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Paratici al milan per me è un grosso indizio su allegri.

MatteoAsroma90 ha scritto: ↑ven 4 apr 2025, 9:54 Paratici al milan per me è un grosso indizio su allegri.

io ho perso le speranze al rigurado.
ma proprio sulla possibiità di avere un allenatore top
poi magari mi sbaglio.

A tal proposito...


Milan, brusca frenata per Fabio Paratici: cosa sta succedendo e cosa può accadere

Sembrava tutto fatto, con l'accordo di massima raggiunto due giorni fa tra l'ad Giorgio Furlani e Fabio Paratici sulle deleghe che il futuribile direttore sportivo del Milan avrebbe ricevuto per svolgere il suo incarico a partire dal 21 luglio, giorno successivo alla scadenza della squalifica sportiva per il suo coinvolgimento nell'inchiesta Prisma (relative a plusvalenze fittizie e false fatturazioni), ai tempi della Juventus. E invece, secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, nelle ultime ore i contatti tra i rispettivi team di legali per provare a superare le ultime distanze sull'inserimento di clausole d'uscita nel contratto che le parti avrebbero sottoscritto non hanno partorito una fumata bianca.

Anzi, gli ostacoli emersi in sede di contrattazione si sarebbero rivelati più alti e complicati del previsto, tanto da portare ad un'importante fase di stallo. Il nodo principale è legato alle possibili risultanze del procedimento penale, istituito presso la Procura di Roma, per il quale Fabio Paratici risulta nel registro degli indagati con l'accusa di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. Il prossimo 15 aprile è prevista un'udienza presso il Gup, che potrebbe anche decidere il rinvio a giudizio dei soggetti coinvolti, tra cui il dirigente piacentino. Il Milan, in virtù di questa delicata situazione, vorrebbe cautelarsi inserendo clausole di uscita, sul quale i rispettivi avvocati si erano messi al lavoro in questi giorni. Secondo quanto risulta a La Gazzetta dello Sport, l'accordo non è stato trovato e ha bloccato la trattativa.

Il club rossonero potrebbe decidere, a questo punto, di cambiare strada e varare sugli altri profili, sondati nelle passate settimane: da quello di Igli Tare, precedentemente contattato ed incontrato a Londra da Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale, a quello del direttore sportivo dell'Atalanta Tony D'Amico. Prima di affondare con decisione sul nome di Fabio Paratici, erano emerse anche alcune candidature provenienti dall'estero, dal Thiago Scuro (direttore generale del Monaco) al ds dell'Eintracht Francoforte Markus Kroesche, passando per François Modesto, ex dirigente del Monza con un passato all'Olympiacos e al Nottingham Forest. Aveva tuttavia prevalso la volontà di affidarsi ad un direttore sportivo con comprovata esperienza e conoscenza della Serie A e del calcio italiano, col nome di Paratici in cima alla lista delle preferenze. Ma le ultime evoluzioni rischiano di scrivere un nuovo capitolo di una storia infinita e ricca di colpi di scena.

https://www.calciomercato.com/news/mila ... e-co-41275

Gli possiamo dare ghisolfi per Saele

Ma non se lo possono portare all'Everton questo?

IlCobraX ha scritto: ↑mer 9 apr 2025, 12:22 Ma non se lo possono portare all'Everton questo?

Magari

ma va a cagar

Non aver trovato uno straccio di terza punta a gennaio è una macchia gigantesca.

Ho visto l’intervista prepartita e ho provato sincero imbarazzo

il_noumeno ha scritto: ↑dom 13 apr 2025, 23:31 Ho visto l’intervista prepartita e ho provato sincero imbarazzo

Per me non solo non sanno chi è il nuovo allenatore non ci sono neanche vicini

Allenatore sicuramente già preso, vedere ora cosa fare col mercato.

Ghisolfi: "Cerchiamo un mix di identità e distacco. Senza distacco non si può lavorare"



Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma, ha parlato in una lunga intervista a BFM RMC. Questo un estratto delle sue parole.

A Roma hai trovato qualcosa che non avevi capito quando eri a Nizza, quando giocavi a Bastia, nella tua carriera di calciatore e dirigente?

"Sto scoprendo un calcio diverso, perché l'Italia è davvero diversa dalla Francia. Al di là dell'Italia, penso che la Roma, oltre alla città che è semplicemente eccezionale, sia un club diverso. Qui c'è una passione incredibile, sia nel calcio in generale che in tutti i settori, in particolare nei media come voi. La Roma è qualcosa di veramente diverso, una grande passione. È una famiglia per la gente di qui. È davvero eccezionale".

La passione la conoscevi bene, dato che è proprio a Lens che ti sei rivelato al grande pubblico e che ti ha reso un direttore sportivo ricercato all'estero, immagino sia stato soprattutto grazie al tuo lavoro lì.

"A Lens c'è passione, è un club estremamente popolare, lo stadio è pieno e quando abbiamo ottenuto il successo che hai ottenuto lì, hai sentito l'affetto della gente. È difficile spiegare la differenza tra ciò che hai vissuto a Lens e qui in termini di atmosfera. Qui la città è più grande e allo stesso tempo, a volte, sembra un piccolo villaggio. Senza sminuire i club che ho conosciuto, ad esempio il Lens, che è un club magico, ma la Roma è qualcosa di speciale. Penso che bisogna viverlo per crederci davvero e capirlo. È qualcosa di incredibile. È una passione che consuma le persone. Penso che qui in Italia tutti abbiano una squadra del cuore e a Roma è davvero impressionante".

Eppure è una squadra che non vince.

"Penso che sia anche una causa-effetto, perché c'è una tale passione che rende tutto difficile. Rende difficile lavorare in questo club, rende difficile creare un progetto stabile, poter lavorare a lungo termine. È proprio quello che stiamo cercando di fare in questo momento, in questo momento. Quindi ci vuole molta serenità, calma e solidarietà. Controllare una passione, no. È difficile, sì. Per sua natura, non si può controllare. Penso che sia giusto dimostrare alle persone che siamo qui per costruire qualcosa e per farlo partendo dalle fondamenta. Il nostro lavoro non dà frutti domani. Non si fa in pochi giorni, ma bisogna far capire che stiamo dando il meglio per il club, soprattutto far capire che siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo nel lavorare per questo club. E ogni mattina ci alziamo con la responsabilità di rendere felici le persone. Perché quando perdiamo, vediamo che non siamo lontani dal disastro. E questo è un ulteriore punto di forza. È un'esigenza forte, ma un'esigenza che, personalmente, mi piace, perché ti spinge a superare te stesso, a dare il meglio di te".

Sul lavoro fatto con Ranieri.

"Vogliamo fare un giusto mix. Oggi abbiamo davvero una forte identità, dato che Claudio (Ranieri) conosce la vita, conosce il club, conosce la città. Porta molta serenità, la consapevolezza del proprio ruolo. Io sono straniero, sono francese, ma nel mio modo di fare, nei miei valori, l'identità è molto importante, il senso di appartenenza. È qualcosa che cerchiamo di mescolare. Abbiamo anche fatto tornare persone che hanno questa identità. Federico Balzaretti, che ha lavorato anche un po' in Francia, è con noi oggi. Cerchiamo di costruire con persone competenti un mix di identità e anche un mix di distacco, perché senza distacco non si ha la freddezza necessaria per lavorare".

Sulle difficoltà e le prossime sfide.

"Sono arrivato in una situazione un po' complicata. Ci sono stati alti e bassi, diciamo che c'è stata una grande tempesta, ma la scelta di Claudio è stata molto importante. Da quando Claudio è arrivato, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Sono 17 partite che non perdiamo. Siamo qui, ma d'altra parte sappiamo da dove veniamo. Questa è la prima cosa. Abbiamo fame. Penso di percepire una certa freschezza. Non sento una squadra esausta. Sono pronti. È vero che abbiamo partite importanti, ma penso che siamo pronti, che siamo freschi. Sì, l'obiettivo è fare il meglio possibile".

Ce vo una sostanziosa faccia come er culo per accollare i fallimenti ai tifosi.Per l'ennesima volta.Passano gli anni ma sempre gli stessi alibi.Non è cambiato nulla.