Con tutto il rispetto per Gepi, tra le due versioni non c'è paragone. C'è proprio un abisso.aurreja ha scritto: Non sbagli affatto. La sua versione è meravigliosa
Antonello Venditti
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Re: Antonello Venditti
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Re: Antonello Venditti
aurreja ha scritto:I Litfiba sono morti con Terremoto. Da quell'album in poi solo robaccia qualunquistica e senza alcun fascino
vero
Sono sempre stato poco avvezzo ai concerti...per me è valsa sempre e solo l'equazione: stadio= A.S.Roma
Pero' feci un eccezione tanti anni fa..primi del 90..ed andai al palaeur per il concerto dei litfiba...proprio dell'album Terremoto
Bello...anche se gia' in quell'album secondo me si percepivano le prime crepe
I primi litfiba furono spettacolari
Per quanto riguarda Vendischi....è stato detto gia' tutto
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Re: Antonello Venditti
ne aggiungo anche un altro che mi e' venuto in mente adesso, pino daniela, da napule' e o scaraffone, io so pazz'.......e' arrivato a quando quando quando, du palle assurde.....LegioXII ha scritto:
vero
Sono sempre stato poco avvezzo ai concerti...per me è valsa sempre e solo l'equazione: stadio= A.S.Roma
Pero' feci un eccezione tanti anni fa..primi del 90..ed andai al palaeur per il concerto dei litfiba...proprio dell'album Terremoto
Bello...anche se gia' in quell'album secondo me si percepivano le prime crepe
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Re: Antonello Venditti
E prima ancora quanno chiove e Fatte na pizza. Al concerto di Terremoto ci andai anch'io, ma fidati che i Litfiba lì avevano già bello che finito il loro percorso artisticobalbo5 ha scritto: ne aggiungo anche un altro che mi e' venuto in mente adesso, pino daniela, da napule' e o scaraffone, io so pazz'.......e' arrivato a quando quando quando, du palle assurde.....

jimmy ha scritto:Comunque, dopo l'ennesima ottima serata in compagnia dei forumisti, pensando ai momenti di tensione che ogni tanto si creano sul forum, mi sento di lanciare il seguente slogan:
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Re: Antonello Venditti
balbo5 ha scritto: ne aggiungo anche un altro che mi e' venuto in mente adesso, pino daniela, da napule' e o scaraffone, io so pazz'.......e' arrivato a quando quando quando, du palle assurde.....
chissà se ha influito il fatto che abbia di fatto perso la voce,
ma da "Che D*o ti benedica" in poi è diventato davvero inascoltabile...
Re: Antonello Venditti
Ma le persone ai concerti del campobassano vanno sempre con cappello e sciarpa della Roma come negli anni '80-'90...che tristezza!
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Re: Antonello Venditti
ci sono cresciuto con ROMA ROMA ROMA, nel cervello di chi lo canta nonme ne frega un beneamato cazzo è il mio inno e basta
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So’ er giro a voto dell’anello cascato ar dito
della sposa che poi l’ha raccorto e me l’ha
tirato e io je ho detto: “mejo... sto bene da
solo...”
11 ATLETI ROMA CHIAMÒ!!!
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Re: Antonello Venditti
(Corriere della Sera – G. Piacentini) - «Almeno non hanno sporcato Roma, visto che dopo aver fotografato lo striscione se lo sono riportato via». Usa l’ironia, Antonello Venditti, dopo che ieri notte sotto le finestre della sua casa di Trastevere è stato esposto uno striscione dal contenuto eloquente: «Nel 2001 c’hai magnato, nel 2013 c’hai sputato. Venditti verme». L’episodio, per il quale la Questura sta valutando l’ipotesi di mettere un’auto a protezione della sua abitazione, arriva al termine di alcuni giorni di polemiche che hanno agitato la piazza romanista riguardo all’opportunità di continuare a suonare l’inno «Roma Roma» prima delle gare della formazione giallorossa. «Se ascoltate bene le mie parole – il suo pensiero – capite il senso di quello che ho detto. Io non voglio togliere i miei inni, anche se volessi non potrei farlo perché le mie canzoni sono per tutti i romani e passano sopra a questioni più basse, come le guerre quotidiane tra le radio private in cui non voglio entrare. È una logica che non mi appartiene ».
Il riferimento al concerto del Circo Massimo dopo lo scudetto del 2001, Venditti proprio non lo digerisce. «Il Circo Massimo è sempre stata una mia festa, è il mio luogo. Ne ho fatti tanti di concerti lì, a partire dal 1982. In quello del 2001 la Roma è stata mia ospite, non lo abbiamo organizzato insieme: io dalla società non ho mai preso un euro e non ho mai avuto rapporti economici coi presidenti. Il concerto del 2001 l’ho voluto io, ed è andato in onda in televisione per questioni di ordine pubblico, perché lo ha deciso il prefetto. Sono abbonato in tribuna Tevere e non ho mai accettato biglietti omaggio, proprio per essere libero di criticare l’operato di chiunque. Non ho mai speculato sulla Roma, al contrario le ho sempre dato canzoni bellissime: prima di me non esistevano gli inni nel calcio». Ci tiene, Venditti, a specificare che non ha nessuna preclusione nei confronti della proprietà. «Con Rosella Sensi sono diventato amico, con l’attuale proprietà non ho la stessa confidenza e per questo non vado a Trigoria. Ma io non sono contro gli americani, vorrei solo che la Roma tornasse ad essere una squadra vincente».
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Il riferimento al concerto del Circo Massimo dopo lo scudetto del 2001, Venditti proprio non lo digerisce. «Il Circo Massimo è sempre stata una mia festa, è il mio luogo. Ne ho fatti tanti di concerti lì, a partire dal 1982. In quello del 2001 la Roma è stata mia ospite, non lo abbiamo organizzato insieme: io dalla società non ho mai preso un euro e non ho mai avuto rapporti economici coi presidenti. Il concerto del 2001 l’ho voluto io, ed è andato in onda in televisione per questioni di ordine pubblico, perché lo ha deciso il prefetto. Sono abbonato in tribuna Tevere e non ho mai accettato biglietti omaggio, proprio per essere libero di criticare l’operato di chiunque. Non ho mai speculato sulla Roma, al contrario le ho sempre dato canzoni bellissime: prima di me non esistevano gli inni nel calcio». Ci tiene, Venditti, a specificare che non ha nessuna preclusione nei confronti della proprietà. «Con Rosella Sensi sono diventato amico, con l’attuale proprietà non ho la stessa confidenza e per questo non vado a Trigoria. Ma io non sono contro gli americani, vorrei solo che la Roma tornasse ad essere una squadra vincente».
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Re: Antonello Venditti
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - ''Chi e' pagato tra di noi? Chi sfrutta il vostro cervello e il vostro cuore? Questa e' la vostra Roma? La mia e' fatta di amore, cultura e poesia. Rifletti, anonimo che scrivi... Auguri!''. Antonello Venditti risponde da un social network alle polemiche scoppiate per le sue dichiarazioni sull'utilizzo della canzone 'Roma Roma' da parte della nuova proprieta' del club giallorosso. La notte scorsa, sotto casa del cantautore, era stato esposto uno striscione contro di lui.
se l' amavi, te stavi zitto.. se l' amavi continuavi a tifà Roma e facevi come tanti tifosi stanno facendo. la sostenevi.
se l' amavi, te stavi zitto.. se l' amavi continuavi a tifà Roma e facevi come tanti tifosi stanno facendo. la sostenevi.
ilmauro ha scritto: quoto, perché tutte le ragazze che ho avuto se so avvicinate loro
RomaTiAmo ha scritto:Perché sei un gran figo
Re: Antonello Venditti
un'arrampicata sugli specchi che manco Messner dei tempi d'oro!dudley ha scritto:(Corriere della Sera – G. Piacentini) - «Almeno non hanno sporcato Roma, visto che dopo aver fotografato lo striscione se lo sono riportato via». Usa l’ironia, Antonello Venditti, dopo che ieri notte sotto le finestre della sua casa di Trastevere è stato esposto uno striscione dal contenuto eloquente: «Nel 2001 c’hai magnato, nel 2013 c’hai sputato. Venditti verme». L’episodio, per il quale la Questura sta valutando l’ipotesi di mettere un’auto a protezione della sua abitazione, arriva al termine di alcuni giorni di polemiche che hanno agitato la piazza romanista riguardo all’opportunità di continuare a suonare l’inno «Roma Roma» prima delle gare della formazione giallorossa. «Se ascoltate bene le mie parole – il suo pensiero – capite il senso di quello che ho detto. Io non voglio togliere i miei inni, anche se volessi non potrei farlo perché le mie canzoni sono per tutti i romani e passano sopra a questioni più basse, come le guerre quotidiane tra le radio private in cui non voglio entrare. È una logica che non mi appartiene ».
Il riferimento al concerto del Circo Massimo dopo lo scudetto del 2001, Venditti proprio non lo digerisce. «Il Circo Massimo è sempre stata una mia festa, è il mio luogo. Ne ho fatti tanti di concerti lì, a partire dal 1982. In quello del 2001 la Roma è stata mia ospite, non lo abbiamo organizzato insieme: io dalla società non ho mai preso un euro e non ho mai avuto rapporti economici coi presidenti. Il concerto del 2001 l’ho voluto io, ed è andato in onda in televisione per questioni di ordine pubblico, perché lo ha deciso il prefetto. Sono abbonato in tribuna Tevere e non ho mai accettato biglietti omaggio, proprio per essere libero di criticare l’operato di chiunque. Non ho mai speculato sulla Roma, al contrario le ho sempre dato canzoni bellissime: prima di me non esistevano gli inni nel calcio». Ci tiene, Venditti, a specificare che non ha nessuna preclusione nei confronti della proprietà. «Con Rosella Sensi sono diventato amico, con l’attuale proprietà non ho la stessa confidenza e per questo non vado a Trigoria. Ma io non sono contro gli americani, vorrei solo che la Roma tornasse ad essere una squadra vincente».
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poi sempre con un apprroccio ecumenico: lui, l'amico di tutti...
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Re: Antonello Venditti
ma a voi non vi fanno male i denti quando sentite graffiare un vetro?dudley ha scritto:(Corriere della Sera – G. Piacentini) - «Almeno non hanno sporcato Roma, visto che dopo aver fotografato lo striscione se lo sono riportato via». Usa l’ironia, Antonello Venditti, dopo che ieri notte sotto le finestre della sua casa di Trastevere è stato esposto uno striscione dal contenuto eloquente: «Nel 2001 c’hai magnato, nel 2013 c’hai sputato. Venditti verme». L’episodio, per il quale la Questura sta valutando l’ipotesi di mettere un’auto a protezione della sua abitazione, arriva al termine di alcuni giorni di polemiche che hanno agitato la piazza romanista riguardo all’opportunità di continuare a suonare l’inno «Roma Roma» prima delle gare della formazione giallorossa. «Se ascoltate bene le mie parole – il suo pensiero – capite il senso di quello che ho detto. Io non voglio togliere i miei inni, anche se volessi non potrei farlo perché le mie canzoni sono per tutti i romani e passano sopra a questioni più basse, come le guerre quotidiane tra le radio private in cui non voglio entrare. È una logica che non mi appartiene ».
Il riferimento al concerto del Circo Massimo dopo lo scudetto del 2001, Venditti proprio non lo digerisce. «Il Circo Massimo è sempre stata una mia festa, è il mio luogo. Ne ho fatti tanti di concerti lì, a partire dal 1982. In quello del 2001 la Roma è stata mia ospite, non lo abbiamo organizzato insieme: io dalla società non ho mai preso un euro e non ho mai avuto rapporti economici coi presidenti. Il concerto del 2001 l’ho voluto io, ed è andato in onda in televisione per questioni di ordine pubblico, perché lo ha deciso il prefetto. Sono abbonato in tribuna Tevere e non ho mai accettato biglietti omaggio, proprio per essere libero di criticare l’operato di chiunque. Non ho mai speculato sulla Roma, al contrario le ho sempre dato canzoni bellissime: prima di me non esistevano gli inni nel calcio». Ci tiene, Venditti, a specificare che non ha nessuna preclusione nei confronti della proprietà. «Con Rosella Sensi sono diventato amico, con l’attuale proprietà non ho la stessa confidenza e per questo non vado a Trigoria. Ma io non sono contro gli americani, vorrei solo che la Roma tornasse ad essere una squadra vincente».
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Re: Antonello Venditti
PLUTO65 ha scritto:ci sono cresciuto con ROMA ROMA ROMA, di chi lo canta non me ne frega un beneamato ca##o è il mio inno e basta
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
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Re: Antonello Venditti
LA REPUBBLICA (A. VENDITTI) - Caro direttore, da un lenzuolo appeso vicino a casa mia di notte ho scoperto di essere un verme. Perché amo Roma e la Roma? Perché sono una persona libera, persino di dire ciò che pensa? Perché vorrei una società all'altezza della storia, della cultura e dei valori della squadra che amo da sempre? Perché Roma non può essere a Boston, e i miei colori sono il giallo e il rosso e non il bianco e il verde dei Celtics? Perché ho voluto regalare i miei inni e i miei Circo Massimo alla città, per una festa collettiva, di tutti? Perché non so sputare su ciò che mi fa emozionare? Perché continuo a pensare che la Roma debba essere unità e non divisione? Perché altri non sanno intavolare una discussione serena che non sfoci nell'insulto? Perché le offese restino pubbliche ma anonime? Perché sogno ancora momenti di gioia con i miei colori? Perché sarà pur vero che la Roma si ama, ma a volte si può anche discutere? Perché dal confronto (onesto) delle idee si può diventare tutti migliori?
Ho scoperto di essere un verme, ma non credo di esserlo. Vivo soltanto lo smarrimento di chi soffre nel vedere il progetto che resta una parola senza contenuti. Voglio da sempre una squadra che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo. In un calcio che è diventato altro da ciò che conoscevo e in cui non sempre mi riconosco, vorrei che resistessero le bandiere, la voglia, la passione. In Internet ho letto tanti interventi su questa polemica decisamente eccessiva: è così grave esprimere un'idea e un auspicio?
Continuo a pensare che la libertà di essere, di dire, di pensare purtroppo abbia un costo, e che gli inni non siano solo canzonette. Ma da un lenzuolo ho appreso di essere un verme, e questo non mi pare giusto né vero. Non c'è giustizia né verità in quelle parole: due valori in ribasso di questi tempi, che invece vorrei ritrovare nella squadra in cui, nonostante tutto, continuo a credere. Proprio per essere lontano da ogni tipo di potere, speculazione e privilegio, ho sempre rifiutato tessere ad honorem che tutti i presidenti della Roma mi hanno gentilmente offerto, per mantenermi una libertà di critica che sarebbe stata contraddittoria se avessi accettato le offerte. Il mio posto è sopra lo striscione Roma Capoccia e anche quest'anno ho rinnovato il mio abbonamento. E la mia libertà di pensiero non ha padroni ne padrini in nessuna radio e in nessun giornale.
... e parli sempre da mario?
e chissà chi era quall'antonello in quel famoso video delle jene
Ho scoperto di essere un verme, ma non credo di esserlo. Vivo soltanto lo smarrimento di chi soffre nel vedere il progetto che resta una parola senza contenuti. Voglio da sempre una squadra che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo. In un calcio che è diventato altro da ciò che conoscevo e in cui non sempre mi riconosco, vorrei che resistessero le bandiere, la voglia, la passione. In Internet ho letto tanti interventi su questa polemica decisamente eccessiva: è così grave esprimere un'idea e un auspicio?
Continuo a pensare che la libertà di essere, di dire, di pensare purtroppo abbia un costo, e che gli inni non siano solo canzonette. Ma da un lenzuolo ho appreso di essere un verme, e questo non mi pare giusto né vero. Non c'è giustizia né verità in quelle parole: due valori in ribasso di questi tempi, che invece vorrei ritrovare nella squadra in cui, nonostante tutto, continuo a credere. Proprio per essere lontano da ogni tipo di potere, speculazione e privilegio, ho sempre rifiutato tessere ad honorem che tutti i presidenti della Roma mi hanno gentilmente offerto, per mantenermi una libertà di critica che sarebbe stata contraddittoria se avessi accettato le offerte. Il mio posto è sopra lo striscione Roma Capoccia e anche quest'anno ho rinnovato il mio abbonamento. E la mia libertà di pensiero non ha padroni ne padrini in nessuna radio e in nessun giornale.
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Re: Antonello Venditti
Stavo per pubblicare il suo articolo anche io?
Ari-tacciamose va che è meglio!
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Ciao TuX!!!
Se lotti puoi perdere, se non lotti hai già perso!!!
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