Dedé ha scritto:
Attenzione pero`, il problema sorge quando istituzioni religiose cercando di impedire allo Stato riconoscimento di diritti o evoluzione a garanzia di cambiamenti oggettivi all'interno della societa`.
Per intenderci, tu Chiesa sei libera di dire e lavorare affinche`le persone non si droghino, gli omosessuali facciano una lotta interna a loro stessi per reprimere la loro sessualita`(anche se.. ma va bene), che chi non puo`avere figli non scelga percorsi considerati eticamente sbagliati... ma per quale motivo io Stato non posso garantire questi diritti?
La Chiesa faccia il suo, ma influenzare lo Stato significa non lasciar liberi i non fedeli di seguire percorsi diversi a quelli graditi.
Le lotte si fanno sul piano culturale, cosi`si impedisce di esercitare una liberta`a chi non crede, a chi crede in altro, a chi sceglie percorsi di vita diversi. E tutto cio`non fa altro che creare risentimento.
Non si e`imparato molto dai tempi di Galileo, sembrerebbe. Se fossi cattolico direi lo stesso, non voglio che un non cattolico non possa scegliere percorsi eticamente a mio avviso discutibili, ma farei di tutto affinche`non lo faccia perche`lo trova sbagliato.
In questo modo il potere della Chiesa va oltre i fedeli, fino ad arrivare ai fedeli di altre religioni, ai non fedeli, ai dubbiosi.
Questo, a mio avviso, non e`accetabile.
Guarda, la penso come te. Ad oggi devo dire che c'è ancora una minima influenza della Chiesa sullo Stato, ma spesso si esagera moltissimo come se fossimo ai tempi di Galileo.
E comunque qui devo un attimo specificare una cosa.
Se un giorno mi si presentasse un Referendum con scritto "Sei a favore della fecondazione in laboratorio?" (mi pare un argomento meno spinoso dell'omosessualità) io voterei No, anche se togliessi la possibilità di fecondazioni in laboratorio a chi magari è d'accordo.
Ma non si tratta di ledere la libertà altrui, si tratta di votare in base alla MIA opinione ed alla MIA moralità (che, implicitamente, considero la migliore per tutti, in quanto l'ho scelta per me ed ovviamente uno sceglie per se quello che considera il meglio).
Non si tratta di prevaricare la libertà degli altri, anche la libertà ha un limite. Per me, come può essere per un qualsiasi cristiano o per la Chiesa, il limite è quello, per qualcun'altro può essere quell'altro.
Faccio un esempio molto estremizzato che però non voglio venga frainteso (dicendo che ho osato mettere un omosessuale, un trans ecc. a paragone con un omicida).
Se TOT persone sono d'accordo con la legalizzazione dell'omicidio in determinati casi, mentre io non sono d'accordo, dovrei votare a favore o volere che si possa farlo (sto usando l'esempio del votare perchè mi sembra l'episodio massimo in cui la tua scelta in proposito può influire su quella di qualcun'altro) solamente perchè ci sono 100 persone che sono d'accordo e non permettendolo "violo la loro libertà solamente perchè io non la penso allo stesso modo?
O non posso volere che certe cose come l'Adozione Gay o la Fecondazione in Laboratorio non ci siano perchè penso che con la loro presenza ci sia un danno per l'intera società? Non è libertà anche la mia? Dove sta scritto che ha ragione chi dice il contrario e non io? Dove sta scritto che devo dare il consenso a prescindere da ciò che credo sia giusto solamente perchè qualcun'altro la pensa in modo diverso?
Questo non è razzismo o ignoranza o chiusura mentale, questa è democrazia. Che poi si creda che la mia idea come quella di un qualsiasi altro cristiano sia tale in quanto decisa e propinata dalla Chiesa sono problemi vostri, ma sappiate che state prendendo una grande cantonata.