Re: Roma Primavera
Inviato: mer 12 set 2012, 11:59
L’isola di Arturo... in Under 17
IL ROMANISTA (V. META) - La borsa della nazionale ce l’aveva già, ma se ha dimenticato di prendere qualcosa gliel’avranno dovuto perdonare per forza, visto che per prepararla gli hanno dato meno di due ore. La convocazione di Arturo Calabresi per il Quattro Nazioni di Hannover che l’Under 17 affronta a partire da oggi è rimasta segreta fino a due ore prima della partenza, quando il difensore della Primavera ha ricevuto la telefonata che lo invitava a presentarsi a Fiumicino per unirsi alla comitiva di Zoratto. Una chiamata a sorpresa, visto che nella lista diramata una settimana fa il nome di Calabresi non c’era e l’unico romanista del gruppo era il centrale degli Allievi Elio Capradossi, che il giro azzurro lo frequenta già da un anno.
Invece già oggi pomeriggio contro Israele potrebbe tornare a formarsi una coppia tutta giallorossa al centro della difesa, e sarebbe un inedito per questa stagione, perché se Capradossi è un punto fermo degli Allievi Nazionali di Tovalieri, per il sedicenne Calabresi è arrivata la promozione in Primavera. Un doppio salto che non ha stupito chi l’ha visto giocare sotto età con i ’95 e ha imparato a conoscerne qualità e personalità, la stessa che ha dimostrato quando Alberto De Rossi gli ha consegnato una maglia da titolare nella sfida di Supercoppa Italiana in casa dell’Inter campione d’Italia.
Lui che dei ventidue in campo era il più piccolo di tutti si è ritrovato a vedersela con Marko Livaja, il ’93 che con Stramaccioni sta facendo il vice Milito. Non esattamente un cliente comodo per uno che aveva giocato la sua prima gara nella categoria appena quattro giorni prima, nel 4-1 interno con la Reggina, e invece Calabresi ha chiuso fra gli applausi di pubblico e panchina, perché nella ripresa le sue chiusure (splendido un anticipo su Livaja qualche metro fuori dall’area) hanno finito per risultare decisive. Il secondo trofeo nella Roma (a giugno ha vinto il titolo regionale con gli Allievi) inaugura nel migliore dei modi la stagione di Arturo, che a Trigoria è arrivato lo scorso anno dopo cinque stagioni nel Futbolclub (cui non è bastato cambiare il nome in Atletico Roma per evitare il fallimento). Faceva il centrocampista, da bambino addirittura il trequartista, l’arretramento sulla linea difensiva è un’idea di Tovalieri, che pure nelle finali scudetto l’ha riportato a centrocampo per sfruttare il suo fisico (sfiora il metro e novanta) davanti alla difesa. D’altra parte l’alternanza nei due ruoli non gli dispiace, gli ricorda Daniele De Rossi, il suo punto di riferimento. Nel 2010 lo ha nototo Bruno Conti, che ha realizzato il sogno che Arturo aveva da sempre portandolo alla Roma, destinazione naturale per un bambino che ha cominciato a parlare dicendo "Balbo e Fonseca" nonostante fosse così piccolo che oggi a stento se li ricorda giocare.
Scuola calcio all’Acqua Acetosa con Alfonso Giovannini, il primo maestro importante che avrebbe poi ritrovato l’ultimo anno a via del Baiardo, anche se la passione per il pallone è nata quasi prima ancora che imparasse a camminare. Una precocità che Calabresi condivide con Alessio Romagnoli, quello che di fatto gli ha lasciato il posto in Primavera, dopo che De Rossi ha dirottato l’altro centrale, Mattia Rosato, sulla fascia destra. Ma una risposta di personalità Calabresi l’ha data anche quando si è ritrovato improvvisamente sui giornali per via del noto servizio delle Iene realizzato dal papà Paolo la scorsa primavera: quando hanno provato ad attaccarlo prendendosela con la sua promozione sotto età negli Allievi, più forte della rabbia è stata la fierezza per un papà che ha mantenuto la schiena dritta
IL ROMANISTA (V. META) - La borsa della nazionale ce l’aveva già, ma se ha dimenticato di prendere qualcosa gliel’avranno dovuto perdonare per forza, visto che per prepararla gli hanno dato meno di due ore. La convocazione di Arturo Calabresi per il Quattro Nazioni di Hannover che l’Under 17 affronta a partire da oggi è rimasta segreta fino a due ore prima della partenza, quando il difensore della Primavera ha ricevuto la telefonata che lo invitava a presentarsi a Fiumicino per unirsi alla comitiva di Zoratto. Una chiamata a sorpresa, visto che nella lista diramata una settimana fa il nome di Calabresi non c’era e l’unico romanista del gruppo era il centrale degli Allievi Elio Capradossi, che il giro azzurro lo frequenta già da un anno.
Invece già oggi pomeriggio contro Israele potrebbe tornare a formarsi una coppia tutta giallorossa al centro della difesa, e sarebbe un inedito per questa stagione, perché se Capradossi è un punto fermo degli Allievi Nazionali di Tovalieri, per il sedicenne Calabresi è arrivata la promozione in Primavera. Un doppio salto che non ha stupito chi l’ha visto giocare sotto età con i ’95 e ha imparato a conoscerne qualità e personalità, la stessa che ha dimostrato quando Alberto De Rossi gli ha consegnato una maglia da titolare nella sfida di Supercoppa Italiana in casa dell’Inter campione d’Italia.
Lui che dei ventidue in campo era il più piccolo di tutti si è ritrovato a vedersela con Marko Livaja, il ’93 che con Stramaccioni sta facendo il vice Milito. Non esattamente un cliente comodo per uno che aveva giocato la sua prima gara nella categoria appena quattro giorni prima, nel 4-1 interno con la Reggina, e invece Calabresi ha chiuso fra gli applausi di pubblico e panchina, perché nella ripresa le sue chiusure (splendido un anticipo su Livaja qualche metro fuori dall’area) hanno finito per risultare decisive. Il secondo trofeo nella Roma (a giugno ha vinto il titolo regionale con gli Allievi) inaugura nel migliore dei modi la stagione di Arturo, che a Trigoria è arrivato lo scorso anno dopo cinque stagioni nel Futbolclub (cui non è bastato cambiare il nome in Atletico Roma per evitare il fallimento). Faceva il centrocampista, da bambino addirittura il trequartista, l’arretramento sulla linea difensiva è un’idea di Tovalieri, che pure nelle finali scudetto l’ha riportato a centrocampo per sfruttare il suo fisico (sfiora il metro e novanta) davanti alla difesa. D’altra parte l’alternanza nei due ruoli non gli dispiace, gli ricorda Daniele De Rossi, il suo punto di riferimento. Nel 2010 lo ha nototo Bruno Conti, che ha realizzato il sogno che Arturo aveva da sempre portandolo alla Roma, destinazione naturale per un bambino che ha cominciato a parlare dicendo "Balbo e Fonseca" nonostante fosse così piccolo che oggi a stento se li ricorda giocare.
Scuola calcio all’Acqua Acetosa con Alfonso Giovannini, il primo maestro importante che avrebbe poi ritrovato l’ultimo anno a via del Baiardo, anche se la passione per il pallone è nata quasi prima ancora che imparasse a camminare. Una precocità che Calabresi condivide con Alessio Romagnoli, quello che di fatto gli ha lasciato il posto in Primavera, dopo che De Rossi ha dirottato l’altro centrale, Mattia Rosato, sulla fascia destra. Ma una risposta di personalità Calabresi l’ha data anche quando si è ritrovato improvvisamente sui giornali per via del noto servizio delle Iene realizzato dal papà Paolo la scorsa primavera: quando hanno provato ad attaccarlo prendendosela con la sua promozione sotto età negli Allievi, più forte della rabbia è stata la fierezza per un papà che ha mantenuto la schiena dritta