aldodice26x1 ha scritto:La magistratura accerta l'eventuale sussistenza di un fatto/reato. Evidentemente non c'erano elementi per sostenere l'accusa. Magari le fonti di prova erano insussistenti o deboli. Per configurarsi il reato di truffa o di estorsione, ci dovrebbe essere l'utilizzo delle presunte intercettazioni per ottenere dei vantaggi tangibili. Stesso dicasi per la ricettazione. Se ci fosse stata una richiesta di denaro o di qualsiasi altro vantaggio, allora l'accusa sarebbe stata possibile sostenerla in dibattimento; non si può condannare
(giuridicamente intendo) qualcuno di essere andato a fornire informazioni non vere a titolo gratuito solo perchè qualcuno je sta sul caxxo. Moralmente la questione ha altre sfaccettature

. Comunque questo fà capire come la querela in certi casi sia quasi inutile. Se va bene le cause durano 5-7 anni, poi puoi avere anche ragione ma dopo 5-7 anni il motivo del contendere non se lo ricorda più nessuno. Invece io mi comporterei proprio come ha fatto la Roma. Hai parlato male di me a uffo ? Perfetto. Continua pure a farlo ma a
casa mia (perchè Trigoria è casa mia) tu non entri. E non violo nessun diritto di cronaca; il giornalista può continuare a fare cronaca ma perde il diritto alle interviste (non esiste il diritto di intervista: io parlo con chi caxxo me pare)
Premessa, non sono un avvocato e magari tu sì. Le cose che dici le do per scontate, in termini generali (anche perché mi ritengo una persona garantista), ma, per quanto ne sappiamo, non credo si possa affermare che possano valere per quanto accaduto in questa vicenda.
Ci sono registrazioni video che dimostrano come siano stati proposti ad un'emittente televisiva dei documenti atti a screditare la dirigenza di una soietà quotata in borsa. Ci sarebbero state le testimonianze di altri giornalisti che hanno avuto la possibilità di pubblicare quel materiale.
Io continuo a non capire come mai siano stati indagati per "ricettazione" ed ero convinto fin dall'inizio della vicenda che quel reato non potesse sussistere, perché, sempre per quanto ne sappiamo, non c'è mai stato un profitto economico in ballo (e per lo stesso motivo scarterei anche l'estorsione).
Rimangono in piedi degli nterrogativi, questo è indubbio.
Dissento da quanto dici alla fine, non perché mi interessi tutelare il diritto di cronaca di Mario Corsi o altri della sua stessa risma, ma per evitare che si creino dei falsi martiri. E so per certo che i procedimenti di richieste danni in sede civile, che ritengo lo strumento più idoneo per cercare di procurarsi un vantaggio "vero" su determinati comunicatori", per quanto concerne la diffamazione, hanno tempi di gran lunga più brevi (pochissimi mesi con un massimo di 3/4 udienze) e al secondo risarcimento l'editore li costringerebbe a cambiare registro, cambiare emittente (ma la resa dei conti sarebbe solamente rinviata) o, in extrema ratio, a chiudere i battenti...