"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
No, neanche Mbappé ha ucciso il Fair Play Finanziario
Come ha fatto il PSG a permettersi sia l’acquisto di Neymar che quello di Mbappé in questa finestra di mercato.
L’acquisto di Mbappé da parte del Paris Saint-Germain dopo l’investimento record per Neymar ha fatto tornare di moda l’opinione secondo cui il club francese operi in aperta violazione del Fair Play Finanziario. In realtà, come abbiamo già scritto recentemente, per affrontare con tranquillità i controlli della UEFA sui bilanci al termine della stagione 2017/18 al PSG sarebbe bastato non chiudere questa sessione di mercato con un peggioramento dei conti (rispetto alla scorsa stagione) superiore ai 90 milioni. Questo è stato possibile grazie ai bilanci virtuosi del club negli ultimi due anni, che hanno permesso l’uscita dal “Settlement Agreement” che i parigini avevano stipulato con la UEFA nel 2014.
Analizzando acquisti e cessioni del PSG, l’obiettivo nell’immediato presente dovrebbe essere stato raggiunto anche inserendo a bilancio l’ingaggio di Mbappé, che dovrebbe pesare nei 10 mesi di prestito previsti dall’accordo con il Monaco circa 15 milioni di euro. Così, i costi annuali di questo calciomercato estivo per i parigini dovrebbero impattare a bilancio per circa 155 milioni (fra ammortamenti annuali e stipendi: 105 per Neymar, 15 per Mbappé, 12 per Dani Alves, e il resto in operazioni minori e aumenti di queste due voci conseguenti al mercato di gennaio appena passato). Ma il club è anche riuscito a ottenere risparmi per 80 milioni fra plusvalenze (57 milioni totali per le cessioni di Matuidi, Aurier, Augustin e Sabaly) e risparmi su ingaggi e ammortamenti di tutti i giocatori in uscita. La differenza fra queste due voci è quindi di 75 milioni di euro, abbastanza per permettere ai francesi di rispettare i vincoli del Fair Play Finanziario, almeno per la stagione 2016/17.
Diciamo anzitutto che la coerenza alla base delle critiche che in molti rivolgono al Paris Saint Germain riguardo all’escamotage utilizzato per raggiungere il risultato sopra descritto, ovvero l’acquisizione in prestito gratuito di Mbappé che serve a non far pesare il costo del suo cartellino sul bilancio della prossima stagione, è discutibile. Il PSG in realtà non ha fatto altro che mettere in pratica quello che anche le squadre italiane fanno da anni: basti pensare ai numerosi prestiti, annuali o biennali, con diritto o obbligo di riscatto chiusi in questi anni non solo da Inter e Roma – quasi costrette dai rispettivi “Settlement Agreement” a trovare soluzioni alternative – ma anche da Juventus, Napoli e Milan.
Di fatto lo stesso tipo di operazione viene ritenuto intelligente o equivalente a un aggiramento delle regole comuni a seconda di chi la utilizza, o del prezzo fissato per il riscatto, o ancora dalle clausole che fanno scattare l’obbligo – in questo caso relativa al raggiungimento della salvezza in Ligue 1 da parte del PSG, non così dissimile da quanto previsto fra Manchester City e Inter per la cessione di Jovetic che sarebbe divenuta obbligatoria se i nerazzurri si fossero piazzati alla fine di dicembre nei primi diciassette posti della Serie A, come poi puntualmente accaduto.
Soprattutto, non va fatto l’errore di pensare che l’apertura di un’inchiesta formale sul PSG da parte della UEFA comporti una sentenza di colpevolezza, come paiono voler far intendere molti mass media. La stessa UEFA nel suo comunicato ufficiale ha specificato che vigilerà sul raggiungimento degli obiettivi di bilancio previsti dal Fair Play Finanziario, senza fare alcun riferimento a eventuali modalità d’acquisto non corrette relative alle operazioni Neymar e Mbappé. Al momento sembra una mossa più che altro mediatica (per calmare le acque agitate da tifosi, giornalisti e qualche club rivale): quello che si propone di fare la UEFA con questa inchiesta è né più né meno quello che viene fatto ogni anno con tutte le squadre partecipanti alle coppe, PSG incluso.
Un discorso diverso si potrà forse aprire in relazione alla stagione 2018/19, quando non solo il PSG dovrà riuscire a portare in cassa gli aumenti dei ricavi e le plusvalenze necessarie per sostenere l’aumento dei costi di quest’anno, ma dovrà anche finanziare l’acquisizione a titolo definitivo di Mbappé per 135 milioni più 45 di bonus (con ulteriore aggravio di almeno 27 milioni per il monte ammortamenti annuale). Ma questo sarà un argomento su cui si potrà ragionare con più dati a disposizione solo alla vigilia del prossimo mercato estivo.
Quel che è certo è che chi pensa che il Fair Play Finanziario possa limitare a prescindere certe spese – senza tenere conto, cioè, del fatto che siano o meno sostenibili dal bilancio della squadra che le effettua – non ha capito il senso stesso del regolamento. Non c’è un motivo valido per decretare la “morte” del FFP a seguito di un’operazione che, fino a prova contraria, dovrebbe essere stata effettuata rispettando integralmente i parametri UEFA.
baleymar ha scritto:No, neanche Mbappé ha ucciso il Fair Play Finanziario
Come ha fatto il PSG a permettersi sia l’acquisto di Neymar che quello di Mbappé in questa finestra di mercato.
L’acquisto di Mbappé da parte del Paris Saint-Germain dopo l’investimento record per Neymar ha fatto tornare di moda l’opinione secondo cui il club francese operi in aperta violazione del Fair Play Finanziario. In realtà, come abbiamo già scritto recentemente, per affrontare con tranquillità i controlli della UEFA sui bilanci al termine della stagione 2017/18 al PSG sarebbe bastato non chiudere questa sessione di mercato con un peggioramento dei conti (rispetto alla scorsa stagione) superiore ai 90 milioni. Questo è stato possibile grazie ai bilanci virtuosi del club negli ultimi due anni, che hanno permesso l’uscita dal “Settlement Agreement” che i parigini avevano stipulato con la UEFA nel 2014.
sicuramente c'e' una spiegazione, ma un peggioramento non superiore a 90 mln fa un po' ridere quando altre societa' si impiccano per non andare in rosso di 30
faro ha scritto:tutto giusto, quello che non capisco e' questo:
sicuramente c'e' una spiegazione, ma un peggioramento non superiore a 90 mln fa un po' ridere quando altre societa' si impiccano per non andare in rosso di 30
Non fa ridere...
Semplicemente il passivo di bilancio concesso è in relazione all'entità del fatturato...
lo dicono in maniera serena perchè faranno in modo che ciò non accada.
Accadrà e deve accadere
"When the snows fall and the white wind blow. The lone wolf dies, but the pack survives"
"Lo stadio è un volano, un moltiplicatore." (Luke Skywalker)
In Ramon We Trust
Fa ridere il fatto che la Liga si lamenti del modus operandi di City e Psg.
Il Barcellona, solo quest'anno, ha preso Dembele alla modica cifra di 150 milioni di Euro. Ed ha mollato Coutinho solo per non destabilizzare pesantemente le casse del club, altrimenti anche il brasiliano si sarebbe accasato al Camp Nou. Il Real Madrid poi fu, per primo, fautore e pioniere di questa politica fatta di super ingaggi e cifre monstre. Gli acquisti di Ronaldo e Bale servirono da battistrada per sdoganare ogni spesa folle che poi, in futuro, sarebbe stata attuata.
Adesso ci si lamenta degli sceicchi? Le rimostranze provengono da chi ha permesso ai Florentino Perez o ai Laporta di fare il bello ed il cattivo tempo in sede di calciomercato.
alectric ha scritto:
Non fa ridere...
Semplicemente il passivo di bilancio concesso è in relazione all'entità del fatturato...
dove avresti letto questa perla?
LA TERZA MAGLIA DELLA ROMA NON STUZZICA IL MIO REGALE AUGELLO (dedicata a piso) Il mio non è pessimismo, significa essere realisti!!! Società di buffoni
che io sappia il PSG e' uscito dall'agreement con l'UEFA avendo rispettato i termini
ma ora, dovrebbe stare sotto botta con le stesse regole di tutti
al momento:
The Investigatory Chamber of the UEFA Club Financial Control Body has opened a formal investigation into Paris Saint-Germain as part of its ongoing monitoring of clubs under Financial Fair Play (FFP) regulations.
The investigation will focus on the compliance of the club with the break-even requirement, particularly in light of its recent transfer activity.
A mio parere, non si tratta per ora dell'artificio Mbappe' che mi pare "legale" quanto del versamento della clausola di Neymar. se poi stanno in break even anche se gliel'accollano ... che je devi di' ... ma un po' ne dubito, l'escamotage di farglela pagare a lui con soldi non iscritti a bilancio del PSG ... insomma ... c'e' un limite a tutto no ?
MILANO FINANZA (L. MONDELLINI) - La perdita dei nerazzurri cala a 24 min, quella dei giallorossi sale a 42. La cura Suning sembra iniziare a dare frutti in casa Inter. Per lo meno per quanto riguarda il bilancio. Ieri infatti il consiglio d'amministrazione del club nerazzurro ha approvato il bilancio 2016-2017 (chiuso il 30 giugno scorso) che ha evidenziato una perdita di 24 milioni di euro. Si tratta di un risultato in netto miglioramento (circa 35 milioni) rispetto al rendiconto 2015-16, che a livello consolidato era terminato in rosso di 59 milioni. La crescita dei dati di bilancio è passata in primo luogo per un aumento dei ricavi. L'Inter infatti ha reso noto che nel primo esercizio sotto la proprietà di Thang Jindong (il patron del colosso cinese dell'elettronica Suning) il valore della produzione del club è salito del 33% rispetto al 2016 (la società ha comunicato soltanto l'incremento e non il valore assoluto). Quindi, considerando i 241,4 milioni di euro di fatturato dell'esercizio 2015-16, i ricavi della stagione 2016-17 dovrebbero aver raggiunto quota 320 milioni. Alla luce di questi numeri la società nerazzurra dovrebbe aver rispettato i paletti imposti dall'Uefa sul fronte del fair play finanziario (che imponevano l'ottenimento del break-even per la stagione appena trascorsa). La Federcalcio europea, infatti, non considera nei propri conteggi gli investimenti virtuosi, come quelli per lo sviluppo del settore giovanile o delle infrastrutture sportive e non. E proprio queste sono state le poste che, secondo il club milanese, hanno appesantito il bilancio 2016-17. La prassi prevede ora che la palla passi all'assemblea dei soci (che si riunisce tradizionalmente a fine ottobre), la quale dovrà ratificare il rendiconto prima che sia inviato all'Uefa per essere verificato alla luce del fair play finanziario. Bisogna notare però che la dirigenza nerazzurra ha lavorato a stretto contatto con gli esponenti dell'Uefa negli ultimi mesi e quindi l'avallo sui conti da parte delle autorità di Nyon non sembrerebbe essere in discussione. Entrando nel dettaglio dei ricavi, va segnalato come nel corso dell'anno Suning abbia partecipato alla crescita del fatturato perlomeno con 35 milioni di euro; 15 milioni sono stati infatti versati nelle casse del club sia per la sponsorizzazione della maglia di allenamento sia per il rebranding del centro di allenamento di Appiano Gentile della prima squadra (ribattezzato Suning Training Center) e di quello delle compagini giovanili, situato nella periferia nord di Milano. Inoltre Suning ha stipulato accordi di co-branding in Cina con varie aziende locali per almeno 20 milioni. Alla riunione del consiglio di amministrazione dell'Inter, durato poco più di mezz'ora, era presente Steven Thang, figlio del proprietario del club, e il nuovo amministratore delegato Alessandro Antonello. Il presidente Erick Thohir si è collegato in call conference dall'Indonesia, mentre non ha partecipato il proprietario del club Zhang Jindong (che non fa comunque parte del board).
Innanzitutto un incremento di fatturato di 80 milioni da un anno all'altro senza introiti di CL sono veramente una gran roba.
Inoltre, se mi riferisco al neretto, siamo alle solite. Il padrone della baracca che mette soldi passando attraverso delle formali e legittime sponsorizzazioni. In questo modo bypassando il FPF.
Ma, vi chiedo. Il nostro Pallotta operazioni simili non avrebbe potuto farle?
vecchiocucs ha scritto:
Ma, vi chiedo. Il nostro Pallotta operazioni simili non avrebbe potuto farle?
Sì, avrebbe potuto. Ma l'investimento principale Pallotta ha deciso di farlo sullo stadio.
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.