siamocosì ha scritto:
a me gli spettacoli artefatti fanno cagare come il cinema holiwoodiano tutto effetti speciali. se a te piacciono ste cose son contento per te
stai facendo un paragone stupidissimo e insensato
e te lo dice uno che lavora nel Cinema d'Arte, presentatore ufficiale di rassegne di Cinema anche persiano e che ad esempio non ama molto la serialità televisiva americana che adesso va tanto, per la sua logica dei tempi della narrazione che coincidono con gli spazi pubblicitari (tirandomi comunque giù il cappello davanti ad esempi nobili di questa Arte commerciale, come ad esempio Black Mirror e altri prodotti di altissimo livello)
primo che il Cinema Americano sia uno spottone videogiocone tutto effetti speciali e rimbombi è un luogo comune vecchio almeno di 20 anni... è di una ricchezza tale in grado di ospitare tutti i generi possibili e tutte le forme di narrazione e ti potrei fare milioni di esempi
secondo il Cinema di per sé non è una competizione come il Calcio
la Critica Cinematografica non è paragonabile alla critica sportiva esattamente come lo spettatore cinematografico non può mai essere equivalente di uno spettatore di un evento calcistico
comunque pur ammettendo ciò, che è pura follia (per motivi che potrei elencarti ma andrebbero tanto lontano soprattutto dal topic originario),
in ogni campo (anche quello cinematografico che mi rappresenta) la tendenza a sublimare le forme e i contenuti del passato non è altro che un'ingenua prassi di chi, sopravvissuto ad un determinato periodo storico ne ricorda i lati più straordinari, anche drammatici volendo, per l'appunto sublimati dalla propria testimonianza di un periodo finito
io posso dire tranquillamente che i film europei degli anni '60 e '70 fossero inclini alla mia sensibilità e che mi abbiano insegnato la bellezza del Cinema d'Arte militante... ma quei film erano strettamente collegati a un periodo storico unico e irripetibile, fatto di standard diversi
che erano vissuti non benissimo all'epoca di chi invece aveva nostalgia degli anni '30 e degli anni '40, dei Renoir e dei Jean Vigo
esattamente come posso dire che il Calcio degli anni '80 mi piacesse di più, in personaggi e narrazioni, di quello di oggi
ma diverso è criticare l'oggi pensando di poter tornare al ieri... con standard, tecnologie, demografie mondiali e ossessioni collettive completamente diverse
e soprattutto è folle sperare che la propria squadra del cuore, che dovrebbe far parte del cosiddetto "primo mondo calcistico" non progredisca secondo gli standard dei tempi di oggi e di ciò che è la normalità in ambito Europeo (soprattutto riguardante una Società quotata in Borsa) per ossessione propria e nostalgia verso ciò che non potrà più tornare
se non facendo un downgrade tecnologico e dell'umanità tutta (con milioni di persone uccise, perché di fatto la demografia attuale influenza molto i modi di distribuire spettacoli e goods vari)... ricostruire il Muro Di Berlino e altre cose grottesche solo al pensarle, per tornare al mondo di quando eri giovane te
che non necessariamente era un mondo migliore... in cui c'erano altre cose... e che è bello ricordare e rivivere con le immagini dell'epoca e non sperando al ritorno a quegli standard obsoleti
che non c'entrano un cazzo con una roba come il Calcio, che al contrario del Cinema è una competizione sportiva ma oggi anche e soprattutto economico / finanziaria / globale