callaghan ha scritto:Gioco di parole voluto, la squadra è svuotata ed è questa la cosa più grave
E finalmente piano piano più di uno arriva a quello che è il problema.

callaghan ha scritto:Gioco di parole voluto, la squadra è svuotata ed è questa la cosa più grave
Non ho visto gli xG di quella partita, ma a memoria ricordo molti tiri da fuori, specie nel primo tempo.qixand ha scritto:Statistiche a parte, quella col Milan non la ricordo proprio una partita in cui hai subito così tanto.
Partita giocata male nella quale potevi vincere come perdere.
https://understat.com/match/9597FoveaASR ha scritto:
Non ho visto gli xG di quella partita, ma a memoria ricordo molti tiri da fuori, specie nel primo tempo.
Il problema solito delle statistiche, anche ponderate non danno una vera idea della partita.
Il problema è che vedi gli HL e non la partita, è come vedere i video su YT per giudicare un calciatoreqixand ha scritto: Il problema solito delle statistiche, anche ponderate non danno una vera idea della partita.
Vai a vedere gli highlights e vedi 3/4 tiri pericolosi del Milan, praticamente 3 su 4 da fuori area.
Non sto guardando gli highlights per giudicare il gioco in campo, ma per contare le occasioni.callaghan ha scritto: Il problema è che vedi gli HL e non la partita, è come vedere i video su YT per giudicare un calciatore
E comunque la partita l'ho vista, per quello cerco conferma dagli hl. Se mi avessero detto "la Roma ha preso 26 tiri in porta contro il Milan" senza vederla, avrei pensato ad una partita come quella di mercoledì, invece è ben altro.qixand ha scritto: Non sto guardando gli highlights per giudicare il gioco in campo, ma per contare le occasioni.
Se in questo resoconto (lo hai visto o parli tanto per?) hanno messo i cross sbagliati che vanno in bocca a Olsen e che (ho controllato) nelle statistiche da te pubblicate contano come blocked shot, pensa quelli che non hanno inserito.
Insisto: se sommano tiri come questo a 00:37callaghan ha scritto:Quart’ultimi per xG concessi in serie A, fonte ultimouomo
PSPartiamo dalla fine e riavvolgiamo dolorosamente il nastro verso l’inizio.
Real Madrid – Roma termina 3-0 in favore dei padroni di casa, che giochicchiano con rilassatezza sul corpo di una squadra sempre più propensa a scivolare in un abisso senza fine.
Il punto cruciale non è la sconfitta, ci mancherebbe altro, perdere al Santiago Bernabeu è quantomeno fisiologico, specie per una formazione come quella che nonostante tutto continuiamo a tifare.
Escludiamo del tutto da questo concetto la tattica, di cui preferisco non parlare, o almeno non in maniera approfondita (potete trovare una brillante analisi del match qui http://www.febbredaroma.it/real-madrid- ... i-tattica/).
Il punto su cui ci focalizziamo oggi è un altro.
Il volto.
D’altronde se gli occhi sono lo specchio dell’anima, allora l’anima giallorossa dell’anno scorso è spirata durante l’estate ed è andata ad arricchire un altro corpo, perché gli occhi dei ragazzi che sono scesi in campo sono stati tutt’altro che focosi.
Parlare di focosità in un periodo buio come questo è sacrosanto, perché dove non arrivano i piedi dovrebbe arrivare l’orgoglio e la volontà di gettare il cuore oltre l’ostacolo, per quanto insuperabile possa apparire.
Dov’è finita la Roma coraggiosa, sbarazzina ma razionale e consapevole dei propri mezzi che la scorsa stagione ha modellato le montagne come fossero dune di sabbia?
A quanto pare non è finita nel campo di gioco del Bernabeu, perché i 14 giocatori romanisti che hanno corso su quel prato verde erano l’alter ego di ciò di cui abbiamo appena parlato.
Impauriti, privi di mordente, sprovvisti della cattiveria necessaria per impensierire quegli alieni in maglia blanca e senza spunti di gioco degni di nota.
Ed è qui che torniamo al punto cruciale.
Siamo senza volto.
La squadra si è limitata ad osservare passivamente lo scivolamento del pallone da sinistra a destra, da su a giù e da qui a lì, come se imbambolata da quei piedi ipnotici degli spagnoli che ci hanno rinchiusi all’interno della loro bolla spazio-temporale che da anni ingoia tutti.
E poi quando si rientrava in possesso del pallone si era troppo frettolosi ed impauriti per costruire trame di gioco degne di essere tessute da una squadra di nome Roma.
Le facce dei nostri variavano dallo spaesato all’intimorito, senza sorvolare su quelle frustrate e rassegnate.
E poi c’erano De Rossi e Olsen, che non rientrano in nessuna di queste categorie, proprio come il coraggioso Zaniolo, perché la loro è stata una partita vera, giocata col cuore e con la convinzione di poter far bene.
Peccato fossero gli unici a pensarlo.
Gli altri aspettavano solo che il pallone facesse il suo corso e che, inevitabilmente, ci bucasse per più volte.
Vedere giocatori in campo con gli occhi vuoti, privi del soffio vitale che da sempre regola i principi della vita, e quindi della vittoria e della sconfitta, è ciò che più fa male al tifoso che guarda la partita.
Perché si può perdere, ma prima bisogna giocare, ma giocare veramente, non solo per convenzione.
E nel frattempo in panchina Di Francesco continua a ruotare le facce di una squadra che continua a fare acqua da tutte le parti.
Le facce di una squadra senza volto.
Loryfab ha scritto:Condivido molto il contenuto di questo articolo. Purtroppo in questo momento il problema è tutt'altro che tattico o tecnico....
PS
Callaghan ma sei Romanista Razionale?!?!?
Embè è ovvio, se la alza da solo e poi schiaccia.qixand ha scritto:
Brillante analisi?![]()
ma che ve la date calla(ghan) tra voi del sito ahahahahaha