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Si fece abbastanza fuori da solo, da quello che ricordo. Era pure più grande degli altri. E c'era Gardini.Tony Brando ha scritto:Vedo che su Tofoli le opinioni di chi segue sono piuttosto discordanti qui sopra. Interessante.
Invece Lucchetta come mai fu fatto fuori così presto? L'mvp del mondiale 1990 è stato lui.
In fase calante e c'era uno più giovane pure parecchio più forteTony Brando ha scritto:ha smesso di essere convocato a 30 anni.
Gardini era probabilmente il piu' grande centrale di sempre, e come secondo centrale giocavano o Galli (migliore di Lucky in difesa) o Giani quando ha perso i denti da latte.il_noumeno ha scritto:
In fase calante e c'era uno più giovane pure parecchio più forte
joe ha scritto: Gardini era probabilmente il piu' grande centrale di sempre
Non mi fraintendere, Tofoli e' stato un grande alzatore. Pero' giocava in una squadra in cui ognuno era il migliore della propria generazione in quel ruolo (tranne forse Zorzi, ci sono stati due/tre opposti al suo livello all'epoca) se non uno dei migliori 3 di tutti i tempi.Tony Brando ha scritto:Vedo che su Tofoli le opinioni di chi segue sono piuttosto discordanti qui sopra. Interessante.
Invece Lucchetta come mai fu fatto fuori così presto? L'mvp del mondiale 1990 è stato lui.
Lucchetta è stato per quasi un decennio uno dei centrali più forti del mondo. Era un pò più grande di età rispetto agli altri della "generazione di fenomeni", e forse anche il suo essere così "estroso" non gli ha permesso di avere una carriera così lunga. Io me lo ricordo arrivare in pompa magna alla Piaggio Roma, ma era già in fase molto calante della sua carriera, pur non essendo poi così grande di età. Un altro che ha avuto una carriera piuttosto breve ad altissimi livelli (ancora più breve, se consideriamo le vittorie nei club) fu Andrea Zorzi. Casualmente hanno giocato entrambi nella Mediolanum Milano, dove non hanno vinto praticamente nulla.Tony Brando ha scritto:no va be' Lucchetta (che a me come commentatore è piaciuto, vero che cazzeggiava molto, ma il gioco me lo spiegava bene, c'era competenza, io l'ho gradito molto) m'ha tipo spezzato il cuore.
ho sentito il fuori onda subito dopo la finale, mentre la rai dava la pubblicità, stava a pezzi con antinelli che provava a consolarlo. sul sito rai delle olimpiadi c'è, perché lì non caricano la pubblicità e si è sentito tutto il loro commento fuori onda.
Immagine del secoloalectric ha scritto:
un pelo troppo, per me. il canederlo che si scioglie nel brodo, l'azoto liquido e la microcircolazione delle dita, eddai fai il serio.Tony Brando ha scritto:no va be' Lucchetta (che a me come commentatore è piaciuto, vero che cazzeggiava molto, ma il gioco me lo spiegava bene, c'era competenza, io l'ho gradito molto) m'ha tipo spezzato il cuore.
maledetto jack 0'Malley , che però mi fa sempre ridereLondra. Ammettiamolo, non se ne poteva più. Per due settimane abbiamo finto di interessarci a sport inutili se non dannosi, diventando improvvisamente esperti di regole e termini che domani avremo già dimenticato. Le Olimpiadi in fondo sono servite solo a dimostrare per l’ennesima volta la superiorità sportiva, umana, morale e fisica della Gran Bretagna, e a darci una buona scusa per bere una birra anche alle tre di notte, aspettando il beach volley femminile. E poi, basta tutto ‘sto sentimentalismo, non se ne poteva più di atleti in lacrime per qualsiasi cosa, commentati da telecronisti in lacrime pure loro ed esaltati da giornalisti commossi che trasformavano qualunque risultato sportivo in una epica battaglia per la salvezza della terra.
La manifestazione delle scappatelle da social network, dove si ricicla denaro e costantemente aleggia sullo sfondo lo spirito di De Coubertin, il personaggio più dannoso della storia dello sport (se la gioca in questo speciale medagliere soltanto con Blatter), ha avuto anche questa volta il suo tributo. Quel che dispiace, piuttosto, è la fine dell’idillio per i miei amici italiani, che si trovavano tanto bene nella sezione “altri sport” e hanno passato un agosto favoloso a discettare di skeet, scherma e judo. Con una particolare voluttà qualche amico milanista mi ha confessato che l’altra sera guardava la finale di pallavolo invece della brigata rossonera all’esordio in un Meazza semideserto, preferendo Zaytsev a Zapata. Io personalmente ho smesso di seguire i Giochi a Ferragosto, quando è iniziato l’evento sportivo più importante dell’ultimo mezzo secolo, la Premier League.
Sorrido con tenerezza vedendo come voi laggiù in Italia provate a convincervi che se il campionato inglese di calcio quest’anno è così affascinante il merito sia degli allenatori italiani. La Premier fa godere perché è la Premier, e persino gli italiani vengono da queste parti per potersi divertire un po’. “Potevo tornare in Italia – ha ammesso Mourinho, che con Ibra già sta spaccando a Manchester – ma la Premier è speciale”. Perché? “In alcuni paesi i grandi club vogliono essere sempre più grandi e lasciare gli altri indietro, sempre più piccoli, mentre in Inghilterra accade il contrario. Qui vogliono che tutti i club siano competitivi”. Quindi voi tenetevi pure un’altra pallosissima stagione in bianco e nero, con le finte grandi che lotteranno per il secondo posto e un grande mediocre marasma a metà classifica. E segnatevi per bene i commenti di questi giorni, vi prego, e rileggeteli tra qualche mese. Il Milan, spernacchiato fino a sabato, è già diventato uno squadrone, l’Inter è chiaramente da buttare, per il Napoli è già iniziata la crisi del dopo Higuain e la Roma naturalmente vincerà campionato, Coppa Italia, Champions League e il Torneo intergalattico della Via Lattea. Keep calm, dicono i più banali tra noi.
jack 0'Malley
Lando ha scritto: maledetto jack 0'Malley , che però mi fa sempre ridere
A Jack, MAVAFFAN-CULO VALondra. Ammettiamolo, non se ne poteva più. Per due settimane abbiamo finto di interessarci a sport inutili se non dannosi, diventando improvvisamente esperti di regole e termini che domani avremo già dimenticato. Le Olimpiadi in fondo sono servite solo a dimostrare per l’ennesima volta la superiorità sportiva, umana, morale e fisica della Gran Bretagna, e a darci una buona scusa per bere una birra anche alle tre di notte, aspettando il beach volley femminile. E poi, basta tutto ‘sto sentimentalismo, non se ne poteva più di atleti in lacrime per qualsiasi cosa, commentati da telecronisti in lacrime pure loro ed esaltati da giornalisti commossi che trasformavano qualunque risultato sportivo in una epica battaglia per la salvezza della terra.
La manifestazione delle scappatelle da social network, dove si ricicla denaro e costantemente aleggia sullo sfondo lo spirito di De Coubertin, il personaggio più dannoso della storia dello sport (se la gioca in questo speciale medagliere soltanto con Blatter), ha avuto anche questa volta il suo tributo. Quel che dispiace, piuttosto, è la fine dell’idillio per i miei amici italiani, che si trovavano tanto bene nella sezione “altri sport” e hanno passato un agosto favoloso a discettare di skeet, scherma e judo. Con una particolare voluttà qualche amico milanista mi ha confessato che l’altra sera guardava la finale di pallavolo invece della brigata rossonera all’esordio in un Meazza semideserto, preferendo Zaytsev a Zapata. Io personalmente ho smesso di seguire i Giochi a Ferragosto, quando è iniziato l’evento sportivo più importante dell’ultimo mezzo secolo, la Premier League.
Sorrido con tenerezza vedendo come voi laggiù in Italia provate a convincervi che se il campionato inglese di calcio quest’anno è così affascinante il merito sia degli allenatori italiani. La Premier fa godere perché è la Premier, e persino gli italiani vengono da queste parti per potersi divertire un po’. “Potevo tornare in Italia – ha ammesso Mourinho, che con Ibra già sta spaccando a Manchester – ma la Premier è speciale”. Perché? “In alcuni paesi i grandi club vogliono essere sempre più grandi e lasciare gli altri indietro, sempre più piccoli, mentre in Inghilterra accade il contrario. Qui vogliono che tutti i club siano competitivi”. Quindi voi tenetevi pure un’altra pallosissima stagione in bianco e nero, con le finte grandi che lotteranno per il secondo posto e un grande mediocre marasma a metà classifica. E segnatevi per bene i commenti di questi giorni, vi prego, e rileggeteli tra qualche mese. Il Milan, spernacchiato fino a sabato, è già diventato uno squadrone, l’Inter è chiaramente da buttare, per il Napoli è già iniziata la crisi del dopo Higuain e la Roma naturalmente vincerà campionato, Coppa Italia, Champions League e il Torneo intergalattico della Via Lattea. Keep calm, dicono i più banali tra noi.
jack 0'Malley