Della serie nessuno me l'ha chiesto ma io ve lo dico lo stesso, faccio un breve resoconto della manifestazione. Innanzitutto va detto che la location è molto carina: i locali del vecchio mattatoio sono stati ristrutturati con molto gusto e senza stravolgere l'architettura originaria. La tipa all'ingresso ci dice che siamo i primi visitatori (io e mia moglie siamo arrivati alle 10.30 per evitare il prevedibile affollamente dell'ora di punta) , entriamo e.... troviamo la maggior parte dei box degli espositori vuoti... vabbè...

Facciamo un giro nell'ampio spazio antistante, dove ci sono vari banchi perlopiù con prodotti ortofrutticoli, olio, formaggi, miele, tutto biologico e tutto, ahimè, caro arrabbiato

Lasciamo il pargolo grande a giocare a pallone con altri ragazzini in una specie di aiuola montata apposta e, dopo una ventina di minuti, torniamo al lavoro

, visto che finalemente qualche produttore si comincia a vedere. Ovviamente non ho potuto assaggiare tutti quelli presenti (erano circa una 40ina), devo dire che però, a parte quelli che già conoscevo e apprezzavo (cd.
sicurezze, vedi infra), il livello medio che ho riscontrato nei miei assaggi non è stato particolarmente soddisfacente. Ho notato che, rispetto a qualche anno fa, dove si tacciavano i produttori naturali di fare vini "che puzzano" o in vario modo sgradevoli o difettati, la tendenza si è abbastanza capovolta, ed il problema è che invece troppi vini che non avevano carattere, o, per essere cattivo, non sapevano proprio di niente. Immagino che da parte di molti produttori si sia cercato di venire incontro alle esigenze dei consumatori o alle richieste del mercato, ma mi pare che si stia andando un pò a tentoni per trovare la strada giusta, magari ignorando che la cosa migliore sia trovare innanzitutto la propria dimensione.... Da parte di qualcuno ho anche notato una certa tendenza alla "fenomenite" (termine che noi purtroppo conosciamo fin troppo bene...), al famolo strano a tutti i costi, che fa cadere certi personaggi nel ridicolo. Giusto per citarne un paio (senza far nomi, per carità), vi delizio con un produttore che fa fare la pigiatura delle uve rigorosamente con i piedi e solo da donne "nel loro periodo non fertile

" e un altro che ci ha trionfalmente annunciato che dall'anno prossimo farà fermentare il suo vino rosso (peraltro giovane e beverino) non più nelle vecchie e superate botti di legno o negli ormai banali serbatoi d'acciaio, ma in anfore di terracotta prodotte all'uopo da un artigiano toscano... Vuoi mettere??? In tutto ciò un paio di cose meritevoli di apprezzamento le ho trovate, e una in particolare mi ha entusiasmato. Sono:
- Montepulciano d'Abruzzo "Luì", di Tenuta Terraviva (Tortroreto - TE) -
http://www.tenutaterraviva.it/iVini_p6.html. Finalmente un Montepulciano non troppo ruffiano, bello vivo, gustoso, pieno, eppure contemporaneamente fresco e beverino. Prezzo 10€ in fiera. Se non ricordo male, dovrebbe averlo anche l'enoteca Les Vignerons a Via dell'Acqua Bullicante (il prezzo proprio non me lo ricordo). Del produttore ho assaggiato anche il trebbiano, che non era invece niente di che, e il sangiovese, buono, ma molto meglio il montepulciano (e poi di sangiovese a casa ne ho fin troppe bottiglie...);
- Umbria Rosso IGP di Calcabrina (Loc. Montepennino - Montefalco - PG). Questo è quello che mi ha entusiasmato, e, se permettete, mi ci dilungo un pò (ancora...).

Il produttore è un ragazzo che sui 35-40 anni, molto schietto e simpatico. Non ha un sito internet ma solo un account facebook:
https://www.facebook.com/CALCABRINA.Fat ... iodinamica. Il vino, l'unico che produce e in quantità limitatissime a seconda dell'annata (4.000 bt. per la 2008 ora in commercio), è fatto con 100% uva sagrantino, ma non ha la denominazione "Sagrantino di Montefalco" visto che lui è filosoficamente contro le doc e i disciplinari di produzione perchè "non me lo devono dire gli altri come devo fare il vino mio". I terreni sono di famiglia, coltivati ovviamente senza alcun ausilio prodotti chimici e con una bassissima resa per ettaro (dichiara 40 quintali d'uva per ettaro). Per dare un'idea di che significa, diciamo che minore è la quantità di uva che si produce e maggiore dovrebbe essere la qualità. Il disciplinare di produzione del sagrantino di Montefalco, che è già di suo abbastanza rigoroso, ammette una produzione massima di 80 quintali d'uva per ettaro, lui lo dimezza.... Il vino viene fatto fermentare e affinare in barrique vecchie di 4°-5° passaggio, che ormai hanno esaurito la loro "carica" e quindi non rilasciano più nel vino quegli aromi che vanno a coprire i sentori propri dell'uva. Come accennavo, l'annata in commercio ora è la 2008, quindi siamo a quasi 5 anni dalla vendemmia, (esattamente come il Brunello di Montalcino, sempre per dare un'idea...). Il risultato è un vino dal colore rosso acceso, che vira verso sfumature color ruggine, mai visto prima... Devo dire che appena versato nel bicchiere i profumi avevano qualche nota stonata, ma è bastato qualche minuto e qualche giro nel bicchiere perchè il tutto si ricomponesse perfettamente. Nonostante l'imponente grado alcolico (15,5% in etichetta, "ma saranno pure 16"), il vino non è pesante da bere, la struttura è supportata egregiamente da una notevole acidità e da un tannino ben presente ma non invasivo. Non mi permetto di dire che sa di questo piuttosto che di quello, non mi va di fare la figura del sommelier di Albanese, ma fidatevi se vi dico che è bono da morì... Ha una persistenza pressochè infinita, nel senso che il richiamo degli aromi rimane per un sacco di tempo sia in bocca che nel naso. Per finire, come si può vedere anche dalla foto, la bottglia (in vetro trasparente, non verde o marrone) e la confezione sono davvero particolari e ben pensati. Le scatole sono fatte su misura con una cordicella di plastica per il trasporto, e questo ne fa anche un bell'oggetto per chi volesse fare un regalo. Il prezzo per il tipo di vino è ultra conveniente (13€ in fiera, con tanto di fattura...), a Roma non l'ho mai visto e non so se qualcuno lo venda (non lo sapeva neanche il produttore), ma una visita in cantina vale la pena farla anche per fare una bella gita (in fondo sta a meno di 2 ore da Roma... tra l'altro in zona, già che ci state, segnalo Collecapretta, un'altra ottima cantina -
http://www.collecapretta.it/home.html 
). Per finire una menzione d'onore per le "sicurezze" di cui parlavo all'inizio, tutti vini del sud:
- Musto Carmelitano - Maschito (PZ): aglianico del vulture -
http://www.mustocarmelitano.it/
- Cantine dell'Angelo - Tufo (AV): greco di Tufo -
http://www.cantinedellangelo.com/
- Cantina del Barone - Cesinai (AV): fiano di avellino -
http://www.cantinadelbarone.it/
- Il Cancelliere - Montemarano (AV): aglianico Irpinia e Taurasi -
http://www.ilcancelliere.it/ .
Fine, per ora....