LoryAsr98 ha scritto:Houssem Aouar centrocampista classe 1998 del Lione,forte forte.
Giovani promesse
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Re: Giovani promesse
il lione è l'ajax odierno
voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...
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Re: Giovani promesse
David Neres, ex São Paulo, gioca nell´Ajax...
24 partite in Olanda, 11 rete e 12 assist..classe 96.
24 partite in Olanda, 11 rete e 12 assist..classe 96.
nakata ha scritto:certo fa ride che dopo 3 minuti di video di paredes si grida al fenomeno e poi "lo voglio vedé neymar in europa".
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Re: Giovani promesse
voglio giocatori fatti non giovani promesse
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Re: Giovani promesse
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Re: Giovani promesse
Perfetto pe sostituire Salah, visto recentemente, mi sembra uno che spacca le difese.Brasileiro ha scritto:David Neres, ex São Paulo, gioca nell´Ajax...
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Re: Giovani promesse
Non paragonatelo a nessuno. Lui è Sandro Tonali». E già così è un bel complimento. Perché la stessa cosa diceva Mircea Lucescu del suo pupillo Andrea Pirlo, quando era solo «il Genietto di Flero» e non ancora il Maestro del calcio mondiale. Tonali è nato nel 2000, è il primo millennial nella storia del Brescia, non può ancora guidare l’automobile, compirà diciott’anni l’8 maggio, ma ha già le chiavi della squadra biancazzurra. La patente da calciatore gliel’ha data madre natura. E il passo di Tonali è quello giusto, a giudicare la sua prima volta da titolare al Rigamonti: in un amen padrone del campo e del gioco, come se il campo di Mompiano fosse il suo giardino di casa, e vittoria meritatissima contro il Parma. Ma la strada è lunga, lunghissima, appena iniziata. Imboccata grazie alla fiducia di Roberto Boscaglia, che lo ha schierato dal 1’. E indicata già l’anno scorso da Gigi Cagni, che non ha bisogno di cercare paragoni per chiarire il concetto ai suoi occhi subito forte e chiaro: «Questo è giocatore».
«È IMBARAZZANTE la naturalezza che Tonali ha dimostranto calandosi nel ruolo di centrale in mezzo al campo», ha detto dopo il successo di sabato il presidente Massimo Cellino (che aveva caldeggiato la sua convocazione per il ritiro di Latina quando l’allenatore era ancora Pasquale Marino: pare un secolo fa, era il mese scorso). E Cagni approfondisce la questione: «Tonali l’avevo notato fin dalla prima amichevole con la Primavera. La società mi aveva detto che c’era un premio per chi faceva giocare un 2000 in B. Io avevo risposto che se ci fossimo salvati in anticipo avrei fatto giocare lui. Intanto, l’avevo subito portato in prima squadra. Tonali ha qualità tecniche e geometrie di gioco, lo vedi cos’è. Poi in quella Primavera la qualità non era tanta: lui emergeva». Cagni l’ha vista, sabato, la partita delle sue ex squadre Brescia e Parma. «E Tonali mi ha colpito perché la personalità era l’unico appunto che avevo fatto l’anno scorso, parlando con i dirigenti - rivela -. Uno come Tonali deve sempre volere la palla. Con il Parma, per fortuna, ho visto il gioco passare dai suoi piedi. In allenamento non potevo giudicarlo in fase difensiva. In partita è diverso e Tonali ha vinto contrasti, l’ho visto cattivo. Non è un fiorellino. Bene così. Dovrà imparare a farsi sentire. Oggi in campo non parla più nessuno. Una volta a Madonna, nello Spezia, ho detto mi fai il piacere di chiamare la palla? Non era abituato. Tonali dovrà parlare. Comunque del regista ha tutto».
DELLA SOMIGLIANZA con Pirlo a Tonali hanno detto già in tanti. E in queste ore ne stanno parlando tutti, dalle tv nazionali ai tifosi sui social. Del resto, Sandro è nato lo stesso mese di Andrea, è simile nel ruolo, nelle movenze e anche nella capigliatura, nell’atteggiamento sicuro come nel tocco di palla. È cresciuto con la stessa maglia sulla pelle. E si dice sempre di non azzardare paragoni, ma farne è spontaneo, i primi a farli sono i calciatori stessi, e a un ragazzo che cresce non può far male: deve studiare i più bravi. Per imparare da loro come si fa (a diventare grandi davvero). «Le doti naturali Tonali le ha: deve imparare a difendere come fanno anche i campioni - avverte Cagni -. Quando sono stato con Guardiola a Barcellona, ho visto per 5 giorni di allenamenti Ibrahimovic e Messi difendere eccome, sennò Pep si arrabbiava come una bestia. E l’anno scorso io mi ero infuriato con Crociata. Hai visto la Juve giocare ieri sera? No, mi aveva risposto. E come fai a migliorare se non studi chi è migliore di te? Tonali non ha la dote dell’inserimento, ma ha il tiro. E può fare tutti e 3 i ruoli di un centrocampo». Adesso viene il bello. Difficile, ma bello. «Ai ragazzi l’ultima cosa da insegnare è come si fa il calciatore: prima bisogna aiutarli a diventare uomini, a gestire la pressione, a capire come la vita cambia - sostiene Cagni -. L’Atalanta è un esempio per come sa crescersi i giocatori in casa. Le vittorie di squadra e la gloria personale non arrivano per caso. Bisogna dare regole e farle rispettare».
«È IMBARAZZANTE la naturalezza che Tonali ha dimostranto calandosi nel ruolo di centrale in mezzo al campo», ha detto dopo il successo di sabato il presidente Massimo Cellino (che aveva caldeggiato la sua convocazione per il ritiro di Latina quando l’allenatore era ancora Pasquale Marino: pare un secolo fa, era il mese scorso). E Cagni approfondisce la questione: «Tonali l’avevo notato fin dalla prima amichevole con la Primavera. La società mi aveva detto che c’era un premio per chi faceva giocare un 2000 in B. Io avevo risposto che se ci fossimo salvati in anticipo avrei fatto giocare lui. Intanto, l’avevo subito portato in prima squadra. Tonali ha qualità tecniche e geometrie di gioco, lo vedi cos’è. Poi in quella Primavera la qualità non era tanta: lui emergeva». Cagni l’ha vista, sabato, la partita delle sue ex squadre Brescia e Parma. «E Tonali mi ha colpito perché la personalità era l’unico appunto che avevo fatto l’anno scorso, parlando con i dirigenti - rivela -. Uno come Tonali deve sempre volere la palla. Con il Parma, per fortuna, ho visto il gioco passare dai suoi piedi. In allenamento non potevo giudicarlo in fase difensiva. In partita è diverso e Tonali ha vinto contrasti, l’ho visto cattivo. Non è un fiorellino. Bene così. Dovrà imparare a farsi sentire. Oggi in campo non parla più nessuno. Una volta a Madonna, nello Spezia, ho detto mi fai il piacere di chiamare la palla? Non era abituato. Tonali dovrà parlare. Comunque del regista ha tutto».
DELLA SOMIGLIANZA con Pirlo a Tonali hanno detto già in tanti. E in queste ore ne stanno parlando tutti, dalle tv nazionali ai tifosi sui social. Del resto, Sandro è nato lo stesso mese di Andrea, è simile nel ruolo, nelle movenze e anche nella capigliatura, nell’atteggiamento sicuro come nel tocco di palla. È cresciuto con la stessa maglia sulla pelle. E si dice sempre di non azzardare paragoni, ma farne è spontaneo, i primi a farli sono i calciatori stessi, e a un ragazzo che cresce non può far male: deve studiare i più bravi. Per imparare da loro come si fa (a diventare grandi davvero). «Le doti naturali Tonali le ha: deve imparare a difendere come fanno anche i campioni - avverte Cagni -. Quando sono stato con Guardiola a Barcellona, ho visto per 5 giorni di allenamenti Ibrahimovic e Messi difendere eccome, sennò Pep si arrabbiava come una bestia. E l’anno scorso io mi ero infuriato con Crociata. Hai visto la Juve giocare ieri sera? No, mi aveva risposto. E come fai a migliorare se non studi chi è migliore di te? Tonali non ha la dote dell’inserimento, ma ha il tiro. E può fare tutti e 3 i ruoli di un centrocampo». Adesso viene il bello. Difficile, ma bello. «Ai ragazzi l’ultima cosa da insegnare è come si fa il calciatore: prima bisogna aiutarli a diventare uomini, a gestire la pressione, a capire come la vita cambia - sostiene Cagni -. L’Atalanta è un esempio per come sa crescersi i giocatori in casa. Le vittorie di squadra e la gloria personale non arrivano per caso. Bisogna dare regole e farle rispettare».
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Giovani promesse
Idealmente anche io, ma realisticamente per creare un progetto a lungo termine dovremmo vendere la gente con ingaggi pesanti e comprare giocatori alla Under, sperando che non deludano le aspettative. Giocatori fatti ne abbiamo presi, vedi Gonalons, il problema è che devono anche essere fortisiamocosì ha scritto:voglio giocatori fatti non giovani promesse

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Re: Giovani promesse
I giocatori forti che fanno la diferenza purtroppo la Roma non puo prendere...Limitless33 ha scritto: Idealmente anche io, ma realisticamente per creare un progetto a lungo termine dovremmo vendere la gente con ingaggi pesanti e comprare giocatori alla Under, sperando che non deludano le aspettative. Giocatori fatti ne abbiamo presi, vedi Gonalons, il problema è che devono anche essere forti
nakata ha scritto:certo fa ride che dopo 3 minuti di video di paredes si grida al fenomeno e poi "lo voglio vedé neymar in europa".
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Re: Giovani promesse
io volgio le giovani promesse invece, frega cazzi di vincere sinceramente, sono 17 anni ... anno piu' anno meno ...
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Re: Giovani promesse
leggo che nel fulham c'è un difensore che sta facendo lo stravede anche con il vizio del gol.
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Re: Giovani promesse
Già inarrivabile, è visionato da tutte le big di Premier.Jean Louis Scipione ha scritto:leggo che nel fulham c'è un difensore che sta facendo lo stravede anche con il vizio del gol.
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"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
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Re: Giovani promesse
ne aveva parlato Ciardi su twitterJean Louis Scipione ha scritto:leggo che nel fulham c'è un difensore che sta facendo lo stravede anche con il vizio del gol.
ryan sessegnon classe 2000
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Re: Giovani promesse
Se ne parla da anni.Jean Louis Scipione ha scritto:leggo che nel fulham c'è un difensore che sta facendo lo stravede anche con il vizio del gol.
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Re: Giovani promesse
Generalmente e' cosi, ma ci sono ancora giocatori come Alisson e Schick che abbiamo preso.Brasileiro ha scritto:
I giocatori forti che fanno la diferenza purtroppo la Roma non puo prendere...