ahahhahahahanakata ha scritto:no vabbè regà... ho letto quasi tutto, non ce la faccio più a ride. Luke idolo, dispiace solo dovrà passare i prossimi mesi con sallusti e la santanchè. quando ho letto la dichiarazione naturalmente ero certo fosse uscita dalla bocca di rosella, poi però leggi due righe sotto...
grandi.
Epopea di una notizia
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Re: Epopea di una notizia
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Re: Epopea di una notizia
Caro giornalista anonimo, ci tenevo a sottolineare che se l'attacco ad una categoria è sbagliato, simmetricamente lo è anche la difesa della categoria stessa.Yugi ha scritto:
Scusate eh? Ma non sembra voi mi abbiate letto con attenzione, mentre io sto trovando molto utile leggervi.
"Pochi saprebbero scrivere di spread". Tu cosa ne sai? Inoltre: anche fosse, per parlare di Roma non serve quello, ma altre capacità e competenze. Ad esempio saper leggere un bilancio aziendale di una squadra di calcio.
"Apologia del giornalismo". Per carità, ce ne salvi il signore. Ma, di grazia: quanto è facile criticare senza contraddittorio? Facile portare critiche senza che nessuno possa rispondere, vero?
Ripeto: ciò che è successo è grave e se pensate che la categoria faccia schifo, la colpa è solo nostra. Io me la prendo solo con le generalizzazioni: ebbene sì, mi hanno insegnato da piccolo che sono sbagliate e non rendono giustizia. Le minestre andate a male sono dietro l'angolo, ma ci sono anche ingredienti normali, che stanno lì a insaporire quando devono. Non siamo tutti marci, non siamo tutti servi: ce ne sono tanti e molto potenti, fa parte della vita di tutti i giorni.
Leggo: fate pulizia. Nel limite di ciò che ciò è permesso ci si prova, ma mi hanno insegnato che è meglio migliorare prima se stessi, poi cercare di migliorare il prossimo. Non per fare la morale: avete ragione a reputarci marci, ma ogni categoria di persone, TUTTE, hanno una parte marcia e una sana. A leggervi, quella sana non esiste. E sbagliate, in cuor mio sento il dovere di dirvelo. Per un solo motivo: l'impegno, il sacrificio e l'abnegazione che ci mettono alcuni miei colleghi vi stupirebbe. Come in ogni ambito lavorativo, d'altronde.
PS: il curriculum di un giornalista non è la carta d'identità dello stesso. Ci sono giornalisti che hanno lavorato per le più grandi testate italiane e sono servi di chiunque. E ragazzi di 20 anni che, senza esperienza, garantiscono affidabilità e creatività oltre ogni immaginazione.
PPS: questo è il motivo per cui non mi espongo. Se a parlare per un giornalista è il suo curriculum, allora si palesa una grossa scorrettezza.
Non è vero che le generalizzazioni sono sbagliate ma sono, al più, imprecise ed il tutto dipende dalla frequenza. Se un fenomeno generico appare in un modo il 90% delle volte, generalizzando si ha un 10% di margine d'errore contro il 90% di indovinare.
E' un po' come ogni modello statistico che ha intrinsecamente un certo grado di errore (tra l'altro analizzare quanti giornalisti nell'ambito romano si comportano usando la diligenza è a sua volta una statistica) oppure la famosa incertezza nella fisica per cui 1 metro non è mai un metro ma 1 metro ± la sua incertezza.
Questo tra l'altro è uno degli assiomi su cui si sorregge tutto l'etero romano (sì tutto) perché basta sintonizzarsi su una qualsiasi emittente che gli opinionisti, conduttor, inviati ripetono questa affermazione "le generalizzazioni sono sbagliate", "non siamo tutti uguali" e similari. E' diventata la metacompetenza basandosi sulla quale si può dire tutto ed è poco, troppo poco.
E' chiaro che nessun fenomeno è totalmente "bianco" o "nero", eccezion fatta per le variabili dicotomiche (vero o falso, testo o croce, maschio o femmina) anzi volendoci liberare di ogni forma di manicheismo i possibili esiti sono sempre tanti, e spesso si riconduce tutto sempre ad un dualismo.
Neanche in Siria stanno tutti male, ma dire che è sbagliato generalizzare è abbastanza pretestuoso.
Questo è stato il punto più basso, secondo me, che si è toccato da tanto tanto tempo quindi perché aggrapparsi e difendere tutti così strenuamente?
Questa è peggio di quando fecero l'esperimento per radio in America quando dissero che gli alieni erano sbarcati

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Epopea di una notizia
In questo caso concordo pienamente.Marchetto.Roma ha scritto: Non c'è giustificazione.

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Re: Epopea di una notizia
il prossimo esame di stato per l'abilitazione ed iscrizione all'ordine dei giornalisti verterà su:
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si prenderanno i tempi con trasponder, i 20 piu veloci saranno abilitati é sarà possibile portarsi il mouse da casa!

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Lo scopo non è comprare giocatori, lo scopo è comprare vittorie, ecco 25 giocatori sottovalutati, un'isola dei giocattoli difettosi, qui dentro c'è una squadra vincente che possiamo permetterci
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Re: Epopea di una notizia
as_marco ha scritto:il prossimo esame di stato per l'abilitazione ed iscrizione all'ordine dei giornalisti verterà su:
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Re: Epopea di una notizia
Francesco ha scritto:![]()
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Re: Epopea di una notizia
come me vie' da ride, quanto me vie' da ride...
ma dovrei piagne....
questi so quelli che Moralizzano, si ergono a paladini della moralita'...inventano, sempre al soldo del padrone...
vi potrei mettere 700 articoli con stronzate scritte....da sta gente, a cui tutti hanno abboccato e c'hanno fatto una battaglia personale...
articoli in ogni campo sociale...
mo continuate a daje retta...
ma dovrei piagne....
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A chi infama butta 'N OCCHIO
credi "AR GRILLO" no a "PINOCCHIO"
https://www.youtube.com/watch?v=xxqF9TbWhIc
AMERICAN IDIOT
"Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo"
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Re: Epopea di una notizia
as_marco ha scritto:il prossimo esame di stato per l'abilitazione ed iscrizione all'ordine dei giornalisti verterà su:
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Re: Epopea di una notizia
ho seguito con attenzione tutto il topic...io sono un giornalista, lo sapete, ma non mi occupo di calcio. Non mi piace il corporativismo, il voler per forza difendere la categoria, anche se non sono certo uno di quelli che fa di tutta l'erba un fascio.
in questa cosa vedo una gravità inaudita, una cosa da ritiro immediato del tesserino, senza se e senza ma. non esiste proprio che un giornalista di qualsivoglia testata entri su un forum privato e faccia un copia/incolla di una affermazione o notizia comunque sia tutta da verificare. Questo vale per il calcio e per ogni genere di argomento.
Che a Roma ci sia un proliferare di testate, testatine, siti, è fuori di dubbio. Del resto l'argomento (la Roma e il calcio) tira, e quindi ci sarà sempre gente che ascolta trasmissioni e scrive pezzi sulla Roma. Un giornalista, però, è chiamato ad un senso di responsabilità che non sempre c'è, come dimostra questo gravissimo fatto.
in questa cosa vedo una gravità inaudita, una cosa da ritiro immediato del tesserino, senza se e senza ma. non esiste proprio che un giornalista di qualsivoglia testata entri su un forum privato e faccia un copia/incolla di una affermazione o notizia comunque sia tutta da verificare. Questo vale per il calcio e per ogni genere di argomento.
Che a Roma ci sia un proliferare di testate, testatine, siti, è fuori di dubbio. Del resto l'argomento (la Roma e il calcio) tira, e quindi ci sarà sempre gente che ascolta trasmissioni e scrive pezzi sulla Roma. Un giornalista, però, è chiamato ad un senso di responsabilità che non sempre c'è, come dimostra questo gravissimo fatto.
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Re: Epopea di una notizia
sempre che chi l'ha fatto ce l'abbia...trebuchet ha scritto:ho seguito con attenzione tutto il topic...io sono un giornalista, lo sapete, ma non mi occupo di calcio. Non mi piace il corporativismo, il voler per forza difendere la categoria, anche se non sono certo uno di quelli che fa di tutta l'erba un fascio.
in questa cosa vedo una gravità inaudita,[underline]una cosa da ritiro immediato del tesserino[/underline], senza se e senza ma. non esiste proprio che un giornalista di qualsivoglia testata entri su un forum privato e faccia un copia/incolla di una affermazione o notizia comunque sia tutta da verificare. Questo vale per il calcio e per ogni genere di argomento.
Che a Roma ci sia un proliferare di testate, testatine, siti, è fuori di dubbio. Del resto l'argomento (la Roma e il calcio) tira, e quindi ci sarà sempre gente che ascolta trasmissioni e scrive pezzi sulla Roma. Un giornalista, però, è chiamato ad un senso di responsabilità che non sempre c'è, come dimostra questo gravissimo fatto.
Re: Epopea di una notizia
ecco, qui arriviamo ad un altro punto dolente. Non ce l'ho con nessuno in particolare, sto facendo un discorso assolutamente generico...ma il grosso problema è che tra giornali, siti, radio ecc ecc. vorrei vedere in quanti hanno il titolo per poter esercitare la professione. Io da anni sono costretto a pagare ogni anno l'Ordine dei giornalisti con la retta annuale, più tasse varie, e mi rode non poco aver fatto un percorso professionale duro, senza che nessuno mi abbia mai minimamente aiutato o raccomandato, mentre magari da qualche altra parte c'è chi ha un microfono in mano o un posto in una redazione senza avere i titoli per farlo. Ci vuole una regolamentazione decisa della professione e bisognerebbe evitare questo corporativismo, assai diffuso nella professione, altrimenti la qualità resterà bassa.teacher ha scritto: sempre che chi l'ha fatto ce l'abbia...
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Re: Epopea di una notizia
Ne parlavo ieri con un mio amico che lavora per un importante testata nazionale.trebuchet ha scritto:ho seguito con attenzione tutto il topic...io sono un giornalista, lo sapete, ma non mi occupo di calcio. Non mi piace il corporativismo, il voler per forza difendere la categoria, anche se non sono certo uno di quelli che fa di tutta l'erba un fascio.
in questa cosa vedo una gravità inaudita, una cosa da ritiro immediato del tesserino, senza se e senza ma. non esiste proprio che un giornalista di qualsivoglia testata entri su un forum privato e faccia un copia/incolla di una affermazione o notizia comunque sia tutta da verificare. Questo vale per il calcio e per ogni genere di argomento.
Che a Roma ci sia un proliferare di testate, testatine, siti, è fuori di dubbio. Del resto l'argomento (la Roma e il calcio) tira, e quindi ci sarà sempre gente che ascolta trasmissioni e scrive pezzi sulla Roma. Un giornalista, però, è chiamato ad un senso di responsabilità che non sempre c'è, come dimostra questo gravissimo fatto.
Le sue valutazioni erano le stesse che tu fai, tuttavia, forse per l'ormai lunga militanza nella professione, non era affatto stupito dell'accaduto: troppo spesso la smania di arrivare prima degli altri prevale su tutto.
E' questo il motivo per cui, dopo aver sentito un parere così autorevole (come questo tuo messaggio di oggi), da subito le argomentazioni espresse ieri dall'anonimo giornalista neoiscritto al forum, mi sono sembrate di una inconsistenza così imbarazzante da pensare che fosse uno scherzo.
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Re: Epopea di una notizia
trebuchet ha scritto: ecco, qui arriviamo ad un altro punto dolente. Non ce l'ho con nessuno in particolare, sto facendo un discorso assolutamente generico...ma il grosso problema è che tra giornali, siti, radio ecc ecc. vorrei vedere in quanti hanno il titolo per poter esercitare la professione. Io da anni sono costretto a pagare ogni anno l'Ordine dei giornalisti con la retta annuale, più tasse varie, e mi rode non poco aver fatto un percorso professionale duro, senza che nessuno mi abbia mai minimamente aiutato o raccomandato, mentre magari da qualche altra parte c'è chi ha un microfono in mano o un posto in una redazione senza avere i titoli per farlo. Ci vuole una regolamentazione decisa della professione e bisognerebbe evitare questo corporativismo, assai diffuso nella professione, altrimenti la qualità resterà bassa.
io vado oltre: non è più nemmeno il caso di patentino e di "titolarità di esercizio"; quando catapano fa l'articolo prendendo informazioni dalla cartella clinica di de rossi aveva il tesserino? quando renga spaccia brogliacci di intercettazioni false in giro per la tv aveva il tesserino? quando ciardi riporta la notizia (inventata) di marika alla roma - e questo caso si avvicina molto a quello sorto grazie al genio di luke (lo modifico, così si caisce bene) - aveva il tesserino (e a me ciardi piace, eh...)? Per tacere dei soliti noti per radio e per carta...
Ora, a parte che il post di john milton poche pagine addietro dice già tutto, non resta altro che dire che l'ambiente è talmente degenerato che non è il caso di fare poi così tante differenziazioni.
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine
Re: Epopea di una notizia
guarda, non mi stupisco neanche io in realtà. Il giornalismo, politico quanto sportivo quanto di cronaca, è una cosa seria perchè in questo Paese avere la possibilità di informare è un grosso onere, oltre che un onore. In Italia purtroppo nel giornalismo esiste l'impunità, e quindi se Sallusti fa una zozzata viene praticamente graziato dalla prima carica dello stato non perchè il fatto non sussistesse, ma semplicemente perchè Sallusti fa notizia (non è che la scrive, la fa...). Scendendo a livelli di giornalismo locale, io non sono contrario al proliferare di siti, giornali o radio sulla Roma...più informazione c'è e meglio è, è diritto di chiunque informarsi, quindi farlo su più fronti anche ideologicamente opposti è giusto....
TUTTAVIA, chi vuole pensare di fare informazione deve avere il titolo per farlo, o no? E non mi pare che questo titolo ce l'abbiano tutti, in questo caso.
TUTTAVIA, chi vuole pensare di fare informazione deve avere il titolo per farlo, o no? E non mi pare che questo titolo ce l'abbiano tutti, in questo caso.
Re: Epopea di una notizia
Beh differenziazioni vanno fatte, perchè in Italia ci sono giornalisti veramente bravi. Bisogna soffermarsi un attimo e saper distinguere, informandosi. Ci sono giornalisti di inchiesta che all'estero se li sognano. E ci sono anche giornalisti sportivi molto bravi, anche a Roma. Io ne ho conosciuti e ci metterei la mano sul fuoco sulla loro bravura e onestà intellettuale. Io ti dico come ragionerei se fossi un editore di una radio o il direttore di un giornale: come prima cosa io vedrei i titoli, il curriculum, e già lì farei una prima scrematura scartando tutti quelli che non hanno titoli per fare giornalismo, quello vero. Poi da direttore mi metterei a sentire come un mio giornalista si esprime, quanto intuito ha, e se non mi sta bene come lavora lo striglio fino a che non impara qualcosa. Naturalmente, anche per fare il direttore c'è bisogno di essere uno che ne capisce. Io non sarò mai direttore di una testata o di un giornale ma farei proprio così...vedrai che con questo sistema il rischio di assistere a un qualcosa di raccapricciante come accaduto l'altra notte si riduce notevolmentepaz ha scritto:
io vado oltre: non è più nemmeno il caso di patentino e di "titolarità di esercizio"; quando catapano fa l'articolo prendendo informazioni dalla cartella clinica di de rossi aveva il tesserino? quando renga spaccia brogliacci di intercettazioni false in giro per la tv aveva il tesserino? quando ciardi riporta la notizia (inventata) di marika alla roma - e questo caso si avvicina molto a quello sorto grazie al genio di luke (lo modifico, così si caisce bene) - aveva il tesserino (e a me ciardi piace, eh...)? Per tacere dei soliti noti per radio e per carta...
Ora, a parte che il post di john milton poche pagine addietro dice già tutto, non resta altro che dire che l'ambiente è talmente degenerato che non è il caso di fare poi così tante differenziazioni.