Ovviamente. Lo stereotipo del duro però vuole che le emozioni vengano represse, quindi volevo parlare di queste.
Volevo essere un duro, ma...
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Volevo essere un duro. Metterci la faccia. Sentirmi tanto romanista da parlare qui sul forum sempre.
Ma è bastato uno Juric qualsiasi e dei risultati a dir poco disastrosi a farmi rintanare nel mio guscio. Ho abbandonato il forum, non riuscivo a vedere la Roma. Mi faceva male, malissimo vederla in quelle condizioni. Non dormivo, avevo l'ansia anche solo a stare in famiglia. Ero nervoso e intrattabile. Mia moglie mi diceva che avevo il ciclo..
Non mi si poteva dire nulla.
Ecco,volevo essere un duro. Ma non ce l'ho fatta.
E ora, che la stagione sta girando. Mi vergogno della mia codardia.
Roma mia scusami. Perché ti amo talmente tanto...che ritirarmi dalla scena era l'unica difesa che sentivo adatta a proteggermi dal dolore di vederti così umiliata.
Volevo essere un duro..ma sono stato un debole.
Ma è bastato uno Juric qualsiasi e dei risultati a dir poco disastrosi a farmi rintanare nel mio guscio. Ho abbandonato il forum, non riuscivo a vedere la Roma. Mi faceva male, malissimo vederla in quelle condizioni. Non dormivo, avevo l'ansia anche solo a stare in famiglia. Ero nervoso e intrattabile. Mia moglie mi diceva che avevo il ciclo..
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Un po' ti capisco, quel periodo è stato di incredibile nervosismo anche per me, soprattutto a causa della Roma.dibbath ha scritto: ↑lun 3 mar 2025, 14:09 Volevo essere un duro. Metterci la faccia. Sentirmi tanto romanista da parlare qui sul forum sempre.
Ma è bastato uno Juric qualsiasi e dei risultati a dir poco disastrosi a farmi rintanare nel mio guscio. Ho abbandonato il forum, non riuscivo a vedere la Roma. Mi faceva male, malissimo vederla in quelle condizioni. Non dormivo, avevo l'ansia anche solo a stare in famiglia. Ero nervoso e intrattabile. Mia moglie mi diceva che avevo il ciclo..
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
Tempo tre anni e festeggeremo insieme Roma mia, tu con lo Stadio nuovo io come psicologico, aprendo un rifugio sicuro per vittime di abusi, così da farle uscire alla luce del sole, aiutate a tornare a vivere fuori, magari con in tasca un biglietto per la nostra Curva Sud.
E ora torniamo a sistemare la maschera, parlando di Real-Atletico con mio figlio, perché non è quello che vuoi essere, ma ciò che devi fare quando hai i figli, che conta.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Volevo essere un duro.... Ma Dio se mi manca quel palombaro del 2012/16.....
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Re: Volevo essere un duro, ma...
In bocca al lupo per tuttoAsvello ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 20:22 Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Viva gli eroi dei tempi moderni.
Quelli che ogni mattina si svegliano e si fanno in quattro per dare un futuro ai figli di tutti, non solo i loro.
Voi siete i veri "duri"...
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Forza RomaAsvello ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 20:22 Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Forza fratello!Asvello ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 20:22 Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
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E ora torniamo a sistemare la maschera, parlando di Real-Atletico con mio figlio, perché non è quello che vuoi essere, ma ciò che devi fare quando hai i figli, che conta.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Un messaggio profondissimo da parte di un fratello romanista. Mi sono appena sposato, con un figlio acquisito che ha eccessi emotivi e comportamentali dovuti al comportamento di un padre presente si, ma che fa più danni della grandine. Ossessivo, compulsivo, incapace di insegnare al figlio i valori della vita che non siano soldi, guadagnare e beni materiali.Asvello ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 20:22 Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
Però sti grandissimi caxxi, mi sono ripreso, solo che tocca spostarmi per lavoro, così da guadagnare il doppio di adesso e avere pure il tempo di finire un secondo percorso di laurea, perché dopo anni passati nella malasanità mi sono rotto di vivere sotto stress, guardando i miei pazienti trattati come numeri sui quali farne altri, in nero, sfruttandone le criticità di salute, basta.
Tempo tre anni e festeggeremo insieme Roma mia, tu con lo Stadio nuovo io come psicologico, aprendo un rifugio sicuro per vittime di abusi, così da farle uscire alla luce del sole, aiutate a tornare a vivere fuori, magari con in tasca un biglietto per la nostra Curva Sud.
E ora torniamo a sistemare la maschera, parlando di Real-Atletico con mio figlio, perché non è quello che vuoi essere, ma ciò che devi fare quando hai i figli, che conta.
L'ho accolto (li ho) in casa mia quando aveva 13 anni..e dopo 3 anni dove ho cercato di dare stabilità e coerenza ad un ragazzo che soffriva (adesso molto meno, ma comunque i danni fatti da questo pseudo padre sono difficili da recuperare).
Adesso sta comportandosi un po' meglio, io ho uno splendido rapporto con lui e riesco, con grandi difficoltà a tenere anche un buon rapporto con suo padre (non nego sia difficile, a volte verrebbe voglia di incollarlo al muro. Semplicemente perché non capisce che dare questi esempi (i sordi, Aaa machina, eee case..Er conto corrente..si non te laurei sei un cojone) e fare continui regali al figlio QUALSIASI comportamento abbia..lo può solo distruggere.
Io non ho figli "miei". Ho investito tutto in un matrimonio precedente fallito miseramente e in una convivenza fallita anche quella. E quando ho incontrato la persona giusta..non possiamo avere figli perché lei è cardiopatica. Ho quindi riversato tutto il mio impegno in questa famiglia che abbiamo creato. Cercando di fare tutto il meglio possibile per questo ragazzo.
Con l'esempio, con i buoni sentimenti, mostrando cosa si deve fare per ottenere rispetto. Mostrando quanto i soldi sono comodi si,ma sono capaci di farti sentire estremamente solo, anche. È la famiglia, sono gli amici e fare un lavoro che ti piace, più che uno che DEVI fare (per quanto possibile) a renderti una persona completa.
E su questo sono abbastanza bravo. Porto la divisa, ho lavorato in missioni di pace e ho visto quanto il mondo sia davvero un posto brutto..se nasci nel posto sbagliato.
Ho visto di tutto, nella mia carriera. Il non aver potuto avere figli non è di per sé una grande mancanza, ma è chi ha un figlio e lo distrugge (o lo abbandona) che mi manda in bestia.
Ti abbraccio forte, perché ti sono vicino.
Ultima modifica di dibbath il mar 4 mar 2025, 21:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Daje @Asvello un grande abbraccio
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Sei un grande. In bocca al lupo per tutto.Asvello ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 20:22 Volevo essere un duro, ma l'ultimo anno è finito in totale burnout lavorativo. Almeno Sir Claudio mi ha ridato la gioia di guardare la mia Roma, mentre indosso la maschera del 'va tutto alla grande' quando guardo mio figlio, che deve continuare a vivere sereno e tranquillo, o la sua fottuta malattia rara, una delle poche cose ereditate da un padre biologico che s'è ad to quando aveva due anni, gli farebbe rischiare di andare sotto chemio.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Sei un grande anche tu.dibbath ha scritto: ↑mar 4 mar 2025, 21:24 Un messaggio profondissimo da parte di un fratello romanista. Mi sono appena sposato, con un figlio acquisito che ha eccessi emotivi e comportamentali dovuti al comportamento di un padre presente si, ma che fa più danni della grandine. Ossessivo, compulsivo, incapace di insegnare al figlio i valori della vita che non siano soldi, guadagnare e beni materiali.
L'ho accolto (li ho) in casa mia quando aveva 13 anni..e dopo 3 anni dove ho cercato di dare stabilità e coerenza ad un ragazzo che soffriva (adesso molto meno, ma comunque i danni fatti da questo pseudo padre sono difficili da recuperare).
Adesso sta comportandosi un po' meglio, io ho uno splendido rapporto con lui e riesco, con grandi difficoltà a tenere anche un buon rapporto con suo padre (non nego sia difficile, a volte verrebbe voglia di incollarlo al muro. Semplicemente perché non capisce che dare questi esempi (i sordi, Aaa machina, eee case..Er conto corrente..si non te laurei sei un cojone) e fare continui regali al figlio QUALSIASI comportamento abbia..lo può solo distruggere.
Io non ho figli "miei". Ho investito tutto in un matrimonio precedente fallito miseramente e in una convivenza fallita anche quella. E quando ho incontrato la persona giusta..non possiamo avere figli perché lei è cardiopatica. Ho quindi riversato tutto il mio impegno in questa famiglia che abbiamo creato. Cercando di fare tutto il meglio possibile per questo ragazzo.
Con l'esempio, con i buoni sentimenti, mostrando cosa si deve fare per ottenere rispetto. Mostrando quanto i soldi sono comodi si,ma sono capaci di farti sentire estremamente solo, anche. È la famiglia, sono gli amici e fare un lavoro che ti piace, più che uno che DEVI fare (per quanto possibile) a renderti una persona completa.
E su questo sono abbastanza bravo. Porto la divisa, ho lavorato in missioni di pace e ho visto quanto il mondo sia davvero un posto brutto..se nasci nel posto sbagliato.
Ho visto di tutto, nella mia carriera. Il non aver potuto avere figli non è di per sé una grande mancanza, ma è chi ha un figlio e lo distrugge (o lo abbandona) che mi manda in bestia.
Ti abbraccio forte, perché ti sono vicino.
Tu e @Asvello siete degli esempi, quel tipo di persona che voglio diventare.
Daje.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Volevo essere un duro, o almeno tale mi ritenevo per certi versi, ma dopo Budapest ho fatto un mucchio con tutti i ricordi della mia vita in curva ed ho buttato tutto nel secchio. Oggi me ne pento, perché quelle cose non me le ridarà più indietro nessuno.
Ho passato notti senza che quelle immagini mi abbandonassero, giorni con i conati di vomito alla sola vista di un pallone.
Non avevo neanche più il coraggio di sentirla nominare la Roma.
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Re: Volevo essere un duro, ma...
Quella partita mi ha devastato. Piansi 5 secondi senza lacrime, poi mi sono tenuto dentro tutto, come sempre.Vaevictis ha scritto: ↑mer 5 mar 2025, 10:12 Volevo essere un duro, o almeno tale mi ritenevo per certi versi, ma dopo Budapest ho fatto un mucchio con tutti i ricordi della mia vita in curva ed ho buttato tutto nel secchio. Oggi me ne pento, perché quelle cose non me le ridarà più indietro nessuno.
Ho passato notti senza che quelle immagini mi abbandonassero, giorni con i conati di vomito alla sola vista di un pallone.
Non avevo neanche più il coraggio di sentirla nominare la Roma.
Temo che per certi versi io non l'abbia ancora superata.
A volte ringrazio di non esserci potuto andare a Budapest, perché avrei avuto forse lo stesso tipo di reazione.