Re: F1
Inviato: mar 7 ott 2014, 17:32
Un approfondimento sul danno che ha subito Jules:
In seguito ad un trauma cranio encefalico o ad ipossia si produce un danno assonale diffuso (distruzione degli assoni che collegano tra loro i neuroni).
Nel trauma cranio encefalico, l'origine del danno assonale è meccanica. Alla brusca frenata costituita dall'impatto dell'urto, la massa cerebrale viene proiettata dalla forza di accelerazione contro la calotta cranica. Il peso che il cervello (incluso il midollo) assume nell'impatto è calcolabile in rapporto alla velocità della persona (es. sciatore) o del veicolo al momento dell'impatto ed al tempo di frenata. A seconda della dinamica dell'incidente, ci sono oltre alle accelerazioni lineari anche quelle di rotazione. Non ricordo la formula per il calcolo matematico (bisognerebbe guardare articoli di biomeccanica del trauma cranico), ma il peso del cervello in accelerazione e decelerazione diventa davvero enorme, nell'ordine di qualche centinaio di chili. In questo modo, la compressione del tessuto cerebrale contro la calotta cranica produce un danno diffuso di tutte le cellule cerebrali. All'arresto brusco della persona o del veicolo con l'impatto, segue un "ritorno all'indietro" della massa cerebrale altrettanto violento, che causa un vero e proprio strappo delle connessioni cellulari (sinapsi e assoni).
Nel danno ipossico invece, la distruzione dei neuroni e degli assoni è di natura chimica in seguito alla mancanza di ossigeno.
Nei traumi cranici, il danno ipossico si può aggiungere a quello meccanico se il paziente va in coma profondo e non viene prontamente soccorso ed intubato.
A tutto questo si aggiunge l'effetto tossico del sangue sui neuroni. Se si producono emorragie cerebrali, con la fuoriuscita di sangue si liberano cellule immunitarie che uccidono i neuroni circostanti. Oltre ai danni primari immediati, nei giorni che seguono al trauma cranico le cellule e gli assoni continuano a morire (danno secondario).
In seguito ad un trauma cranio encefalico o ad ipossia si produce un danno assonale diffuso (distruzione degli assoni che collegano tra loro i neuroni).
Nel trauma cranio encefalico, l'origine del danno assonale è meccanica. Alla brusca frenata costituita dall'impatto dell'urto, la massa cerebrale viene proiettata dalla forza di accelerazione contro la calotta cranica. Il peso che il cervello (incluso il midollo) assume nell'impatto è calcolabile in rapporto alla velocità della persona (es. sciatore) o del veicolo al momento dell'impatto ed al tempo di frenata. A seconda della dinamica dell'incidente, ci sono oltre alle accelerazioni lineari anche quelle di rotazione. Non ricordo la formula per il calcolo matematico (bisognerebbe guardare articoli di biomeccanica del trauma cranico), ma il peso del cervello in accelerazione e decelerazione diventa davvero enorme, nell'ordine di qualche centinaio di chili. In questo modo, la compressione del tessuto cerebrale contro la calotta cranica produce un danno diffuso di tutte le cellule cerebrali. All'arresto brusco della persona o del veicolo con l'impatto, segue un "ritorno all'indietro" della massa cerebrale altrettanto violento, che causa un vero e proprio strappo delle connessioni cellulari (sinapsi e assoni).
Nel danno ipossico invece, la distruzione dei neuroni e degli assoni è di natura chimica in seguito alla mancanza di ossigeno.
Nei traumi cranici, il danno ipossico si può aggiungere a quello meccanico se il paziente va in coma profondo e non viene prontamente soccorso ed intubato.
A tutto questo si aggiunge l'effetto tossico del sangue sui neuroni. Se si producono emorragie cerebrali, con la fuoriuscita di sangue si liberano cellule immunitarie che uccidono i neuroni circostanti. Oltre ai danni primari immediati, nei giorni che seguono al trauma cranico le cellule e gli assoni continuano a morire (danno secondario).