NaVaJo ha scritto:
Ciao Yugi e benvenuto anche da parte mia.
Premetto che anche io uso il termine inappropriato "patentino" per fare prima. E comunque rende benissimo l idea.
Generalizzare è sbagliato sempre e comunque, ma al di là che so bene come si diventa giornalisti,
da: età non inferiore ai 21 anni iscrizione al registro dei praticanti esercizio continuativo della pratica giornalistica per almeno 18 mesi (o seguire un’apposita scuola di specializzazione), avendo fra veri amici, giornalisti "veri" che si occupano di politica ed economia su testate nazionali, e "pubblicisti" che lavorano su radio private, ma che coprono l intero territorio nazionale, che
le categorie di giornalisti in cui si dividono i soci dell’Albo sono tre: i professionisti, cioè coloro che si dedicano esclusivamente al giornalismo, nella seconda i pubblicisti, nella terza gli iscritti ad un elenco speciale, che raccoglie i direttori responsabili di pubblicazioni scientifiche, professionali o tecniche.
Scusa se sono stato poco preciso, vado a braccio ora, ma ti dico questo, perchè i primi a doversi arrabbiare di quello che succede nel mondo dell informazione siete voi veri professionisti. Non si può permettere, ad esempio a me, di poter avere spazio su una radio, solo perchè mi presento ad un editore con degli sponsor che lo fanno ricco. NON è degno di un paese democratico.
Se cè una minestra con molti ingredienti avariati, non è colpa dell utenza finale, che giustamente si lamenta.
In molti paesi civili ci vuole molto ma molto di più per poter firmare dei pezzi. E citando uno di quei 3 miei amici, che se ne duole sempre, anche qui, una volta, prima di poter scrivere, parlare, dovevi avere una laurea. poi, un diploma in materie letterarie, poi... uno sponsor divenne più che sufficiente. Quindi, se si generalizza, se l utente pensa male, è sopratutto per colpa delle mele marce, e di chi le tiene dentro. Cominciate pure voi a voler far pulizia, poi vedrai che le cose si sistemano da sole.
Detto questo, si può sbagliare, si può bucare una notizia, si scusa tutto, MA un pochino di professionalità nel verificare una notizia, ci vuole.
per chiudere prendo un esempio recente, doloroso, ma che rende bene l idea.
La disgraziata mattina, che una stimata professionista si tolse la vita, ascoltavo nelle cuffiette retesport. c' era Fuffo e non ricordo chi in diretta. Ci furono una miriade di telefonate e di sms che avrebbero voluto anche una presa di posizione loro. Ma entrambi, giustamente, hanno voluto verificare la notizia, prima d darla per ufficiale.
E non mi si dica che le circostanze erano diverse, perchè la professionalità si mette sia in situazione tragiche e gravi, sia in situazioni, diciamo cosi, di folklore.E poi, se un tuo collega ha sbagliato, perchè ti devi sentire preso in mezzo

Ciao e a rileggersi presto.