Marchetto.Roma ha scritto:
certo che bolt batte tutti pure i dopati, senza doparsi
Eeeeeeeeeee......
Mi ricordo che pure per Armstrong si diceva la stessa cosa
jimmy ha scritto:Comunque, dopo l'ennesima ottima serata in compagnia dei forumisti, pensando ai momenti di tensione che ogni tanto si creano sul forum, mi sento di lanciare il seguente slogan:
L'atleta varesino racconta l'episodio al controllo antidoping di Molfetta: "Mi sono sputtanato, ma era peggio se mi prendevano per doping, anche se ho fatto una gran figura di m...". Ora attende la squalifica, ed è rassegnato: "Non sarò mai un atleta professionista"
ROMA - Sul tavolo degli inquirenti c'era un pene finto, quello con cui l'avevano beccato sabato a Molfetta, al controllo antidoping. Davanti all'arma del delitto e alla Procura del Coni, Devis Licciardi, atleta varesino fino a ieri tesserato per l'Aeronautica, non ha potuto negare. "Mi sono sputtanato, ma era peggio se mi prendevano dopato, anche se ho fatto questa grande figura di m... L'ho fatto, ma non per doping".
Il kit con il marchingegno anatomico in plastica si reperisce facilmente sul web. Licciardi ha provato a usarlo al termine del campionato italiano assoluto dei 10 km su strada, ma è stato scoperto. È finito subito sotto inchiesta e, a tempo di record, oggi si è presentato, accompagnato dalla fidanzata e senza avvocato, davanti al viceprocuratore antidoping del Coni, Mario Vigna. Due ore d'interrogatorio, in cui ha ammesso tutto: "Ho comprato l'attrezzatura su internet, è arrivata ai primi di settembre. Negli altri tre test antidoping ero pulito, tutti i miei risultati non possono essere stati truccati". Ma da ieri ha lasciato l'Aeronautica. "Ho firmato il congedo, mi sembrava doveroso per il danno d'immagine che ho recato". È sorpreso, tuttavia, dal clamore mediatico della sua vicenda: "Ho visto i giornali e ho detto: tutto questo per un c...? Mi spiace che gente che vince le medaglie vere abbia avuto un quarto dello spazio che mi è stato dedicato. Perché l'ho fatto? In futuro potrò rispondere, non ho la coscienza sporca ma devo aspettare l'evoluzione
di tante cose".
Consapevole della figuraccia, spiega che "noi siamo macchine, dobbiamo correre forte, siamo un'azienda, o produci o lasci. E tu come atleta sei solo: se hai paranoie sono problemi tuoi, se in gara ti dimostri debole psicologicamente è un vantaggio per gli altri. Sono in cura, lo sapeva solo chi mi era vicino. Ora non posso nasconderlo. In questi giorni guardavo Facebook per leggere i commenti e sdrammatizzare, non ho fatto una grande figura".
Attende la squalifica, ora, ma a 27 anni, e in una stagione in cui era sembrato rinato, sa di aver perso tutto. Non solo la divisa da aviere. "Non sarò più un atleta professionista. Sognavo una grande gara al Golden Gala, ho guardato l'Olimpico dove non ho mai corso, mi sono reso conto che quel sogno non c'è più. Diranno che dovevo pensarci prima. Ma quando fai quelle cose non pensi".
Non ho capito un ciufolo della vita
paz ha scritto: Poi Danilo ha un qualcosa in più: ha quel tocco macho del bestemmiatore solitario, insomma, di chi non conosce solo le vette ardite dell'intelletto, ma anche la suburra della materialità.