ho iniziato quando avevo 3 anni e qualcosa, ho concluso alla soglia dei 14
ho mollato quando iniziava a diventare troppo impegnativo, all'aniene mi facevano il culo, ma era una cosa più mentale che fisica. vai in paranoia con quelle piastrelle
neverajoy ha scritto:
ho iniziato quando avevo 3 anni e qualcosa, ho concluso alla soglia dei 14
ho mollato quando iniziava a diventare troppo impegnativo, all'aniene mi facevano il cu|o, ma era una cosa più mentale che fisica. vai in paranoia con quelle piastrelle
neverajoy ha scritto:ma poi diventava un impegno assurdo, sveglia all'alba e un'oretta prima di andare a scuola, infattibile
ho nuotato spesso con magnini, pellegrini, boggiatto e questi qua
Te capisco...
Io pure ho iniziato a 4 anni ed ho fatto quasi 10 anni di salvamento agonistico (l'allenamento è praticamente uguale al nuoto)...
Facevo 3 ore e mezza tutti i giorni de pomeriggio...
come diceva un mio collega abbastanza strano a lavoro: mio figlio non farà mai nuoto perchè alla lunga si diventa psicopatici, io ho nuotato 10 anni a livello agonistico e per poco non divento un serial killer
Bob Gray ha scritto:sto a legge che il Cap ha chiesto garanzie tecniche eh daje, mo se passa alle clausole!
paolo67 ha scritto:Tipo "voglio che Ferretti e Trani restino al Messaggero"
Appena ho tempo, inizio a scrivere qualcosa sul fenomeno sportivo della DDR.
In effetti, a posteriori, hanno creato scompiglio nel panorama sportivo degli anni 70 e 80, un po' meno.
Sia nel campo maschile ma soprattutto femminile...molto in quello femminile; non sarà una discussione volta a screditare quegli atleti o risultati, oppure a gettare fango su un paese che vedeva nello sport una vetrina per emergere.
Certo che quando Kornelia Ender vinse le prime gare alle , nessuno poteva pensare che rìvoluzione sarebbe avvenuta e che ripercussioni ci sarebbero state nello sport mondiale.
Non ci illudiamo, la famosa copertina di Sport Illustrated (mi pare) con le favolose e bellissime cognate Jackie Joiner Kersee e Florence Griffith olimpiche , sono il manifesto americano di risposta a quello delle atlete DDR Kornelia Ender, Marlies Gohr e Katarina Witt.
Sino alle Olimpiadi del Messico, Stati Uniti e URSS rappresentano anche le superpotenze sportive, e sono solo relativamente intaccate da piccole supremazie come Australia nel nuoto, Cuba nella boxe, etc etc.
Le Olimpiadi del 1972, a Monaco di Baviera, oltre per la strage "palestinese", sono ricordate per la comparsa prepotente, come terza nel medagliere finale della DDR, i cugini comunisti della RFT, la Repubblica Federale Tedesca che ospitava i Giochi.
E mentre nessuno si stupisce che il formidabile Valery Borzov trionfi nella velocità pura, vincendo sia i 100 che i 200 metri piani, anche un po aiutato dalla dabbenaggine di un paio di atleti americani che dimenticarono di presentarsi alle semifinali dei 100, destò al contempo molta impressione la doppia vittoria di Renate Stecher Messner nelle analoghe gare femminili, con l'aggiunta del doppio record del mondo.
Questa due vittorie fanno stupore perché spezzano la supremazia americana nella velocità, basti pensare ai nomi di Bob Hayes e di Jim Hines; ma soprattutto nel campo femminile si inizia a tirare una linea che termina , idealmente, nel mese di agosto del 1985, quando a Canberra la grande Marita Koch distrugge il mondiale dei 400 metri con il tempo incredibile di 47" 60, ancora oggi largamente primato mondiale.
La stagione magica dell'atletica leggera femminile, condita da altri nomi illustri come Marlies Gorh, Heike Drechsel, Barbel Eckert, Annalise Ehrhardt e Rosemarie Ackermann, inizia ad evidenziare una supremazia totale sportiva nel campo femminile, ed è seconda solo a quella, devastante, delle loro compagne del nuoto.
Se le ragazze DDR contesero fermamente alle russe ed alle americane la supremazia in atletica leggera, dovendo condividere i successi sopratutto con sinuose ragazze di colore e con possenti lanciatrici sovietiche, le loro amiche del nuoto fecero valere una supremazia tale da obbligare i tecnici americani del nuoto ad innovare e sperimentare metodologie diverse, tanto le ondine erano superiori; il materiale umano dei college americani, nel nuoto femminile, non bastava più.
Cominciamo dall'inizio, da Kornelia Ender.
Ultima modifica di pisodinosauro il mar 12 mag 2015, 11:17, modificato 1 volta in totale.
leletor ha scritto:
Mi ricordo in un serviIo che un paio erano proprio uomini
si, diciamo che in alcuni casi ci sono state delle trasformazioni tali che alcune donne erano fisicamente molte mascoline, come anche uomini a cui alcune cure ormonali fecero effetti diversi
molte cose, però neanche le sappiamo, è probabile che sia anche peggio dio quello che è emerso
con la caduta della DDR, molte cose sono andate perse
occhio, però, che puntare il dito contro ste povere ragazze, in gran parte ignare, non deve farci dimenticare quello che avveniva in altri paesi...
pisodinosauro ha scritto:
si, diciamo che in alcuni casi ci sono state delle trasformazioni tali che alcune donne erano fisicamente molte mascoline, come anche uomini a cui alcune cure ormonali fecero effetti diversi
molte cose, però neanche le sappiamo, è probabile che sia anche peggio d*o quello che è emerso
con la caduta della DDR, molte cose sono andate perse
occhio, però, che puntare il dito contro ste povere ragazze, in gran parte ignare, non deve farci dimenticare quello che avveniva in altri paesi...
Non do assolutamente la colpa alle atlete anzi sfortuna loro perche penso anche volendo non si sarebbero nemmeno potute rifiutare di fare da cavie. Le maggiori schifezze in effetti non vennero fuori
30/4 alle merde basteranno i 9 punti che faranno tra Sassuolo, Lecce e Cremonese per andare in Champions
La crescita del nuoto nella DDR che avviene tra il 1970 ed il 1990 è uno dei fenomeni sportivi più eclatanti nello sport mondiale. Improvvisamente, a partire dai campionati europei di Barcellona del 1970 e per 7 edizioni consecutive, la DDR vincerà quasi 130 titoli complessivi, ed in particolare in campo femminile realizza un monopolio sconcertante, il cui culmine sono i campionati europei di Roma del 1983; dove le ondine, già alle seconda generazione, vincono tutte le medaglie possibili.
Si avete capito bene: tutte le medaglie d'oro individuali, tutte le medaglie d'oro nelle staffette, e tutte le medaglie d'argento nelle competizioni individuali.
Spaventoso, e non dissimili sono quelle di Vienna , Jonkoeping, Spalato, Bonn etc etc.
Oltre al ricordato nome di Kornelia Ender, vengono alla ribalta via via nomi che hanno fatto la storia dello sport ma che ai più, dicono poco.
Barbara Krause, Silvia Gerasch, Ute Geweniger, Kristin Otto, Ulriche Richter, Ulriche Tauber, Petra Thuemer, Astrid Strauss, Heike Freidrick, Silke Hoerner, Manuela Stellmach sono alcuni dei nomi delle più medagliate atlete delle Germania Est.
La supremazia europea era totale, in quegli anni saranno sfuggiti 5 o 6 titoli continentali in tutto, in 20 anni di gare.
In campo mondiale è ovviamente diverso, ma forse più drammatico.
Le atlete americane, abituate a primeggiare sin da quando iniziano a gareggiare nei college, alle Olimpiadi di Monaco non capiscono appieno cosa stia avvenendo, e soprattutto i loro allenatori.
Shirley Babashoff e Melissa Belote insieme alla pin up australiana Shane Gould, impongono ancora la supremazia anglofona sul nuoto femminile.
Daltronde, la stessa Kornelia Ender, appena 13 anni, si deve accontentare di sole medaglie di argento.
Il magro bottino nell'Olimpiade di Monaco, nessun oro per le valchirie, sicuramente distrasse la squadra USA:che però ebbe immediatamente ulteriori campanelli di allarme, che non seppe cogliere.
Nel corso dei mondiali di nuoto di Belgrado e Cali (1973 e 75) la DDR spicòo il volo a livello planetario, dominando dorso, farfalla e misti, vincendo anche a rana ed a stile libero, soprattutto sui 100sl con la Ender.
Ma già a Cali, la Babashoff, una delle prime 5 nuotatrici americane all time, insieme alla Evans, la Meagher, la Caulkins e la odierna Ledecky, riusciva a riprendersi il titolo ed il record del mondo dei 200sl.
Dovete anche considerare che i mondiali di nuoto erano una manifestazione nuovissima, poco sentita da alcune federazioni (come la USA) che vedeva solo il calendario Olimpico e quello dei giochi Panamericani; e poi che la DDR dominasse dorso, rana e misti poco importava, nei college si nuotava soprattutto la velocità pura, quindi stile libero e farfalla.
Per tutti questi fattori, presero un po' sottogamba queste manifestazioni, pure presentando una primissima squadra; e sottovalutarono l'esponenziale crescita del nuoto femminile della DDR.
Quindi nonostante tutte le avvisaglie, alle Olimpiadi di Montreal gli americani mandano una squadra americane forte ed ambiziosa, ma sicuramente stava sottovalutando e di molto l'avversario.
E quando, dopo la disfatta nello stile libero, la Babashoff uscì dalla vasca olimpica canadese in lacrime, avendo raccolto poche medaglie individuali di basso pregio, e la sola medaglia d'oro della 4x100 sl...la federazione americana capì che avevano un ritardo enorme rispetto alla DDR, ma anche con alcune nazioni che già da 5 anni subivano l'umiliazione continentale, ed avevano quindi già cambiato i metodi di allenamento, ben prima degli americani.
Purtroppo, la sida tra le ondine della DDR e le americane sarebbe saltata nei successivi 12 anni, solo a Seoul queste ragazze si sarebbero incontrate di nuovo; per via dei reciproci boicottaggi alle Olimpiadi di Mosca e Los Angeles
Ma il clima in DDR stava cambiando...ormai, si era alla caduta del Muro di Berlino.
Di fatto l'ultima grande atleta della DDR fu una tedesca occidentale , la bellissima Franciska Van Almszick...che vinse moltissimo sotto la bandiera tedesca, ma aveva iniziato nella scuola di nuoto a Dresda, DDR.