dibbath ha scritto: ↑sab 19 lug 2025, 9:20
Premesso che sta gente andrebbe letteralmente massacrata legalmente per questi commenti di merda.
E su questo voglio essere chiarissimo.
Oltre che io considero i social una merda. Tutti.
Però io non pubblicherei mai sui social la foto di mio figlio minorenne. Io che faccio lo statale e non sono nessuno.
Ma se sei un personaggio pubblico, soprattutto un calciatore..come ti viene in mente?
Lo esponi proprio. É da incoscienti.
Dipende da tanti fattori.
Se comunichi con la prole, facendole capire che è più importante l'amor proprio dei commenti sui social, allora puoi farglielo usare con moderazione e sempre comunicando, in base a quel che scrivono le persone su di loro.
Non bisogna nascondersi con la testa sotto terra, altrimenti rischi che al primo trolling/azione di bullismo a scuola una prigione dorata avrà l'effetto di traumatizzare gravemente a livello psicologico.
Che poi la vita sia fatta anche e soprattutto di contraccolpi che devi vivere per crescere è un altro aspetto della vita sociale che non si può evitare (non sto dicendo che devono essere vissuti a forza, come quei genitori che portano la prole a casa di amici che hanno figli con la varicella perché così la prendono anche loro).
Si basa tutto su quanta importanza dai alla comunicazione con figli/e.
Cioè al tempo che dedichi loro.
Mio figlio è affetto da una patologia rarissima, legata agli anticorpi.
Se lo vedi, ha sedici anni e mezzo ed è un bisteccone altissimo, occhi azzurri, capellone, fisico statuario. Tutto sembra tranne che affetto da una patologia che, sotto stress, potrebbe fargli rischiare la chemioterapia.
E quand'era in terza media ha subìto un caso di bullismo da parte di un compagno di classe che credeva amico.
Il contraccolpo non c'è stato perché nei due anni precedenti ne avevamo parlato, visto che quel ragazzo aveva dato fuoco a libri di testo, non studiava, i genitori tutto facevano tranne aiutarlo davvero, dando la colpa "alla società".
Ne abbiamo parlato a lungo, dandogli modo e tempo di metabolizzare che stava crescendo con atteggiamenti tossici e che doveva fare attenzione ai suoi comportamenti dentro e fuori dalla scuola.
Il trauma c'è stato, mi ha chiesto di non andare a scuola per due giorni.
Ma quand'è tornato era sereno, niente attacchi di panico che invece ha avuto per le prove invalsi, pensa te.
E oggi anche se usa i social non ha problemi con nessuno. L'unica persona con cui scherza a sfottò sul calcio sono io, perché ha scoperto negli anni quanta tossicità c'è al riguardo online e che se apri bocca su X o TikTok in materia, partono gli insulti gratuiti da ultras vs ultras divisi solo da una ghisa di metallo, con la bava alla bocca.
Non si deve avere paura di quel che potranno scrivere/dire gli altri sui social, il problema è che manca l'idea di responsabilità quando si posta la qualunque online, perché convinti di non avercela in quanto si finge che internet non sia 'reale'.
Ed è proprio da parte di chi può influire online come i calciatori che mi aspetto più visibilità e meno ricerca di privacy per evitare situazioni come questa accaduta alla famiglia Pedro, perché hanno una forte responsabilità sulla comunità appassionata di calcio a livello internazionale tramite i social, appunto.