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Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 14:24
da nakata
per me potemo magna' tranquilli... nel caso si facesse credo ci siano tempi biblici tra contratti in essere da rispettare e organizzazione di tutto. Ci vogliono 10 anni, fa prima Pallotta a fa' lo stadio.

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 14:26
da shaka
non te crede, a guardasse i cazzi loro so velocissimi asd

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 14:28
da giùlemanidaIturbe
più che altro, muorirebbe la Champions League.

E ci sono aziende che mettono 300/400 mln per sponsorizzare la Champions League...e sono contratti da 8/9 anni...

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 14:29
da Will.i.am
Non può muorire la champions league

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 14:54
da Luke Skywalker
giùlemanidaSabatini ha scritto:più che altro, muorirebbe la Champions League.

E ci sono aziende che mettono 300/400 mln per sponsorizzare la Champions League...e sono contratti da 8/9 anni...
Sposti i soldi e le sponsorizzazioni sulla superlega o fai rimanere in vita la Champions come Coppa della Superlega.
Comunque io una cosa non la modificherei: il meccanismo delle retrocessioni/promozioni. Se c'è una cosa che contraddistingue il calcio europeo dallo sport professionistico americano è l'idea che una squadra di provincia possa arrivare a vincere il campionato. Bisognerebbe strutturare in modo tale da rendere le attuali massime divisioni una sorta di Serie B del massimo campionato europeo. Su 32 squadre puoi mettere quattro retrocessioni, 2 per girone e creare un paracadute finanziario per i club che scendono come in Premier per le retrocessioni in Championship. Le prime classificate dei vari tornei nazionali si sfidano in un torneo play-off per decretare 4 sostituti ai retrocessi della regular season superlega.
Detto questo poi io eviterei di fare la superlega paneuropea e farei addirittura campionati misti di area, magari già per tutte le categorie professionsitiche. Pensate a fondere le leghe tedesche con quelle italiane etc.

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 15:01
da Gipsy Danger
48 squadre (compresa premier) 4 gironi da 12. 22 partite per regolar season, poi ottavi quarti semi e finale. salary cap e draft. sarebbe la fine dello schifo che se vede ora in tanti campionati

Re: La superlega europea

Inviato: dom 31 gen 2016, 15:53
da lele
saremmo così fortunati da essere ammessi e arrivare sempre ultimi asd

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 12:44
da Luke Skywalker
LA REPUBBLICA - I signori che cambieranno il calcio si mettono al lavoro fra sette giorni. La Champions e i suoi milioni sono l’epicentro della trasformazione, il resto verrà a cascata: dopo i Mondiali a Natale, potremmo avere la serie A di mercoledì e le Coppe spostate al week-end. Il fantasma che si aggira per l’Europa si chiama Superlega, il campionato riservato alle élite del pallone, un giocattolino di cui si parla da tempo nei corridoi, ora neppure sotto voce. Milano, 13 gennaio, convegno alla Bocconi: Karl Heinz Rummenigge (dirigente Bayern) dice: «Nelle cinque leghe di spicco le grandi diventano sempre più forti. In Italia c’è la Juve, spero che torni la mia amata Inter, forse il Milan. Si va verso una Lega oltre la Champions, sotto l’Uefa o un tetto privato. Con partite anche negli Usa e in Asia». Bum.
Decideranno in due. La European Club Association (Eca), di cui Rummenigge è presidente, si riunisce 8 e 9 febbraio in assemblea; la commissione competente dell’Uefa giovedì 11. Eca e Uefa hanno un accordo che le rende partner per le riforme fino al 2022 ma nessuna certezza che arrivino alleate alla fine del processo di revisione. Le parole di Rummenigge sono giudicate da altri club una “fuga in avanti”, di certo la Champions così com’è non piace più a molti dei potenti. I ricchissimi (Real, Barça, Bayern, United) trovano più utile giocare con un Borussia che con un Bate Borisov. C’è poi chi è scottato da troppe qualificazioni mancate e ne porta le cicatrici sui bilanci. Umberto Gandini, vicepresidente dell’Eca e direttore dell’organizzazione sportiva del Milan, spiega che «non abbiamo un piano già definito, ma sappiamo cosa fare. Ogni tre anni, alla scadenza dei contratti tv, si discute del format. Il dato nuovo è che oggi la Premier cresce più di tutti e distribuisce tre miliardi di euro l’anno. Fuori dall’Europa ha più appeal della Champions. Vedere che il Liverpool contro il Real risparmiava giocatori per la Premier del week-end successivo, è stato un segnale preoccupante».
Il punto sono i criteri d’accesso. I piccoli sono diventati ingombranti e arrivano a frotte pure dall’interno: Leicester, Atlético Madrid, da noi Napoli Roma Fiorentina. Le big storiche vogliono essere certe di un posto. «Esiste una pulsione dei grandi club», dice Gandini, «per avere più stabilità. È un dibattito legittimo e necessario. L’Uefa conosce punti di forza e limiti dell’attuale formula. Un anno mancò il Bayern, un anno lo United, un’altra volta sono assenti Milan e Inter: brand che fuori dal mercato europeo hanno un peso. Esiste una classifica storica nel mondo che non può essere ignorata, mentre ci sono squadre che vengono da mercati con minor appeal con una via per la qualificazione più semplice. È un’esigenza diffusa. Non vogliamo rinnegare la filosofia attuale, ma cercare un sistema diverso da quello che impone a un’italiana di giocarsi il preliminare con una tedesca o una spagnola. Non è scritto da nessuna parte che solo i primi tre Paesi del ranking debbano schierare 4 club. Discutiamo questo dogma. Certo, la revisione andrà a discapito di qualcun altro».
Con un presidente Uefa sospeso e il suo segretario generale in corsa per la Fifa, l’Eca, nel cui board siede anche Andrea Agnelli, ha campo libero come mai. Così può ri-sventolare come nel ‘99 lo strappo finale: un torneo privato a inviti, un sistema che superi il ranking Uefa nel quale oggi il Milan è 24°, l’Inter 30ª mentre il Basilea è al numero 17 e l’Olympiakos al 21. L’ipotesi delle franchigie neutralizzerebbe i tornei nazionali: la realizzazione su scala europea del teorema Lotito e della A senza un Carpi e un Frosinone. «Una soluzione — media Gandini — va cercata dentro il sistema: una formula che possa portare più ricavi, garanzie e stabilità ai partecipanti senza privarci della bellezza». Ci sarà da riscrivere i criteri. Superando il merito del campo, chi stabilisce se contano i titoli antichi dell’Ajax o le maglie vendute in Asia? Anche la Pro Vercelli ha vinto 7 scudetti e la Steaua più Champions del City: cos’è storia e cos’è archeologia? La tv ha stravolto ovunque gli albi d’oro. La Champions recente ha almeno avuto sei finaliste differenti negli ultimi tre anni e 9 vincitrici diverse in 12 edizioni. Due titoli consecutivi mancano dal 1990 (Milan). La filosofia del futuro sarà: più spazio a club famosi sui mercati asiatici e meno ai Ludogorets; più peso a chi genera maggiori risorse. Ma nel sistema attuale, il market pool (una quota dei ricavi tv divisa su scala nazionale) già riconosce pesi diversi ai singoli mercati. Quando il Porto vinse nel 2004, incassò la metà dello United, uscito agli ottavi. «La Champions è diventata un’aristocrazia che non tollera altre origini », ha scritto Aitor Lagunas sulla rivista Panenka. Nel marzo ‘93 l’allora numero uno Uefa Johansson confessò: «Temo che faremo i ricchi sempre più ricchi».
Diego Tarì, analista di bilanci, fondatore del sito Il tifoso bilanciato, avverte: «Una Champions che dovesse svuotare di interesse i campionati nazionali, farebbe crollare il valore dei diritti tv della serie A fino a 500 milioni. La Champions ha trasformato un gioco popolare in un business, la meritocrazia cucita sulla nobiltà e sul passato sega le gambe ai club emergenti». È il punto su cui si sta spaccando il basket, che dall’anno prossimo avrà due Champions perché quella della federazione mondiale sarà priva di undici club dal grande “brand”, tra cui Milano, messi sotto contratto dall’Eurolega per un torneo privato, indipendente dagli esiti dei campionati. Stefano Sardara, presidente di Sassari, si fa sentire: «La Fiba detiene i diritti, l’Eurolega in questi anni ha supplito con competenza. O si trova un punto di incontro, o chi va di là si mette fuori dall’organizzazione Fiba, creando un pregiudizio per la partecipazione alla serie A. Le spaccature sono dannose per tutti». Lo sa bene il rugby. Treviso e Parma hanno lasciato il campionato italiano per un torneo con irlandesi, gallesi e scozzesi. Marzio Innocenti, ex azzurro e dirigente federale in Veneto: «A fronte di un’esperienza per loro poco formativa e con poche vittorie, abbiamo assistito alla distruzione del campionato, che negli anni ’90 aveva i migliori al mondo». Il calcio europeo è a questo stesso bivio.

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 12:51
da pisodinosauro
spero che questo calcio imploda su se stesso e si torni alla normalità degli anni 70 e 80

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 12:53
da neverajoy
ma che modi sono? implodere? auguri la morte ai dirigenti?

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 12:57
da faro
neverajoy ha scritto:ma che modi sono? implodere? auguri la morte ai dirigenti?
ma che stai a di' never ?

Re: R: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 12:58
da Luckdej
pisodinosauro ha scritto:spero che questo calico imploda su se stesso e si torni alla normalità degli anni 70 e 80
Pure perché secondo questa lega la Roma la vede col binocolo

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 13:13
da Ercole
Mmmmm questi me sa la vogliono più ristretta.
Se fosse come ha ipotizzato giulemani firmerei col sangue

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 13:13
da faro
a me pare ovvio che la Roma non ci azzecca nulla in una superlega ... poi oh, magari avete ragione voi ...

magari con uno stadio "televisivo" potrebbe rientrare, ma cosi' ... boh ...

Re: La superlega europea

Inviato: lun 1 feb 2016, 13:16
da Loddr16
neverajoy ha scritto:ma che modi sono? implodere? auguri la morte ai dirigenti?
Non nominare le madri di altri utenti per piacere