venerdì alla cena ti racconto i dettagli..
anzi, se non ho capito male, ci si vede mercoledì a colazione da Castroni?
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 12:44
da vale.not
MarcoDaLatina ha scritto:Sabato ho bevuto questo:
...molto buono.
Invece ieri, pranzetto sulla spiaggia con questo:
Non male.
Banfi è uno dei produttori più grandi che c'è in circolazione. Il Chianti non lo conosco, assaggiai tempo fa Brunello e Rosso di Montalcino, col secondo forse che mi convinse anche più del primo. Cmq diciamo che vai sul sicuro, sanno fare prodotti in grado di non scontentare i palati di nessuno.
La falanghina San Paolo non la conosco, ma conosco un pochino il progetto imprenditoriale che c'è dietro. La cantina fa parte del gruppo Magistravini, presieduto da Claudio Quarta, patron del gruppo farmaceutico Lepetit (per anni sono sopravvisuto ai raffreddori grazie alle loro gocce per il naso...). Hanno investito nel mondo del vino rilevando e consorziando la cantina San Paolo in Campania e quella pugliese Emera. Di quest'ultima avevo assaggiato anni fa il primitivo "Anima di primitivo" e m'era piaciuto abbastanza. Sicuramente i mezzi non gli mancano, e neanche la fantasia, visto che per la San Paolo un paio d'anni fa hanno promosso una ricerca per produrre 4 falanghine da 4 zone diverse, dando loro i nomi dei 4 elementi aria, acqua, terra e fuoco, per dimostrare come la varietà di terroir possa incidere sullo stesso vino. Qui qualche info: http://www.magistravini.it/azienda.php.
Un'ultimissima nota su come viene servito il vino al ristorante, specie quello bianco: mi sono rotto le scatole di quelli che portano le bottiglie ghiacciate (peggio ancora nei secchielli colmi di ghiaccio). I bianchi vanno bevuti freschi, vale a dire sui 12° o anche 14° per quelli più corposi. Se bevuti più freddi spariscono tutti i profumi e sapori caratteristici. I ristoratori dovrebbero capire che quello che va bene per la coca cola non va bene per tutto ciò che si deve bere Magari il secchiello possono darlo senza affogarci la bottiglia, e poi spetta al cliente tenerci il vino al massimo qualche minuto se la giornata è torrida, ma la temperatura di partenza non può essere vicina allo 0°.
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 12:45
da vale.not
postromantico ha scritto:venerdì alla cena ti racconto i dettagli..
anzi, se non ho capito male, ci si vede mercoledì a colazione da Castroni?
Si, ci vediamo mercoledì. Tra l'altro, avrei una mezza idea da proporti, ma ovviamente dovremo vedere se è fattibile o no.
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 12:46
da postromantico
vale.not ha scritto:
Si, ci vediamo mercoledì. Tra l'altro, avrei una mezza idea da proporti, ma ovviamente dovremo vedere se è fattibile o no.
sono tutt'occhi....
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 12:46
da vale.not
pisodinosauro ha scritto:Mi piacerebbe intervenire, ma come detto spesso a Vale ,sono nullo in questo argomento.
Peccato...
Pis
Te devi impegnà
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 12:51
da MarcoDaLatina
vale.not ha scritto:
Banfi è uno dei produttori più grandi che c'è in circolazione. Il Chianti non lo conosco, assaggiai tempo fa Brunello e Rosso di Montalcino, col secondo forse che mi convinse anche più del primo. Cmq diciamo che vai sul sicuro, sanno fare prodotti in grado di non scontentare i palati di nessuno.
La falanghina San Paolo non la conosco, ma conosco un pochino il progetto imprenditoriale che c'è dietro. La cantina fa parte del gruppo Magistravini, presieduto da Claudio Quarta, patron del gruppo farmaceutico Lepetit (per anni sono sopravvisuto ai raffreddori grazie alle loro gocce per il naso...). Hanno investito nel mondo del vino rilevando e consorziando la cantina San Paolo in Campania e quella pugliese Emera. Di quest'ultima avevo assaggiato anni fa il primitivo "Anima di primitivo" e m'era piaciuto abbastanza. Sicuramente i mezzi non gli mancano, e neanche la fantasia, visto che per la San Paolo un paio d'anni fa hanno promosso una ricerca per produrre 4 falanghine da 4 zone diverse, dando loro i nomi dei 4 elementi aria, acqua, terra e fuoco, per dimostrare come la varietà di terroir possa incidere sullo stesso vino. Qui qualche info: http://www.magistravini.it/azienda.php.
Un'ultimissima nota su come viene servito il vino al ristorante, specie quello bianco: mi sono rotto le scatole di quelli che portano le bottiglie ghiacciate (peggio ancora nei secchielli colmi di ghiaccio). I bianchi vanno bevuti freschi, vale a dire sui 12° o anche 14° per quelli più corposi. Se bevuti più freddi spariscono tutti i profumi e sapori caratteristici. I ristoratori dovrebbero capire che quello che va bene per la coca cola non va bene per tutto ciò che si deve bere Magari il secchiello possono darlo senza affogarci la bottiglia, e poi spetta al cliente tenerci il vino al massimo qualche minuto se la giornata è torrida, ma la temperatura di partenza non può essere vicina allo 0°.
Apri un capitolo spinoso.. Purtroppo non esistono vie di mezzo in estate. O te lo portano a 30° (che fa decisamente schifo) o ghiacciato.
Il problema (soprattutto al mare) è quando mangi all'aperto. La bottiglia esce dal frigo alla temperatura giusta, ma poco dopo diventa bollente. Purtroppo, come dici tu, l'uso del cestello è ancora una pratica a molti sconosciuta. O non te lo portano, o te lo danno pieno di ghiaggio fino all'orlo e la bottiglia dopo 5 minuti fa 0°.
Tra le due ipotesi preferisco sicuramente berlo ghiacciato che caldo, soprattutto il bianco in estate.
Ieri ho mangiato all'aperto sulla spiaggia, la temperatura era perfetta. Fortunatamente la bottiglia è finita presto, altrimenti si sarebbe riscaldata troppo
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 14:01
da Mardavikia
Non c'ho mai problemi con le temperature.... finiscono prima appunto
Re: Vino
Inviato: lun 8 apr 2013, 14:12
da vale.not
Bravi, è così che si fa
Dopo anni di vini ghiacciati, io sono arrivato alla conclusione che per me è quasi quasi preferibile un bianco "caldo" che uno troppo freddo. Ma io sono tarato, lo so...
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 9:02
da postromantico
Vale, mp per te.
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 13:16
da V.G.41
Bevuto Amarone della Valpolicella l'altro giorno. Oh yeah.
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 14:08
da vale.not
V.G.41 ha scritto:Bevuto Amarone della Valpolicella l'altro giorno. Oh yeah.
Quale?
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 14:26
da vale.not
Innanzitutto un sentitissimo grazie a Luca (postromantico) che, dopo averne parlato in questo topic, ieri mi ha dato questa ottima bottiglia confermandomi, per l'ennesima volta, che i giudizi si devono basare sui fatti e non sulle sensazioni astratte o i pregiudizi (e questo vale non solo per il vino...). Devo dire che ero partito assai prevenuto, perchè il vino ha tutte le caratteristiche che NON ricerco quando devo prendere in una bottiglia. Riassumendo:
- è fatto solo con vitigni cd. internazionali (cioè non tipici del territorio, ma originari della Francia e piantati oggi un pò in tutto il mondo), per la cronaca Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah;
- è fatto in una zona della Toscana da sempre considerata enologicamente sfigata, improvvisamente resuscitata 25 anni fa grazie al successo mondiale del Sassicaia, e poi assurta a simbolo della new wave "Parkeriana" del vino toscano e mondiale degli anni '90 e 2000, e cioè Bolgheri, in provincia di Livorno;
- è affinato per 8 mesi nelle famigerate barriques di rovere;
- è prodotto da uno dei colossi dell'enologia italiana e mondiale, che smercia decine di milioni di bottiglie ogni anno con varie cantine sparse per il mondo, la Marchesi Antinori.
Eppure... eppure il vino è molto buono
Devo dire che olfatto e gusto sono puliti e tradizionalmente fin troppo "perfettini", in linea con le mie aspettative: classici fruttini rossi e residuo zuccherino abbastanza evidente da rendere piacevole la beva, ma cmq non abbastanza da essere stucchevole. Quello che fa la differenza sono l'acidità e la freschezza che lo rendono un vino "vivo", piacevole e non pesante da mandare giù, che invogliano a berne ancora e a non considerarsi saturi dopo il primo bicchiere. Bonus, anche la barrique non ha avuto un effetto "coprente", lasciando perfettamente integre le note fruttate senza affogarle nei toni vanigliati che tanto temevo. Anche l'alcool, non trascurabile (14% in etichetta), non si avverte quasi. Conclusioni: non credo lo ricomprerei per me, ho troppi "viaggi" da fare che stuzzicano di più la mia curiosità... però ripensandoci magari ne comprerei qualche bottiglia da tenere in serbo per la serata con l'ospite a cui interessa solo bere un buon vino, a cui non gliene frega niente delle mie masturbazioni mentali per tastare le sfumature del vitigno autoctono riscoperto da un contadino in una remota enclave della Val d'Aosta o per vedere se il sangiovese rende meglio se vinificato in vasche di cemento vetrificato o in tini grandi di rovere di Slavonia
Grazie ancora Luca
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 14:31
da MarcoDaLatina
V.G.41 ha scritto:Bevuto Amarone della Valpolicella l'altro giorno. Oh yeah.
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 14:34
da porcaccia
Non ho resistito.
[youtube][/youtube]
Re: Vino
Inviato: gio 11 apr 2013, 14:46
da postromantico
vale.not ha scritto:
Innanzitutto un sentitissimo grazie a Luca (postromantico) che, dopo averne parlato in questo topic, ieri mi ha dato questa ottima bottiglia confermandomi, per l'ennesima volta, che i giudizi si devono basare sui fatti e non sulle sensazioni astratte o i pregiudizi (e questo vale non solo per il vino...). Devo dire che ero partito assai prevenuto, perchè il vino ha tutte le caratteristiche che NON ricerco quando devo prendere in una bottiglia. Riassumendo:
- è fatto solo con vitigni cd. internazionali (cioè non tipici del territorio, ma originari della Francia e piantati oggi un pò in tutto il mondo), per la cronaca Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah;
- è fatto in una zona della Toscana da sempre considerata enologicamente sfigata, improvvisamente resuscitata 25 anni fa grazie al successo mondiale del Sassicaia, e poi assurta a simbolo della new wave "Parkeriana" del vino toscano e mondiale degli anni '90 e 2000, e cioè Bolgheri, in provincia di Livorno;
- è affinato per 8 mesi nelle famigerate barriques di rovere;
- è prodotto da uno dei colossi dell'enologia italiana e mondiale, che smercia decine di milioni di bottiglie ogni anno con varie cantine sparse per il mondo, la Marchesi Antinori.
Eppure... eppure il vino è molto buono
Devo dire che olfatto e gusto sono puliti e tradizionalmente fin troppo "perfettini", in linea con le mie aspettative: classici fruttini rossi e residuo zuccherino abbastanza evidente da rendere piacevole la beva, ma cmq non abbastanza da essere stucchevole. Quello che fa la differenza sono l'acidità e la freschezza che lo rendono un vino "vivo", piacevole e non pesante da mandare giù, che invogliano a berne ancora e a non considerarsi saturi dopo il primo bicchiere. Bonus, anche la barrique non ha avuto un effetto "coprente", lasciando perfettamente integre le note fruttate senza affogarle nei toni vanigliati che tanto temevo. Anche l'alcool, non trascurabile (14% in etichetta), non si avverte quasi. Conclusioni: non credo lo ricomprerei per me, ho troppi "viaggi" da fare che stuzzicano di più la mia curiosità... però ripensandoci magari ne comprerei qualche bottiglia da tenere in serbo per la serata con l'ospite a cui interessa solo bere un buon vino, a cui non gliene frega niente delle mie masturbazioni mentali per tastare le sfumature del vitigno autoctono riscoperto da un contadino in una remota enclave della Val d'Aosta o per vedere se il sangiovese rende meglio se vinificato in vasche di cemento vetrificato o in tini grandi di rovere di Slavonia
Grazie ancora Luca