Juventus FC
- Daniel Faraday
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Re: La piaga del calcio italiano
La farò breve, anche per il buon principe che lo vedo deragliare su altri argomenti.
Imho parte tutto da questa frase:
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta."
E' lo storico slogan di Giampiero 'Marisa' Napoleone Boniperti, che campeggia su qualche facciata dello JuveStadium e dentro i colletti delle undici zebrette, e che neanche il sudore di una finale persa al centesimo rigore cancellerà mai.
Questa è la Frase, il Verbo non solo della Juventus FC Torino ma di tutto il calcio italiano, della sua storia. Boniperti ne ha vergato la Genesi, l'Antico Testamento. Questo è IL comandamento del calcio italiano.
Chiaro che a questo punto diventa difficile separare le due cose: la gloria del nostro calcio, che di fatto ci rende i più grandi dopo il Brasile e l'impronta di realtà ambigua e limitata che questo machiavellico concetto ha imposto allo stesso per l'eternità (forse).
Diceva l'Arrigo che il calcio in Inghilterra è sport, in Spagna, teatro e in Italia, guerra. Sintesi sublime. Penso che un'interpretazione più sofisticata di "la Juve ruba in italia e all'estero fa ride" sia questa: la Juve è la sintesi - estrema, ossessiva a tratti autistica - del machiavellismo che distingue il calcio italiano. In questo senso, davvero la sua 'piaga'. E questo la rende una 'provinciale' sui campi europei.
Cosa rispodne Bettega dopo Dortmund 97? Che in Europa non hanno potere politico per vincere.
Dov'è il calcio, juventino? Where Is Football?
la Nemesi della Juve è il Milan, il grande Milan. Che forse per la vocazione narcisistica del Berlusca paradossalmente non si accontenta del Potere come i geometri sabaudi, ma vuole davvero fare spettacolo (sai com'è...). Ecco che allora il Milan diventa quello che la Juve non riesce fisiologicamente a essere: una squadra che non ha il risultato come unico fine, che non va in guerra, ma che ha saputo fare una sintesi di "calci" diversi e ormai riproduce se stessa perchè ha quella cultura nel DNA.
A volte mi chiedo se uno juventino sappia davvero cos'è il calcio. Qualcosa in loro - e solo in loro - mi ricorda i coreani, milioni, ciascun di rosso vestito a sventolar miliardi di bandiere ai mondiali del 2002. Qualcosa non torna.
Cosa prova uno juventino? Uno juventino, soffre ed esulta come tutti?
E allroa subentra la pietà.
Lo spiega lo scrittore Sandro Veronesi, juventino doc (cito a vaga memoria, forse invento un po'): "La vittoria per uno juventino non è un'eruzione di sangue, un coito, un'esplosione di gioia; no: la vittoria per uno juventino è un sollievo.
Sollievo perchè si è evitata una sconfitta. Lo stesso sollievo, per esempio, che un marinaio può provare nello schivare un'onda, sapendo che un'altra arriverà presto."
Il sollievo di un'onda schivata.
Dov'è il Cielo in campo il 17 giugno, dove Maradona che balla sui cimiteri di Napoli in festa,dove le lacrime di Ronaldo il 5 maggio, dove Firenze che brucia per Baggio infame, dove persino (e gli Dei mi fulminino) il gol di Fiorini in Lazio-Vicenza?
Dov'è il Calcio, juventino?
Il sollievo di un'onda schivata.
Penso che mi dimetterò da Romanista il giorno in cui la Decima (champions) mi dovesse fare ques'effetto.
Auguri, juventino, allora. Timbra il tuo ennesimo cartellino tricolore e lasciaci godere il Calcio vero. Che non è nè sport nè teatro nè mesta guerra. Ma passione e autenticità.
Imho parte tutto da questa frase:
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta."
E' lo storico slogan di Giampiero 'Marisa' Napoleone Boniperti, che campeggia su qualche facciata dello JuveStadium e dentro i colletti delle undici zebrette, e che neanche il sudore di una finale persa al centesimo rigore cancellerà mai.
Questa è la Frase, il Verbo non solo della Juventus FC Torino ma di tutto il calcio italiano, della sua storia. Boniperti ne ha vergato la Genesi, l'Antico Testamento. Questo è IL comandamento del calcio italiano.
Chiaro che a questo punto diventa difficile separare le due cose: la gloria del nostro calcio, che di fatto ci rende i più grandi dopo il Brasile e l'impronta di realtà ambigua e limitata che questo machiavellico concetto ha imposto allo stesso per l'eternità (forse).
Diceva l'Arrigo che il calcio in Inghilterra è sport, in Spagna, teatro e in Italia, guerra. Sintesi sublime. Penso che un'interpretazione più sofisticata di "la Juve ruba in italia e all'estero fa ride" sia questa: la Juve è la sintesi - estrema, ossessiva a tratti autistica - del machiavellismo che distingue il calcio italiano. In questo senso, davvero la sua 'piaga'. E questo la rende una 'provinciale' sui campi europei.
Cosa rispodne Bettega dopo Dortmund 97? Che in Europa non hanno potere politico per vincere.
Dov'è il calcio, juventino? Where Is Football?
la Nemesi della Juve è il Milan, il grande Milan. Che forse per la vocazione narcisistica del Berlusca paradossalmente non si accontenta del Potere come i geometri sabaudi, ma vuole davvero fare spettacolo (sai com'è...). Ecco che allora il Milan diventa quello che la Juve non riesce fisiologicamente a essere: una squadra che non ha il risultato come unico fine, che non va in guerra, ma che ha saputo fare una sintesi di "calci" diversi e ormai riproduce se stessa perchè ha quella cultura nel DNA.
A volte mi chiedo se uno juventino sappia davvero cos'è il calcio. Qualcosa in loro - e solo in loro - mi ricorda i coreani, milioni, ciascun di rosso vestito a sventolar miliardi di bandiere ai mondiali del 2002. Qualcosa non torna.
Cosa prova uno juventino? Uno juventino, soffre ed esulta come tutti?
E allroa subentra la pietà.
Lo spiega lo scrittore Sandro Veronesi, juventino doc (cito a vaga memoria, forse invento un po'): "La vittoria per uno juventino non è un'eruzione di sangue, un coito, un'esplosione di gioia; no: la vittoria per uno juventino è un sollievo.
Sollievo perchè si è evitata una sconfitta. Lo stesso sollievo, per esempio, che un marinaio può provare nello schivare un'onda, sapendo che un'altra arriverà presto."
Il sollievo di un'onda schivata.
Dov'è il Cielo in campo il 17 giugno, dove Maradona che balla sui cimiteri di Napoli in festa,dove le lacrime di Ronaldo il 5 maggio, dove Firenze che brucia per Baggio infame, dove persino (e gli Dei mi fulminino) il gol di Fiorini in Lazio-Vicenza?
Dov'è il Calcio, juventino?
Il sollievo di un'onda schivata.
Penso che mi dimetterò da Romanista il giorno in cui la Decima (champions) mi dovesse fare ques'effetto.
Auguri, juventino, allora. Timbra il tuo ennesimo cartellino tricolore e lasciaci godere il Calcio vero. Che non è nè sport nè teatro nè mesta guerra. Ma passione e autenticità.
Ultima modifica di Daniel Faraday il dom 9 mar 2014, 9:28, modificato 6 volte in totale.
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Re: La piaga del calcio italiano
standing ovation.Daniel Faraday ha scritto:La farò breve, anche per il buon principe che lo vedo deragliare su altri argomenti.
Imho parte tutto da questa frase:
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta."
E' lo storico slogan di Giampiero 'Marisa' Napoleone Boniperti, che campeggia su qualche facciata dello JuveStadium e dentro i colletti delle undici zebrette, e che neanche il sudore di una finale persa al centesimo rigore cancellerà mai.
Questa è la Frase, il Verbo non solo della Juventus FC Torino ma di tutto il calcio italiano, della sua storia. Boniperti ne ha vergato la Genesi, l'Antico Testamento. Questo è IL comandamento del calcio italiano.
Chiaro che a questo punto diventa difficile separare le due cose: la gloria del nostro calcio, che di fatto ci rende i più grandi dopo il Brasile e l'impronta di realtà ambigua e limitata che questo machiavellico concetto ha imposto allo stesso per l'eternità (forse).
Diceva l'Arrigo che il calcio in Inghilterra è sport, in Spagna, teatro e in Italia, guerra. Sintesi sublime. Penso che un'interpretazione più sofisticata di "la Juve ruba in italia e all'estero fa ride" sia questa: la Juve è la sintesi - estrema, ossessiva a tratti autistica - del machiavellismo che distingue il calcio italiano. In questo senso, davvero la sua 'piaga'. E questo la rende una 'provinciale' sui campi europei.
Cosa rispodne Bettega dopo Dortmund 97? Che in Europa non hanno potere politico per vincere.
Dov'è il calcio, juventino? Where Is Football?
la Nemesi della Juve è il Milan, il grande Milan. Che forse per la vocazione narcisistica del Berlusca paradossalmente non si accontenta del Potere come i geometri sabaudi, ma vuole davvero fare spettacolo (sai com'è...). Ecco che allora il Milan diventa quello che la Juve non riesce fisiologicamente a essere: una squadra che non ha il risultato come unico fine, che non va in guerra, ma che ha saputo fare una sintesi di "calci" diversi e ormai riproduce se stessa perchè ha quella cultura nel DNA.
A volte mi chiedo se uno juventino sappia davvero cos'è il calcio. Qualcosa in loro - e solo in loro - mi ricorda i coreani, milioni, ciascun di rosso vestito a sventolar miliardi di bandiere ai mondiali del 2002. Qualcosa di sinistro.
Cosa prova uno juventino? Uno juventino, soffre ed esulta come tutti?
E allroa subentra la pietà.
Lo spiega lo scrittore Sandro Veronesi (cito a vaga memoria, forse invento un po'): "La vittoria per uno juventino non è un'eruzione di sangue, un coito, un'esplosione di gioia; no: la vittoria per uno juventino è un sollievo.
Sollievo perchè si è evitata una sconfitta. Lo stesso sollievo, per esempio, che un marinaio può provare nello schivare un'onda, sapendo che un'altra arriverà presto."
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Penso che mi dimetterò da Romanista il giorno in cui la Decima (champions) mi dovesse fare ques'effetto.
Auguri, juventino, allora. Timbra il tuo ennesimo cartellino tricolore e lasciaci godere il Calcio vero. Che non è nè sport nè teatro nè mesta guerra. Ma passione e autenticità.
...però "la pirateria uccide il calcio"
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Re: La piaga del calcio italiano
Bravo Daniel
se contassero pure le finali saremmo un top club, mi ricordo l'anno scorso facemmo una ricerca in cui la Roma le finali ne vince una ogni finale persa, e anche in campionato i secondi posti si sprecano... Hai toccato un argomento importante, la Corea, mi ricordo nel 2002 fecero una coreografia "again 1966" (vado a memoria) ma again de che? Ve l'hanno spiegato che siete uno stato diviso e che state ancora a fare a pizze? solo che quando si tratta di calcio si rispolvera la più bieca faziosità, come gli inglesi tanto orgogliosi che esultano se vince a tennis uno scozzese
Cosa prova uno juventino? Niente, non festeggiano se vincono, provano solo del sadismo nel (cercare di) perculare gli altri, perché molti nemmeno sono capaci. E sono anche convinto che a loro je piacerebbe essere come noi e magari sotto, sotto si chiedono anche "ma come fanno questi a gioire sempre pur non avendo vinto nulla?"
La juve sarà pure la squadra più amata in Italia, ma è di gran lunga più odiata che amata
se contassero pure le finali saremmo un top club, mi ricordo l'anno scorso facemmo una ricerca in cui la Roma le finali ne vince una ogni finale persa, e anche in campionato i secondi posti si sprecano... Hai toccato un argomento importante, la Corea, mi ricordo nel 2002 fecero una coreografia "again 1966" (vado a memoria) ma again de che? Ve l'hanno spiegato che siete uno stato diviso e che state ancora a fare a pizze? solo che quando si tratta di calcio si rispolvera la più bieca faziosità, come gli inglesi tanto orgogliosi che esultano se vince a tennis uno scozzese
Cosa prova uno juventino? Niente, non festeggiano se vincono, provano solo del sadismo nel (cercare di) perculare gli altri, perché molti nemmeno sono capaci. E sono anche convinto che a loro je piacerebbe essere come noi e magari sotto, sotto si chiedono anche "ma come fanno questi a gioire sempre pur non avendo vinto nulla?"
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Re: La piaga del calcio italiano
ultima cosa @Principe: che gli vuopi dire a questa presidenza? per me è ottima
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Re: La piaga del calcio italiano
MMMH... ALMENO da quando segui il calcio io e ho solo 27 anni direi che le ladrate e le mafie contano abbastanza, poi se volete parlare di anni 60/70 mi defilo ovviamente, ma x me il sistema calcio era organizzato almeno dal 95/96 perfezionato con gli anni e scovato solo nel2005 (una vergogna vera), guarda caso quando la juve e il milan sono stati messi al loro posto per qualche anno la Roma ha fatto una bella serie di campionati consecutivi, poi so tornati i poteri forti, e i gol di muntari, e i favoroni degli ultimi anni so tornati i soliti.principe68 ha scritto:intanto il "fratellino sfigato" c'ha 3 CL
piuttosto de parlà della mafia del Real Madrid o del Bayerr Monaco
io analizzerei la credibilità delle presidenze della Roma
non dico che tutto sia onesto o cristallino e ho sempre detto che oggi il calcio ha perso la sua aurea sportiva per diventare un mondo di marketing e finanza
se la Roma non ha vinto quello che la piazza meritava è molto più per colpa della stessa Roma che delle mafie o delle ladrate
ODIO TUTTI !!!
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Re: La piaga del calcio italiano
poi oh possiamo parlare di quello che volete per me il calcio italiano è corrotto, non vi dico ai livelli degli anni 90/00 ma sicuramente qualcosa c'è, gli stessi juventini cominciano a stare un po' in difficoltà di fronte a certi favori arbitrali, tranne ovviamente quelli che vojono rubà e vince a tutti i costi pure con i gol in fuori gioco.
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Re: La piaga del calcio italiano
niente, infatti se aspettate altri 2-3 annetti la Roma diventa talmente forte che vinciamo non uno di scudetti ma apriamo il cicloEr Fomento ha scritto:ultima cosa @Principe: che gli vuopi dire a questa presidenza? per me è ottima
siete voi che andate de prescia, che pare che se non vinciamo quest'anno contro una Juve fatta per vincere poi tornamo ai sesti/ottavi posti
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Re: La piaga del calcio italiano
se posso permettermi un OTEr Fomento ha scritto:A proposito di Fiat, lo stile è sempre quello per anni hanno scroccato gli incentivi statali senza averci uno straccio di business plan reale, tanto per fare un parallelismo Obama che prestò soldi degli Stati Uniti alla Chrysler disse che sarebbe stato un aiuto una tantum e con tanto di piano di rientro, la Fiat invece ha sempre preso e ora delocalizza in barba a tutto... Naturalmente questo per le imprese piccole non è mai valso, stessi metodi, stessa arroganza.
è attualissimo ora lo spot della 500 con Sorrentino (orgoglio italiano)
nessuno però ricorda che del prodotto reclamizzato di italiano c'è ben poco, visto che chissà dove cazzo è assemblata, oltre ad essere progettata e venduta da una società con sede borsistica a Londra, che paga le tasse in Olanda e che vede il porprio futuro in USA....
...quindi orgolgio italiano un par de coglioni!!!
Scusate ma quando si parla della 2 mafia italiana (dopo la 'ndragheda) mi va il sangue al cervello
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Elisa
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Re: La piaga del calcio italiano
Polonia. Se non sbaglio la 500 è prodotta in Polonia.
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
"Chi se cucca cu' 'e creature se susa 'nfuso"
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Re: La piaga del calcio italiano
Elisa ha scritto:Polonia. Se non sbaglio la 500 è prodotta in Polonia.
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Re: La piaga del calcio italiano
Mi attirerò molte critiche, lo so, ma magari fallisce la fiat aniz la FCA. E i lavoratori spero che vengano considerati al pari di tutti gli altri e senza stereotipi positivi, la precarietà, la durezza vale per tutti! Solo che nelle imprese piccole non arriva lo Stato a salvarti il culo... E ce ne sono molti di operai non fiat che hanno subìto queste cose. Non che per quelli fiat (FCA) sia tutta rose e fiori, ma sicuramente c'è chi sta peggio.
Ora che ce li siamo levati dalle palle voglio vedere come andrà a finire, spero che qualche gobbo capisca...
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Re: La piaga del calcio italiano
No, si sosteneva la tesi di una Juve dominatrice in Italia e ridicola (proprio questo preciso termine) in Europa. Io ho mostrato come il numero di finali raggiunte in Coppa Campioni/Champions League indichi una buona competitività anche a livello europeo, con la ovvia differenza di vittorie dovuta anche alla presenza di squadre forti quanto e più di loro.Daniel Faraday ha scritto: Oswald però qui si parla di vittorie. I secondi posti contano zero come ci insegna il Bonipertismo. Sennò la Roma con tutti i suoi ca##o di 2i posti è il real. Ricorda le parole di Bettega dopo dortmund 96.
Questo voleva sapere piso, e ho espresso il mio parere. Ribadisco: se prendessimo in esame solo le vittorie, l'Ungheria o l'Olanda non avrebbero un posto di rilievo nella storia del calcio.
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
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Re: La piaga del calcio italiano
Ma che stai dicendo? La Roma ha una finale persa in Coppa Campioni e una in Coppa Uefa. Stop. Il secondo posto in campionato non è la finale di una competizione europea.Er Fomento ha scritto:se contassero pure le finali saremmo un top club, mi ricordo l'anno scorso facemmo una ricerca in cui la Roma le finali ne vince una ogni finale persa, e anche in campionato i secondi posti si sprecano...
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Re: La piaga del calcio italiano
Parlavo di finali in generale, non in campo europeooswald ha scritto: Ma che stai dicendo? La Roma ha una finale persa in Coppa Campioni e una in Coppa Uefa. Stop. Il secondo posto in campionato non è la finale di una competizione europea.
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Re: La piaga del calcio italiano
Non esistono altre finali, a parte quelle della Coppa Italia.
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