Alberto Sordi

[Jack l'Irlandese]

Sì ma non era rivolta al Sordi attore, che era un gigante, ma al qualunquismo che rappresentava al cinema, peraltro mai nascosto da lui stesso.
Diceva Pasolini: "Alla comicità di Sordi ridiamo solo noi italiani, ridiamo, e usciamo dal cinema vergognandoci di aver riso, perché abbiamo riso sulla nostra viltà, sul nostro qualunquismo, sul nostro infantilismo".

E lì sbagliava Pasolini - non eravamo solo noi italiani che ridevamo della comicità di Sordi perché italiani ma eravamo solo noi italiani a ridere in quel modo perché eravamo gli unici ad avere Sordi e la commedia all'italiana classica (1958-1977) che si codifica quando Sordi non basta a fare da solo tutti i film scritti per Sordi. Poi più avanti negli anni l'italo-scozzese Iannucci si inspirerà a quel tipo di umorismo per scrivere Alan Partridge con Steve Coogan e da lì partirà tutto il filone inglese di comicità meschina da cui nasce The Office UK e a cascata anche le serie americane del genere come Eastbound & Down. E al contempo all'umorismo di Sordi si ispireranno altri registi americani come Alexander Payne per film come About Schmidt (in cui Nicholson fa Sordi) e Sideways. Non ridiamo in modo meschino solo noi italiani, lo fa tutto il mondo. Ai tempi di Pasolini lo facevamo solo noi perché siamo stati i primi a essere benedetti dal genio di Alberto Sordi.

[Jack l'Irlandese]

Per me era una critica al personaggio nazionale popolare che era sordi nei tardi anni 70, non ai personaggi che interpretava, non fate l'errore di valutare le uscite di moretti in maniera troppo sottile, a volte è veramente grezzo.

A volte si è sottili senza farlo apposta, anche questa è una qualità