragazzo :shock:
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oswald
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da oswald »

Il poliziotto denuncia De Laurentiis per violenza e resistenza, aperta l'inchiesta sul presidente

Il racconto del commissario: "Non me lo aspettavo, sono ancora allibito per quanto accaduto". Refertata in ospedale anche una agente donna che nel parapiglia è caduta e si è fatta male a una caviglia

«Non me lo aspettavo. Proprio no. Non mi era mai successa una cosa del genere e ancora tento di ricostruirla nella mia testa. Perché alla fine di tutto è come se avessi la divisa mortificata».

Macché mortificata, ribattono i suoi amici e colleghi. La divisa di poliziotto del sostituto commissario cinquantottenne napoletano in servizio alla Polaria di Capodichino è rimasta intatta, forse è stato ferito un po’ il suo amor proprio. Episodio chiuso, nella sua vita — «Ma resterò esterrefatto ancora per un po’», puntualizza — e tutto aperto per Aurelio de Laurentiis e per la pubblica opinione. Titolo: un uomo di successo, un vip, aggredisce un poliziotto che anonimamente, come tutti i giorni della sua vita, compie il suo dovere.

È quanto accaduto all’aeroporto sabato scorso, con una denuncia ora in Procura contro il patron del Napoli per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. De Laurentiis ha rischiato l’arresto, la legge lo prevede ma è facoltativo.

Non è finito in manette perché il poliziotto aggredito è stato portato in pronto soccorso e gli uomini della Digos, presenti a Capodichino per la partenza della squadra del Napoli, hanno placato le acque allontanando il presidente della società. Verrà comunque aperto un fascicolo, si analizzeranno i filmati delle telecamere a circuito chiuso di cui l’aeroporto è pieno. Iter giudiziario di prassi per uno sgradevole evento che il poliziotto aggredito racconta agli amici facendo esplodere lo sdegno del suo sindacato, il Silp Cgil.

Non ha ancora deciso se procedere su querela di parte per le lesioni subite con una prognosi di cinque giorni. Potrebbe farlo con la sua collega poliziotta che, nel parapiglia successivo all’aggressione, è caduta e si è slogata una caviglia.

«Sabato 11 luglio ero il più alto in grado in servizio a Capodichino — riassume il sostituto commissario agli amici — e c’era il charter in partenza per Dimaro per il ritiro del Napoli». De Laurentiis arriva con uno staff di diciotto persone, diretto al varco riservato all’equipaggio per evitare di fare file. Ha tanti bagagli. Nel caso dei charter, a differenza dei voli di linea che hanno il nastro per il carico, vanno portati a bordo dai proprietari. «Eravamo tutti all’altezza del bar — ricorda il sostituto commissario — quando De Laurentiis ha cominciato a dire: ma chi mi porta i bagagli? Chi me li porta? E si è rivolto a me».

Il poliziotto risponde: «Noi non portiamo i bagagli, ma laggiù ci sono i carrelli». E il patron: «Ma questo è un aeroporto di merda, chi mi porta i bagagli? Allora faccio venire il pullmino della società li carichiamo e arriviamo fino all’aereo». «A quel punto — ricorda il poliziotto — ho spiegato che era impossibile per motivi di sicurezza, non potrebbe farlo neanche il presidente della Repubblica né alcuno su un veicolo non dotato di particolari dispositivi». Per esempio i
rompifiamma , per evitare che scintille entrino in contatto con il carburante.

De Laurentiis esplode: «Ma allora, che state a fare qui? Andate via, andate a lavorare ». «Ho risposto — ricorda il poliziotto — che stavamo già lavorando e che lo stavamo facendo anche per la sua sicurezza, ed è stato a quel punto che mi ha messo il braccio alla gola e mi ha spinto». Esplode il parapiglia, i colleghi intervengono per aiutare il poliziotto preso alla sprovvista, la poliziotta cade, interviene la Digos che trattiene De Laurentiis, portato in tutta fretta a bordo dell’aereo mentre il sostituto commissario va in pronto soccorso.

«Io stavo soltanto facendo il mio dovere — sembra quasi giustificarsi il poliziotto — ma non posso derogare alle regole. Come ogni agente sono al servizio del cittadino, e non di un privato». Nulla a che fare con un “facchino” o un “domestico”. «E stata una reazione inconsulta cui ancora non riesco a credere»


http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... 119189698/
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Will.i.am
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Will.i.am »

Noi stiamo lavorando per la sua sicurezza ---> mano al collo
Mi pare strano

Sicuramente deLa avrà fatto lo schizzato come al suo solito ma stento a credere che le cose siano andate realmente come dice il tipo
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pisodinosauro
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da pisodinosauro »

io invece ci credo e come...
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Hal »

Will.i.am ha scritto:Noi stiamo lavorando per la sua sicurezza ---> mano al collo
Mi pare strano

Sicuramente deLa avrà fatto lo schizzato come al suo solito ma stento a credere che le cose siano andate realmente come dice il tipo
Guarda ci sono molte testimonianze che il fatto è andato proprio cosi.
Io credo che ADL sia stato molto fortunato a prendere quel volo e non a prenderne un altro magari con un paio di braccialetti ai polsi.
In un altro paese, forse, anzi sicuramente sarebbe andata in maniera differente.
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oswald
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da oswald »

De Laurentiis: «La mia spallata al calcio. Higuain? Rispetterà il Napoli»

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, vuole la «ri-fon-da-zio-ne» del calcio italiano.
E aggiunge: «Sono orgoglioso del Napoli, non comprerò la Roma»

DIMARO (Trento) - Una fortuna lavorare da grande imprenditore nel cinema, nel calcio e nel turismo, tre bei mondi che fanno pensare a una vita da favola? Sì, se si lavora dalle 6 e mezza di mattina fino a mezzanotte, controllando società e collaboratori, affrontando tutta una serie di piccole e grandi grane che si presentano, saltando da Los Angeles (cinema) a Napoli (calcio) passando per Roma (famiglia, tre figli, nipotini, cinema, parco a tema immenso a Cinecittà messo su insieme a Della Valle e Abete e ancora calcio). Attenzione, ok Los Angeles, Roma, Napoli e ogni altra metropoli dove ci sono affari e lavoro, ma mai dimenticare Capri, quel mare a lui molto caro. Questo e altro ancora è il pianeta di Aurelio De Laurentiis al suo ultimo giorno estivo a Dimaro, montagna bella, montagna vera, colorata d’azzurro e che parla napoletano per un po’ di giorni, da quando la squadra del novello nocchiero Maurizio Sarri si è trasferita ad allenarsi e a sudare per preparare la stagione, così piena e ricca di attese.

Allora, presidente Aurelio De Laurentiis, quando vince l’Oscar più importante della sua vita, che non è quello che viene dato a Los Angeles? Questo «Oscar» si chiama scudetto e gli americani non sanno nemmeno cosa sia...
«Il mio Napoli ha un rendimento altissimo, protagonista in Italia e in Europa...».
Si fermi, per cortesia, sa benissimo che conta solo lo scudetto e che quest’anno il suo Napoli, colpevolmente, a marzo era già distanziato anni luce dalla Juve e tagliato fuori dai grandi giochi, superato alla fine da Roma e Lazio e pure dalla Fiorentina.
«Tutto giusto, ma guardiamo la realtà: ho preso il Napoli nel 2004 e ho acquistato il nulla, non c’era più niente, nemmeno i palloni e le magliette. Ho dovuto rifondare tutto. Siamo arrivati in Champions, ecco perché le dicevo che siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta maggiormente a livello internazionale».
Perché acquistò il Napoli?
«Il cinema mi stava dando soddisfazioni enormi, anche a livello internazionale. Con l’opposizione e lo scetticismo di mio zio Dino ero sbarcato negli Usa e avevo vinto la mia scommessa. Leggo in quei giorni una intervista di Gaucci che diceva “compro il Napoli con 5 milioni”. Già nel ’99 mi ero mosso per acquistarlo, ma quella trattativa con Ferlaino finì male. Il Napoli mi è sempre stato nel cuore. Allora, siamo nel 2004, il Napoli è fallito. Chiamo un banchiere, gli svelo la mia intenzione. Anche qui sono sconsigliato, ma l’interlocutore capisce che la mia intenzione è seria. In quei giorni avevo chiamato Danny De Vito per girare alcune scene di un film, si era convinto ed era venuto in Italia. Per me erano giorni molto intensi. Ricordo che nel mio studio sul tavolone avevo una serie di cartellette aperte, tutti lavori e impegni diversi. Io lavoro così. C’era anche il file del Napoli».
Finì bene, lo comprò: almeno quel file fu archiviato.
«Mi diedero del matto perché rispetto ai 5 milioni sbandierati da Gaucci, io ne spesi 32, poi altri 35 il primo anno di serie C e ancora 35 il secondo, 100 milioni per arrivare in serie B. Ma ne sono felice».
Scusi, ma Danny De Vito che fine fece in quei giorni così agitati ed eccitanti?
«Danny girò il film, fu naturalmente ben pagato e fu ovviamente conquistato da Capri»
E lei conquistò il Napoli: d’accordo la famiglia, sua moglie?
«Fe-li-cis-si-mi tutti quanti».
E lei è ancora felice?
«Senza alcuna incertezza. Ho ancora molte cose da fare con il Napoli e nel mondo del calcio. Anche se so bene che molti mi danno del visionario. Non è vero, io invece replico che ho delle “vision”».
Come sarebbe a dire?
«Vengo da un mondo dove si deve essere creativi per essere dei vincenti, a livello di soggetto, sceneggiatura, regia e di promozione. Ho rivoluzionato il mondo del cinema, intendo farlo anche nel calcio. Sono convinto che nella vita bisogna sempre portare innovazione».
Lo dice da tempo, ma non si vedono gli effetti.
«Guardi che io sono un rullo compressore».
Dia forma alle parole.
«Bisogna estendersi, creare un campionato europeo per club, abbattere certi confini, far capire a istituzioni che si muovono e vivono in modo obsoleto e conservativo, Fifa e Uefa, controllando per giunta un patrimonio finanziario immenso, che siamo arrivati ad un livello di emergenza».
Non sarebbe male iniziare da Lega calcio e Federazione? Le sue idee trovano una forte resistenza. Perché?
«Andrea Agnelli ed io tre anni fa avevamo proposto una ristrutturazione della Lega, con due grandi manager che lavorassero su due fronti: estero e e istituzionale italiano. Le nostre priorità non sono state accolte».
E lei si altera: prima o poi perde la pazienza.
«Mi limito a dire questo: se continuiamo a vivere di populismo, non saremo mai grandi tra i grandi, al massimo grandi tra i piccoli».
Cosa intende per populismo?
«Negli Usa dove sono molto più bravi di noi e sanno anticipare i tempi, nelle Leghe si entra pagando una ricca fiche . Nel calcio, uno sport appena esplorato dalle loro parti, il Manchester City per creare una società a New York ha dovuto versare 100 milioni di dollari. È questa la strada da seguire, con forme e numeri diversi, in Italia e in Europa. Ma qui resistono poteri forti che hanno la testa rivolta al passato».
Cosa pensa di Tavecchio, presidente Federcalcio?
«Non penso».
In Lega un potere forte è Galliani.
«Sono code di potere».
Insisto: lei con la sua voglia di riformare il calcio...
«Perdoni: macché riformare, il calcio italiano è da ri-fon-da-re».
Capito, ma adesso lei in che posizione è?
«Di attesa. Ho fiducia in Matteo Renzi, lo conosco bene, sa cosa significa decidere. Aspetto le sue mosse, per esempio a chi darà la delega governativa dello sport. E poi vedremo come agire».
Quanto alla delega, sembra ben messa Valentina Vezzali, campionessa della scherma, parlamentare...
«È amica di Malagò?».
Sicuramente. Ma cosa pensa della Vezzali?
«Ho già detto che sono in una posizione di attesa».
Perché ha ingaggiato Sarri come allenatore?
«Lavora molto, apprezzo la sua tenacia nell’applicazione delle sue idee, alcune di queste nuove».
Ha mai pensato di cedere Higuain?
«Mai e poi mai. Non a caso ho messo una clausola altissima, difficile da sostenere per un eventuale acquirente».
Cosa si aspetta da lui?
«Che sia rispettoso dell’impegno e del lavoro della squadra».
Un tam tam trasmette questo messaggio: prima o poi De Laurentiis venderà il Napoli e acquisterà la Roma.
«Creda a me, non c’è nulla di vero. Io sono orgoglioso del mio Napoli. Un progetto è allo studio. Ho detto che ho delle “vision”? Ecco questa “vision” si rivolge a un’esperienza extraterritoriale, fuori dai confini italiani».
Acquisterà una società estera?
«Per ora è solo una vision».

La società sarà a stelle strisce. Ma prima De Laurentiis cercherà di rifondare il calcio italiano e di conquistare uno scudetto. Col Napoli. Gli Usa possono aspettare: intanto là fa il cinema, per ora solo parzialmente accantonato. «Proprio perché sono troppo impegnato con il Napoli».


http://www.corriere.it/sport/15_luglio_ ... resh_ce-cp
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da MatteoAsroma90 »

"Non comprerò la roma"


ma chittesencula de laurè... :lol:
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da HATING »

[youtube][/youtube]

:lol: :lol:
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Lando »

Bisogna estendersi, creare un campionato europeo per club,
dove il Napule sarebbe invitato , sicuro proprio

:mmmmm:
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Doom »

non mi ci uccidete ma secondo me de laurentiis è un grande presidente

è stato bello, addio
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da JollyRoger239 »

Doom ha scritto:non mi ci uccidete ma secondo me de laurentiis è un grande presidente

è stato bello, addio
I grandi presidenti sono quelli che vincono ... per ora lascerei stare l'appellativo "grande", in futuro chissa' ... oddio, per certi versi grande lo e' pure ... e' un grande nel guardarsi i fatti suoi, questo sì.

Hola!
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Jos_84 »

Vediamo ora cosa dirà...
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Doom »

JollyRoger239 ha scritto:
I grandi presidenti sono quelli che vincono ... per ora lascerei stare l'appellativo "grande", in futuro chissa' ... oddio, per certi versi grande lo e' pure ... e' un grande nel guardarsi i fatti suoi, questo sì.

Hola!
però sicuramente è meglio avere lui come presidente piuttosto che un lotito o un della valle. degli altri presidenti italiani non ne parliamo nemmeno (a parte gli agnelli, che vabbè, sono proprio di un'altra categoria). probabilmente pallotta è meglio, ma ad esempio tra de laurentiis ed un tohir random mi prendo sempre il primo

in conclusione intendo dire che non sarà il top, ma in serie a non è che sia così male
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Re: Aurelio De Laurentiis

Messaggio da Luke Skywalker »

Doom ha scritto:non mi ci uccidete ma secondo me de laurentiis è un grande presidente

è stato bello, addio
La penso come te. E' uno che in 12 anni è partito da zero e ha costruito una realtà solida e finanziariamente sostenibile. A me non piacciono i suoi modi e lo scarso focus sulle strutture. Per dare una consistenza mai vista al Napoli dovrebbe fare stadio+centro d'allenamento.
BANZAI!
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