Brasileiro ha scritto:Ronaldo che va in sovrapeso in Germania...il festival (e non ritiro) di Weggis, con donne che vanno in campo a abbraciare i giocatori...Kaká infortunato...Adriano nell suo apice costreto a giocare largo per rendere lui e Ronaldo insieme...
Troppo triste questo Mondiale...
Rogerio Ceni
Cicinho
Lucioo
Juan
Roberto Carlos
Emerson
Juninho
Ronaldinho
Kaká
Robinho
Adriano
Doveva essere questa la squadra del Mondiale, anzi, era basicamente la squadra che ha stravinto la Confederations Cup
Al primo turno eliminatorio, alcune partite risultarono agevoli per le squadre vincenti.
Come il Brasile, che eliminò agevolmente 3 a 0 il Ghana, a cui il passaggio del turno evidentemente era stato considerato appagante; i ragazzi di Accra la vera occasione la sciuparono 4 anni dopo.
Agevole fu anche la vittoria della Germania sulla Svezia, con doppietta veloce di Podolsky.
Agevole anche la vittoria dell'Inghilterra sull'Ecuador, anche se battuto solo 1 a 0 con gol di Beckham.
Da segnalare la Francia, che a sorpresa batte in rimonta 3 a 1 una inesperta Spagna; due gol di Zidane fanno riporre le aspettative degli spagnoli, i quali non hanno ancora la percezione del meraviglioso quadriennio che si sta aprendo loro. Nessuno da speranze residue ai francesi, soprattutto perché nei quarti avranno la sfida col Brasile.
Solo ai rigori, l'Ucraina ha ragione della Svizzera, che esce dal mondiale senza aver subito un solo gol, record della manifestazione. I giocatori di Kiev avrebbero affrontato nei quarti la vincente tra Italia ed Australia.
Non facile la partita dell'Argentina, che soffre contro il Messico andando in svantaggio e recuperando prima con Crespo e poi, solo nei supplementari riescono a spuntarla grazie ad un gol mondiale di Maxi Rodriguez; Messico, a cui i turni eliminatori evidentemente risultano particolarmente indigesti.
Il Portogallo elimina l'Olanda, che presenta in attacco Robben, Van Persie e Sneijders...
Partita risolta da Manniche al 23esimo e poi costellata da 16 cartellini gialli, e 4 espulsioni. Addirittura tra il 73 esimo ed il 78 esimo ben 7 cartellini gialli sventolati sotto il naso dei giocatori.
L'Italia supera l'Australia al 95 esimo con un rigore di Totti, rigore che nessuno voleva tirare, palla che bruciava.
Partita indirizzata dall'espulsione di Materazzi, che lascia gli azzurri non inferiorità numerica.
Partita brutta , crocevia di un percorso che andrà sempre in crescendo, risolta da uno sciagurato intervento di un difensore australiano su Grosso.
Grosso, Materazzi...nomi che torneranno.
Passata la grande paura, ora ci attende un quarto contro l'Ucraina, difficile ma non certo insormontabile.
I sogni dell'Argentina si infrangono contro il muro tedesco. Nonostante il vantaggio con Crespo, l'Argentina crede di aver in mano la semifinale, sottovaluta la Germania, che non muore mai...e gioca in casa.
Klose pareggia a pochi minuti dalla fine, poi i rigori danno ai tedeschi l'accesso alla semifinale. Speranze rimandate per la Albi celeste.
Anche il Brasile, favorito, si fa imbrigliare da una Francia sempre più determinata e positiva, grazie ad una rete di Henry gli uomini di Domenech vanno in semifinale, con molta sorpresa, avendo imbrigliato alla perfezione la Selecao; gli uomini in verdeoro falliscono dopo tre finali consecutive.
Il Portogallo trascina l'Inghilterra ai rigori e porta a casa una semifinale mondiale dopo la prima del 1966, con Eusebio.
Decisivi gli errori multipli degli inglesi, ed anche il fatto di aver giocato in 10 per la espulsione di Rooney.
E la quarte semifinalista?
L'Italia si sbarazza, con un 3 a 0, ingeneroso dell'Ucraina; che dopo il vantaggio di Zambrotta non riesce a pareggiare nonostante almeno una mostruosa occasione salvata sulla linea e poi sprecata.
Toni chiude con i suoi primi due gol la partita, e porta gli azzurri in semifinale dopo 12 anni.
Nell'alternanza dei dodici anni, questa dovrebbe essere quello della vittoria.
E ormai la banda di Lippi inizia a crederci.
Ma lo scoglio di Dortmund, con la semifinale contro i padroni di casa, e' uno soglio durissimo...forse il vero primo.
Nell'immaginario calcistico italiano, la partita di semifinale tra Germania e Italia vale come la precedente del 1970.
In realtà ci sono molti distinguo.
Quella di Messico 70 non valse un titolo, ma fu il viatico ad uno dei migliori e fortunati periodi del calcio italiano, sia di club e nazionale.
La seconda, invece è il terminale di un periodo forte che si stava esaurendo, il canto del cigno, sia per la nazionale che per i club, eccetto la parentesi europea del 2012.
Eccetto la squadra del 2002, che era tra l'altro la più forte, tutte le nazionali da Vicini in poi dimostrarono che il calcio italiano, che stava riempiendosi di problemi economici e regolamentatori, rappresentava l'elite del calcio mondiale.
Quella di Dortmund, forse la meno forte, catalizzo' in se tutte le contraddizioni che stavano sgretolando il calcio italiano; come a dire, a mandare un messaggio: abbiamo difficoltà, ma nel calcio ci saremo sempre.
Dortmund era la sede prescelta dalla Germania per la sua semifinale; a Dortmund la Germania in 13 partite aveva conseguito ben 12 vittorie ed un solo pareggio.
Tutto era pronto per la festa tedesca; si dice che Ballack, entrando nello spogliatoio tedesco, abbia detto: Forza, entriamo in campo, loro hanno paura.
Non era vero, in campo la nazionale tedesca trovo' ben altro che timore.
NuniShinoda ha scritto:
Esattamente, un giovane diciottenne del forum
quanto siete piccoli
principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
I giorni prima della partita, la stampa tedesca parti' con la consueta allegoria sui soliti luoghi comuni italiani.
La pizza, la pasta, la mafia...tutte cose legittime che però col calcio niente hanno a che vedere.
Qualcuno rispolvera anche la tremenda copertina di un noto settimanale tedesco, che negli anni di piombo delle BR e dei NAR fece la famosa immagine del piatto di spaghetti con un revolver sopra, dimentichi della loro banda Baader Meinhoff.
Tutti segnali di insofferenza ed insicurezza: se esiste una squadra di calcio che la Germania soffre psicologicamente, questa e' la nazionale italiana; i tedeschi amano da folli l'Italia, ma "detestano" gli italiani, Eros e Thanatos.
Troppo spesso la nazionale italiana ha soffocato i sogni di gloria tedeschi; ancora oggi, l'Italia e' imbattuta negli incontri ufficiali con la Germania, validi per titoli FIFA o UEFA.
I muri del Westfalenstadion sono pieni come non mai, i colori classici giallo e neri dei tifosi del BVB sono affiancati a quelli giallo, rosso e neri dell'Aquila tedesca, la Deutsche Adler.
I tedeschi si lamentano dell'assenza di Frings, squalificato, come se questo fosse un segnale che i potenti del calcio siano favorevoli all'Italia. Anche stavolta non ci sarà un Dio del calcio a frenare i sogni di gloria tedeschi, ma solo la superiorità del calcio italiano quando incontra quello tedesco.
Noi andiamo per vincere a Dortmund, senza nessuno esitazione.
E dopo 10 minuti di partita, Ballack in campo e Klinsmann in panchina, hanno già capito che sarà battaglia.
Partita molto controllata per tutti i novanta minuti regolamentari.
L'Italia fa densità a centrocampo, mette in mostra la consueta difesa invalicabile e limita il gioco sulle fasce alla Germania; che d'altronde ha poco da mettere in campo, riuscendo a malapena ad entrare nell'area di Buffon, eccetto una volta con Klose, abilmente rimpallato e Schneider parato.
Nel lato opposto, alcune triangolazioni mettono Perrotta davanti a Lehmann, ma senza successo.
Si va quindi ai supplementari e le squadre cominciano a fare i propri ragionamenti; su come impostare il gioco, se giocarsi tutto ai rigori oppure provare il tutto per tutto.
I tempi supplementari, come nel Messico, sono un'altra partita: subito l'Italia ha due grandissime occasioni, con due legni che fermarono in un minuto le conclusioni rasoterra di Gilardino e alta da fuori di Zambrotta; Lippi dalla panchina maledisce. Poi le Germania ha un sussulto, Podolsky prima di testa e poi con un tiro da appena dentro l'area, leggermente, defilato impegna Buffon in quella che rimarrà la parata più difficile del mondiale, anzi no, la seconda.
Ancora Del Piero in triangolo con Iaquinta hanno la palla buona...nulla.
Si va verso i i calci di rigore, inesorabilmente. Ma come dice Linecker? il calcio è un gioco semplice, si gioca in 90 o più minuti e poi ai rigori vince la Germania.
Vero o non vero, la squadra di Lippi non volle andare ai rigori.