Re: Ciclismo
Inviato: mar 17 dic 2013, 11:46
Ciclismo - Armstrong: storia della prima truffa, a 22 anni
Clamoroso retroscena svelato dall'ex ciclista azzurro Roberto Gaggioli: nel 1993 ricevette 100 mila dollari all'interno di un panettone. Il mittente? Armstrong in persona, che offrì quella cifra al collega perchè non lo ostacolasse nella Milion Dollar Race, corsa dal montepremi record poi effettivamente vinta dal texano.
È l’ex corridore azzurro Roberto Gaggioli a fare luce sull’ennesima pagina oscura della storia di Lance Armstrong, ormai un film a tinte sempre più fosche. La prima “truffa” del ciclista texano non ha nulla a che fare con il doping, ed è precedente alla scoperta della terribile malattia.
PANETTONI MOLTO SPECIALI - Bergamo, 1993, Gaggioli riceve un curioso regalo nella sua stanza d’albergo, un panettone in confezione regalo con, al suo interno, 100 mila dollari in biglietti di piccolo taglio. Il mittente? Lance Armstrong, ovviamente, allora 22enne ma capace di orchestrare un piano diabolico per arrivare al milione di dollari messo in palio da una catena farmaceutica stelle e strisce (la Thrift Drug), promotrice della “Million Dollar Race”, corsa distribuita in tre tappe nel cuore degli States. Un piano che avrebbe fatto impallidire il Nicolas Cage protagonista del blockbuster hollywoodiano “Il Genio della Truffa”: tanti pacchetti-regalo distribuiti scientificamente agli avversari più quotati (Gaggioli era uno dei favoriti per l’ultima tappa della corsa) e alle loro squadre. Un gioco d’azzardo per il neo campione del mondo, certo della vittoria finale e quindi generoso nell’elargire “panettoni” regalo.
STRADA SPIANATA - La tappa decisiva della “Million Dollar Race” era la “Core States” di Filadelfia, circuito micidiale con il classico pubblico delle grandi occasioni. Nella fuga decisiva, insieme a Lance, ci sono quattro corridori azzurri: Biasci, Canzonieri, Pelliconi e Massimo Donati. Tutti e quattro sono già stati avvicinati da Lance, che ebbe dunque strada spianata e vinse per distacco. Avvicinati a distanza di tanti anni, tutti i corridori confermano l’impianto accusatorio di Gaggioli, tranne Canzonieri: “Lasciate stare Armstrong, sta pagando abbastanza. Io non ricordo nulla”, le parole dell’ex corridore.
LA BEFFA - Fin qui, tutto perfetto, tutto secondo i piani del texano: la beffa, inesorabile, lo aspettava al varco. Del milione nemmeno l’ombra. Solo due opzioni si stagliavano all’orizzonte per il corridore americano: rate da 50 mila dollari per vent’anni, oppure 600 mila dollari cash, cifra, tuttavia, da tassare al 20%. Saldati tutti i “panettoni” ad Armstrong rimasero solo le briciole.
Clamoroso retroscena svelato dall'ex ciclista azzurro Roberto Gaggioli: nel 1993 ricevette 100 mila dollari all'interno di un panettone. Il mittente? Armstrong in persona, che offrì quella cifra al collega perchè non lo ostacolasse nella Milion Dollar Race, corsa dal montepremi record poi effettivamente vinta dal texano.
È l’ex corridore azzurro Roberto Gaggioli a fare luce sull’ennesima pagina oscura della storia di Lance Armstrong, ormai un film a tinte sempre più fosche. La prima “truffa” del ciclista texano non ha nulla a che fare con il doping, ed è precedente alla scoperta della terribile malattia.
PANETTONI MOLTO SPECIALI - Bergamo, 1993, Gaggioli riceve un curioso regalo nella sua stanza d’albergo, un panettone in confezione regalo con, al suo interno, 100 mila dollari in biglietti di piccolo taglio. Il mittente? Lance Armstrong, ovviamente, allora 22enne ma capace di orchestrare un piano diabolico per arrivare al milione di dollari messo in palio da una catena farmaceutica stelle e strisce (la Thrift Drug), promotrice della “Million Dollar Race”, corsa distribuita in tre tappe nel cuore degli States. Un piano che avrebbe fatto impallidire il Nicolas Cage protagonista del blockbuster hollywoodiano “Il Genio della Truffa”: tanti pacchetti-regalo distribuiti scientificamente agli avversari più quotati (Gaggioli era uno dei favoriti per l’ultima tappa della corsa) e alle loro squadre. Un gioco d’azzardo per il neo campione del mondo, certo della vittoria finale e quindi generoso nell’elargire “panettoni” regalo.
STRADA SPIANATA - La tappa decisiva della “Million Dollar Race” era la “Core States” di Filadelfia, circuito micidiale con il classico pubblico delle grandi occasioni. Nella fuga decisiva, insieme a Lance, ci sono quattro corridori azzurri: Biasci, Canzonieri, Pelliconi e Massimo Donati. Tutti e quattro sono già stati avvicinati da Lance, che ebbe dunque strada spianata e vinse per distacco. Avvicinati a distanza di tanti anni, tutti i corridori confermano l’impianto accusatorio di Gaggioli, tranne Canzonieri: “Lasciate stare Armstrong, sta pagando abbastanza. Io non ricordo nulla”, le parole dell’ex corridore.
LA BEFFA - Fin qui, tutto perfetto, tutto secondo i piani del texano: la beffa, inesorabile, lo aspettava al varco. Del milione nemmeno l’ombra. Solo due opzioni si stagliavano all’orizzonte per il corridore americano: rate da 50 mila dollari per vent’anni, oppure 600 mila dollari cash, cifra, tuttavia, da tassare al 20%. Saldati tutti i “panettoni” ad Armstrong rimasero solo le briciole.