Yugi ha scritto:Salve, non mi presento. Spiego perché: sono un giornalista (ma, per fortuna, non quello che avete menzionato voi). Ho letto assurdità e offese (personali e generiche) a siti, singoli giornalisti e testate. Ho letto di presunte amicizie, inimicizie e altri elementi di cui potete, giustamente, avere una conoscenza poco più che sommaria. Non mi presento perchè sarebbe troppo corretto farlo: troppo per chi ha messo tutto e tutti nello stesso calderone, ha attaccato un'intera categoria senza nemmeno sapere come si svolge davvero il mestiere del giornalista.
Una considerazione: chi più e chi meno, mi avete dato tutti l'impressione di ritenere questa professione un lavoro "per tutti". Specialmente nell'ambito sportivo, è una credenza diffusa e non fatico a trovare anche un fondo di verità in questo 'spiffero': vero è che tutti possiamo commentare una gara, meno vero è che tutti possiamo alzare il telefono e trovare sempre una fonte disponibile, ciarliera e affidabile. Le fonti di un giornalista sono care a lui quasi quanto la madre e il padre. Vado a spiegare oltre: la verifica di una fonte non sempre è possibile, specialmente a certi livelli. Non si può e basta, e a volte bisogna ritenere vero quello che altri giornalisti ci dicono. Ovvio: chi ha mentito paga con il dubbio per ogni volta che preferisce parola.
Questo per dirvi cosa? Non entro nel merito, anche se vorrei. Il giornalista in questione ha indubbiamente sbagliato, chi lo ha accompagnato, seppur in modo totalmente diverso, anche. Sono qui solo per rinnovare un invito: non generalizzate. Non sapete nemmeno lontamente cosa ci sia dietro ogni singola news, dietro ogni allenamento riportato, dietro ogni singola questione legata alla Roma. Non sapete di querele, di denunce, di diffamazioni, di cause vinte e perse. Personalmente mi ritengo l'ultimo degli idioti, parte dall'umiltà il mio lavoro: so di non sapere, comunico agli altri quando so. Con me e come me sono in tanti, ve lo assicuro. Patentino (che manco se chiama così) o meno, c'è chi questo lavoro lo vuole fare bene. Magari, come me, lo vuole e basta, ma c'è anche chi ci riesce e vi (ci) consente spesso di sapere ciò che alle vostre orecchie, giustamente, non arriverà mai.
Mi accodo al vostro ipergiustificato sdegno per la vicenda, lo dico da ultimo per evidenziarlo meglio: a mio avviso è una mancanza di rispetto per l'interessata, per la dirigenza romanista, per i tifosi, per gli altri giornalisti e, infine, per voi. Vorrei chiedere scusa, ma non è compito mio. Volevo solo spiegarvi che, anche se seppellita da una montagna di m##da, la categoria dei giornalisti sportivi, specialmente a Roma, non è affatto di basso livello.
Scusate l'intrusione. Il forum è ben fatto, ci rimarrò volentieri per commentare con voi la (nostra) Roma.
Lo scherzo, per la cronaca, fa ride 'na cifra.
PS: Non per sminuirvi, ma volevo aggiungere, a margine: dubito che un sito o dei siti "giallorossi" possano prendere spesso notizie da qui. E' capitato e forse ricapiterà, ma non credo sia usanza comune.
Ciao Yugi e benvenuto anche da parte mia.
Premetto che anche io uso il termine inappropriato "patentino" per fare prima. E comunque rende benissimo l idea.
Generalizzare è sbagliato sempre e comunque, ma al di là che so bene come si diventa giornalisti,
da: età non inferiore ai 21 anni iscrizione al registro dei praticanti esercizio continuativo della pratica giornalistica per almeno 18 mesi (o seguire un’apposita scuola di specializzazione), avendo fra veri amici, giornalisti "veri" che si occupano di politica ed economia su testate nazionali, e "pubblicisti" che lavorano su radio private, ma che coprono l intero territorio nazionale, che
le categorie di giornalisti in cui si dividono i soci dell’Albo sono tre: i professionisti, cioè coloro che si dedicano esclusivamente al giornalismo, nella seconda i pubblicisti, nella terza gli iscritti ad un elenco speciale, che raccoglie i direttori responsabili di pubblicazioni scientifiche, professionali o tecniche.
Scusa se sono stato poco preciso, vado a braccio ora, ma ti dico questo, perchè i primi a doversi arrabbiare di quello che succede nel mondo dell informazione siete voi veri professionisti. Non si può permettere, ad esempio a me, di poter avere spazio su una radio, solo perchè mi presento ad un editore con degli sponsor che lo fanno ricco. NON è degno di un paese democratico.
Se cè una minestra con molti ingredienti avariati, non è colpa dell utenza finale, che giustamente si lamenta.
In molti paesi civili ci vuole molto ma molto di più per poter firmare dei pezzi. E citando uno di quei 3 miei amici, che se ne duole sempre, anche qui, una volta, prima di poter scrivere, parlare, dovevi avere una laurea. poi, un diploma in materie letterarie, poi... uno sponsor divenne più che sufficiente. Quindi, se si generalizza, se l utente pensa male, è sopratutto per colpa delle mele marce, e di chi le tiene dentro. Cominciate pure voi a voler far pulizia, poi vedrai che le cose si sistemano da sole.
Detto questo, si può sbagliare, si può bucare una notizia, si scusa tutto, MA un pochino di professionalità nel verificare una notizia, ci vuole.
per chiudere prendo un esempio recente, doloroso, ma che rende bene l idea.
La disgraziata mattina, che una stimata professionista si tolse la vita, ascoltavo nelle cuffiette retesport. c' era Fuffo e non ricordo chi in diretta. Ci furono una miriade di telefonate e di sms che avrebbero voluto anche una presa di posizione loro. Ma entrambi, giustamente, hanno voluto verificare la notizia, prima d darla per ufficiale.
E non mi si dica che le circostanze erano diverse, perchè la professionalità si mette sia in situazione tragiche e gravi, sia in situazioni, diciamo cosi, di folklore.E poi, se un tuo collega ha sbagliato, perchè ti devi sentire preso in mezzo

Ciao e a rileggersi presto.