FinrodFelagund ha scritto:
Non ci sta come esempio.
In Italia conta la risonanza mediatica e "l'attacco" ad una madre che ha perso il figlio per me non poteva portare ad altro che a questo.
Prima la tempesta di me#da poi la punizione anche se ingiusta ma vista dalla maggioranza della collettività meglio di un corretto utilizzo della giustizia.
Per me era prevedibile.
PS Conta anche molto la distanza temporale dall'evento, dalla moda insomma. Se avessero offeso la madre di uno morto negli anni 70 all'opinione pubblica sarebbe fregato molto meno.
Certo, lo so, stai ragionando in maniera molto diplomatica ed astuta. Il concetto è che la certezza del diritto così viene meno, tutti i diritti sono validi ragionando in astratto è per questo che dovremmo riportare tutto sul piano della "teoria", poi che se facevi uno striscione su uno morto negli anni '70 non fosse importato a nessuno lo so. Il motivo è pure quello che hai detto, e che dicevamo prima, il chiasso mediatico ed il fatto che ormai si sta sempre di più portando avanti un processo di sostituzione del consenso di maggioranza alle regole. Ad esempio se 7 persone su 10 dicono che non è giusto rispondere a tono ad un carabiniere allora si accetta comunemente l'idea che se tu rispondi senza offese, ma in maniere energica, ad un sopruso allora quello poi ti può dare 100 manganellate perché tanto era più ragionevole abbozzare e rigare dritto. Sì, pragmaticamente hai ragione.
Così però siamo ostaggio degli umori della gente e chi ne sa abilmente manipolare le sorti vince. Questa non è democrazia, è dittatura della maggioranza.